Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: sailormoon81    15/09/2008    5 recensioni
Due nuove ragazze si iscrivono alla scuola frequentata dalle nostre eroine.
Strane sensazioni accompagnano il loro arrivo: saranno indicatori di nuove battaglie, o solo casualità?
Versione riveduta e corretta.
STORIA SOSPESA
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

 

 

CAPITOLO 1: DUE NUOVE STUDENTESSE

 

 

“Buon giorno a tutti!”

Una buffa testolina bionda fece capolino in cucina, dove mamma Ikuko e papà Kenji erano intenti a fare colazione.

“Usagi, tesoro” salutò la donna, “come mai alzata già a quest’ora? Sono solo le sette e cinquanta…”

Kenji per poco non si strozzò col caffé, ma fece di tutto per non unirsi alla moglie nella sottile presa in giro alla figlia.

“Davvero divertente, mamma” borbottò Usagi, afferrando al volo una fetta di pane tostato. “Da oggi si comincia una nuova vita: sono più responsabile e puntuale, e vi accorgerete presto del mio cambiamento.”

“Sì, ma se non ti sbrighi farai lo stesso tardi a scuola.” Impassibile, Kenji Tsukino afferrò la sua macchina fotografica, baciò moglie e figlia e si congedò il più in fretta possibile dalla famiglia: era sicuro che di lì a pochi secondi, Usagi avrebbe tentato di corromperlo per farsi dare un passaggio, e lui era già… in ritardo. “Chissà se esiste il gene del ritardo?” si trovò a riflettere, mentre chiudeva la porta d’ingresso dietro di sé e in lontananza gli giungevano gli echi della figlia maggiore.

“Acc… visto?” piagnucolò la ragazza. “Per colpa vostra ho perso minuti preziosi! Ora chi la sente la professoressa, alla prima ora…”

Salutò velocemente la madre e corse in strada, con la speranza di fermare papà Kenji prima che si allontanasse in auto.

“Grazie, papino” sospirò quando, con sua somma gioia, l’uomo si fermò proprio di fronte a lei, e con un secco “Ma che sia l’ultima volta” la sollecitò a salire in auto.

Dopotutto, Kenji Tsukino avrebbe potuto ritardare qualche altro minuto, in favore della sua primogenita, no?

 

Aiutami

“Hai detto qualcosa?” domandò Usagi all’uomo quando, giunti di fronte l’istituto superiore J, fece per aprire la portiera dell’auto.

“Come?” chiede di rimando Kenji.

“No, niente” borbottò lei infine. Salutò il padre e corse più veloce che poté fino alla classe.

Tuttavia, era certa di aver sentito qualcuno parlare.

Qualcuno stava chiedendo aiuto…

 

Giunse in classe appena prima dell’insegnante, e fortunatamente dovette solo sopportare le occhiate di rimprovero di Ami: non avrebbe resistito un altro giorno in punizione per via di un ritardo, e poi aveva cose importanti da discutere con le amiche… L’avrebbero presa per pazza, o avrebbero creduto alla voce che, a quanto pareva, solo lei aveva sentito?

Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dalle parole della professoressa: solo in quel momento, Usagi notò la ragazza in piedi accanto alla cattedra.

È carina, pensò, e osservò con attenzione gli occhi verdi della nuova arrivata: sembravano familiari, e spiccavano notevolmente sulla sua carnagione chiara.

“Buon giorno a tutti” salutò, con un leggero inchino.

Usagi avvertì come un brivido lungo la schiena quando la giovane parlò. Decise che si trattava della sua immaginazione e tornò a concentrarsi sulla compagna.

“Il mio nome è Lilika Murosawa. Piacere di conoscervi.”

“Lilika si è appena trasferita nella nostra città da Okinawa, e resterà con noi fino alla fine dell’anno scolastico” spiegò l’insegnante. Poi si rivolse a Lilika: “Prendi pure posto al secondo banco della fila centrale, così potremo cominciare la nostra giornata.”

Usagi seguì i movimenti della nuova compagna, e quando questa si sedette accanto a lei, non le rifiutò un sorriso.

La professoressa iniziò a parlare, ma l’attenzione di Usagi era tutta rivolta verso Lilika.

 

Non molto distante dall’istituto superiore J, un’altra ragazza era alle prese con un nuovo ingresso nella propria classe.

Rei Hino, appena arrivata in istituto, era stata convocata dal preside in qualità di rappresentante di classe, e le era stata presentata una giovane dai lunghi capelli rossi, raccolti in una treccia.

“Piacere” salutò la nuova arrivata e si presentò come Hikari Satoshi.

Rei osservò la ragazza e decise che non era sicura di come si sentisse, nei suoi confronti: aveva gli occhi di un castano talmente chiaro da sembrare quasi giallo, e aveva come l’impressione che le leggessero dentro.

Avvertiva il pericolo nell’aria, ma per la prima volta non riusciva a identificarne l’origine.

Hikari tese la mano a Rei, e quando le due si sfiorarono la sacerdotessa avvertì una strana sensazione e fu come se un brivido caldo la avvolgesse.

“Mah, sicuramente sarà stato un soffio d’aria proveniente dall’esterno” pensò, ma sentiva che non era così: tutte le finestre erano chiuse, e anche se ci fosse stata qualche infiltrazione d’aria, di certo sarebbe stata fredda, dato che all’esterno vi erano non più di dieci, massimo dodici, gradi.

“Sarà meglio stare in guardia…” concluse poi con un’alzata di spalle.

 

La giornata per Usagi trascorse abbastanza velocemente, senza nessuna interrogazione o compito a sorpresa, ma tutti i professori spiegarono argomenti nuovi, dando molti compiti per l’indomani; alla fine della giornata tutti gli studenti erano esausti.

Usagi salutò Naru e Umino, e si affrettò a sistemare le sue cose per raggiungere Ami.

Si bloccò quando vide cha la nuova compagna non si era mossa dal proprio posto.

Cautamente, si avvicinò alla compagna: non aveva dimenticato la sensazione provata per tutta la giornata appena trascorsa, ma non poteva, o non voleva, credere che dipendesse da Lilika.

“Tutto bene?” le domandò.

L’interpellata si riscosse dai propri pensieri e fissò a sua volta la compagna. “Grazie. Sto bene. Sono solo stanca: è stata una giornata pesante, e a casa mi aspetta un immenso lavoro… sai, dopo il trasloco…”

Usagi sorrise e si diede della sciocca per aver pensato, anche solo per un istante, male della compagna.

“Se vuoi, sto andando con le mie amiche…” cominciò, ma fu interrotta da Lilika: “Sei molto gentile” disse, e Usagi non poté non avvertire una punta di… paura?... nella voce della compagna, “ma penso che ora me ne tornerò a casa.”

Prese la cartella e si allontanò dall’aula, lasciando Usagi a domandarsi se avesse detto o fatto qualcosa di strano.

 

Dopo l’episodio nell’ufficio del Preside, Rei non avvertì alcuna sensazione particolare, ma ugualmente non abbassò la guardia e si trovò per tutta la giornata a osservare sottecchi Hikari.

Immersa nei suoi pensieri, non si accorse di qualcuno che le arrivava alle spalle. “Scusa, Rei?”

La sacerdotessa smise di riporre i libri nella cartella con un sobbalzo.

“Hikari, mi hai fatto spaventare.”

“Scusami, non volevo disturbarti” iniziò la nuova, “ma ho qualche problema con il programma di filosofia, e mi chiedevo se tu…”

“Ma certo” la interruppe Rei, facendole cenno di sedersi accanto a lei. “Cos’è in particolare che non capisci?”

Hikari aprì il testo di filosofia al capitolo riguardante Parmenide e la definizione dell’Essere.

Rea si stupì, in quanto era un argomento abbastanza facile, ma in fondo Hikari era stata assente da scuola per tutto il primo mese, e forse non aveva una particolare predisposizione per quella materia.

“Dunque, Hikari” cominciò a spiegare, “la teoria di Parmenide parte dal presupposto che l’Essere è, il Non-Essere non è, negando così il concetto del Divenire; l’Essere non comprende solo entità naturali, ma anche gli oggetti del pensiero. Facciamo un esempio: un botanico dedica soldi ed energie per creare un’orchidea nera, che non esiste in natura; l’orchidea nera non spunterà mai in nessun terreno, ma è un essere in quanto grava sul bilancio del botanico.”

“Perciò per far sì che qualcosa esista, basta pensarla…”

“Esatto! Hai capito subito!” si congratulò Rei, e le posò una mano sulla spalla. Non appena la sfiorò un’ennesima ondata di calore la investì, e ai suoi occhi apparve l’immagine del fuoco divampare incontrollato; era una visione talmente realistica che le sembrò che la sua stessa mano stesse bruciando. Spaventata, ritrasse bruscamente la mano e si alzò di scatto dalla sedia.

“Scu-scusami Hikari… devo… devo andare! A domani!”

Senza neanche darle il tempo di ribattere, si affrettò a prendere le proprie cose e, senza guardare indietro, si allontanò dall’aula.

Se solo si fosse voltata un attimo verso il banco in cui era rimasta seduta la compagna, avrebbe notato la rabbia mista a tristezza negli occhi di questa, e una piccola fiammella prender vita dalla pagina del libro di filosofia…

 

 

 

 

Questa storia ha già quattro anni di “vita”: la prima pubblicazione su EFP l’ha vista nel lontano novembre 2003, per concludersi un anno dopo.

Sono cambiate molte cose da allora nel mio modo di scrivere e raccontare, e ho creduto che non mi rappresentasse più molto.

Onestamente, credo sia l’intera storia ad apparirmi estranea, ma lo stesso ho deciso di riprenderla in mano e provare a migliorare il tutto; la trama resterà la stessa, perciò chi ha avuto il piacere (?) di leggerla nel 2003 non troverà cambiamenti di sorta nello svolgersi degli eventi (a meno che non decida di riscriverla da capo, cosa improbabile ma non impossibile XD); le modifiche riguarderanno per lo più la forma narrativa, limando cose lasciate troppo crude, ed eliminando parti inutili ai fini della storia stessa.

Tuttavia, ora come ora, non me la sento di cambiarla totalmente, e dunque alcuni passaggi potranno sembrare... acerbi, per chi ha letto le mie ultime storie...

Non è detto che non aggiunga particolari o altro, ma se dovesse succedere, non era nella mia intenzione primaria (già in questo primo capitolo c’è un dettaglio aggiunto, e vedrò in seguito se riuscirò a portarlo avanti nel migliore dei modi).

Se vorrete seguire insieme a me questa nuova avventura delle combattenti che vestono alla marinara, sarò bel felice di sapere cosa ne pensiate…

 

Detto questo, vi ringrazio per essere arrivati fin qua, e vi do appuntamento fra due settimane, circa XD

 

PS: La mia follia è tale che, in un momento di calma, ho ben pensato (?) di ritrarre le due nuove studentesse… proverò a inserire le loro immagini nei prossimi capitoli ^^

 

Kla

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: sailormoon81