17 e 18 siedono sempre vicini nel pullman. E capita spesso che io mi trovi dietro di loro. Siedono vicini e ridono per tutto il viaggio, e parlano, hanno sempre qualcosa di cui parlare. Io non li ascolto, li osservo soltanto mentre Bob Dylan mi canta Girl from the North Country , e ogni volta forse anche in un modo un po’ invadente mi fisso sui dettagli del loro viso.
Io l’ho capito, che c’è qualcosa, ma credo che nessuno dei due l’abbia detto all’altro. 17 e 18 si stanno corteggiando, impercettibilmente. Lo si legge nei loro occhi quasi socchiusi, nei sorrisi imbarazzati. 17 non smette mai di guardarla, quasi come se non potesse perdersi la più lieve delle sue espressioni. E’ un continuo allontanarsi e riavvicinarsi dei corpi, quasi soltanto per far percepire il profumo della propria pelle. Una continua danza di essenze e colori e dita che sfiorano la pelle e il cuore. Io non lo so se realmente 17 e 18 si piacciono, però se un giorno dovessi vederli mano nella mano, fidanzati, ne sarei estremamente felice, perché oramai la loro storia è anche un po’ la mia.