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Autore: EmmaStarr    17/08/2014    3 recensioni
[Annie/Finnick | Annie Centric | AU!Tennis]
Eccola al punto cruciale: se la sua avversaria fa punto, vince la partita. Game, set, match. Annie si concentra a fondo, pronta a ricevere il servizio. È un gran bel servizio, le tocca ammettere, ma in qualche modo riesce a prenderlo. L'avversaria, che non lo credeva umanamente possibile, non fa in tempo a reagire ed Annie fa punto. La folla esulta. Ora è lei che, se farà punto, vincerà la partita.
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Annie Cresta alle prese con una partita di tennis che non può permettersi di perdere: quale sarà la posta in palio?
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Partecipa al 5° Turno del contest "1 su 24 ce la FA!" di Manufury
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Servizio in terra verde

 

Annie non è mai stata una ragazza dalle grandi pretese. Sì, il tennis le piace, ma non ne aveva mai fatto un dramma se per una volta non vinceva: dopotutto è un gioco, no?
Un gioco che andava in diretta in tv nazionale, certo, ma Annie cerca di non pensarci mentre saltella da un lato all'altro del campo, in attesa del servizio avversario. Lei a giocare a tennis si diverte, fin da quando ha cominciato da bambina, con Finnick. Ecco, Finnick è precisamente il motivo per cui in questo momento Annie ha bisogno di vincere: devono andare alla Festa.

Tutti la chiamano solo “Festa”, con la F maiuscola, ed è aperta solo ai tennisti che hanno partecipato agli US Open e i loro staff. Ma solo i due vincitori -quello del torneo maschile e quella del torneo femminile- ci possono andare insieme, come Re e Regina, come una coppia, col discorso e il ballo eccetera.

Annie sorride fra sé e sé mentre, con un rovescio elegante e veloce, si aggiudica un altro punto. Coppia. Il torneo maschile è già finito, e come al solito ha vinto Finnick: quando lei è andata a fargli i complimenti lui l'ha abbracciata e le ha detto di vincere a tutti i costi anche lei. “Ci rivedremo alla Festa”, ha aggiunto strizzandole l'occhio.

Ed Annie non sa bene se quello che le stringe lo stomaco e le fa salire il sangue alla testa -e alle guance- sia paura, gioia o qualcosa di ancora più grande e bello e dolce, qualcosa che Finnick di sicuro sa e che lei vuole assolutamente scoprire.

Annie non è stupida, eh: pazza, un po' sì, ma non stupida. Tutti la credono pazza, pazza, perché non è come gli altri, perché dice cose strane e a volte non risponde alle domande -ma solo a quelle stupide, eh. Solo Finnick sa. Solo lui sa che quando Annie fatta così, e non le importa quello che la gente dice, pensa e fa. Annie è libera, in questo senso: sa essere felice e vive con spensieratezza, gioia, emozione e meraviglia. E quando la gente è troppo, troppo diversa da lei ed Annie sente di non poter reggere quel divario, rischia di cadere. Solo Finnick sa calmarla, in quei casi. E allora Annie si sente quasi in dovere -non è dovere non è dovere è qualcosa di più- di vincere questo match.

Terra verde. Annie sa che ci sono quattro tornei importanti, nel tennis singolo: tutti insieme sono chiamati Grande Slam. Questo comprende gli Australian Open, che si svolgono sul cemento: Annie ha vinto laggiù una sola volta, agli inizi della sua sfavillante carriera da tennista pazza. A volte lo usano quasi come un complimento, quel “pazza”, ma Annie non è ancora così brava da riconoscere le diverse situazioni: nel dubbio si limita a sorridere senza dire niente, anche se teme che questo comprometta un po' la sua immagine.

Poi c'è Wimbledon. Inghilterra. A Annie piace particolarmente, perché l'erba è morbida sotto i suoi piedi e rende i rimbalzi più puliti e precisi.

E ancora, gli Open di Francia, terra rossa come nel resto dell'Europa. È lì che Annie dà il massimo, di solito. Ma adesso... US Open? Annie non ricorda di aver mai vinto sulla terra verde. Eppure, deve farlo: vuole andare alla Festa con Finnick, vuole a tutti i costi andarci!

La sua avversaria di oggi è bravissima e spietata e la partita dura da troppo, troppo tempo, eppure Annie non vuole saperne di arrendersi: vincerà a tutti i costi, perché c'è Finnick e lei non vuole deluderlo. E poi, questi sono gli US Open: vincerli significherebbe tantissimo per lei, nata proprio negli Stati Uniti. Annie, su quella terra verde, ha imparato a giocare.

Eccola al punto cruciale: se la sua avversaria fa punto, vince la partita. Game, set, match. Annie si concentra a fondo, pronta a ricevere il servizio. È un gran bel servizio, le tocca ammettere, ma in qualche modo riesce a prenderlo. L'avversaria, che non lo credeva umanamente possibile, non fa in tempo a reagire ed Annie fa punto. La folla esulta. Ora è lei che, se farà punto, vincerà la partita.

Un respiro. Per Finnick, per Finnick, per Finnick.

Un altro respiro. Voglio vincere devo vincere ho bisogno di vincere.

Solleva la pallina e tira un servizio imprendibile.

Ha vinto.

La faccia di Finnick tra gli spalti è la più bella di tutte.

 

* * *

 

– È risaputo che, quando sei in campo, possono succedere due cose: o ti isoli completamente dagli spettatori, tanto che non faresti una piega nemmeno se un tifoso si alzasse nudo in mezzo agli spalti cantando la versione sporca di “Oh, Susannah”; oppure è come se avessi una lente di ingrandimento. Non importa dove tu sia, riuscirai sempre a vedere quella persona in mezzo agli spalti come se fosse accanto a te. Ma bada bene, funziona solo con una persona!

Annie ascolta educatamente quel vecchio signore in smoking senza interrompere. Non sembra poi avere torto, eh! Lei lo sa: quando Finnick non è a guardare le sue partite, gli spettatori è come se non esistessero. Se invece lui è , Annie sa sempre dove si trova, lo vede come se fosse a meno di un metro da lei.

Ma interrompere adesso le sembra scortese, quindi si limita a tacere e annuire e sorridere. Aspettano di entrare alla Festa, ma Annie aspetta soprattutto Finnick. Devono entrare insieme. Quando una grande macchina azzurra fa il suo trionfale ingresso nel parcheggio, alla fine, Annie non riesce a trattenere l'emozione e corre incontro al ragazzo che sta uscendo dal posto del guidatore. – Finnick!

Il suo volto si apre in un sorriso così luminoso che per poco Annie non ne rimane abbagliata. – Ben arrivato, eh. – sorride.

Lui le prende il braccio. – Perdona il ritardo, mia dama. – scherza. – Sono rimasto imbottigliato vicino a Central Park. Vogliamo andare?
Annie annuisce, raggiante. – Subito!

Gli occhi di Finnick, realizza mentre entravano nella grande sala, sono di un verde che mozza il fiato, ferma le guerre nucleari e guarisce il cancro. Qualcosa del genere, insomma. Verdi. Certo che, quel giorno, il verde le ha proprio portato fortuna!

– Sono felice di aver vinto, oggi. – se ne esce Annie dopo un po'.

Finnick inarca un sopracciglio, divertito. – Beh, se è per questo anch'io. Penso che sarei morto se fossi dovuto venire alla Festa con quella là, Clove. Champagne? – chiede poi, offrendole un bicchiere. Annie sorride e accetta, e non è mai stata così felice di aver vinto qualcosa.

Forse con Finnick le cose andranno ancora meglio d'ora in poi, adesso che anche tutti i servizi fotografici del mondo li hanno sorpresi a ridere vicini e ad andare insieme alla Festa. Forse Annie capirà cos'è questa stretta allo stomaco così piacevole che prova insieme a Finnick, forse capirà e lo bacerà, e forse Finnick bacerà lei e saranno una cosa sola, come nei film, come nelle storie che le raccontava la mamma e che Annie ha sempre sognato.

Lei non lo sa con certezza, ma ci spera: è proprio da lei continuare a sperare nonostante le complicazioni della vita, in fondo. Ma non dimenticherà mai che, se mai questo futuro si realizzerà, sarà grazie al tennis, al suo non essersi arresa, a questa Festa. Sarà grazie al suo ultimo servizio in terra verde.








Angolo autrice:
Ok, non so bene come mi sia venuta questa. L'obbligo di questo turno era che nel titolo doveva esserci la parola "Verde", e il prompt era "aveva bisogno di vincere".
Per tutta quella cultura sul basket che vi siete fatti leggendo, il merito va prevalentemente ad Andre Agassi (i grandi appassionati del tennis degli anni 80-90 lo ricorderanno, a voi basti sapere che giocava a tennis), che ha scritto un libro intitolato "Open": tutte le informazioni sui vari tornei et terreni vengono da lì, e sono assolutamente veri. Anche la faccenda della festa è vera.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, che Annie e Finnick vi siano sembrati IC e di avervi fatto almeno un po' incuriosire su quello splendido sport che è il tennis (non che io sappia giocare, eh. Sono imbarazzante con una racchetta in mano, ma il bello è guardarlo).
Un bacione, vostra
Emma ^^

  
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