Tum.
Un unico, singolo colpo, secco e rimbombante. Solo per un secondo però, dopo poco il silenzio torna a regnare, unico signore di quello spazio. Passano interi eoni prima che quello strano rumore si ripeta.
Tum.
Di nuovo. E' passato così tanto tempo, eppure sembrano solo pochi attimi. Quel buffo suono si è ripetuto. Di nuovo silenzio per miliardi di anni, finché...
Tutum.
Così, in un costante diminuendo, il rumore si ripete. Da miliardi gli anni diventano milioni, poi centinaia di migliaia, decine di migliaia, migliaia, centinaia e decine. Da dieci anni si scende progressivamente, fino ad arrivare ad un battito all'anno. Ma il suono non ha ancora terminato la sua irresistibile discesa. L'anno diventa mese, poi settimana, giorno, e infine ore. Un battito ogni ora turba il silenzio di quello spazio ristretto, eppure così grande.
Ma quel suono si velocizza costantemente, come se avesse una natura propria. Rapidamente l'ora diventa minuti, e poi secondi. Adesso c'è un battito al secondo.
Tutum. Tutum. Tutum.
...?
Tutum.
Cos'è questo rumore?
Tutum.
Chissà da dove proviene...
Tutum.
Toh, di nuovo, che buffo...
Tutum.
Un momento...
Tutum.
Chi è che parla?
Tutum.
Ma...
Tutum.
Sono io?
Tutum.
Ma io...
Tutum.
Chi sono?
Tutum.
E dove mi trovo?
Tutum.
E perché sto così stretto?
Tutum.
Non ho intenzione di stare così schiacciato.
Tutum.
Ora esco.
Tutum.
Crak!
Un suono di qualcosa che si rompe squarcia definitivamente il silenzio. Quella specie di contenitore va in mille pezzi, che si spandono in tutte le direzioni.
Tutum.
Ah, ora va meglio!
Tutum.
Ma... aspetta un po'...
Tutum.
Questo sono io?
Da quella specie di contenitore dalla forma ellittica è emerso un essere quadrupede, affusolato ed enorme. Muove periodicamente la testa e gli arti, come per verificare che non sia un sogno.
Mi sembra di aver dormito per tanto, troppo tempo.
Tutum.
Ma perché è così buio?
Tutum.
Facciamo un po' di luce!
Tutum.
Dalla bocca dell'essere parte un caldo respiro, una ventata di gas che si spandono esattamente come i pezzi del contenitore. Quel vento caldo rischiara per un attimo l'immagine dell'essere. Bianco e grigio dominano sul suo corpo.
Tutum.
No, ancora non va.
Tutum.
Allora di più!
Tutum.
Nuove particelle gassose vengono eruttate dalla bocca dell'entità.
Ancora!
Tutum.
Ancora!
Tutum.
Ancora!
Tutum.
Dopo aver soffiato con maggior intensità e più a lungo, il gas è in quantità sufficente per creare una luce permanente. L'essere ha così modo di guardarsi meglio.
Quindi questo sono io.
Tutum tutum.
Ancora questo buffo rumore.
Tutum tutum.
A pensarci bene non ha mai smesso da quando ho memoria.
Tutum tutum.
L'essere si guarda attorno. Oltre i confini del gas è tutto così buio, tetro e silenzioso.
Però...
Tutum tutum.
Mi sento solo.
Tutum tutum.
Forse...
Tutum tutum.
Forse potrei provare a vedere se ci fosse qualcuno...
Tutum tutum.
Che possa sentire anche lui questo rumore!
Tutum tutum.
E se non c'è nessuno...
Tutum tutum.
Provvederò io!
Tutum tutum.
L'essere adesso prende ad avanzare, e continua a soffiare luce per portare chiarezza in quell'infinito spazio di tenebra e silenzio.
Tutum tutum. Tutum tutum. Tutum tutum.