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Autore: scintilla23    18/08/2014    4 recensioni
-Stai...stai bene?- chiese la voce.
La ragazza alzò lo sguardo e vide davanti a lei un ragazzo dai capelli dorati e gli occhi azzurri che la guardava preoccupato.
Si asciugò la lacrima che le rigava la guancia e infine disse:
-Si, tutto bene-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una ragazza dai lunghi capelli rossi e dagli occhi verdi piangeva silenziosamente seduta sulla panchina di un piccolo e solitario parco.
Le gambe portate al petto, la testa appoggiata sulle ginocchia e la mente rivolta al passato.

-Dovrai offrirti come volontaria domani!- le aveva urlato suo padre.
-Davvero vuoi la morte per me?-


Era scappata via di casa in lacrime.
Ora come non mai si sentiva terribilmente sola, abbandonata ed impaurita.
Desiderava rendere fiera la sua famiglia ma più di tutto rendere fiera se stessa.
Non desiderava la morte e nemmeno la gloria eterna, a lei bastava solamente essere se stessa.

Una dolce voce la risvegliò dai brutti ricordi.
-Stai...stai bene?- chiese la voce.
La ragazza alzò lo sguardo e vide davanti a lei un ragazzo dai capelli dorati e gli occhi azzurri che la guardava preoccupato.
Si asciugò la lacrima che le rigava la guancia e infine disse:
-Si, tutto bene-
Il ragazzo si mise a sedere accanto a lei, nello spazio libero della panchina.
Dopo un po' di silenzio il biondo prese parola.
-Vorrei farti vedere una cosa- disse in un sussurro all'orecchio della ragazza.
La rossa si alzò in piedi scattante e si mise difronte al ragazzo, ancora seduto sulla panchina, con le braccia incrociate al petto.
-Come scusa?Non ti conosco nemmeno e ora dovrei anche seguirti?Sei impazzito?- chiese quasi urlando.
Il ragazzo si alzò e si mise difronte a lei.
I capelli dorati scintillavano alla luce del sole che ormai tramontava, gli occhi azzurri ricordavano il mare cristallino.
Era parecchio più alto di le. La pelle abbronzata, le spalle larghe da nuotatore e gli addominali scolpiti si intravedevano sotto la camicia aperta.
La rossa si sentì avvampare.
-Finnick, Finnick Odair- disse il ragazzo.
-Cosa?- chiese la rossa.
-E' il mio nome...e invece il tuo qual'è?- chiese il biondo con un sorriso compiaciuto che mise in risaltodue fossette ai lati della bocca.
La ragazza titubante rispose.
-Annie, Annie Cresta-
-Bene Annie, vuoi seguirmi ora o no?- chiese Finnick con occhi dolci e uno sfavillante sorriso.
-Perchè dovrei?- chiese lei combattuta.
-Voglio mostrarti una cosa che ti può aiutare- rispose lui.
La ragazza lasciò scivolare le braccia lungo il corpo, Finnick le tese la mano e lei la prese.
Cominciarono a camminare con passo spedito attraverso tutte le stradine e viottoli del distretto 4 fino a quando non arrivarono ad un gruppetto di alberi.
Il biondo lasciò la mano della ragazza e allontanandosi disse:
-Aspetta qui-
Annie preoccupata annuì e si guardò intorno.
Una ghiandaia imitatrice se ne stava appollaiata su un albero.
Dopo pochi secondi il ragazzo tornò e le prese di nuovo la mano.
Insieme silenziosamente si inoltrarono tra gli alberi fino a quando non raggiunsero la spiaggia.
Le onde del mare bagnavano dolcemente la sabbia bianca, il sole cominciava a tramontare e dipingeva di rose le nuvole del cielo.
Finnick tenendo la mano di Annie la condusse fino in riva al mare e li si misero a sedere.
Annie vedeva il mare tutti i giorni ma mai le era sembrato così bello.
Le nuvole, le onde, la sabbia e Finnick.
-Io vengo qui per pensare a volte- disse il ragazzo.
Annie lo guardò.
-Mi siedo a riva e lascio che le onde portino via tutti i miei problemi- finì.
-E' quello di cui ho bisogno io- disse Annie.
Il ragazzo le sorrise.
-Questo è sempre stato il mio posto speciale ma volendo ora può diventare anche il tuo- disse
Annie lo guardò sorpresa
-Perchè?- chiese la ragazza dopo poco.-Perchè mi hai portata qui?Io non conosco te, tu non conosci me eppure ti sei fidato a portarmi qui- disse
Finnick riflettè un po' in silenzio e poi si girò verso Annie.
I capelli rossi mossi dal vento e gli occhi come lo specchio dell'anima.
-Perchè...so cosa vuol dire avere paura- disse prendendo la mano della ragazza e facendo intrecciare le loro dita.
La ragazza sussultò ma non ritrasse la mano.
Finnick la faceva sentire al sicuro nel suo piccolo, le loro dita intrecciate in un abbraccio, i loro pensieri e i loro cuori uniti.
-Grazie- disse infine Annie con le lacrime agli occhi.
Finnick continuò a guardarla per interminabili secondi e lei fece lo stesso.
Lei sentiva che se non avesse distolto lo sguardo i suoi occhi sarebbero stati intrappolati per sempre in quelli del ragazzo.
Finnick era riuscito a capire subito i suoi sentimenti, guardandola riusciva a capire come si sentiva o a cosa pensava.
Tutte le preoccupazioni e le paure di Annie se ne erano andate.
Le onde se le erano portate via e ora giacevano infondo al mare

 
  
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