HAPPY BIRTHDAY PERCY
18 agostoEra un giorno di pioggia, quando è successo, era il 18 agosto. Sally stava andando al bar a fare colazione presto come tutte le mattine. Adorava svegliarsi presto, camminare per le strade e sentire la pace, respirare l’aria fresca del mattino e l’odore della rugiada. Non stava andando a un appuntamento, non era truccata né vestita bene; ma era lo stesso, bellissima. I ricci castani erano raccolti in una treccia laterale, indossava un vestito azzurro in tinta con i suoi occhi che scrutavano il paesaggio in cerca di qualcosa o qualcuno. Dopo un’accurata ricerca lo vide e gli corse in contro. L’uomo la abbracciò e la baciò, non uno di quei baci non appassionanti e travolgenti, uno di quei baci semplici che si danno alla mattina appena svegli gli innamorati. Sally poté sentire un leggero sapore di panna in quel bacio, molto probabilmente lui aveva appena fatto colazione con un cappuccino con panna, come suo solito. Ormai lo conosceva bene da quanto? Forse da quasi un anno. Si erano incontrati al mare, e da lì era subito stato amore a prima vista. Sally lo guardò negli occhi profondamente e lui si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli dolcemente
-Buongiorno Sally, come stai?
-Bene Poseidone, non saluti il tuo futuro figlio?
Poseidone si avvicinò alla pancia di Sally e iniziò a parlarle come se fosse viva e lei lo trovò buffo, ma anche molto dolce, ormai era sicura, amava Poseidone con tutta se stessa e l’avrebbe amato per sempre.
- Oh chi è il piccolino di papà? Sei tu, il mio ometto!
-Chi ti ha detto che è un maschio? Potrebbe anche essere una femmina.
-Io voglio un maschio
-Quindi se nascesse femmina che cosa faresti?
-La amerei lo stesso, ma sono sicuro che sia un maschio…
La ragazza sorrise, scuotendo il capo “ragazzi, tutti uguali”, poi sentì un immenso dolore al grembo, le mancò il fiato, come se avesse una fitta allo stomaco e urlò per il dolore. Poseidone la prese in braccio preoccupato.
- Amore, cos’hai?
-Credo che il bambino voglia uscire.
Disse lei a fatica sforzandosi di non sentire il dolore, ma era inutile. Poseidone prese il cellulare e chiamò l’ambulanza, era forse più spaventato di Sally, tra poco sarebbe diventato padre. L’uomo preferì entrare con la madre in sala parto, non come alcuni che vogliono restare fuori, lui voleva restare con la sua Sally e suo figlio. I due si tenevano per mano lei gliela stringeva forte, ma lui ancora di più, la voleva rassicurare e nel frattempo la guardava. Era bellissima, nonostante la sua pelle fosse pallida e sudata, il suo viso era lo stesso bellissimo.
-Tesoro, se è maschio, mi devi dare un bacio
Sally lo guardò felice e rise.
-Amo il tuo sorriso, amo i tuoi dolci, amo te e amo nostro figlio, ce la puoi fare.
-Ti amo.
Gli innamorati si guardarono intensamente era forse la prima volta dopo un mese che si dicevano di amarsi espressamente ed erano felici, sarebbero stati degli ottimi genitori, sicuramente. Il dottore s’intromise fermando quel momento che, era diventato qualcosa di magico.
-Signori, mi dispiace interrompervi ma, vedo la testa del bambino.
-Sally, so che ce la puoi fare
Sally spinse forte finché non sentì un pianto di neonato.
-Complimenti signora Jackson, il bambino è sano ed è un maschio.
La ragazza si avvicinò al fidanzato e appoggiò delicatamente le labbra sulle sue.
-Avevi ragione, è un maschio
-Come lo volete chiamare?
I due si riguardarono e dissero in coro