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Autore: cin75    18/08/2014    8 recensioni
Crowley sa quello che dovrebbe fare per sbarazzarsi di Dean e la sua demoniaca furia. Ma non lo fa, perchè anche se non lo vuole ammettere non è più il Crowley di una volta!!!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Dean Post Mortem!!!'
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Gli aveva rimesso l'antica Lama tra le mani, richiamandolo ad una nuova vita. Invitandolo ad unirsi a lui "per ululare alla luna" come fanno i lupi solitari che reclamano la loro più assoluta libertà.
Gli aveva rimesso quell'arma tra le mani, convinto che quello che una volta era il temuto cacciatore, Dean Winchester, ora, in quella sua nuova veste, potesse diventare il suo braccio destro o Lancillotto, come gli piaceva pensarla.
Ma quando, Dean riaprì gli occhi, davanti ai suoi occhi, l'ex demone degli incroci, capì immediatamente che qualcosa non era andata esattamente come lui pensava. Dean si era tirato su da quel letto,lo aveva osservato quasi con disgusto; poi, aveva stretto la lama, sorridendole con un sorriso maligno che perfino Crowley temette. Un secondo dopo, era sparito.
"Pessima, pessima, pessima idea!!" si ritrovò a dire a se stesso, prima di andare via anche lui dal bunker.

Quelle poche volte che era riuscito a rintracciare Dean, o il demone che era diventato, o il cavaliere che si apprestava a divenire, c'era riuscito solo grazie alla più che vistosa scia di sangue che si lasciava dietro. Non importava se il sangue era di innocenti o di demoni. Sembrava che per l'ex cacciatore l'importante era uccidere e farlo in maniera cruenta.
"Così mi rovinerà la piazza!!" esclamò quando entrò nell'ennesima suite e dovette scansare corpi maciullati e pozze di sangue. E mentre osservava quello sfacelo di cadaveri non sapendo decidersi se esserne fiero o indignato, un richiamo potente, lo portò direttamente da chi, lui, stava cercando.
Dean.
Dean che era stranamente calmo, inghiottito in quella poltrona. Dean che sorseggiava del buon vecchio whisky e non quell'intruglio dozzinale dei bar di bassa categoria. Dean che nemmeno lo degnava di uno sguardo, quando lui, il Re, gli arrivò alle spalle.
Dean che sembrava davvero non temerlo. Che sembrava davvero non temere più nulla.
Il nuovo demone gli spiegò di che cosa aveva bisogno e dopo che lo ebbe convinto con modi non proprio diplomatici, acconsentì e lo lasciò da solo.

Quando capì come muoversi e che cosa andava realmente fatto, non tornò da Dean, ma cercò Sam. Lo convinse che c'era un modo per riportare indietro il suo fratellone, ma che avrebbero dovuto fare in fretta, prima che Dean, riuscisse nel suo intento: uccidere Sam per liberarsi della sua parte umana.
Quell'ultima stilla di anima che ancora brillava in tutto il buio che lo stava divorando dall'interno.
Serviva il legame che ancora lo univa a suo fratello, serviva un potere celeste e serviva un potere infernale. Insomma, le forze più potenti in cielo, in terra e in ogni dove , dovevano unirsi per salvare un singolo essere umano o quello che ne rimaneva.
Uno dei suoi attendenti gli aveva riferito di aver visto Castiel con Sam Winchester, perciò il demone pensò che il giovane cacciatore lo avesse messo al corrente e che l'angelo avesse accettato, così quando tornò da Sam per spiegargli gli ultimi aggiornamenti sul loro piano per fermare Dean, Sam gli disse di Cass. L'angelo aveva bisogno di più energia, ma durante il rito, le forze dovevano essere uguali e contrapposte. Nessuna doveva prevalere sull'altra e se Castiel, grazie a qualche super pila paradisiaca, fosse stato più forte di lui o di Sam, tutto sarebbe andato a puttane.

Sull'amore fraterno non aveva dubbi: era fin troppo forte.
Ora si rinforzava anche quello del Paradiso.
Non restava che amplificare il suo.
Aveva bisogno di un piccolo aiutino dai suoi vecchi amici infernali!!!

Varcò le porte del suo Inferno, si recò, passando impettito e orgoglioso tra le schiere di demoni che lo riverivano di nuovo, nelle più buie profondità degli Inferi. Lì, dove la gabbia di Lucifero bruciava e avrebbe bruciato fino alla fine dei tempi. Un ringhiò feroce sbattè contro la porta della prigione infernale.
"Stà buono!! non è per te che sono qui!!e..." e avvicinandosi quel poco che serviva, "..salutami Michele!!" fece con la sua solita flemma inglese.  Poi, sorridendo fece: "Sono qui per i miei vecchi colleghi!!" e così dicendo recitò un antico verso satanico che solo chi fosse stato a capo del mondo che un tempo veniva chiamato Ade, poteva recitare.
"Rex vocat vos, o daemones daemonibus"  (*)
Non appena la formula fu recitata fino in fondo, tre sfere rosse si materializzarono davanti ai suoi occhi.
"Ciao, ragazzi!!" disse soddisfatto. "Mi dispiace interrompere la vostra vacanza alla nostra prestigiosa SPA, ma ho bisogno che mi facciate un favore.”
"Che cosa vuoi Crowley?!" fece una voce proveniente da una delle sfere.
"Azazel!!, vecchio mio!, eri il più in gamba con l'approvvigionamento anime. Quel sistemino dei dieci anni funzionava una meraviglia, fin quando non ti sei lasciato prendere la mano con il tuo progetto "Nuovo Condottiere". Beh!!, sarai felice di sapere che ora ce l'abbiamo un nuovo condottiere, o meglio, un cavaliere infernale appena sfornato dal marchio di Caino in persona!!"
Un grugnito di disapprovazione provenne dalla sfera che aveva parlato.
"Già!! anche a me non è che vada tanto a genio!!" sembrò dargli ragione il Re.
"Perchè sei qui, allora ?!" chiese una voce diversa.
"Diciamo che devo fare una specie di rifornimento, Alastair!" rispose rivolto all'altra sfera.
" Che cosa significa !?" fu la domanda che provenne da quella che sembrava essere la sfera più luminosa.
"Mia amata Lilith!! E' sempre un piacere godere anche della tua sola voce, mia cara!!" recitò poetico. "Ti trovo....raggiante!", ironizzò, poi.
"Smettila con le stronzate, Crowley e dicci che cosa vuoi." ordinò Lilith.
"Ok!" convenne il demone "vivo". "Non so quanto vi arrivi qui sotto, ma vi farò comunque un riassunto. Allora: Metatron con un incantesimo ha esiliato fuori dal Paradiso gli angeli, prima che il vostro caro amico Sam Winchester provasse a chiudere le porte dell'Inferno per sempre. Risultato: il bambinone è finito in coma e il suo sempre iperprotettivo fratello Dean, ha usato un angelo per farlo guarire. Conseguenza: quando tutto è venuto a galla, lite strappalacrime, rimorso, rancore, bromance zuccherosa e tra un "lamento e un sospiro"  (*), Dean Winchester ha incrociato la strada con il nostro caro antenato, Caino, che gli ha fatto il gran bel regalo del marchio con tanto di Prima Lama!"
"Che cosa !!??" fece Alastair.
"Si, so quanto ci tenevi ad averla. In effetti sarebbe stato un bel salto di qualità per te, avere la Lama invece di quel temperino che ti portavi sempre dietro!!" lo schernì. "Comunque la parte che ci e vi interessa è che Metatron ha fatto fuori Dean, ma non immaginava che il marchio lo avesse già infettato fino al midollo del suo potere, così ora, miei cari, ci ritroviamo con un cavaliere infernale che odia l'Inferno e chiunque ne faccia parte."
"Uccidilo!!" tuonò Lilith.
"Hai dimenticato come si fa?, o il sangue umano che ti scorre nelle vene ti ha addolcito più del dovuto!!?" lo provocò Azazel.
"Amico mio, questo è un colpo basso che non mi aspettavo da te!!" rispose restando superiore a quella provocazione. "Comunque, per restare in argomento: "uccidere Dean Winchester". Non è facile come sembra. Ma possiamo, o meglio, io posso, rimettere le cose a posto. Posso fare in modo che il caro fratellone, ridiventi l'essere pieno di rimorsi e sensi di colpa che era prima di diventare un demone sotto steroidi. Ma per farlo, c'è bisogno di un incantesimo potente e perchè l'incantesimo abbia effetto, le energie che lo adoperano devono essere eguali."
"Di che energie stai parlando?!" chiese Alastair.
"La mano dell'amore fraterno, la mano del Paradiso e la mano dell'Inferno." disse solo. "Le prime due sono già abbastanza potenti ed è per questo che mi servite voi!"
"Non aiuteremo mai un Winchester. Tantomeno Dean Winchester!" fecero all'unisono le tre voci.
"Lui mi ha ucciso!" fece Azazel.
"Sam mi ha schiacciato!" ruggì Alastair.
"I due fratelli mi hanno annientato!" ringhiò Lilith.
"Che periscano. Entrambi. Nelle più cupe sofferenze!!" sentenziarono ancora insieme.
"Signori, signori!! e....signora!!, per favore!!" disse con il tono di uno che voleva metter pace in una disputa tra nobili. "Voi siete liberi di fare quello che volete, ma cosa accadrebbe se un giorno, molto vicino, vi assicuro, il nostro caro ma temuto e credetemi, crudele, cavaliere venisse a sapere che nei meandri dell'Inferno esistono ancora le più che concrete essenze del demone che ha ucciso la sua dolce mammina e il suo tanto idolatrato padre!" disse rivolgendosi alla sfera di Azazel.
"O quella del demone che lo ha torturato, dilaniato, squartato, da qualche parte si vocifera anche seviziato..." fece alzando gli occhi al cielo, "... e condannato alle più indicibili sofferenze per trenta anni e che per altri dieci anni lo ha trasformato in un provetto torturatore senza scrupoli o coscienza!" fece rivolto all'essenza di Alastair.
"Oppure se venisse a sapere che l'essenza del demone che ha fatto di tutto per corrompere il suo amato fratellino con il sangue di demone mettendogli davanti quella puttanella di Ruby; il demone che lo ha condannato ad una morte atroce come l'essere sbranato dai cerberi, è ancora qui, e che tutti voi potete essere in qualche modo sottoposti al suo tribunale in cui lui sarà giudice, giuria e carnefice??"
"Ci stai minacciando, Crowley!?"
"Non mi permetterei mai, mia signora! Vi sto solo mettendo in guardia da ciò che sarebbe capace di farvi il caro Dean Winchester e che non vi basterebbe l'anfratto più nascosto, buio e profondo dell'intero Inferno, quando lui inizierà a darvi la caccia." fece ora decisamente serio. "E sapete che tipo di cacciatore lui sia. Perseverante fino all'esasperazione!!" rinsaldò ancora.
E mentre il demone restava fermo ad aspettare la decisione, vide le tre sfere vorticare furiosamente tra di loro. Che stessero decidendo!?
"Tic-tac, signori! Tic-tac!!"
"Cosa vuoi che facciamo!?" fece la voce di Lilith, sovrastando le altre due.
"Mi serve solo un piccolo prestito e in cambio vedrò di sistemarvi in modo migliore!" riferì soddisfatto.

Un paio di giorni dopo, quell'accordo infernale, Crowley, aiutava Sam a legare il fratello, ancora privo di sensi per il pugno ricevuto da Castiel. Si premunì di stringere beni i legacci, anche perchè, era certo che se il provetto cavaliere fosse riuscito a liberarsi, il primo a finire sotto la sua Lama sarebbe stato lui.
Per un attimo, mentre Sam e Castiel, parlavano tra loro per decidere come agire, una volta che Dean si fosse ripreso, Crowley si fermò a guardare quel corpo inerme. Una strana sensazione lo colse. Una stramaledetta sensazione umana: rimpianto.
Quando Dean aveva avuto la possibilità di diventare un demone, aveva sinceramente creduto, di aver trovato un compagno di viaggio. Un socio nei suoi affari. Un braccio destro di cui fidarsi. Qualcuno che gli avrebbe guardato le spalle in Terra e all’Inferno. Sperava di diventare il nuovo Sam.
Invece, tutto quello che aveva visto negli occhi e sul volto del cacciatore, quando la Lama e il marchio lo avevano riportato indietro, fu disgusto e derisione nei suoi confronti.
Non era destino che la nemesi di Artù, avesse , per così dire, il suo Lancillotto infernale.

Qualche minuto dopo, la giostra della purificazione iniziò: Sam iniettò a Dean la prima dose e il ragazzo cominciò a tremare, gridare; fumava letteralmente vapore indiscutibilmente dall'odore sulfureo. Si dimenava, infuriandosi e imprecando contro di lui e il suo tradimento; contro Castiel e il suo Paradiso e contro Sam. Soprattutto contro Sam e il legame di sangue che li aveva messi al mondo e li aveva legati così indissolubilmente.
E così andarono avanti per molte ore. Guardò i suoi momentanei "colleghi": Sam era visibilmente distrutto e abbattuto. Sembrò il Sam che appena un anno prima lo voleva "curare", prima di collassare tra le braccia di quello stesso fratello che adesso lo voleva morto.
Notò lo sguardo sfiduciato dell'angelo poco distante da lui e si fermò a pensare chi mai, in Cielo, stava garantendo la riuscita del rito.
Ore dopo, quando Sam, si avvicinò per somministrare l'ennesima dose di acqua santa, il demone si avvicinò a Castiel.
"Lettura interessante!?" chiese ironico, quando vide che l'angelo continuava a studiare il vecchio testo su quella pergamena ancora più vecchia.
"Non mi fido di te, Crowley!!" gli rispose senza guardarlo, continuando la sua lettura ma mentre gli rispondeva in quella maniera, spostò di poco lo sguardo verso il suo interlocutore e notò che il demone fissava la Prima Lama.
Crowley, guardava l'antica arma. Che cosa gli impediva di agire fulmineamente, agguantare quel pezzo d'osso, sparire nel nulla e lasciare Castiel a bocca asciutta, Sam alla disperazione di aver perso del tutto suo fratello e Dean stesso, condannato a morte certa?! Senza la possibilità di uccidere e uccidere con la lama, il marchio e il male che portava con se, lo avrebbe logorato fino ad ucciderlo.
"Non pensarci nemmeno!" fece la voce di Castiel, riportando il demone alla realtà della baita. “Arriverà il momento anche per questo!!”
Poi, ebbe l'infelice idea di paragonare Dean, ormai piegato dall'effetto salvifico dell'acqua benedetta, ad un “tacchino cotto” e dieci secondi dopo quell'uscita , si ritrovò appiccicato, letteralmente, alla parete della stanza, inchiodato al muro dalla forte presa di Castiel.
"Bada a come parli!!" gli ringhiava contro l'angelo.

Dopo che Sam riportò le cose, per così dire a posto, fu il momento di uccidere Dean e così salvarlo.
Crowley, vide che Dean era, in un certo senso, ritornato il vecchio Dean.
Lo vedeva dal modo in cui i due fratelli si scambiavano gli sguardi fraterni.
Lo vedeva dal disperato terrore dipinto negli occhi di Sam, pronto ad infilare nel petto del fratello, la prima Lama.
Lo vedeva nella preoccupante ansia di Castiel.

Chissà se almeno uno dei miei demoni sarebbe capace di mostrarmi un simile legame o lealtà?! , pensò un attimo prima di vedere Sam pugnalare suo fratello.

Il corpo di Dean si contrasse per il dolore e quando tutti e tre si accorsero che ormai non c’era più vita in lui, Crowley gridò.
“Ora!!, Insieme!!” lo disse a chi gli stava accanto. Lo disse a chi doveva sostenerlo “energicamente”. Sentì, infatti, come una scarica potente dentro di lui, non appena mise le mani sull’elsa del pugnale. Sentì la rabbia vendicativa di Azazel. La furia incontrollata di Lilith. La crudeltà sanguinaria di Alastair.

Per un attimo, solo per un attimo, mentre recitava il potente incantesimo, ebbe l’inconsulto desiderio di stringere di più quel pugnale e tirarlo verso il basso, fino ad aprire completamente il torace dell’uomo che si supponeva invece doveva salvare, e godere e ridere delle sue viscere che si sarebbero sparse sul pavimento. Avrebbe goduto delle grida di strazio che sicuramente avrebbero graffiato la gola di Sam. Avrebbe provato un immenso piacere nel vedere lo sguardo stupidamente spaesato dell'angelo che di certo avrebbe pianto per la perdita del suo caro amico.

Avrebbe potuto…avrebbe potuto….

Ma non fece niente di tutto questo. Canalizzò tutto quel potere oscuro che sentiva scorrergli dentro, nelle parole che stava pronunciando. In quell’antico rito che avrebbe ristabilito un certo ordine tra cacciatori e….mostri!
Tra uomini ed esseri soprannaturali.
Tra lui e Dean.
Quando tutto fu finito, il re demone, osservò Castiel guarire la ferita di Dean. Con lui, in seguito, distrusse l’arma demoniaca e quando vide un lampo di feroce vendetta passare sul volto dell’angelo, non attese altro.
Sparì.

Ritornò nell’abisso infernale dove aveva richiamato a se, i tre demoni passati.
“Abbiamo fatto ciò che volevi, Crowley!, quale è la nostra ricompensa?!” fece Lilith.
“Non essere diventati i giocattolini preferiti di Dean Winchester per l’eternità!!” rispose ironico mentre andava via. “Dovreste essermene grati!!” fece quasi con disappunto.
“Tu ci hai ingannati ??!” sibilò Azazel.
“Io?? Ma che calunnia!! Ingannare ??...Io!!!!???” fece con tono offeso, mettendosi una mano sul petto, come se ci fosse un cuore addolorato a batterci dentro!!
“Avevi detto che ci avresti tirati fuori di qui?!” ringhiò Alastair.
“Ho detto che vi avrei trovato una sistemazione migliore e levarvi Dean Winchester dal culo, è decisamente una sistemazione migliore!!” spiegò con tono derisorio mentre li lasciava alla loro ira, fischiettando “Changes” di David Bowie.(*)
 
Prima che il sole, nel mondo degli umani, tornasse a splendere, Crowley riuscì ad insinuarsi di nuovo nel bunker, approfittando di una trappola disegnata all’ingresso di una porta e sbiadita con il passare del tempo. Sam, durante le ricerche di Dean, aveva decisamente trascurato la sicurezza di quel posto. Ma di certo, ora che riaveva suo fratello con lui, avrebbero rimediato insieme. Come al solito, insieme.

Si fermò sull’uscio della stanza del maggiore dei due Winchester ed ebbe come un deja-vu. Lui che guardava Dean, privo di sensi. Morto, addormentato. La sensazione era la stessa.
Poi, ad un tratto vide il ragazzo muoversi nel suo sonno e all’improvviso tirarsi su.
Dean lo aveva riconosciuto e forse , ricordando quello che era successo in quelle ore, temeva che non fosse servito a niente farsi infilzare da Sam.
“Tranquillo!!” lo rassicurò il demone. “Sei di nuovo quel fastidioso “scoiattolo” che eri prima!”, perfino il suo soprannome era quello di una volta.
Lancillotto aveva definitivamente lasciato Camelot per le terre di Avalon!!
“Non è cambiato niente, Crowley!!” fece il cacciatore, credendo che il demone volesse un qualche tipo di ringraziamento per aver contribuito alla sua salvezza, mentre si metteva seduto sul bordo del letto, senza mai smettere di guardarlo e di guardarsi il braccio ormai libero dal malefico marchio.
“Sarà!!” rispose ironico, il demone.
“E’, Crowley!!, io: cacciatore. Tu: preda!” confermò Dean, con il suo solito sguardo minaccioso.
“Come ai bei vecchi tempi!!” disse ironico, anche se quello che poi, il ragazzo gli disse, lo stupì. Ed erano ben poche le cose a questo mondo che potevano ancora stupirlo.
“Perciò….” fece il giovane cercando di non calcare troppo sul tono. “..perciò, cerca di non farti trovare!”

Lo aveva avvertito amichevolmente?, lo aveva velatamente minacciato?
Crowley, dentro di sé, fu lieto di vedere che almeno qualcosa da lui, quel maledetto cacciatore l’aveva imparata: la diplomazia inglese. Essere capaci di scatenare una guerra senza sembrarne responsabili.
Dopo quel breve scambio di battute con Dean, Crowley andò via dal bunker nello stesso modo in cui vi era arrivato. Con uno schiocco di dita.

Ma non tornò all’Inferno. No. Non quella notte.
Quella notte, come il più libero e solitario dei lupi, l’avrebbe passata ad ululare alla luna.
Almeno per una volta, da quando esisteva come uomo e come demone, avrebbe realizzato un sogno.
Così, solo, sul grattacielo più alto, quello che di più lo avrebbe avvicinato alla grande sfera argentata, il Re dell’Inferno, iniziò il suo canto alla luna, anche se, per chi lo avesse potuto ascoltare, quella nenia, sarebbe parsa di più come un grido disperato, urlato da chi si ritrova di nuovo solo.
Sa di essere solo.
Ancora solo.
E solo resterà fino alla fine dei tempi.
 

N.d.A.: (*) "Rex vocat vos, o daemones daemonibus": Il vostro re vi richiama a lui, oh demoni tra i demoni.  Non ho mai studiato latino. Spero di aver beccato la traduzione. Se così non fosse chiedo venia a tutti quelli che conoscono questa splendida lingua!!
(*) “Lamenti e sospiri” è una frase citata da una delle protagoniste, Beatrice, dell’opera “Molto rumore per nulla” di W. Shakespeare. E Crowley da inglese non può non citare il poeta!!!
(*) Changes di D. Bowie è la canzone che Crowley a Sam, nella chiesa quando il ragazzo lo sta "curando" (8x23).
So che avrei dovuto approfondire di più l’incontro tra Crowley e Dean, ma dato che, stò mettendo insieme anche il POV di Dean, mi andava di raccontare quel momento dal punto di vista del cacciatore. Spero di non aver sbagliato. Giudicherete voi!!
Ciao!!
   
 
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