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Autore: theromalli    18/08/2014    0 recensioni
Solita vita monotona. Stravolta però da una semplice amica.
Come la vita di una normale studentessa può diventare fantastica? Tutto ciò che una ragazza di 16 anni sogna.. tutto ciò che vuole dalla vita..
Come cambiare il proprio stile di vita, come diventare dalla "sfigata" alla .... beh, lo scoprirete
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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6.45
Cosa c’è di più traumatico della sveglia?
- CAROLA ALZATI CHE E’ TARDI!-
Sempre la solita vita, alzarsi presto al mattino, andare a scuola, tornare a casa, studiare.. mangiare e dormire di nuovo, e il giorno dopo rifare tutto. Dovrei dare una svolta alla mia vita. E’ così noiosa. Meno male che c’è la mia migliore amica, che mi tira un po’ su di morale.
Caccio via questi pensieri e mi preparo per andare a scuola, mi guardo allo specchio, mi siedo sul letto e .. crollo nuovamente, sono esausta, ho studiato tutto il pomeriggio. Sono le sette. Mi risveglio, stranamente. Mi vesto e scendo a fare colazione.. Mia madre è triste, non so come mai. Mio padre è già uscito per andare a lavoro (lui lavora alla Elixses, un’azienda che produce copertoni per auto) e.. il mio pullman passa tra dieci minuti, mi conviene sbrigarmi!
A scuola è tutto come al solito, gente che va, gente che viene, le ragazze vip della scuola che mi squadrano dalla testa ai piedi e la mia migliore amica, che mi fa cenno di avvicinarmi a lei.
-Ciao Grè , pronta per la verifica di scienze?-
-Non ho tempo per parlare di queste cretinate!-risponde seccamente
Alzo gli occhi al cielo, chissà cosa avrà da dire adesso!
-Cosa c’è? Hai qualcosa di più importante da dire?-Mi guarda come se volesse uccidermi, il suo sguardo fa paura.
-Perché non mi hai detto nulla? Tu lo sapevi vero? Che amica sei? Me le devi dire ste cose! Mi hanno invitata cinque minuti fa. Chissà quando l’hanno detto a te-
-Io non so assolutamente nulla. Di cosa stai parlando? Se si tratta di qualche festa io non ne voglio sapere eh-
-Bhe te lo dico lo stesso-
La guardo annoiata mentre mi espone il dramma della mattinata
-Allora, Carola, ascoltami! Domani sera: festa spettacolare a casa di Lola, vieni vero? Vieni ?Ti prego, ti scongiuro!-
-Vorrei tanto.. ma lo sai che non posso-
Suona la campanella e entriamo in classe. Mentre la “torturacervelli” spiega la sua noiosissima lezione di latino, penso a ciò che mi ha detto Greta.. Quanto mi piacerebbe andare a quella festa! Ma penso che i miei non mi farebbero mai andare perché pensano che io sia troppo piccola e irresponsabile per badare a me stessa.. Si, ho 16 anni, non sono piccola! E’ questa l’età per divertirsi, per essere irresponsabili..
Finisce l’ora, devo mettere da parte i miei pensieri a prepararmi psicologicamente alla verifica di scienze.. ce la farò, ho studiato tantissimo e sono preparata al 200%.
Finita, c’è l’ho fatta.
Finisco la mia giornata noiosa come al solito e torno a casa. Passo il pomeriggio a chiaccherare con Greta che mi convince a parlare con i miei genitori. Sono le sei, mio padre è già tornato da lavoro. Scendo le scale e li trovo tutt’e due sul divano intenti a guardare un film.. Mi siedo di fianco a loro, e mi sembra molto strano perché non è di mia abitudine, ma i miei genitori non ci fanno caso. Mi schiarisco la voce e inizio a guardarmi intorno.
-Cosa c’è?- dice Gracy, mia madre
-No, niente- le rispondo
“Carola muoviti, parla” mi sussurra la mia vocina interiore
Prendo coraggio.. -Stavo pensando..-
-Le tue idee sono sempre ben accolte, dicci pure-risponde Tony, mio padre
-Mmm- un po’ titubante, inizio ad ‘esporre’ se così si può dire -..domani sera c’è una festa a casa di Lola e mi ha invitata-
-E allora?- risponde mia madre, un po’ infastidita
-Voglio andarci-
-Non se ne parla proprio Carola! Sei piccola, te l’avrò detto almeno cinquecento volte- dice arrabbiato mio padre.
-Tutte le ragazze della mia scuola ci vanno! Poi saremo a casa di Lola, non hai niente di cui preoccuparti, poi conosci lei, i suoi genitori-.
-No, punto e basta. Decido io fin quando sei sotto questo tetto- dice lui con un tono di voce abbastanza alto.
-E’ l’unica cosa che ti chiedo papà, per favore-
-Non se ne parla-risponde mamma.

Non ci posso credere. Sono nella mia stanza, ho bagnato tutto il cuscino con le mie lacrime. Non riesco a capire come siano così incomprensivi.
Vado a dormire, senza cenare. Mi rifiuto di parlare con quei due.

6.45
Suona la sveglia, mi alzo, mi preparo, mi vesto, faccio colazione ed esco.
Stamattina la mamma non mi ha chiamata, sarà arrabbiata sicuramente per ieri sera. Prendo il pullman, mi siedo al mio solito posto infondo e ascolto musica. Ci sono tante persone che non conosco, ma che vedo ogni mattina. Una ragazza bionda, con gli occhi verdi, che guarda sempre fuori e non parla mai con nessuno.. Una vecchia signora che legge il giornale.. Un ragazzo con i capelli neri che ascolta musica come me. Si gira, mi guarda e restiamo un attimo a fissarci, come se ci conoscessimo. Accenno un sorriso, lui sorride e si volta nuovamente.
Arrivo a scuola e trovo Greta
-Grè, mi dispiace ma non posso venire-
La guardo e mi accorgo che è in compagnia del ragazzo che ho intravisto sul pullman.
Stupita le lancio un’occhiata
-Vedrò di farti arrivare a quella festa. Comunque lui è Matteo, un mio amico. Si è trasferito da poco qui e gli sto facendo conoscere un po’ di gente. Farà parte della nostra classe-
-Piacere sono Carola Palombi- gli tendo la mano affettuosamente
-Piacere Matteo Gozzi-.
Andiamo in classe insieme. Io e Greta iniziamo a parlare della festa e del modo in cui mi ci farà arrivare fino a quando la “torturacervelli” non ci zittisce.
-Ho un piano infallibile- mi sussurra Greta
-Basta Palombi e Resbati, dal preside!- urla la “torturacervelli”
   
 
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