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Autore: Castiel Who    16/09/2008    3 recensioni
Ecco a voi una ficcy sull'OT3 House/Wilson/Kutner. Non uccidetemi vi prego e se lasciate un commentino sia positivo che negativo sarei contentissima!! ^^
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Greg House, James Wilson, Lawrence Kutner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I Dubbi Di Kutner'
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Più ci rifletteva e più si domandava come fosse. Come era baciare un uomo? Come era farci sesso? Erano tutte cose che lui non sapeva, ma che sicuramente sapeva il suo capo e il primario di oncologia. Una volta era andato a cercare House nel suo ufficio e lo aveva trovato che si baciava con Wilson sul terrazzo.

Prima non si era mai chiesto come fosse, ma da quando aveva visto loro due la curiosità lo uccideva. Sembravano così… felici. Mai avrebbe pensato di vedere House felice con qualcuno.

Kutner non ne poteva più. Voleva togliersi queste idee dalla testa, ma provare esperienze nuove a lui era sempre piaciuto. Voleva sapere cosa provavano House e Wilson quando stavano insieme, quando facevano l’amore. C’èrano solo due persone che potevano liberarlo da quella curiosità ormai opprimente, ed erano proprio loro due.

Sicuramente loro non si sarebbero mai offerti di aiutarlo e lui si sarebbe sentito in imbarazzo a chiedere una cosa del genere. Non poteva andare da uno di loro dicendogli “Sono curioso di sapere cosa provate quando fate sesso, potete aiutarmi?”, lo avrebbero preso senza dubbio per pazzo. 

Soprattutto perché non sapevano che lui era a conoscenza della loro relazione e non dovevano saperlo!! Si immaginava benissimo cosa facevano quando avevano entrambi i turni notturni. Ormai lo sgabuzzino delle inservienti era diventato “la stanzetta del sesso” per tutti, ma i due primari potevano benissimo chiudersi nell’ufficio di Wilson e sicuramente non avrebbero perso occasione a farlo.

- Kutner, mi stai ascoltando? –

La voce di Taub lo riportò sulla terra facendolo distrarre da quei pensieri per un momento.

- Ok no. Non hai ascoltato una singola parola di quello che ti ho detto. –

Kutner rimase zitto per un attimo cercando di trovare qualche parola per giustificarsi a Taub.

- Scusa stavo pensando a cosa potrebbe avere il paziente. Che ne pensi dell’ embolia adiposa? –

- L’hai già proposta, non spigherebbe la paralisi ricordi? –

- Ah già… Me ne ero scordato. Dov’è House? –

Kutner non poté far a meno di notare l’assenza del suo capo nella saletta di diagnostica.

- A fare un consulto con Wilson. I sintomi possono corrispondere a un cancro. –

Alla parola “consulto” davanti ai suoi occhi gli si presentò una scena a dir poco oscena che ebbe il buon senso di cancellare immediatamente senza pensarci due volte.  Beato Taub. Lui non aveva questi pensieri nella testa che lo assillavano.

- Puoi andarlo a chiamare è parecchio che è lì. –

Taub lo riportò nuovamente alla realtà e… gli aveva chiesto di andarlo a chiamare?? E ora che doveva fare? Aprire la porta dell’oncologo e trovare dentro House e Wilson che fanno sesso? Doveva cancellare quelle fantasie dalla testa, anche se fantasie non erano e lui lo sapeva perfettamente.

Uscì senza proferir parola diretto a quella porta non tanto lontana dalla saletta diagnostica. La cosa più saggia fu sicuramente bussare.

- Non lo trovi Wilson. Ha già finito il turno. –

Sentì la voce della Cuddy dietro di lui. Cosa significava “Wilson ha già finito il turno”? Che non era più in ospedale sicuramente. Ma… Se Wilson non era più in ospedale House dove diavolo era?

- Cercavo House, non risponde al cerca persone. E’ nel suo ufficio? –

- Lo stavo cercando pure io in realtà. – Ammise.

- Oh cavolo! Spero per lui che non sia andato un'altra volta a casa fuori orario o giuro che gli assegno 14 ore di ambulatorio consecutive! -

Silenzio… Kutner preferiva non dire nulla quando l’amministratrice dell’ospedale era arrabbiata, e arrabbiata era dire poco.

- Fammi un favore. Vai a casa a cercarlo e se lo trovi lì avvertilo che questa volta è nei guai, li avverto io gli altri di dove sei. –

Annuì e si incamminò all’ascensore, se in quell’ufficio ci fosse stato un cinquanta percento che House e Wilson stavano facendo sesso a casa di House c’èra il novantanove virgola nove percento.

 

***

 

Parcheggiò proprio davanti casa di House e accumulando quel minimo di coraggio che aveva si decise di bussare alla porta. Nessuna risposta, probabilmente aveva paura fosse la Cuddy.

- House! Sono Kutner, apri! –

Dopo pochi secondi la porta viene aperta da uno Wilson piuttosto scomposto. I capelli scarruffati, la maglia stropicciata e un sorriso stampato in faccia. Aveva sicuramente interrotto qualcosa, era fin troppo evidente.

- Ehm… devo parlare con House. E’ in casa? –

- E’ successo qualcosa? –

Chiese Wilson incuriosito spostandosi da davanti la porta per far entrare Kutner. Lui non lo sapeva che House era uscito in anticipo, se lo avesse saputo probabilmente lo avrebbe fermato.

- E’ uscito in anticipo dal lavoro. Mi ha mandato Cuddy per avvertirlo che… -

Kutner venne interrotto dalla voce di House che irruppe nella stanza. Era nelle stesse condizioni di Wilson, ma viste su di lui era normale, era sempre così.

- Che sono nei guai? Che c’è ora viene qui e mi sculaccia?? –

- House non dovevi uscire con me! Hai un paziente, torna a lavoro. –

- Sai, per il paziente se ne possono benissimo occupare Kutner, Foreman, Tredici e Taub. Li ho assunti per questo hai presente? -

Kutner non fece attenzione alle ultime parole che aveva rivolto House al suo “amico”, aveva smesso di ascoltare quando Wilson lo aveva chiamato “House”. Se stavano insieme, cosa ovvia, sicuramente lo aveva chiamato con il suo cognome per via della presenza di Kutner.

- Perché lo hai chiamato House e non Greg ? –

Cazzo! Perché lo aveva chiesto? Stupido!

- Sono anni che lo chiamo per cognome perché dovrei… -

- Perché avete una relazione. –

Le parole gli uscirono di bocca senza il bisogno nemmeno di pensarle. L’ennesima cazzata in quei pochi minuti che era lì.

- Oh cazzo… lo hai già detto a tutti vero? –

- No, a nessuno. –

- E perché non lo hai detto a nessuno? Perché ti sei tenuto il segreto per te? –

House era da una parte arrabbiato con se stesso e con Wilson e da una parte curioso. Il comportamento di Kutner era strano per i suoi gusti, troppo.

Kutner taque. Non avrebbe mai rivelato quello che pensava e voleva.Era un segreto no? 

Fine.

Ho avuto problemi col pc scusate se la posto solo ora!! ^^

Recensioncina??^^

   
 
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