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Autore: CSlover    20/08/2014    0 recensioni
Lui è l'affascinante frontman di una delle band di maggior successo al mondo. Lei un'instancabile attrice in ascesa. A volte è difficile capire cos'è reale e cosa invece non lo è quando è in gioco la fama. (CaptainSwan)
AVVISO: Questa è una traduzione della Fanfiction di niniadepapa "The Lost Boys". Non ho alcun diritto sulla storia e ringrazio ancora l'autrice per aver dato il suo consenso alla traduzione e alla pubblicazione.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2 - Emma

 
Prendendo con cautela la sveglia dal comodino, Emma cercò di leggere i numeri verdi sul minuscolo schermo. Le 7:56. Bene. Aveva ancora tempo. Poteva dormire altri quattro minuti prima che da quell’aggeggio maledetto venisse fuori la canzone che la svegliava ogni giorno. Odiava quella canzone. La odiava con tutta se stessa. Forse avrebbe dovuto cambiarla. Forse avrebbe dovuto mettere quella canzone di Madonna – com’era "Four Minutes"? Sarebbe stato divertente. Accidenti, ma era divertente!
... eccola lì la canzone che odiava.
Ugh.
Trasse un sospiro e si alzò - non dopo aver colpito l'orologio con un po’ più forza del necessario - e si diresse in cucina per risistemare le cose che aveva lasciato in giro la sera precedente. Mentre canticchiava “Four Minutes” tra se e se, le sue mani andarono inconsciamente a prendere la cioccolata e una tazza. Ruby si divertiva a prenderla in giro senza sosta per il fatto che per colazione prendeva sempre la cioccolata con la cannella e la panna montata al posto di un caffè  come un adulto, ma lei non avrebbe cambiato questa cosa per nessuna ragione al mondo. Era una cosa di famiglia.
E se c'era una cosa nella sua vita che lei considerava sacra sopra ogni altra cosa, era la sua famiglia.
Mentre la cioccolata si stava riscaldando nel forno a microonde, tornò nella sua stanza per prendere alcuni vestiti e cambiarsi. Jeans, stivali, la t-shirt di un gruppo rock. Niente di speciale. Non aveva importanza: l’avrebbero fatta cambiare per farle indossare qualche vestito ridicolo una volta arrivata.
Oggi aveva in programma una sessione di foto promozionali per il suo ultimo film. Avevano finito di girare il mese scorso e mentre la postproduzione stava andando avanti, avevano bisogno di lei e della sua costar per posare con gli abiti dei loro personaggi per alcune immagini promozionali da rilasciare alla stampa. Emma non amava particolarmente queste cose -  il suo elemento era la recitazione, non mettersi in posa. Non aveva mai considerato il posare come un mezzo per vivere - lei non riusciva a concentrarsi con i flash che scattavano ogni millisecondo e con i fotografi lì ad impartirle ordini. Quando si lamentò di questo con Ruby, la sua amica le chiese come tutto ciò fosse diverso dai giornalisti e i paparazzi che urlano sui red carpet. "Non ha nulla a che vedere con questo!" Non aveva saputo spiegarle quello che provava in quelle occasioni.
I fans erano lì. Ed urlavano, esultavano, facevano il tifo per lei. Per il suo lavoro. Era quella la differenza. Anche se l’ "Emma qui! Emma! Emma a destra! Emma! Qui! Qui! Emma guarda!"  anche se faticoso come poche cose al mondo - e assordante - non poteva fare a meno di sorridere lo stesso. Perché era orgogliosa del suo lavoro. Era qualcosa di reale. Tangibile. Che la gente poteva andare a vedere.
Si. Amava quello che faceva e lei non aveva intenzione di lasciare che qualche commento stupido o maleducato potesse buttarla giù. Se fosse stata così sensibile i lupi l'avrebbero mangiata molto tempo fa.
Ma Emma non era così delicata. Non aveva avuto una vita semplice quando era una bambina, questo era certo. Il fatto di aver girato di casa in casa nel sistema di affidamento nazionale avrebbe potuto davvero farle dubitare di qualsiasi cosa su se stessa - e quando era più giovane aveva avuto modo di approfondire quei pensieri morbosi di tanto in tanto. "Perché non gli piaccio?", "Ho fatto qualcosa di sbagliato?". Questo avrebbe dovuto fare di lei un esempio di bambina insicura - ma sorprendentemente, mentre cresceva, otteneva l'effetto opposto. Il tutto si era sviluppato in un atteggiamento freddo, che non andava esattamente di pari passo con il suo aspetto da principessa e con la giovane età e poteva anche evitare di contare su qualcuno se poteva farne a meno.
Fino a quando non incontrò David Nolan.
Il dolce e affascinante David. Erano compagni di banco nella classe di chimica, c'era qualcosa di più forte di un legame scolastico o del risistemargli i capelli pieni di gelatina dopo che un esperimento schifoso era andato storto? Sì, io la penso così. Si erano avvicinati ed Emma aveva finalmente permesso a qualcuno di avvicinarsi a lei, di aprirsi  a qualcun altro che non fosse se stessa. Non in modo romantico, assolutamente. Non sarebbe mai stata in grado di vedere David oltre che come un fratello maggiore – cosa che avvenne quando due anni dopo sua madre Ruth  la adottò ufficialmente.
Emma fu quella più sorpresa da tutto ciò - adorava la madre di David. Trascorreva la maggior parte dei suoi week-end a casa loro e Ruth le faceva portare da David il pranzo al sacco tutti i giorni, sapendo come funzionava nel sistema delle adozioni. La faceva restare a casa loro ogni volta che era malata e l’aveva assistita ogni volta che aveva qualche problema e le aveva chiesto aiuto – cosa che odiava fare, non volendo essere in debito con nessuno, non con loro, anche se era la cosa più vicina ad una famiglia che avesse mai avuto.
Ma quando scoprì che stava per essere trasferita in un altro centro di San Francisco lo disse a David che rimase tranquillo, non sapendo come reagire a tale notizia. Era assolutamente terrorizzata, ma aveva accettato tristemente il suo destino: lei doveva essere sola. Ogni volta che aveva trovato conforto in qualcuno dopo che aveva lasciato cadere le mura e permesso a qualcuno di entrare, li portavano via da lei in un modo o nell'altro.
Fino a quando Ruth non la chiamò una settimana dopo e le chiese di imballare le sue cose e andare a casa loro dato che era diventata ufficialmente un membro della loro famiglia.
Quello fu il momento più felice della vita di Emma.
Chi avrebbe mai detto anni fa che un giorno avrebbe vissuto questa vita folle? Che i suoi ricordi felici sarebbero solo aumentati fin quasi a soffocarla? Aveva vissuto momenti difficili dopo tutto questo, naturalmente la strada per il successo non era facile. La sua vita non era perfetta – quella di qualcuno forse lo è? - Ma lei era perfettamente felice per ora.
La sua carriera di attrice stava decollando: questo era il suo secondo grande progetto come protagonista e anche se il primo non aveva avuto una grande accoglienza da parte del pubblico ne era ancora follemente orgogliosa. Piccoli progetti pieni di significato, con un duro lavoro alle spalle e con delle menti ispiratrici che avevano dato il massimo per creare dei personaggi e delle storie incredibili. Anche se il film stesso non era stato un vero e proprio boom, la sua performance aveva ottenuto grandi consensi dalla critica. Non molto tempo dopo, iniziò a ricevere chiamate, iniziò a partecipare ad audizioni, pranzi con i registi e a ricevere e-mail di tanto in tanto. Era assolutamente surreale.
Da quando aveva deciso che voleva fare l'attrice, aveva ammesso di aver bisogno di  fare tutte l'esperienze che poteva. Aveva partecipato alla maggior parte delle produzioni che il suo college aveva tenuto durante gli anni di studio. Aveva recitato nei parchi e nei club ed era apparsa anche in un paio di spot. Era stata più volte che potesse ricordare in show televisivi, in alcuni speciali e in un paio di film. E naturalmente aveva ottenuto una piccola parte in un episodio di Law and Order- la regola d'oro per qualsiasi attore che sta cercando di raggiungere il successo. Ma questa era un'altra storia. Non si era sentita così felice di una prestazione da quando era al college, da quando aveva interpretato uno dei ruoli più importanti della sua vita: Titania, la regina delle Fate, in ‘Sogno di una notte di mezza estate’ di Shakespeare. Aveva ancora i brividi se ripensava alla notte della prima, era stato qualcosa di incredibilmente intenso.
Sicuramente un altro contendente per il giorno più felice della sua vita.
Uscendo fuori dalle sue fantasticherie, Emma tornò a prendere la tazza e improvvisamente si rese conto che non aveva ancora mandato un sms Ruby – le aveva promesso che le avrebbe fatto sapere quando avrebbe dovuto incontrarla per le riprese. Vantaggi di avere una make up artist come migliore amica. Prese il suo telefono dalla borsetta e armata di cioccolata calda nell'altra mano, iniziò a scrivere.
Esco di casa alle dieci. Ci vediamo lì?
Non dovette aspettare a lungo per la sua risposta. La tazza nel lavandino e la carta abbandonata nel cassetto, il telefono squillò.
Certo. Eventuali sorprese per le riprese? Uomini interessanti in giro?
Lei scoppiò in una risata. Ah, Ruby. Il solito lupo affamato in cerca di nuove prede.
Non che io sappia. Non so, hai già incontrato il cast – ci saranno loro, non mi interessa comunque.
Guardati, ti comporti come una vecchia zitella. Emma, ​​come tua  migliore amica ho l’obbligo di scegliere un nuovo ragazzo per te. Sono stanca di vederti da sola.
Zitta e raggiungermi lì. Non fare tardi.
Aye aye, Capitano.
Represse un sorriso, prese le chiavi, il cellulare, la borsa e alcuni copioni che il suo manager le aveva 'suggerito' – per non dire minacciato - di prenderne in considerazione la lettura per i futuri progetti all'orizzonte. Avrebbe dovuto avere il tempo di leggerne alcuni nell’attesa dell’inizio del servizio fotografico o mentre le sistemavano i capelli o qualcosa del genere. Queste cose potevano diventare davvero noiose - se avesse avuto voce in capitolo avrebbe suggerito di portare un biliardo o di fare una partita a freccette. Ma doveva leggere i copioni. Oh che gioia. Almeno sperava ci fosse qualcosa di buono questa volta.
Mise gli occhiali da sole, salì in macchina e guidò fino allo studio dove avrebbe avuto luogo il servizio. Si stava avviando quando la musica schizzò a tutto volume dagli altoparlanti non appena girò la chiave per l'accensione. Imprecò come un marinaio e lanciò maledizioni a Ruby per la centesima volta in quel giorno – come ogni altro giorno – perché lasciava sempre la musica ad un volume così alto. Gesù. Come poteva riuscire a sentire ancora qualcosa? Girò la rotella della radio in modo che raggiungesse un volume più normale - per i suoi standard, almeno, considerando che non aveva realmente capito quali fossero quelli di Ruby - ed iniziò a pregare dentro di se che il programma alla radio mettesse la canzone di Madonna a cui aveva pensato tutta la mattina. Che l’avrebbe rallegrata prima di questa stupidaggine a cui andava in contro.
"La nostra prossima canzone è una delle vostre preferite - ragazzi ci state implorando tutti i giorni di mettere su le canzoni di questi ragazzi. Vediamo se  indovinate di chi stiamo parlando…un piccolo suggerimento: provengono da Neverland ...!?".
Emma alzò gli occhi al cielo sentendo la frase dello speaker.
"Giusto!!! I Lost Boys!!!  Questi ragazzi sono in giro da anni e hanno estratto alcuni dei loro più grandi successi  dal primo album! Ah, quelli erano i loro tempi d'oro, abbiamo appena sentito qualche scoop davvero interessante riguardo al loro frontman, l'indimenticabile Killian Jones, che è stato visto ... ".
"Ugh per amor di Dio, suonano o no un po’ di musica in questo programma?" Emma mormorò cambiando la stazione. Voleva davvero sentire quella canzone di Madonna. Ah, ma chi voleva prendere in giro, nessuno metteva più quella canzone, era il 2008. O era il 2009? Che cosa stava facendo in quel periodo? Ricordava vagamente di averla cantata alla festa di compleanno di Mary Margaret, ma non riusciva a ricordare esattamente che anno era... In realtà, non ricordava molto di quella notte. Era stata una delle "notti selvagge" delle ragazze, come Ruby e Ella avevano deciso di definirla. Persa com’era nei suoi pensieri rischiò quasi di perdere l’uscita dello studio. Parcheggiò l’auto, la chiuse  dopo aver preso le sue cose dal sedile posteriore e si fece strada nel palazzo, cercando di ricordare in quale sala si sarebbe tenuto il servizio. Sbuffò mentre vagava lungo i corridoi, sembrava sicuramente una pazza. Mentre cercava il suo telefono nella borsa per chiedere aiuto, fu sorpresa di sentire alle suo spalle qualcuno chiamare il suo nome.
"Emma, Più in qua!".
L'accento non lasciava dubbi. Graham Humbert, la sua super attraente costar - la sua Ruby interiore si stava mostrando in quel momento – stava agitando un braccio e per fortuna la salvò dall’ulteriore imbarazzo di perdersi in un edificio che aveva già visitato. Lei gli si avvicinò arrossendo e sorridendo lievemente, facendo un gesto con la mano ad indicare le scale. "E’ solo che queste stupide sale – sembrano tutte uguali, lo giuro!".
Lui rise "Non ti preoccupare, non è un problema - Sono arrivato qui prima, così so dove si tiene il servizio, se Le andrebbe accompagnarmi, mia signora?" simulò un pomposo accento medievale - che si scontrò terribilmente con il suo -  e tese il braccio per prendere quello di lei.
Lei scosse la testa, cercando di nascondere il suo divertimento "Sei così stupido. Mostrami la strada, Humbert. Tick tock".
"Ahi. Ed io che pensavo fossimo dei piccioncini in questa pellicola ...".
"Lo siamo. Nella finzione. Lo sai che i film e la realtà non sono la stessa cosa, vero?" sorrise verso di lui. Era piuttosto alto – lo aveva scoperto quando aveva lavorato con lui durante le riprese. Avevano dovuto stare in piedi molto vicini – della serie, davvero zero spazio tra loro in alcune scene e lei si era lamentata di come la sua vicinanza la facesse apparire come un nano. La prendeva ancora in giro senza pietà su questa cosa.
"Oh, Swan, certo che lo so. Sei tu quella di cui ci dobbiamo preoccupare del fatto che faccia confusione tra i due". Le fece l'occhiolino. Non ebbe il tempo di ribattere in quanto li chiamarono per le foto. Non appena mise piede nella stanza, Nova, una delle ragazze responsabili del reparto costumi del film, le ordinò di raggiungerla nello spogliatoio. Lei vide il regista, Sydney Glass, che stava leggendo dei documenti con alcuni membri della troupe. La guardò e le sorrise gentilmente - erano diventati grandi amici durante le riprese e non poteva essere più grata per l'opportunità che le aveva dato con questo progetto di lavorare con lui e il suo gruppo. Graham le toccò la spalla e indicò qualcosa. Ruby era lì. A flirtare con Billy, uno dei cameraman, niente di meno.
Sospirando si voltò di nuovo verso la sua costar. "Probabilmente dovrei andare a salvare il povero Billy".
"Oh, scommetto che non è in pericolo. Direi che si sta godendo le sue attenzioni".
"Voi uomini siete tutti uguali. Se una ragazza carina vi gira intorno, non riuscite a tenerlo nei pantaloni".
"Davvero rude, signorina Swan".  La derise e iniziò a dirigersi verso il suo camerino "Ci vediamo sul set. Muoio dalla voglia di indossare di nuovo il costume. Mi è davvero mancata la spada e a te?".
Non potè bloccare lo sbuffo che le sfuggì dalle labbra "Oh sì, mi sono mancate anche tutte le battute sulla spada, non so come sono riuscita a vivere senza...".
"Non essere così scandalizzata Swan!" dovette quasi urlare così che lei potesse sentirlo mentre spariva dietro la porta.
Scuotendo la testa, Emma si girò e si diresse verso la sua amica e il povero ragazzo che era affascinato dalle sue labbra rosse - il suo marchio di fabbrica, come dichiarò quando si incontrarono di nuovo nel corso della giornata. Agganciò il braccio a quello della sua amica e sorrise a Billy "Ehi straniero è da tanto tempo che non ci vediamo".
Billy si strinse nelle spalle "Non è che abbiamo avuto tanto da fare dopo la fine delle riprese. Ci siete mancati ragazzi. Dicevamo prima con Graham che dovremmo andare a cena fuori -... Magari provare quel club... il Wonderland o qualcosa del genere…".
Ruby batté le mani chiaramente eccitata dalla prospettiva di un’uscita di gruppo. O dalla possibilità di uscire "Questa è una buona idea! Alla mia povera Emma manca il divertimento e mi si spezza il cuore. Fissate una data e un luogo e noi ci saremo".
"Grande". Esclamò. "Emma, ​​non sto’ cercando di cacciarti o altro, ma sembra che Nova voglia strapparmi via la testa  perché ti sto’ trattenendo qui - Penso che dovresti andare da lei per cambiarti".
Fece roteare di nuovo gli occhi portando Ruby con se e quasi corse al suo camerino. Nova non sembrava divertita. "Finalmente!!! Cosa stavi facendo lì?? Conosci il corsetto, sai che non è cosa da poco, sto già avendo gli incubi!!! E i capelli? Dove è quella maledetta ragazza? dovrebbe essere qui, ormai, oh Dio ...".
Emma scollegò il cervello per un paio di ore. Sistemare i capelli, indossare il costume, l’applicazione del make up - nessuna tazza di tè. Cercò di leggere alcuni dei copioni che Regina le aveva inviato, lo fece davvero, ma la sua mente era altrove. Il suo telefono squillò un paio di volte, ma non riuscì a controllarlo fino a quando non fu libera. Ruby la intrattenne mentre faceva la sua magia sul suo viso, dicendole le cose più casuali: il suo ultimo lavoro in città, quanto avrebbe voluto vedere suonare dal vivo quella band di Peter-Pan-qualsiasi-fosse-il-loro-nome, che cosa aveva mangiato per cena la sera precedente o la sua conversazione con Mary Margaret sui probabili abiti da sposa. Chiacchierarono fino a quando lei non fu chiamata da Billy ad unirsi a Graham e Sydney.
Il servizio fotografico  andò sorprendentemente bene, considerando quanto odiava mettersi in posa. Graham rese tutto più facile e senza sforzo, facendola ridere ogni volta che poteva. Trovava così strano dover fissare una macchina fotografica così a lungo in una posa. Si sentiva ridicola ed era così dannatamente imbarazzante – si sentiva come una statua. L'unica cosa che poteva pensare di fare, era quella di mantenere il suo personaggio nella mente.
Quando ebbero finito Sydney andò accanto a loro e gli batté una mano sulla spalla. "Ragazzi siete stati grandi. Le foto dovrebbero essere pronte a breve, tenete sotto controllo Entertainment Weekly e il web - sono sicuro che i fans inonderanno i vostri account Twitter con migliaia di commenti".
"Non crederai davvero che desideri ciò" mormorò Graham sottovoce. Ah, bel problema  - non solo lui aveva fans che lo molestavano ovunque andasse: doveva aggiungere al mix anche dei tweets impazziti. Questo è uno dei motivi per cui lei non utilizzava così spesso il suo account, ne aveva creato uno dopo che Ruby e Ella l’avevano pregata di farlo. In realtà, l’espressione “fallo per i tuoi fans” avrebbe dovuto essere vietata per quelle due, la usavano ogni volta che la vedevano adatta per il loro ritorno personale.
"Ehi stavo quasi per dimenticarmene,  ragazzi cosa avete in programma domani?" Sydney li guardò con lo sguardo dite-che-non-avete-pianificato-nulla-perché-domani-ho-qualcosa-da-farvi-fare. Va bene allora. Addio alla serata film e popcorn.
"No, niente affatto. Perché? Che c’è?"
"C'è questo galà al Savoy e la troupe e il cast sono stati invitati. Si tratta di un galà di beneficenza e sarà pieno di critici e persone dello show business". Guardò acutamente Emma. "E' uno di quegli eventi dove si possono realmente trovare i contatti in questo piccolo mondo. Mi dispiacerebbe se te lo perdessi Swan. Come ho già detto in questi ultimi mesi prima che iniziassimo a lavorare a questo progetto, hai il potenziale per essere una delle più grandi attrici della nostra generazione".
Sentendo il calore arrivare fino al viso per il complimento, Emma guardò i suoi piedi e fece un cenno con la testa prima di guardare di nuovo il suo capo. "Certo. Ci sarò, non ti preoccupare. Possiamo portare qualcuno con noi?".
"Umh scusa, sei davvero crudele, Swan! Sono qui e stai già chiedendo se puoi portare un accompagnatore?" Graham sorrise e lei gli diede uno schiaffo sul braccio.
"Stavo parlando di mio fratello e della sua fidanzata. Ruby è laggiù. Quella povera ragazza ha davvero bisogno di essere portata fuori di tanto in tanto. Troppa adrenalina da sprigionare". Mostrò un atteggiamento esasperato volgendo lo sguardo in direzione della sua amica, che era intenta a conversare con i ragazzi della troupe. Quella ragazza era davvero incredibile.
"Certo, potete portare chi volete. Ok ci vediamo domani alle 20:00. Non fate tardi. O forse dovremmo essere in ritardo. Non conoscono più il galateo, queste cose de 'il ritardo alla moda' e le altre pazzie che inventate voi ragazze...". Li lasciò entrambi a fissare la sua schiena mentre continuava a parlare tra se e se. Scambiò un sorriso divertito con Graham, che sembrava stesse avendo difficoltà mentre cercava di non scoppiare a ridere.
"Allora ci accingiamo ad andare ad un party. Dobbiamo indossare abiti eleganti? Ti prego Dio, fa che mi dicano che non c'è bisogno di indossare i tacchi. Ascoltami, ti prego, ti prego, ti prego.
Dopo un incidente davvero molto imbarazzante nella sua adolescenza, Emma non era troppo affezionata ai tacchi alti. Semplicemente non andavano d'accordo, anche se appariva davvero incantevole con i tacchi, come per cercare di convincere se stessa.
"Emma, ​​dai, è solo per una notte. Non so riguardo lo smoking e gli abiti, ma i tacchi sono un must, ci scommetto. Non sarà così male". Lui abbassò la voce "Ci ​​sarà cibo. E bevande. Gratis".
Non poté fare a meno di ridere. "Hai detto la parola magica!Amico!"
"Dove?".
Emma sussultò "Oh mio Dio Ruby, ma come fai a presentarti ogni volta che qualcuno parla di vita notturna o vestirsi eleganti!".
"Ci dobbiamo agghindare? Quando? Dove? Che cosa mi sono persa?" Gli occhi della sua amica si erano illuminati - per l'amor di Dio, stava saltellando sul posto.
Quando Graham si fu allontanato, tornò nel camerino e si rimise i suoi vestiti. Si lavò la faccia e raccolse i capelli in una coda di cavallo disordinata e per la prima volta da quando era arrivata lì, prese il suo telefono: una chiamata persa da Regina e un paio di SMS di Mary Margaret.
Decise di chiamare prima Regina - il suo manager non era la persona più paziente del mondo ad essere sinceri e lei lo sapeva. Quando non rispose, decise di lasciarle un messaggio dicendole della serata di gala del giorno seguente e della lettura di alcuni dei copioni che le aveva lasciato - Liar Liar Pants on Fire, cantò a se stessa quando ebbe riattaccato. Oh, bene. Non lo sapeva, non l'avrebbe uccisa, giusto?
Alla fine, lesse i messaggi inviatigli dalla sua futura cognata.
Faresti meglio a fare delle foto del servizio di oggi. Non vedo l'ora di vedere quei corsetti!
EMMA SWAN. Le hai fatte? Sai quanto sia importante per me.
Non poté trattenersi dall’alzare gli occhi al cielo. Essere amici di una designer di moda poteva davvero cambiare il tuo mondo: i migliori regali per Natale e per il compleanno - indossava gli abiti più carini che avesse mai posseduto - sapeva sempre dove acquistare vestiti firmati e dove c’erano le migliori svendite e le insegnava persino gli strani termini della moda come 'LBD' e 'caftano'. Ma può anche ridefinire la tua vita quando metteva in discussione la scelta del tuo outfit ogni mattina, quando in vita sua non si era mai interessata di queste cose.
Le rispose e le raccontò del prossimo evento al quale erano stati invitati. Sperava davvero che potessero partecipare – era passato troppo tempo dall’ultima volta in cui aveva visto David. Le mancava, anche se parlavano al telefono abbastanza spesso. Era stato con lei la maggior parte della sua vita e adesso sentiva come se si fossero un po’ allontanati da quando aveva fatto il suo grande colpo in città.
Non poteva fare a meno di sentirsi come se la sua vita stesse diventando passo dopo passo un uragano che cresceva sempre più. Qualcosa che non poteva gestire da sola, qualcosa completamente fuori dal suo controllo.
Ad Emma Swan piaceva prendere al volo le occasioni. Accidenti a lei se non avrebbe preso questa.
  
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