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Autore: Night Sins    16/09/2008    3 recensioni
“Papà, come si sono messi insieme lo zio Fuji e lo zio Taka?”chiede il bambino.
“Sì, papà, come si sono messi insieme?” ripete la sorella, aggrappandosi alla gamba del genitore per farsi prendere in braccio.
L’ingenua (e sadica, secondo il padre) richiesta di due bambini nel giorno del loro quinto compleanno.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eiji Kikumaru, Fuji Shusuke, Takashi Kawamura, Tezuka Kunimitsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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genere commedia, romantico
rating verde (G/PG)
avvertimenti shonen ai, one shot
parole 1716 (con Works)
personaggi Eiji Kikamaru; Kunimitsu Tezuka; Miyuki Chitose; Shusuke Fuji; Takashi Kawamura; Tsukiko Tezuka; Yukito Tezuka; per nominativo collettivo il resto del Seigaku e della Shitenhoji XD
pairing Tezuka/Fuji; Taka-san/Fuji, Fuji/Taka-san; Tezuka/Miyuki
timeline post-serie, molti anni dopo, e in una parte imprecisata del manga
spoiler nessuno
ringraziamenti grazie sis, non lo sai, ma questa fic è merito anche tuo! *__*
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale. Gli unici nati dalla mia personale mente malata sono il piccolo Yukito e la dolce Tsukiko.




“Papà, come si sono messi insieme lo zio Fuji e lo zio Taka?”chiede il bambino.
“Sì, papà, come si sono messi insieme?” ripete la sorella, aggrappandosi alla gamba del genitore per farsi prendere in braccio.

I bambini dovrebbero essere delle creature innocenti, pure e semplici, ma alle volte Kunimitsu crede che i propri figli siano l’eccezione che conferma la regola.
Yukito e Tsukiko, cinque anni compiuti oggi ed una grande curiosità; hanno sviluppato anche una precoce - e probabilmente inconsapevole, nonostante la cosa non lo risollevi - vena di sadismo che riversano con gioia solo verso di lui.
Mentre pensa a cosa risponder loro, si domanda anche come siano riusciti a passare dal parlare di bambole e macchinine a parlare di relazioni e come queste siano nate… ricorda solo un vago “Certo, però, non avrei mai pensato che Tezuka si sarebbe sposato con la sorellina di Chitose.” e non ha nemmeno più la certezza di chi l’abbia detto, per fortuna dello stesso.
Miyuki, intanto, osserva divertita la propria famiglia seduta sul dondolo del giardino e circondata da tutti i loro amici, venuti proprio per festeggiare le loro due piccole pesti.
“Se volete ve lo racconto io.” si fa avanti Kikumaru.
I due bambini annuiscono entusiasti, adorano quando lo zio Eiji racconta loro le storie.
Il giovane uomo si mette a sedere sull’erba davanti a loro e prima di cominciare lancia un’occhiata all’ex capitano, che già è preoccupato da cosa possa dire e comincia a sentirsi a disagio.
“Oh, sono curiosa. Tutta la storia non la conosco nemmeno io.” dice Miyuki sedendosi tranquillamente al fianco del marito e l’uomo ha ancora più paura, ma tenta di non darlo a vedere.
“Eiji…” chiama impensierito Takashi.
L’amico si volta verso di lui e sorride, “Sono bravo a raccontare le storie, io!” afferma orgoglioso e poi torna a guardare i bambini che fremono perché cominci.
Kikumaru lancia un’ultima occhiata tutt’intorno e vede i propri amici che si sono sistemati per bene così si schiarisce la voce e comincia a narrare.


~




Era un’altra solita, intensa giornata di allenamento per gli atleti del Seigaku; il cielo era sereno e l’aria mite abbastanza da permettere ai meno freddolosi di restare a maniche corte anche mentre osservavano gli altrui match.
Momoshiro apparteneva a questo gruppo; Kawamura no, nonostante fosse nella propria modalità ‘Burning’.
Quest’ultimo aveva appena terminato una partita di allenamento contro Oishi (finita sei a cinque per il vice-capitano) quando si allontanò dai campi per andare negli spogliatoi a prendere la giacchetta della divisa.
“Scusatemi, torno subito!” aveva esclamato allegro, agitando la propria racchetta.

“Fuji, di’ qualcosa.”
Taka-san aveva appena posato la mano sulla maniglia della porta quando lo raggiunse dall’interno la voce del suo capitano.
Non si era nemmeno accorto che i due compagni non erano con gli altri e se ne stupì, negli ultimi tempi si era ritrovato particolarmente attento ai movimenti del loro genio, soprattutto se coinvolgevano anche Tezuka.
“Tezuka,” aveva cominciato Shusuke e Takashi si chiese perché rimanere lì a spiarli, ma non riusciva a muoversi, voleva sapere di cosa stavano parlando.
“sei un ragazzo straordinario, mi piaci molto…”
A quelle parole, Kawamura lasciò andare la racchetta che, cadendo, andò a sbattere contro la porta.


~




Tezuka si sente particolarmente osservato mentre dei brusii si diffondono, soprattutto da parte degli ex membri della Shintenhoji.
Yukito e Tsukiko si scambiano un’occhiata prima di andare a guardare il padre e lo zio Fuji che sorride loro mentre Kawamura, accanto a lui, sembra imbarazzato da tutta quella storia. Si voltano poi verso la madre, serenamente seduta al fianco del marito, e quindi tornano a guardare Kikumaru.
“E se ne sono accorti che c’era lo zio Taka?” domanda Yukito.
“Io tifo per lo zio Taka!” esclama Tsukiko.
“Beh, ma è logico che finisce così.” dice il fratello.
“Ed io ne sono contenta!” risponde lei facendo ridere tutti a parte Tezuka che, una volta di più, si chiede se sia un bene lasciare che Eiji continui il suo racconto.
“Comunque…” il narratore richiama l’attenzione su di sé.


~




All’interno degli spogliatoi, Fuji stava cercando le parole adatte per rispondere al ragazzo che si trovava davanti quando sentirono il rumore di qualcosa che batteva contro la porta.
Shusuke si avvicinò ad essa e l’aprì.
Fuori non trovò nessuno, ma abbassando lo sguardo si ritrovò ai piedi una racchetta che avrebbe riconosciuto ad occhi chiusi e si chinò a raccoglierla, preoccupato.
Nel frattempo Tezuka si era avvicinato a lui, “Ti piaccio, ma non quanto vorrei io…” disse terminando la frase che l’altro aveva lasciato in sospeso.
Fuji sorrise debolmente abbassando lo sguardo verso la racchetta che teneva tra le mani.
“Mi dispiace.” confermò prima di tornare a guardarlo di nuovo e Kunimitsu non ebbe bisogno che gli dicesse qualcosa, i suoi pensieri erano abbastanza intuibili.
Il capitano si passò una mano tra i capelli e sbuffò, in parte imbarazzato. “Che ci fai ancora qui? Non è successo nulla…”
Shusuke gli sorrise grato e si allontanò velocemente.

“Fuji!” lo chiamò Eiji.
(“Ma sei tu!”
“Serve per la narrazione, Yuki-chan.”
)
“Fuji!” lo chiamò Eiji appena lo vide passare davanti al campo. “Ah… Taka-san è ancora negli spogliatoi?” chiese poi, indicando la racchetta che ancora teneva in mano.
“Non è qui?!” domandò in risposta.
“No, perché cos’è successo?” chiese ancora, stupito, l’amico.
“Non ora, Eiji.” terminò Fuji lasciandogli la racchetta e andandosene.

Per Kawamura non era stata una vera e propria sorpresa, lo sospettava da tempo.
(“Lo sospettavamo un po’ tutti, in effetti.” si lascia sfuggire Momoshiro.
“Momo-chan! Non interrompermi!”
)
Nonostante quello, Taka-san non era preparato ad averne la certezza, così era scappato.
All’inizio voleva tornare ad allenarsi, ma poi aveva riflettuto che sarebbero arrivati anche loro e non avrebbe sopportato di vederli, non in quel momento, così era andato in giro senza una reale meta, bastava che fosse lontano dai campi da tennis.
Camminava lentamente rispetto a prima, non era nemmeno preoccupato di dove metteva i piedi, perso nei suoi pensieri o, più che altro, nel cercare di non assecondarli.

“Taka-san!” Fuji aveva corso per tutto il cortile della scuola e stava cominciando a credere che l’altro se ne fosse andato via da scuola, quando lo vide a pochi metri di distanza; fece un ultimo scatto per raggiungerlo e intanto continuava a chiamarlo.
“Takashi!” chiamò ancora, usando forse per la prima volta il nome intero, e riuscendo finalmente ad attirare la sua attenzione.
Lui si era voltato stupito e lo osservava mentre riprendeva fiato.
“Fuji…” disse soltanto.
“Cosa hai sentito?” chiese l’altro, serio.
“Eh?”
Kawamura non capiva, perché l’aveva inseguito? Aveva scoperto che li aveva spiati e temeva dicesse qualcosa a qualcuno? “Nulla… tranquillo.” disse tentando di apparire sereno, anche se non lo era affatto.
“No. Cosa hai sentito?” domandò ancora.
A quell’insistenza abbassò la testa; si sentiva come preso in giro, dal destino, da Dio o da chiunque fosse, perfino dallo stesso Fuji. Non voleva pensarci, voleva già cominciare a scordarsi di tutto e proprio lui l’aveva inseguito per ributtargli tutto addosso?
Ma andava bene, per lui avrebbe subito anche quello, tanto non sarebbe potuto andare peggio di così.
“Hai detto… hai detto a Tezuka che ti piace e che…” si bloccò e strinse i pugni conficcando le unghie nei palmi delle mani cercando di usare quel nuovo dolore per scacciare quello ben più profondo che aveva nel cuore.
“E’ straordinario, già.” terminò Fuji e a Taka-san sembrò lo volesse prendere in giro, “Tezuka è davvero straordinario, uno dei giocatori migliori che conosca, forse il migliore, e mi piace molto. Lo considero davvero un’ottima persona e un caro amico… peccato solo tu non mi abbia dato il tempo di finire di parlare.” aggiunse e solo allora Takashi ebbe l’impulso di guardarlo, come per leggere sul suo volto una risposta più esauriente.
Shusuke gli sorrise. “Se avessi aspettato che finissi di parlare, avresti sentito che gli dicevo che, nonostante tutto questo, non posso ricambiare i suoi stessi sentimenti.”
“Fuji, cos-cosa… perché lo stai dicendo a me?”
Il ragazzo gli prese la mano ancora chiusa e gliela fece aprire accarezzando delicatamente i segni a semicerchio lasciati dalle unghie, quindi tornò a guardarlo negli occhi.
“Perché la persona che mi piace più di tutte e a cui voglio più bene sei tu, Takashi.”
Aveva parlato con estrema calma e sicurezza, oltre ad avere il suo perenne sorriso sulle labbra, e Taka-san non riusciva a capire come ci riuscisse; lui in quel momento non era in grado nemmeno di spiccicare una parola. Anche se era molto contento, ed in parte si sentiva uno stupido, non sapeva come dirgli che anche per lui era la persona a cui voleva più bene.
“I-io…”
“Puoi abbassarti un attimo?” chiese Fuji.
Kawamura annuì, ancora stupito, e fece come richiesto anche se non ne capiva il motivo; quando gli fu vicino, Shusuke gli posò un bacio sulle labbra.


~




“Ricordo male, o non è andata proprio in questo modo?” domanda Takashi, sottovoce e ridacchiando, dopo essersi avvicinato un po’ di più a Fuji.
“Beh, meglio così.” risponde voltandosi verso di lui, ridendo contro il suo collo e posandogli un bacio poco sotto l’orecchio.

“Oh… e poi?” domanda Tsukiko.
“Beh, poi sono tornati ad allenarsi.” risponde Eiji.
“E papà?” chiede Yukito, voltandosi verso il genitore che guarda l’ex compagno di squadra, lasciando a lui l’onore di rispondere anche quella volta.
“Ebbe pietà di loro e gli fece fare solo trenta giri di corsa, per essersi allontanati prima della fine degli allenamenti.” dice.
“Ma… così è anche merito di papà se stanno insieme.” afferma la piccola, contenta.
Tezuka si volta verso la moglie che non aveva proferito parola fino a quel momento, mentre aveva sentito più o meno distintamente frasi dette qua e là dagli altri; lei gli sorride e gli posa un bacio sulle labbra, “Tranquillo, anche io sono stata innamorata di un altro ragazzo.” dice facendo ridere Eiji e chiunque l’abbia sentita.
“Dite che è il momento giusto per tirare fuori dal frigo la torta?” domanda poi, alzandosi.
“Sì!” risponde prontamente Tsukiko.
“Però…” comincia Yukito e scambia un’occhiata d’intesa con la sorella, mentre tutti lo guardano preoccupati dalla sua serietà, per poi tornare a cercare con gli occhi il padre. “Papà, se da giovane ti piaceva lo zio Fuji…”
“Perché poi hai sposato la mamma?” termina Tsukiko.






note d’autore scusa Tezuka-buchou! XD Infondo mi piaci anche (merito soprattutto di Yuu-kun, ma fa lo stesso, no? XD), ma lo sai, i bambini non danno retta… XD
Comunque, mi è venuto un dubbio… in una situazione del genere, sarebbe stato più IC che Tezuka avesse ucciso Eiji prima che potesse raccontare la storia?
Miyuki crescendo s’è un po’ calmata, ma penso proprio che chiederà spiegazioni in privato… XD
Scusate queste ‘note d’autore’ così sconclusionate, ma sono felice d’esser riuscita a scrivere una Taka/Fuji… allegra per di più (almeno io mi son divertita a scriverla) XD
   
 
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