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Autore: TerremotiAmbulantiWeasley    20/08/2014    7 recensioni
"Tu non sai niente. Ti sei mai chiesto che cosa è successo veramente. Ti sei mai chiesto come stavo, cosa stavo passando. Tu non sai cosa significhi essere lasciata da sola, di nuovo. Tu non sai cosa vuol dire illudersi di essere felici, vedere crollare ogni certezza che avevi, far finta di star bene, andare avanti, isolarsi e fingere che non sia successo niente."
"Trovai l'unica cosa capace di salvarmi. Ero incinta."
"Non si dimentica chi ha avuto un posto nel proprio cuore: lo si accantona per far spazio a qualcun altro, ma resta lì a nutrirsi di ricordi, ad attendere che, di tanto in tanto, un pensiero gli sia dedicato, a sperare di non sprofondare nell'oblio per sempre, consapevole di esserci stato."
"Quando le cose vanno male io trovo sempre un modo per farle andare peggio."
"Ho sempre avuto un debole per le cose impossibili."
"Mi hai distrutta. Ora non riesco a sentire nulla."
Una scuola. Dei ragazzi. Le loro storie. Sorrisi, risate, ferite e cicatrici. Vecchi rancori, ribellione, amicizie e feste illegali. Ritorni, sorprese e nuovi inizi.
L'ultima possibilità di realizzare i propri sogni, di affrontare le proprie paure. Di star bene, di costruire una famiglia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti, Talia Grace
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Nothing's ever perfect, you know?

Pacific Coast Academy, California. 31 Settembre, 4.20 a.m.
Talia.

Il fucile. I fari della macchina.
« Talia, cos'ha la mamma? » chiese il bambino di appena quattro anni, nascosto tra le mie gambe.
« Nulla, Jason, non preoccuparti. » risposi, mettendomi davanti a lui.
« Mi avete rovinato la vita », ripeteva nostra madre, come una cantilena.
Uno sparo. Una macchina che passa.
E poi il buio.
« Talia. »


Mi sveglio nel cuore della notte, sudata e spaventata. Non riesco a trattenere le lacrime.
Odio gli incubi, sopratutto gli incubi ricorrenti, quelli che mi ricordano tutto ciò che cerco di seppellire. Ma alla fine tutto torna. Ogni volta che inizio a stare meglio, quando sono felice, eccoli. Gli incubi. Il ricordo che mi ha cambiato la vita torna, portando con sé il dolore che continuo a cercare inutilmente di seppellire.
Una voce. Ho sentito una voce. Dopo il buio, sono sicura di aver sentito qualcuno che mi chiamava, qualcuno di estremamente familiare.
A casa facevo spesso questi sogni, e quasi tutte le volte andavo a piagnucolare da Jason che, da adorabile fratellino, mi accoglieva nel suo letto, sopportando i miei calci tutta la notte.
« Posso andare da Jason? » chiedo sottovoce al mio cuscino.
Sì, parlo con i cuscini. Sono di grande aiuto, perché, problemi?
Lui non risponde e io lo prendo per un "sì".
Sgattaiolo fuori dalla mia camera in punta di piedi, in pigiama ovviamente. Chi dovrei incontrare alle quattro di mattina per i corridoi?
Giro per i corridoi in stile Pantera Rosa, facendomi anche la musichetta in sottofondo da sola. Gente normale, sì.
Arrivo davanti la sua camera, giro la maniglia e - grazie alla genialità dei ragazzi di non chiudere a chiave - entro senza problemi. Mi volto verso il letto a sinistra e... PER I BOXER CON DISEGNATE LE BIRRE DI DIONISO, PERCHÈ UNA RAGAZZA È NEL SUO LETTO?! E PERCHÈ C'È ANCHE LUI?!
Ok, mi calmo. Sono calma, sono calma, sono calma, sono calma, sono calma, NO, NON SONO DECISAMENTE CALMA.
Con una leggiadria - che stupisce anche me - riesco ad uscire senza rompere nulla per la rabbia, o senza andare a spaccare il muso a qualcuno.
Bene, Jason ha la ragazza e la suddetta ragazza mi ha fregato il fratello. Bene, la odio già da adesso.
Visto che è un'orario indecente e io sono piuttosto scossa, tra il sogno e quella lì, ho bisogno di qualcuno che mi comprenda.
Annabeth sarebbe sicuramente la migliore per rassicurarmi ma mi butterebbe giù dal letto e mi sbadiglierebbe in faccia. E non mi passerebbe più il tema di chimica se la sveglio a quest'ora.
Vado da Percy, ho deciso. Lui sa tutto dei miei incubi... e anche del resto. E poi mi adora.
Con la leggerezza di un carro armato arrivo fino alla sua camera, entro e, appena i miei occhi si abituano al buio totale,... Ho sbagliato porta? Questo mi sembra più un campeggio che una camera da letto.
La stanza è piena di carte - sia da gioco che di cibo - e di vestiti, tutto gettato a terra a caso. Noto anche un reggiseno rosso - spero che non sia di Percy -.
I quattro letti sono tutti occupati. Connor e Travis condividono il letto che credo sia di Grover.
Quest'ultimo dorme in solitaria nel letto di Frank, che dorme a terra da quelle parti. Castellan e Leo russano in coro nel letto del primo e Nico... è abbracciato come un koala a Percy.
La scena è esilarante, considerata la cotta di Nico per Percy dalla terza media. Vorrei tanto vedere la faccia di Annabeth.
Sto per andarmene, demoralizzata, quando vedo mio cugino dare una spinta così forte a Nico da farlo cadere dal letto - come quest'ultimo riesca a non svegliarsi è un mistero - e io approfitto della situazione.
Mi avvicino e inizio a scuotere leggermente Percy. Leggermente, si fa per dire.
« Percy. »
« Mh. »
« Percy, sono io. »
« Mamma, metti la sveglia più tardi. »
« Niente biscotti blu! »
Lui apre gli occhi di scatto e vedendomi, sbuffa sonoramente e infila la testa nel cuscino.
« Percy, posso dormire con te? Ho avuto di nuovo gli incubi. »
A quella frase si volta subito. Mi guarda preoccupato e, senza chiedermi nulla, mi accoglie tra le sue braccia - e tra le coperte -.
« Non sbavare. » gli dico ironicamente io, mentre mi infilo nelle coperte.
« Io non sbavo. »
« Me l'ha detto Annabeth. »
Al nome della mia amica lo vedo sorridere nell'oscurità e ne sono felice. Entrambi si meritano una seconda possibilità.
« Percy. » lo richiamo, sbadigliando.
« Mh. » mugugna lui, già mezzo addormentato.
« Domani ricordami di uccidere Jason e di raccontare ad Annabeth quanto siate carini e coccolosi tu e Nico abbracciati. »
« Eh? » ribatte scioccato.
« Dormi e fai silenzio. » dico prima di cadere tra le braccia di Morfeo.


***

Sento un rumore di macchina fotografica.
Sbadiglio e abbraccio di più Percy.
Me lo ricordavo meno duro il suo petto, magari sta andando in palestra per fare bella figura con Annabeth.
Oddio, Annabeth! Mi sono dimenticata di avvertirla, mannaggia. Sarà preoccupatissima, spero solo che non abbia già chiamato la polizia, i carabinieri e la guardia marina.
Apro gli occhi e... PERCHÉ?! Voglio solo sapere perché tutte a me?! Cosa ho fatto di male? Giuro che non copierò mai più i compiti da Annabeth se tutta la mia sfiga svanisce. E se Castellan sparisce insieme a lei.
Sono abbracciata a un Luke ancora dormiente, che a sua volta mi stringe a sé. Il tutto praticamente nuda visto che il mio pigiama consiste in una canotta troppo corta e troppo aderente e un pantaloncino - che sembra una mutanda - che mi lascia tutte le gambe scoperte.
Ovviamente, difronte al letto ci sono tre idioti con una macchinetta fotografica nelle mani. E ovviamente stanno ridendo.
« Castellan, svegliati e mollami! » urlo isterica.
Lui fa un salto e apre gli occhi. Ma le sue mani sono ancora strette intorno a me e questo è sbagliato.
Inizio a muovermi come un procione con gli spasmi e... forse era meglio se restavo ferma.
« Cazzo, Grace, vestiti! » dice sbiancando e correndo in bagno.
Scoppiò a ridere, seguita da Leo, Connor e Travis, ancora davanti al letto.
« Sapevo già di essere provocante, non preoccuparti. »
Mi volto verso gli altri e la rabbia ritorna.
« Ora mi dite, perché io e quello là abbiamo dormito insieme? » dico a voce alta, in modo che Castellan senta anche sotto la doccia gelida.
« Allora, è una storia lunga. » inizia Leo.
« Io, Connor, Leo e Nico siamo stati cacciati dalla nostra stanza da tuo fratello che... »
« Sì, doveva fare cose sconce, lo so, purtroppo. » completo io, amaramente.
« ... Sì, ecco. Comunque, verso le sei pare che tu abbia buttato giù dal letto Percy, che è caduto su Nico. Quest'ultimo si è attaccato a lui e così, quel genio di tuo cugino, ha iniziato a tirare roba addosso a me e a Luke finché non ci ha svegliati. A quel punto, noi l'abbiamo liberato e abbiamo trascinato Nico sul nostro letto. Io sono tornato a dormire mentre Luke e Percy sono rimasti svegli. » mi racconta Leo, ancora mezzo addormentato.
« E quando noi ci siamo svegliati tu e Luke eravate teneramente abbracciati. » aggiunge Connor, facendo una smorfia sdolcinata - e stupida -.
Quando finalmente credo di aver recepito tutto, mi stupisco di non essere troppo arrabbiata o scocciata. Sono stata io a infiltrarmi nella stanza dove i ragazzi avevano organizzato un pigiama party. Oppure è perché, nell'ultimo periodo, ne ho passate così tante che ho finito la rabbia.
« Tanto per sapere, che fine ha fatto Percy? » chiedo.
« È da Annabeth. » mi risponde Castellan, uscendo dal bagno con solo un'asciugamano in vita. E i capelli bagnati. E gli addominali in bella vista.
Sinceramente, se non avessi gli occhi di tutti addosso, passerei le ore a guardare quegli addominali. Insomma, non ho mai negato che Luke fosse bello - anche perché in caso contrario, non porterebbe a letto dieci ragazze a settimana -. Ma, quegli addominali sono perfetti. Credo che tra un po' inizierò a sbavare.
Meglio distrarsi.
Ignoro Luke, come faccio ormai da due giorni, da quel piccolo malinteso notturno. Lo so, sembra qualcosa di perverso detto così. Intanto, tutta la scuola parla di noi. C'è chi dice che stiamo segretamente insieme, chi sostiene che dopo quella sera ci siamo follemente innamorati, chi crede che io mi sia offerta di scontare la punizione al posto suo dicendo che stavamo facendo solo finta di uscire insieme per fare ingelosire il mio vero grande amore e, infine, i più coglioni pensano chi io sia incinta.
« Ragazzi, ma chi è la ragazza che stava con Jason? Non mi sembrava Piper. » chiedo a Leo e agli Stoll, alzandomi definitivamente dal letto.
Piper McLean era l'ultima ragazza di mio fratello. Una ragazza fantastica, fra l'altro. Prima stavano sempre insieme lei, Jason e Leo. Poi Jason l'ha mollata e lui e Leo si sono allontanati sempre di più.
Vedo Travis e Connor abbassare lo sguardo. Sposto lo sguardo su Luke che mi guarda negli occhi, amareggiato, e scuote la testa. Infine sposto lo sguardo su Leo e lo vedo guardare un punto del muro, con gli occhi vuoti di chi sta soffrendo da morire, di chi non ce la fa più.
Conosco quello sguardo, è quello che vedo quando mi guardo allo specchio nei momenti bui.
Leo, il ragazzo simpatico e solare che mi tira su il morale nelle giornate buie, stringe i pugni e chiude gli occhi, mormora un :« Devo andare, scusate. » ed esce dalla camera.
Mi volto verso Luke, lui è l'unico capace di dirmi la verità, lo so.
« Dimmi cosa sta succedendo. »
« Prova a chiederlo a tuo fratello. » mi risponde, guardandomi, giudicandomi sicuramente come se tutto fosse colpa mia. Ma dopotutto, è questo quello che riesce meglio a Luke Castellan, giudicare e condannare la gente, solo per il gusto di farlo.
La delusione mi si legge in faccia mentre esco, come una furia, da quella maledetta stanza.


***

Percy.

Amo la Sapientona quando dorme.
Nessun fraintendimento, eh! È solo che quando dorme sembra un angioletto biondo e bellissimo. Cioè, lei è sempre bellissima.
Comunque, voglio essere sadico, quindi credo che la sveglierò in un modo molto innovativo e radicale. Un qualcosa che la faccia leggermente innervosire.
E così... SPLASH!, le ho appena svuotato un'intera bottiglietta d'acqua addosso.
Annabeth scatta in piedi, urla, si volta e mi lancia una delle sue peggiori occhiatacce.
« Ben svegliata, Sapientona. » le dico sorridendo.
« Jackson, sei morto! »
Cinque minuti e varie parolacce e minacce di morte dopo, finalmente Annabeth si calma, afferra il cuscino e si avventa su di me.
Iniziamo a lottare come dei pazzi finché, dopo averla afferrata per un braccio, non la butto giù dal letto. Insomma... in teoria volevo buttarla giù dal letto, in pratica è finita sopra di me, le sue labbra appena a due centimetri dalle mie.
Mi perdo nei suoi occhi, brillanti e tempestosi, diversi da tutti. Unici, come lei.
Lei mi guarda, le guance adorabilmente arrossate e l'espressione sorpresa, stupita e spaventata al tempo stesso.
« Sapientona, ti ricordo che sotto i cinquanta centimetri scatta automatico il bacio. È una regola scientifica. » blatero.
« Sì, già, è vero. » risponde, frastornata, ma non si allontana.
Siamo sempre più vicini, i nostri nasi si sfiorano e sto per baciarla quando... Talia entra cantando come se fosse al concerto dei Green Day.
« SEI GIÀ SVEGLIA OPPURE DORMI? »
Appena vede la posizione in cui siamo io e Annabeth, si blocca, con stampata in faccia un sorriso maledettamente ebete.
Annabeth si scosta subito da me, alzandosi velocemente e scomparendo nel bagno, lasciandomi in balia di mia cugina.
« Percy, tanto per sapere, come mai tu e Annie eravate spiaccicati in una cosa sola e lei era bagnata? » chiede, con abbondante sarcasmo.
« Io... ehm, devo andare. Sai, devo... fare qualcosa. » farfuglio, aprendo la porta.
« Scommetto che devi andare a sbaciucchiare Nico, vero? » dice, a voce alta.
Credo che mi sfotterà a vita, su questo argomento.


***

Pacific Coast Academy, California. 31 Settembre, 4.20 a.m.
Annabeth.

« E così, tu e Percy, fate di nuovo sul serio? » mi chiede Talia.
Sospiro.
« Non lo so. Non ho ancora superato la perdita di... »
Mi blocco, non riesco a continuare. Non riesco a pronunciare le ultime parole. Mio figlio, il mio bambino. È un argomento troppo delicato. Non riesco nemmeno a pensarci senza scoppiare in lacrime.
Non ho superato la sua morte, per niente. Amavo quel bimbo, era la mia unica ragione di vita. Io non ero pronta per fare la madre, senza dubbio, ma, quando ho fatto la prima ecografia, quando l'ho sentito muoversi per la prima volta, non desideravo altro dalla vita se non stringerlo tra le braccia e crescerlo con tutto l'amore del mondo. Volevo che la vita gli desse tutto ciò che mancava a me.
Mi scappa una lacrima e subito Talia mi abbraccia, comprensiva.
« Annabeth, va tutto bene, stai tranquilla. Non sei sola, io ci sono sempre, hai capito? »
Annuisco, prima di affondare la faccia nell'incavo della sua spalla.
« Lo dovrai dire a Percy, prima o poi. »
Ecco, i sensi di colpa. I maledetti sensi di colpa che mi vengono quando guardo gli occhi verde mare di Percy. Avevano gli stessi occhi.
« Non posso, non posso, Talia. »
Non dico altro e lei non ribatte. Mentalmente la ringrazio, in questo momento non ho bisogno di altri pensieri per la testa.
Rimaniamo abbracciate per un secolo, finché qualcuno non bussa alla porta e Talia va ad aprire. Torna da me, un paio di minuti dopo con la posta in mano.
« Strano. Non arrivano quasi mai lettere. » dice, passandomi una busta bianca sigillata. « Bionda, io vado, la Dodds ci ha affibbiati non so che punizione notturna del cavolo. - continua sbuffando e avvicinandosi alla porta. - Ci vediamo più tardi. » conclude, chiudendosi la porta alle spalle.
Sposto lo sguardo sulla busta che ho ancora tra le mani. Non c'è nessun mittente sulla busta, così la apro e all'interno trovo un foglio e un'altra busta.


Ciao Chase,
come ti va la vita? Qui è una noia mortale, ci sono solo ragazze snob e viziate. C'è n'è una che tu odieresti senza dubbio. È un'oca dai capelli rossi che se potesse andrebbe in giro con un cartello con scritto "La do gratis a tutti". Puoi quindi immaginare come sia contenta.
Comunque ti devo raccontare una cosa fantastica! Mi sono innamorata! È un figo bestiale! In teoria è intoccabile perché è il ragazzo della rossa idiota di cui ti parlavo prima. Ma tanto quella gli avrà messo le corna una ventina di volte. E poi, mi conosci, quando voglio una cosa la ottengo. Lui si chiama Chris, l'ho già detto che è stupendo? Poi te lo presento. Ma non lo puoi avere. Lui è mio! Mio!

E tu, come vanno le cose con Perseus? Hai bisogno che gli infili la testa nel water? E gli altri, sono sempre idioti come li ricordo? E Silena, vi siete chiarite?

Vedi di farti sentire, Chase, altrimenti mi preoccupo e lo sai che sono insopportabile quando mi preoccupo.

Ti voglio bene purtroppo, Clarisse.

P.S. Senti, potresti dare l'altra busta a Luke? Insomma, tu sai cos'è successo l'anno scorso e la mia sparizione non credo gli sia piaciuta molto. Gli devo delle spiegazioni.


Rido di gusto, davanti alla lettera che Clarisse mi ha inviato.
Adoro quella ragazza. E invidio la sua tenacia e la sua forza di vincere.
Lei e Talia si somigliano molto. Sono entrambe determinate, sempre pronte a proteggere gli altri e a puntare il dito contro qualcuno per difendere quello in cui credono.
Anche se, da un lato, loro rappresentano gli opposti. Clarisse non nasconde nulla, è un libro aperto e se ne frega altamente delle opinioni altrui. Talia, anche a lei non interessa di ciò che pensano gli altri, ha l'abitudine di creare dei muri, muri che nessuno può oltrepassare, che le servono a nascondere tutto ciò che più le fa male.
Voglio bene a entrambe, sono la parte migliore della mia vita.


***

Luke.

Ho sonno.
Seriamente, sto morendo dal sonno.
Sono nel - non credo di sapere cosa sia esattamente - magazzino della scuola, forse. È tutto pieno di fogli sparsi e milioni di scatole e cartelle su ogni scaffale, in più è praticamente al buio. Quell'arpia della Dodds ci ha dato per punizione di "sistemare alcune delle sue scorte di materiale", aggiungendo che "non è nulla di troppo difficile".
Quindi, ora sono bloccato qui, alle undici e mezza di sabato sera, a sistemare scartoffie con la Grace che non mi parla, invece di essere nel mio letto, magari in dolce compagnia.
Ora che ci penso, ho un conto in sospeso col la mora sopracitata per aver svegliato il mio caro amichetto stamattina.
« Grace. »
« Non mi devi parlare, Castellan. »
« Prova a impedirmelo. - dico, con abbondante sarcasmo. - Ti stai divertendo, Grace? Sai, l'intera scuola venderebbe la famiglia per essere al posto tuo adesso. » continuo, cercando di farla innervosire.
Lei non batte ciglio e continua a sistemare cartelle su uno scaffale. Non so che criterio stia usando e, sinceramente, uno vale l'altro.
« Allora, Grace. - inizio. - Facciamo che mi racconti qualcosa di te, ti va? »
Lei sbuffa.
« Ho capito. - dico, alzando molto teatralmente gli occhi al cielo. - Inizio io. Sarà una confessione che ti lascerà sconvolta. » proclamo, come se stessi recitando in qualche film di Batman.
Oh, bè, io sono meglio di Batman. Anzi no, io merito di più. Credo di essere la reincarnazione di Brad Pitt e Orlando Bloom contemporaneamente. Insomma, sono stupendo e modesto.
« So che tu mi reputi uno stronzo e, sai che ti dico, lo sono, perché negarlo? - inizio, meravigliandomi di come quelle parole possano uscire dalla mia bocca senza che io le comandi, come se volessero raggiungerla. - Ma non è stato sempre così, una volta facevo sul serio, con le ragazze intendo. Con una in particolare. » sorrido amaramente.
Il ricordo dell'unica persona che ho veramente amato ritorna portando con sé il dolore che credevo di aver dimenticato.
« Sai, lei ti somigliava molto. Era forte, determinata, bella. Nulla la poteva distruggere, nulla riusciva a fermarla. Forse era questo che mi piaceva di lei, il suo essere diversa da tutti. »
Lei alza gli occhi, finalmente.
Azzurro contro azzurro.
« E allora? » chiede, gelida.
« Niente, volevo solo vedere se riuscivi ancora ad emettere qualche suono dalla tua boccuccia di rose. » ghigno, divertito.
Continua a fissarmi, anche se adesso il suo sguardo è pregno di disprezzo e odio nei miei confronti.
« Io non assomiglio a nessun'altra. » dice, abbassando lo sguardo e tornando a sistemare le cartelle.
Ecco l'idea.
Le sue parole girano vorticosamente nella mia testa, mentre si forma un'idea malsana ma che... mi piace. Infondo, sarebbe molto divertente vedere la sua faccia sconvolta e lo sarebbe ancora di più il poterla sfottere sull'accaduto.
« Credi davvero di essere diversa da tutte le ragazze che ho conosciuto? » lei annuisce, io continuo. - Dovresti darmene una dimostrazione. »
La vedo irrigidirsi.
È fatta. L'ho colpita nel suo tallone d'Achille, la sua più grande forza ma anche la sua maggiore debolezza. Il suo orgoglio.
« Sarebbe? » chiede, voltandosi e guardandomi.
« Baciami. »
« Eh? »
« Hai capito. - ghigno. - Se provi tutto questo odio nei miei confronti e se sei così diversa da tutte le ragazze che mi porto a letto non dovresti avere problemi a baciarmi. Se baciarmi ti farà qualche effetto, diciamo che io deciderò la tua penitenza. Altrimenti il contrario. » continuo, avvicinandomi a lei.
« Cosa ti sei fumato stamattina?. » dice, guardandomi scetticamente con i suoi occhi elettrici che, anche se mi costa ammetterlo, sono fottutamente belli.
« Non è una risposta. - inizio ad avvicinarmi. - E io che credevo che avresti fatto qualsiasi cosa pur di avermi ai tuoi piedi, pronto a fare tutto ciò che vuoi. »
« Non sono mica stupida, però. » dice, mentre la blocco tra il muro e il mio corpo.
« Mi hai delusa, Grace... Sai, non credevo che la cosa potesse turbarti. » le sussurro.
« Turbarmi? Per gli dei, Castellan, tu sei davvero scemo! »
« Tu hai paura, Grace. - controbatto, a due centimetri dal suo viso. - Hai paura non solo di me, ma anche dell'effetto che potrebbe farti baciarmi. »
La vedo trattenere il fiato, senza riuscire a credere a ciò che ho detto. Ho davvero superato il limite e so che lei me la farà pagare cara.
Avviene tutto in un secondo. Mi sento afferrare dal colletto finché le nostre labbra non si toccano, in modo rude e rabbioso. Inizia allora il mio tormento, mentre le mie mani si posizionano sui suoi fianchi e assaporo ogni angolo della sua bocca. Quando lei si accorge che stiamo andando troppo oltre mi allontana, violentemente.
Un sonoro schiaffo mi colpisce la guancia. Sinceramente, me l'aspettavo - mi aspettavo solo quello, ad essere sinceri -. Non credevo che il mio giochino perfido e malizioso finisse davvero in questo modo, e quel bacio mi ha spiazzato. Piacevolmente spiazzato.
« Come vedi, sono perfettamente in me. - dice lei, sicura. - Ora mantieni la parola, farai tutto ciò che ti dirò, Castellan. » conclude, con un'espressione fredda e distante, mentre si avvicina alla porta.
« Ai tuoi ordini, Talia! » dico, pronunciando per la prima volta il suo nome.
È mezzanotte. E Talia Grace si blocca, dandomi le spalle. Si porta una mano al cuore, sospira, come per cercare di calmarsi, prima di scappare via, nel buio della notte.
È proprio vero, le storie migliori iniziano a mezzanotte.







L'angolo della Foca ImbronshiataH

Taa-daah!
Mi dispiace averci messo un mese e mezzo per scrivere questo capitolo ma mi sono letteralmente data alla vacanza!
Come sapete, sono partita e sono andata in Grecia. Al Partenone, ad Atene, ho fangirlato (?) come una pazza, andavo in giro urlando "Io so dove si trova l'Athena Parthenos!". In più, vivendo a Lecce, vado tutti i giorni a mare oppure esco con gli amici e, sì, lo ammetto, non ho avuto molta voglia di scrivere il nuovo capitolo :'D
Poi c'è stato anche il mio compleanno - eh, sì, ho compiuto gli anni ^-^ - e mi hanno regalato un UKULELE! *-* La prima frase che ho detto quando me l'hanno dato è stata :« Da oggi i miei genitori non dormono più! » e infatti passo tutto il mio tempo a strimpellarlo, anche se faccio piuttosto schifo xD
Comunque, questo capitolo è stata una sudataccia scriverlo - 3454 parole, praticamente due capitoli normali ~ - e sinceramente, ne sono abbastanza soddisfatta e spero che perdoniate il mio ritardo C':
Percy e Annie continuano a flirtare come se non ci fosse un domani, abbiamo avuto notizie da Clarisse e poi mi sono divertita un mondo con Talia e Luke. Godeteveli in questo capitolo, soprattutto Talia.
Vi avverto che nel prossimo capitolo sarò molto - sì, lo dico apertamente - stronza e me ne inventerò una più di Ade - muahahahahah >.< -. Quindi, preparate i fazzoletti visto che - #spoilertime - il capitolo riprenderà esattamente dalla mezzanotte :')

Passiamo ai ringraziamenti seri - molto, come no ~ - ringrazio tutti quelli che seguono, preferiscono, ricordano e recensiscono la storia. Mi dispiace un po' il calo di recensioni che c'è stato nello scorso capitolo ma sono consapevolissima di essere io la maggiore colpevole, visto che aggiorno una volta ogni morte di papa. In più ringrazio - quell'idiota - Little Crew per essere tanto stupida da avermi suggerito il nome dell'angolo - lunghissima storia (stupida) -.
In più, ho due nuove storie in cantiere ^-^ una, l'ho appena pubblicata ed è una raccolta di drabble, flashfic e spin-off di questa long e quello che mi viene fuori nei momenti isterici e lunatici ;') Quindi, se a qualcuno interessa l'altro giorno ho pubblicato una drabble su Grover e il Platano Picchiatore (sono bellissimi insieme!), e questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2775985&i=1
Il progetto più serio - si tratterebbe di due long - è una cosa bella tosta che comunque non penso di far uscire prima di fine ottobre ~

Credo di avervi detto tutto - sicuramente no, ma tanto non mi ricordo mai nulla xD - e niente, per chi volesse spendere 11 parole per questa storia, sappiate che state facendo felice un'autrice :'3
   
 
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