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Autore: fierobecco93    20/08/2014    0 recensioni
Allora questa poesia la scrissi per la serata di chiusura del ristorante che avevano i miei genitori. Racconto di come aprimmo e di come andò la nostra esperienza. Spero che vi piaccia^_^
Genere: Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’Ultima Cena

Ricordo un dì di Giugno
in cui mi dissero che avevamo un sogno:
volevamo trovare un posto
in cui poter cucinare a più non posso.
Trovammo un locale intimo e carino
che perfetto non era, ma ci andava vicino,
lavorammo sodo un’estate intera
perché potesse riscoprire ciò che in realtà era.
Combattemmo contro ruggine, sporco e grasso
che nel tempo avevano preso il sopravvento.
Tra mille dubbi e perplessità
il diciassette Settembre demmo il La,
fu una serata sconvolgente che finì allegramente tra risate e feste.
Passammo i primi mesi tranquillamente
fino a che non fu Novembre:
tra sospiri e borbottii
stringemmo i denti e andammo avanti.
Dicembre, Gennaio, Febbraio
i mesi passarono ma i conti non tornarono.
Chiedemmo in giro e ci dissero di pazientare
perché  ovunque era uguale.
Marzo, Aprile e Maggio
passarono in un lampo
senza che cambiasse il tempo.
Giugno e Luglio
non li ricordo affatto
tanto poco lavorammo.
Agosto,
fu un porto franco,
un momento di pausa e sole
senza conti, clienti e fornitori.
Settembre e Ottobre
li ricorderò per sempre:
decidemmo di abbandonare
tutto ciò che un anno prima
ci aveva spinti ad agire.
Tuttavia volevamo salutare
tutti coloro a cui vogliamo bene.
E ora siamo qui
alla nostra ultima cena,
per mandarvi un bacio
e dirvi,
dal più profondo del nostro animo,
grazie.
 
  
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