Oliver Queen: un nome, una leggenda. Tutti ormai a Starling City, e non solo, lo conoscevano, forse perchè era "colui che era tornato dal mondo dei morti". Proprio così l´avrebbe definito Laurel, durante il loro primo incontro dopo l´Isola. L´Isola l´aveva profondamente cambiato nel suo modo d´essere, di pensare e le relazioni, che di certo mancavano laggiù, avevano assunto un ruolo molto più significativo di quanto lo stesso Oliver non sapesse ancora. Il cattivo ragazzo di un tempo si trovava a chilometri di distanza, sul fondo dell´oceano, mentre il nuovo era "il sopravvissuto". Durante i cinque anni che Oliver aveva trascorso lontano da casa era cambiato molto in città e anche in famiglia. Con il vecchio Oliver era infatti morto anche il padre Robert e l´astuta Moira aveva ben pensato di sposare il migliore amico del defunto marito, giá membro della compagnia. Moira non era la madre tanto amata dal figlio, pronta a tutto per lui, non era la classica madre che si prende cura del figlio. No, non era niente di tutto ció: era ció che Oliver non pensava potesse essere.

Dopo il ritorno del figlio "tanto amato" Moira aveva costruito un muro tra di loro, infatti voleva escluderlo completamente da tutte le faccende che la riguardassero, incluso il naufragio e l´incidente sul Queen Gambit. Nessuno era a conoscenza della veritá. Nessuno tranne lei, il ricco signor Merlin e Frank.

L´amicizia o le relazioni personali non rappresentavano qualcosa che quella donna sapesse mantenere o che costruisse senza interesse. Tutto era calcolato nei minimi dettagli, tutto.

Una volta tornato alla normalitá Oliver si era sentito in dovere di tenere fede alle ultime volontà del padre: punire tutti coloro che con lui avevano contribuito a tradire la cittá. Per fare questo avrebbe dovuto diventare qualcun´altro, avrebbe dovuto diventare qualcos´altro.

L´amore sembrava essere diventato non piú alla sua portata ma Oliver, nonostante tutte le difficoltá e tutti i problemi superati, conservava ancora qualcosa nel proprio cuore: il ricordo di Laurel. Nei primi mesi dopo l´inspiegabile ritorno era nata la figura dell´arciere, meglio conosciuto come Giustiziere dalla polizia, soprattutto dal commissario Lance, il padre di Laurel, ovviamente.

Sembrava che tutto stesse riprendendo la giusta piega, ma non era cosí. Sarebbe stato troppo facile. Il punto di conflitto si creava nella figura di Sara, non solo per il fatto che Laurel lo incolpava della sua morte e del fatto che l´avesse portata a letto, ma anche perchè si era creato un vero e proprio triangolo amoroso.

Sara era data per morta e, sebbene non con poche difficoltá, Laurel aveva dato una nuova occasione al cattivo ragazzo di un tempo. Una sera, precisamente quella del loro primo mese da fidanzati ufficiali, i due erano usciti a cena per festeggiare come ai vecchi tempi. Al ritorno il buon Oliver sacrificó la sua carriera di arciere, che avrebbe potuto attendere per quella notte, per passarla dall´amata. Entrati in casa scattó il primo bacio e i vestiti improvvisamente volarono ovunque. Mentre Oliver la baciava, lei gemeva, tremava e sussultava come se tutta l´energia fosse concentrata in lei. A causa del lungo periodo passato in solitudine, Olli non era più abituato ad avere dei rapporti e Laurel lo capí immediatamente. Per questo motivo fu lei a prendere in mano la situazione, sedendosi sopra di lui e strappando gli ultimi indumenti rimasti a velare quel corpo che doveva avere sofferto molto. L´avvocato ricambió il piacere e fece in modo che l´amato ansimasse a piú non posso, poi i due si unirono perfettamente in amore, come fossero un corpo solo.

Proprio sul piú bello si verificó il peggio: mentre l´arciere stava per portare a termine la sua azione, seguito dalla ragazza, la porta si spalancó all´improvviso e una donna furiosa, vestita di rosso come la rabbia che emanava, comparve sulla soglia. Era Sarah.

Ovviamente i due poveri ragazzi dovettero rinunciare ai loro piaceri a causa dello shock: Sara era viva? Aveva scoperto Oliver mentre tradiva la ragazza con cui aveva tradito la sorella? Si, era cosí.

L´ira fu inevitabile e Sara, non sapendo piú cosa fare, scappó promettendo ad entrambi che si sarebbero ricordati amaramente di quella giornata. Per sempre.