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Autore: _MelodySpirits_    20/08/2014    6 recensioni
Sehun aveva 19 anni.
Luhan ne aveva 23.
Sehun era il paziente.
Luhan lo psicologo.
Sehun odiava Luhan.
Luhan vedeva Sehun solo come un lavoro, o almeno uno dei tanti.
Sehun, pur non volendolo ammettere a se stesso, aveva bisogno di Luhan.
Luhan, dentro di sé voleva bene a quel ragazzino scontroso.
(Salve a tutti sono Celia Miller delle MS e questa è la mia prima oneshot scritta da sola :3 spero vi piaccia e...preparate i fazzoletti)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti io sono Celia Miller e questa è la mia prima os senza collaborazione :3 vi avverto, la storia e triste quindi se siete masochisti prego sennò.....nulla. Chiedo scusa per la grafica scadente della copertina ma ho da poco imparato a "usare" photoshop xD
Bhe spero vi piaccia :) recensite e leggete in tanti! Bye bye


 
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M’ama non ama,
 tolgo i petali dei fiori mentre piango incessantemente.
LEO (VIXX)XLYN-BLOSSOM TEARS

 
“La vita è futile se non si ha capacità di sognare” non ricordava dove aveva sentito questa frase ma una cosa era certa: chi la aveva detta era indubbiamente una persona debole.                                                                                                                                
Si perché Oh Sehun dei sogni non sapeva cosa farsene: suo padre gli aveva sempre insegnato che nella vita devi solo impegnarti in quanto di concreto puoi offrire,senza perder tempo dietro stupidi sogni o illusioni.  Non sprecava tempo dietro amicizie false, ragazze innamorate o altro: si impegnava a studiare pur non essendo una cima in qualsiasi materia.
Si limitava,infatti, a studiare il minimo sindacale per non essere bocciato né rimandato e questo gli bastava: la sua espressione era sempre apatica, non aveva mai trovato nessuno capace di sbloccarlo o di farlo ridere.

Ma poi arrivò Luhan.

Luhan era completamente l’opposto di Sehun: era sempre allegro e sorridente, aveva molti amici ed era un sognatore incallito.
Un'altra cosa che aveva di diverso da Sehun era la passione per lo studio: Luhan si era infatti diplomato e laureato in psicologia e da poco era stato assunto dal preside della scuola di Sehun come psicologo.                         
E da lì cominciò tutto.

Sehun aveva 19 anni.
Luhan ne aveva 23.
Sehun era il paziente.
Luhan lo psicologo.
Sehun odiava Luhan.
Luhan vedeva Sehun solo come un lavoro, o almeno uno dei tanti.
Sehun, pur non volendolo ammettere a se stesso, aveva bisogno di Luhan.
Luhan, dentro di sé voleva bene a quel ragazzino scontroso.

E così iniziarono le sedute.
La prima non fu del tutto piacevole anzi tutto il contrario.                                             
Sehun entrò nello studio di Luhan a passo lento e si sedette sul lettino di fronte alla poltrona del ragazzo.
Luhan giurò a se stesso di non aver mai visto un ragazzo del genere, non credeva potesse esistere nemmeno una persona dai tratti così inespressivi e dallo sguardo così poco vivace.
Tuttavia era un paziente. E lui doveva trattarci.

-Bene cominciamo pure…come ti chiami?
-Oh Sehun.
Bene il ragazzino era pure di poche parole,ottimo.
-P-perfetto quanti anni hai?
-19 compiuti.
-Wow allora siamo quasi coetanei! Bene allora dimmi per cosa sei venuto qui?
-Non volevo venire. Sono stato obbligato dal preside.  Ah e a questo proposito…ho una lettera per lei.

Luhan prese la lettera tra le mani e riconobbe la grafia del preside:
 
“Mio caro professor Luhan,
la lettera che lei adesso starà leggendo le sarà consegnata da un alunno particolare.
Il suo nome è Oh Sehun.
Siamo preoccupati per questo ragazzo a causa (cosa che lei penso abbia notato) della sua espressione insofferente.                
Confido nel fatto che lei possa capirne la causa.
Distinti saluti,
Lee Sooman.”.

 
“Mi stanno passando la patata bollente in pratica” fu il primo pensiero di Luhan appena finita la lettera.
Richiuse il foglio e se lo mise in tasca tornando a Sehun.

-Bene dimmi di te cosa ti piace fare generalmente?
-Giocare ai videogiochi. E ballare. Anche se lo faccio per poco tempo.
-Ah e balli con i tuoi amici?
-Non ho amici.

Luhan fu percosso da un brivido.
Ammettere senza tristezza ne amarezza di essere solo, non fa unicamente pena, ma sembra quasi inumano.

-Ah..e come mai?
-Non credo siano fatti che debbano interessarla.
-Oh si che mi interessano visto che mi pagano per questo. E se non hai nulla da dire puoi uscire.

Sehun non se lo fece ripetere due volte e uscì dalla porta lasciando Luhan solo nei suoi pensieri.

----------------------------------------

Il giorno dopo Sehun tornò e Luhan riuscì a carpirne più informazioni che altro non sono poi che quanto accennato a inizio narrazione e che sarebbe inutile ripetere. Ma qualcosa successe.
Per quanto dicesse di odiare le sedute, il ragazzo tornò il giorno dopo, e quello successivo, e quello dopo ancora, e così via per settimane.

-Mi è simpatico sa?
Luhan rimase interdetto da questa affermazione strana del ragazzo, decisamente più lunga di quella delle tre settimane precedenti..
-Scusami?
-Si mi è simpatico. E’ sempre buono con me ma le dirò, non ne capisco il motivo.
-Mi piace aiutare la gente.
-Posso darle del tu e chiamarla Hyung?-
-Se ti fa sentire più a tuo agio certo. Dopo tutto ci passiamo qualche anno no?

E Luhan sorrise. E Sehun sorrise per la prima volta. E entrambi giurarono di non aver mai visto sorriso più bello di quello sulle labbra dell’ altro.

---------------------

Per molto tempo Sehun non venne a scuola.
Luhan odiava ammetterlo ma si sentiva terribilmente solo senza quel ragazzino rompiscatole, il quale si presentò di nuovo a scuola solo dopo due settimane di assenza.

-Ehilà quanto tempo!

Disse Luhan vedendolo entrare dalla porta dello studio.

-Ho avuto la febbre.
-Mi spiace…ti sei ripreso?

Sehun annuì e si sedette sul lettino. Luhan però era stranito dalla luce negli occhi del Donsaeng. Pareva..preoccupato.

-Sehun…hai un problema? Vuoi parlarne?

Dopo un po’ di silenzio il ragazzo lo guardò e parlò.

-Allora pensi alla seguente situazione: lei è il paziente di un medico okay? Lei si è innamorato del suo medico, ma lei sa che lui la vede solo come un paziente. Cosa fa?
-Me lo ha detto?
-Eh?
-Il medico mi ha detto che mi vede solo come un paziente?

Sehun era perplesso: “Dove vuole andare a parare?” si chiedeva.

-Riflettici Sehun: se il medico mi ha detto che mi vede solo come un paziente ok. Ma se non me lo ha detto? Magari mi ama anche lui  no?

Sehun annuì alla affermazione dello Hyung e si avvicinò a lui:

-Quindi, se io le chiedessi se mi ama…lei cosa mi direbbe?

Luhan arrossì: non si aspettava una simile domanda. Certo era un suo paziente ovvio ma dall’altra parte aveva un legame particolare con lui che non sapeva spiegare.
Sehun vedendo Luhan confuso gli si avvicinò e, timidamente, gli posò un bacio sulle labbra.
Luhan cominciò a riflettere e dedusse che probabilmente non avrebbe dovuto avere un contatto del genere con uno studente, ma non poteva farne a meno.
 
Voleva allontanarlo e contemporaneamente tenerlo stretto a se e non lasciarlo andare mai. Decise di rischiare,di mandare tutto a quel paese, di amare quel ragazzo come mai aveva fatto.
Mise una mano dietro il collo di Sehun e lo spinse approfondendo il bacio e facendo prepotentemente entrare la sua lingua nella bocca del minore. Le lingue di entrambi si cercavano con ansia, come se questa fosse l’unica cosa di cui realmente necessitassero.
Si staccarono per riprendere aria e si sorrisero,ognuno con una propria felicità finalmente conquistata.
 
Era passato un mese da quell’avvenimento e i due si vedevano sempre a scuola e spesso anche fuori. Oramai stavano assieme e nessuno avrebbe potuto separarli. Ma un giorno Sehun cercò Luhan e non lo trovò nello studio, che oramai era vuoto.
Dopo la scuola andò a casa sua e lo trovò lì arrabbiato:

-Hyung? Cosa è successo?- chiese Sehun preoccupato
-Nulla davvero.-
-Hyung oggi a scuola ti ho cercato. Non c’eri,lo studio era vuoto. Come mai?- Luhan si rabbuiò.

-Vuoi sapere perché? Bene te lo dirò. Sono stato licenziato. E sai perché? Una stupida ragazzina è andata a denunciarci al preside. Hanno deciso che non ti sospenderanno ma io sono stato licenziato e volevano anche denunciarmi per  pedofilia.- Sehun non sapeva che dire.
Si limitò ad abbracciare Luhan e a sussurrargli le sue scuse. Luhan ricambiò l’abbraccio e baciò Sehun:

-Oggi…volevo dirti una cosa. So che sei troppo giovane ma…. Che ne dici di scappare? Andiamo in America, sposiamoci! Saremo felici assieme!- Sehun sorrise ma mentre le sue labbra stavano per rispondere, Luhan si sentì male e, dopo un grande capogiro svenne.




 
 Luhan entrò in coma. Overdose di antidepressivi.
Ne aveva presa una confezione in una mattina. Era fortunato a non essere morto.
Sehun era arrabbiato e ferito:

-Perché?- gli domandava –Dopo tutti i sogni,le proposte, e i baci mi abbandoni? Io non ero abituato a sognare, ma per te ho abbandonato tutto! AH che diavolo faccio? Tanto non puoi sentirmi!-.

Ciò che Sehun  non  sapeva era che Luhan lo sentiva eccome. Ma Luhan non voleva abbandonarlo.
Sehun non poteva sapere.
Non poteva sapere che Luhan era distrutto per aver perso il lavoro  perché voleva comprare un anello decente per chiedere la mano di Sehun, non poteva sapere che aveva cominciato a fare lavoretti part time per guadagnare soldi e potergli permettere una vita migliore dopo il matrimonio, lui non lo sapeva.
E così Luhan si trovava li steso su un letto di ospedale, a piangere lacrime invisibili, che Sehun da fuori non  poteva vedere, e a sperare di svegliarsi e di rendere felice il suo ragazzo.

Cosi non fu.
Sehun non passò più a trovarlo,lo ignorava e lui restava li solo in ospedale, ogni giorno sempre più depresso.
 

Due anni dopo il coma, Luhan si spense silenziosamente in quell’ospedale, il 14 febbraio 2014, a San Valentino. Morì però felice: felice perché il suo ragazzo, prima della sua morte gli ha portato un mazzo di fiori e gli ha chiesto scusa per il suo comportamento in questi due anni di totale freddezza. Luhan sorrise e quando Sehun sgranò gli occhi pensando che l’amico si stesse svegliando, l’unica cosa che ricevette fu il sonoro beeeep della macchina che annunciava il perenne addio di Luhan.



 
Sono passati 5 anni e ,strano ma vero, ora Sehun si è rifatto una vita.
E’ fidanzato felicemente, ha un lavoro e presto lui e il compagno adotteranno un bambino. Probabilmente non mi crederete ma quelle lacrime invisibili di Luhan non andarono sprecate. Ora Sehun vive esattamente come Luhan avrebbe voluto che lui vivesse.
Sehun si sentiva spesso dire dal padre che la storia, in fondo è tutta uguale e si ripete, quasi completamente simile poiché il destino cambia poche cose.
Non ci credeva ma ora si.
E voi potreste non credermi se vi dico che Sehun ora è uno psicologo, che il suo compagno, Jeno,  è più piccolo e lo ha conosciuto a scuola mentre faceva da psicologo per l’istituto.
E potreste non credermi se vi dico che tutte queste cose sono successe davvero e che Luhan le sa perché protegge Sehun dal cielo.


Come lo so?

Semplice. Io sono Oh Luhan e sono il figlio di Sehun, che mi ha chiamato così in ricordo del suo vecchio amore, non sapendo che in realtà io sono Luhan stesso, reincarnatosi nel corpo di un bambino.
Perché lui può avermi dimenticato, ma io non ho scordato le invisibili lacrime gettate per lui durante il coma, che però non mi hanno impedito di seguire e proteggere quello che, comunque, resta il più grande amore della mia vita.
 
 
The end
   
 
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