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Autore: EastEgg    21/08/2014    2 recensioni
[Thor/Loki]
Un astronomo, un businessman e situazioni molto complesse.
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Loki si chiede dove sia finito il clichè della pioggia.
Un prato grigio, da cui spuntano lapidi grigie, i fiori sono appassiti, le lapidi ammuffite, è i morti dimenticati.
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Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Jane Foster, Loki, Sigyn, Thor
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sono troppo vecchio...

 

Sono le uniche cose che riesce a pensare, mentre guarda con apatia quello ha scagliato via, per sempre.

Le lacrime non scendono perché sa bene che a questo punto non redimono niente, è inutile, ha voluto vincere ad ogni ad costo, ed ha vinto, ha vinto la guerra fredda innescata contro quella donna , ha vinto grazie a verità non dette, grazie a sentimenti repressi, grazie a lacrime bloccate, ha vinto.

Ma allora perché questo...sentimento, perché sente il suo stomaco che è sempre più pesante, che sia senso di colpa? Impossibile, ha smesso di provare qualsiasi tipo di sensazione da tempo.

 

Bhe...poi è troppo vecchio per piangere, anche davanti alla tomba di sua madre.

E' una bella giornata, non è l' atmosfera adatta ad un funerale, Loki si chiede dove sia finito il clichè della pioggia.

Un prato grigio, da cui spuntano lapidi grigie, i fiori sono appassiti, le lapidi ammuffite, è i morti dimenticati.

 

Qui giace Farabuti Ymirson*.

 

E' strano come funerale, solo una persona è presente, solo una persona celebrerà la memoria di questa donna.

Una colonna nera in un prato grigio, il cappotto è lungo e sfilacciato, sicuramente avrà visto tempi migliori, gli occhi anche, un verde spento incatenato nel viola delle sue occhiaie.

Occhi troppo vecchi.

 

Ha vinto.
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Dati, così concreti, così freddi, così noiosi... Thor alla loro vista non può far altro che sconsolarsi.

Tanti numeri così duri a finire, Thor vuole soltanto uscire, è intrappolato in quella diavolo di riunione da quattro ore ormai.

Batte la penna per simulare delle ipotetiche lancette, perché in quella stanza non c'è un dannatissimo orologio!? Nella vana speranza che un battito sia sempre l'ultimo, che Baldr la smetta di parlare di quelle cavolo di ruspe all'asta, che la smetta di sparare dati sul rendimento dell'anno, che Odino la smetta di guardarlo con quello sguardo pieno d'orgoglio, ogni secondo più difficile da reggere.

 

Lo sguardo cade inevitabilmente sulla grande vetrata che che occupa quasi tutti il muro della larga e luminosa stanza, guarda con nostalgia il fantasma di un luogo un tempo meraviglioso, ora solo grigio... la Thunder MakeHome, una società edilizia dalle umili origini, ora una delle più conosciute nell'America del nord.

 

La mente di Thor si abbandona a ricordi, fiori, alberi, serre...la sua infanzia, ormai seppellita da chili di marmo rinforzato.

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Un cigolio, un tintinnare di chiavi, un sospiro, si dona questo prima di crollare rovinosamente sul divano.

E' stanco, ma non ha tempo, la notte chiama, e lui si sfama di notte, si dona il tempo di chiudere gli occhi un paio di secondi, la sensazione che gli provoca è talmente piacevole che è quasi tentato di rimanere a casa, chiamare e dire di stare male, cosa non del tutto falsa, ma Loki ha delle priorità non trascurabili.

Un cigolio, un tintinnare.

Quando Loki esce l' unica cosa che riesce a fare è rimanere interdetto davanti a quella porticina, sa che lui è li, sa che lo sta aspettando, sa che lui è la sua priorità maggiore, sa che rimarrà deluso...Loki da tempo non si preoccupa più di deludere le aspettative della gente, ma lui, lui è più delicato della gente, lui è il motivo per cui Loki può essere ancora considerato umano.

La smette di perdersi in futili pensieri e suona il campanello.

 

Un cigolio...

 

-Jane...- non lascia tempo alla ragazza di rispondere che è già in casa.

 

L'appartamento Foster è molto ordinato, ma non è quell ordine maniacale e quasi inquietante che regna in casa di Loki, no è piacevole, morbido in qualche modo...naturale, ci si sente bene.

Loki scruta la stanza finchè non nota quello cercava...

-Loki?...-

Sussurra quella piccola sagoma, Loki si rilassa per pochi secondi.

-Helblindi...hey- Uno stridere di rotelle – è morto?- -chi?- chiede Loki guardando il fratello che stringe convulsamente le dita – il pesce- Loki nota Helblindi fissare il pesce rosso di Jane...il pesce rosso di Jane...il pesce rosso di Jane perfettamente in vita.

 

Helblindi a modo suo capiva tutto, nonostante fosse chiuso nel suo mondo, percepiva voci, sguardi negati, occhi leggermente lucidi.

Loki strinse la manovella della sedia a rotelle fino a sbiancarsi le nocche, Loki era un crudele bugiardo...ma lui era delicato...e non avrebbe sopportato il peso delle bugie,

-si...-

*Ymir, il primo gigante della mitologia nordica.
note autrice; è la mia prima Long, spero non ci siano troppi errori, accetto critiche, non credo durera più di 10 capitoli, in se la storia lo già strutturata.


 

  
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