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Autore: April_Kepner    21/08/2014    1 recensioni
dalla storia:
-Scusate l’interruzione, so che sembrerebbe assurdo ma ho trovato un modo per far tornare qui Neil per ore, se solo lo volete.
Gli occhi di Henry si illuminarono di gioia e istintivamente abbracciò il nonno
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre anni dalla morte di Neil ed erano successe davvero tante cose a Storybrooke.
Mary  Margaret e David stavano crescendo il piccolo Neil come avrebbero sempre volto fare anche con Emma, Tremotino e Belle avevano avuto una bella bimba, mentre Emma e Uncino orami stavano insieme.  Solo Henry sembrava sempre lo stesso, certo era cresciuto, ma era come se gli mancasse qualcosa, di li ad una settimana avrebbe compiuto 16 anni e anche se tutti non facevano che ripetergli che avrebbe ricevuto una macchina, il regalo che lui non voleva non era di certo quello, lui voleva anche solo per un giorno il suo papà. Sapeva bene che era un qualcosa di impossibile, ma non smetteva di crederci come aveva sempre fatto.
 
Tre giorni prima del suo compleanno, mentre si trovava a casa con sua madre e Uncino, sente bussare alla porta e si ritrova davanti un Tremotino molto eccitato con una grande novità.
-Scusate l’interruzione, so che sembrerebbe assurdo ma ho trovato un modo per far tornare qui Neil per ore, se solo lo volete.
Gli occhi di Henry si illuminarono di gioia e istintivamente abbracciò il nonno.
La faccia di Emma era invece più dubbiosa
-Sei sicuro Tremotino? – chiese Emma – sai che la magia ha sempre un pezzo.
-Lo so, ma stai tranquilla è tutto sicuro.
Quelle parole non rassicurarono ugualmente Emma, ma una parte di lei era felice della notizia.
- Quindi posso rivedere il mio papà? – disse Henry più a sua madre che a Tremotino.
-Di più lo vedrai nel giorno del tuo compleanno – lo rassicurò il nonno e aggiunse – sempre se la mamma vuole.
Henry guardò sua mamma con la sua espressione da cucciolo che funzionava spesso.
-Ehi ragazzino, non farmi quello sguardo. Incontriamoci domani per i dettagli e poi decidiamo.
Era più di quanto si aspettasse Henry.
-Ora vado ci sentiamo per i dettagli – disse Tremotino e li salutò.
 
Quando rimasero soli, Emma e Uncino, si guardarono in faccia un po’ dubbiosi.
No che non si fidassero di Tremotino, ma la magia era sempre pericolosa.
Ad un tratto Uncino disse – Emma tutto bene?
-Si certo – disse ma con poca convinzione
-Se non vuoi credo che Henry capirebbe.
-No, ha il diritto di vederlo, è il suo desiderio. Tu piuttosto cos’hai?
-Niente – disse il pirata ma non era molto bravo con le bugie
-Sputa il rospo Killian!
Uncino conosceva i deversi toni usati da Emma e quando lo chiamava in questo modo non era il caso di scherzare.
-Ho pensato che se Neil può tornare per un giorno forse posso rivedere Milah. Non fraintendermi, ti amo, ma mi piacerebbe vederla e poi tecnicamente è la nonna di Henry.
A quelle parole Emma rimase un po’ sconvolta, a Uncino non piaceva molto parlare di Milah, insieme al fatto che ormai lei era il passato. Ma non avrebbe voluto negargli questa occasione e neanche a Henry.
- Domani lo chiederemo a Tremotino e cercheremo di non distruggere il nostro mondo quasi perfetto.
 
L’indomani andarono tutti e tre nel negozio di Tremotino, dove iniziarono a discutere i dettagli.
Per l’incantesimo era necessaria la persona che Neil avesse amato di più al mondo e un suo oggetto, nel loro caso Emma e la stola.
-Tremotino scusa, questo incantesimo vale per tutti?
- Se possiedi i due ingredienti si, perché chi altro vorresti rivedere?
-Milah – disse d’impulso Uncino.
Tremotino si voltò di scatto. Nei suoi occhi comparve qualcosa che sembrava odio unito ad amore, poi in modo molto pacato disse – si, potremmo ma non ho un suo oggetto quindi è impossibile.
-Per l’oggetto ho io la soluzione.
-Se ne sei convinto e se la tua signora accetta per me non ci sono problemi. Henry hai sentito, domani conoscerai anche la tua nonna. Allora vediamoci al pozzo alle 23.30 di venerdì – detto questo tutti andarono.
 
Quella sera, mentre Emma lavava i piatti uncino la osservava dal divano.
Era una scena tipica, lo facevano quasi tutte le sere, ma solitamente chiacchieravano, si raccontavano le loro giornate.
Ad un tratto ad Emma scivola una bicchiere che si rompe in mille pezzi, mentre va per raccogliere i cocci si taglia un dito, subito Uncino le è accanto con la sua fiaschetta di rum e le medica il dito. Quella scena era così familiare tanto che Emma scoppia a piangere. Uncino la abbraccia e le chiede cosa non va.
-Nulla solo pensavo a domani a quello che può succedere.
-Domani non succederà nulla tranquilla. Sei sicura che ti vada bene per Milah?
-Si, voglio che Henry la conosca e che tu la riabbracci, ma sono intimorita da lei, ho paura di non essere all’altezza.
-tesoro non farò mai confronti su voi due perché siete diverse, ma sappi che ti amo e la bimba nel tuo piccolo pancino ne è la conferma.
 
Venerdì arrivò , inutile dire che Henry non stava nella pelle e guardava l’orologio ogni 5 minuti.
Sembrava davvero che il tempo si fosse fermato.
Alle 23 li spinse tutti fuori di casa. Al pozzo trovarono già Mary Margaret e David, che avevano lasciato il piccolo Neil con Robin, Belle e Tremotino, con in mano la stola, e Regina, sarebbe stata lei a fare l’incantesimo.
-Bene, ci siamo tutti. Ora alcune semplici regole e raccomandazioni. Nel momento in cui arrivano abbiamo esattamente 14 ore non un minuto di più ecco perché sia Belle che David avete una cronometro, appena vedete la persona a voi assegnata fatelo partire. Per quando riguarda Emma e Uncino voi dovete solo pungervi con questo spillo e mettere rispettivamente una goccia di sangue sulla stola e sulla collana. Tutto chiaro? Mary Margaret, Henry e Tremotino voi dovete solo osservare.
Tutti annuirono.
Emma e Uncino fecero la loro parte e un fumo nero iniziò a uscire dal pozzo.
Il primo ad arrivare fu Neil, appena vide Henry gli corse incontro.
All’arrivo di Milah si sentì un po’ disorientata e andò da Uncino che le spiegò tutto.
 
Di dormire quella notte non era proprio il caso. Andarono a casa di Emma dove raccontarono molte cose soprattutto a Milah.
Mentre si trovavano lì insieme Milah chiese ad Emma
-Posso parlarti?
-Certo
Andarono nella stanza affianco
-Forse il mio discorso ti sembrerà strano, ma la nostra famiglia lo è parecchio. Voglio ringraziarti per avermi permesso di essere qui, per me è una gioia rivedere Killian e Neil e di conoscere mio nipote. So che non sono stata una madre ideale per Neil, ma tu lo hai reso un uomo migliore, ne sono certa. Henry è un ragazzo fantastico davvero. Ma la persona di cui voglio parlarti è Killian, mi ha detto che eri felice di conoscermi ma sento che hai paura di me quando parlo con lui o gli tengo la mano. Non ti dico queste cose perché so che sono morta ma perché credo di sapere le tue paure. Pensi che quando me ne andrò lui tornerà a pensare a me. Non sarà così, lo conosco bene e ti ama davvero, lo leggo nei suoi occhi.
Emma avrebbe voluto dire qualcosa, ma riuscì solo ad abbracciarla. Dopo un po’ però le disse
-Grazie per Neil, senza di lui non avrei Henry e per aver reso Killian l’uomo che è ora.
-No, tu lo hai reso l’uomo che è ora, io amavo il pirata, tu ami il pirata e l’uomo.
Detto questo tornarono entrambe nella sala. Emma si sedette sulle gambe di Uncino e Milah andò ad abbracciare il suo bambino. Era davvero un bellissimo quadretto famigliare.
 
Neil e Henry non si staccarono neanche per un secondo, il ragazzo si addormentò tra le braccia del papà sul divano. Nel frattempo Killian gli portò un caffè e gli disse
-Mi sei mancato Ben
-Anche tu, e grazie per esserti preso cura di loro.
-Tuo figlio ti assomiglia tantissimo, diventerà un grande uomo.
 
Nel frattempo Mary Margaret aveva preparato una grande cena con tutta la famiglia, c’erano anche Regina e Robin, non mancava davvero nessuno.
Durante la cena Henry prese la parola
-Un giorno dissi ad una donna che avrei voluto avere una famiglia molto numerosa e lei mi disse che sarebbe arrivato un giorno in cui avrei avuto tanti parenti che non avrei saputo dove metterli. Il giorno è arrivato. Sono contento di aver conosciuto tutti e quattro i miei nonni più la nonna acquisita con la piccola zia e lo zio Neil, di avere qui il mio papà, le mie due mamme con i miei due “papà”, il mio fratellino acquisito Roland. Grazie a tutti.
A quelle parole tutti scoppiarono in un applauso e un forte Tanti Auguri. Poi Emma aggiunse
-Grazie davvero a tutti e Henry sono felice di essere la tua mamma, vogliamo inoltre cogliere l’occasione di avere tutta la famiglia riunita per dare un annuncio, io e Uncino aspettiamo una bimba. Henry avrai una sorellina.
 
Come tutte le cose belle anche quella si stava per concludere alle 23 tutti si ritrovarono al pozzo per i saluti. Non fu facile separare Henry da suo padre ma si ripromisero di rivedersi e sapevano che quello non sarebbe stato un vero addio.
 
 
  
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