Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: Mitsuki no Kaze    22/08/2014    3 recensioni
[RinAi]
"Cosa aveva fatto per meritarsi quell’amore? Quell’amore così puro e delicato, quell’amore discreto che si manifestava con un sorriso, con una luce che accendeva quegli occhi azzurri di felicità.
E Rin sapeva di essere lui quella felicità.
Ed era per questo che sentiva di avere un enorme debito nei suoi confronti, che non sapeva come ripagare. Avrebbe voluto davvero dimostrare la sua gratitudine ad Aiichirou per tutto quello che aveva fatto in quegli anni per lui, ma non trovava il modo."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Eccomi tornata con una RinAi, a cui lavoro da tanto tempo ma che solo di recente sono riuscita a completare… Eee niente, questa è la mia personale visione di come si potrà sviluppare il rapporto di questi due amorini (che ormai sono praticamente diventati la mia OTP assoluta in Free!---), raccontato dal punto di vista di Rin. Voglio specificare che le parti in corsivo sono i pensieri del nostro squaletto, mentre quelle in stampatello riguarda ciò che avviene nel presente! Detto questo non credo di dover aggiungere altro… Vi lascio alla storia e ci si rivede alla fine! Buona lettura! <3
 
My love, feel safe tonight
                                             
 
Rin lo guarda mentre dorme e non riesce a fare a meno di sorridere. Aiichirou ha i capelli arruffati e le labbra leggermente schiuse, sorride nel sonno e si aggrappa di più alla sua maglia e il maggiore non può trattenersi dal carezzargli il viso, mosso da un’incredibile tenerezza.
 
E’ davvero arrivato al punto di coccolarlo mentre dorme? Si meraviglia di se stesso, ma è felice.
Mentre gli carezza distrattamente i capelli, si ferma a pensare a come sia cambiata la sua vita in quegli anni, grazie a quel ragazzo che ora gli dorme tra le braccia.
 
Quando lo aveva visto la prima volta, non era altro che un kohai che lo osservava con ammirazione e che lui tentava di allontanare in tutti i modi da sé. Era inutile per lui, una palla al piede.
 
Aiichirou si muove su di lui e gli accavalla una gamba sul bacino, stringendolo come se fosse un peluche. Rin lo guarda ancora e sorride.
 
Rin sapeva che Ai  aveva capito fin da subito che qualcosa non andava in lui. Qualche demone del suo passato che si ostinava a nascondere e che lo faceva soffrire.
Nitori era tenace e gli era stato vicino proprio quando tutti lo avevano allontanato, quando si era sentito solo e perso.
Certo lui non gli aveva reso le cose facili, non aveva accettato il suo aiuto. Ma quel ragazzo gli era stato accanto, sempre. Nonostante le grida, nonostante gli insulti, nonostante tutte le ferite che gli aveva inferto, Ai era rimasto lì, con lui.
Aveva spettato il momento in cui Rin gli aveva parlato di ciò che lo tormentava, si era guadagnato la sua fiducia un passo alla volta, provando a non essere invadente, ma scuotendolo quando credeva che potesse perdersi davvero.
 
Aiichirou era stato la sua ancora, quando la vita gli era sfuggita dalle mani e lo aveva portato a schiantarsi contro gli scogli, lui lo aveva portato in salvo.
Aiichirou era stato la sua boa, quando i suoi sentimenti lo avevano fatto sprofondare e annegare in essi, lui lo aveva riportato a galla per farlo respirare.
Nitori lo aveva raccolto più volte nel corso di quegli anni, come un naufrago in mezzo ad una bufera. Lo aveva tratto in salvo dalle onde scure, lo aveva rianimato e curato, lo aveva riportato in vita. Lentamente, delicatamente.
 
E Rin un po’ si dispiaceva  di quello, perché Aiichirou era un ragazzetto dagli occhi grandi, come il suo cuore, ma dal corpo minuto ed esile.
Non è un fatto di orgoglio, ma di giustizia. Avrebbe dovuto essere lui a salvarlo dal senso di inadeguatezza che il più giovane sentiva nei confronti degli altri nuotatori della Samezuka, nell’ambito sportivo e nei confronti dei ragazzi dell’Iwatobi, per quanto riguardava la sfera affettiva. Rin sapeva che Ai si sentiva inferiore, anche se non avrebbe dovuto. Ma durante gli anni della scuola non glielo aveva mai detto, non lo aveva mai sostenuto .
Si era limitato a farsi aiutare senza ricambiare, perché lui era sempre stato debole, mentre Nitori era forte. Non di una forza fisica, ma di una forza spirituale, che lo portava a mettere le sue paure in secondo piano per qualcun altro.
E quel qualcun altro era lui. E lui lo sapeva.
 
Cosa aveva fatto per meritarsi quell’amore? Quell’amore così puro e delicato, quell’amore discreto che si manifestava con un sorriso, con una luce che accendeva quegli occhi azzurri di felicità.
E Rin sapeva di essere lui quella felicità.
Ed era per questo che sentiva di avere un enorme debito nei suoi confronti, che non sapeva come ripagare. Avrebbe voluto davvero dimostrare la sua gratitudine ad Aiichirou per tutto quello che aveva  fatto in quegli anni per lui, ma non trovava il modo.
Dirglielo semplicemente sarebbe stato banale e riduttivo, avrebbe voluto dimostrarglielo, ma non sapeva come fare. Aveva mandato tutto al diavolo, a quei tempi, se stesso soprattutto,  compresa la sua incapacità di dimostrare affetto e gratitudine.
 
In fondo sapeva cosa Nitori avrebbe voluto, ma in quel momento almeno, non era stato in grado di donarglielo.
Lui avrebbe voluto solo essere ricambiato per l’amore e l’ammirazione che provava nei suoi confronti.
 
L’amore, per Rin, era sempre stato un mistero. Aveva creduto di essere innamorato di Haruka, ma quella si era rivelata essere un’ossessione , che a lungo andare avrebbe portato entrambi a distruggersi lentamente. Haruka l’aveva sanata quella ferita grazie a Makoto, ma lui? L’aveva davvero superata?
 
Quel senso d’inquietudine  per tutto il liceo lo aveva perseguitato, anche se  molto meno di prima, da quando rapporti con i suoi vecchi compagni di squadra si erano rinsaldati. Ma ancora non si sentiva del tutto libero e a volte il peso che provava nel petto, si faceva risentire e lui non riusciva a toglierselo di dosso.
 
Una volta Nitori aveva provato a dichiararsi, poco dopo l’inizio del secondo anno, a dirgli tutto quello che provava nei suoi confronti. Ma Rin lo aveva fermato, con due dita sulle labbra.
 
- Non ora, ti prego. Non sono ancora pronto.-
 
E lo aveva abbracciato, stretto tra le braccia con forza, con la paura che sarebbe potuto scappare da un momento all’altro, lasciandolo solo. Di nuovo.
Non era pronto ad accettare quei sentimenti, perché non avrebbe saputo ricambiarli. Aveva bisogno di tempo, per poter finalmente fare i conti con se stesso e con quelle sensazioni.
Voleva farlo, doveva farlo.
Solo in quel caso le cose sarebbero andate a posto. Glielo doveva e lo doveva a se stesso. Non voleva perdere l’occasione di essere felice, proprio ora che era così vicino ad esserlo.
Aiichirou aveva annuito tra le sue braccia e aveva ricambiato la sua stretta. Non l’avrebbe lasciato. Di questo ora poteva essere sicuro.
 
C’era quasi riuscito una volta ad aprirsi, a dirgli che stava iniziando a provare un sentimento che non conosceva, ma lui era debole e codardo. E non era riuscito a spiccicare neanche una parola.
 
Si morde le labbra con frustrazione al solo pensiero di quell’occasione sprecata, che avrebbe potuto semplificare di molto le cose.
 
Erano nella piscina della Samezuka, dopo gli orari stabiliti per gli allenamenti del club di nuoto e si era fatto tardi, perciò dovevano rientrare nei dormitori. Rin stava per uscire dalla vasca, quando trovò Nitori sul bordo, che gli tendeva una mano per aiutarlo ad uscire.
 
Nessuno lo aveva mai aiutato ad uscire dalla vasca, in tutti gli anni in cui aveva nuotato.
Quel gesto lo aveva ormai associato ad un rapporto speciale, visto che era abituato a vederlo fare a Makoto con Haruka – e che tra i due ci fosse qualcosa, era palese – perciò rimase parecchio scosso.
 
Afferrò quella mano con troppa foga , quasi temendo che potesse ritirarsi o scomparire e non appena fu fuori  dalla vasca, attirò Aiichirou a sé per abbracciarlo e  lo strinse con forza.
Quando si separarono, il ragazzo lo guardava con gli occhi lucidi dall’emozione.
 
Era il momento giusto, era il momento di dirgli tutto quello che pensava, per potersi finalmente chiarire.
Ma Rin non disse nulla.
Fecero una doccia veloce e si diressero verso i dormitori.
L’unica cosa che riuscì a fare, fu trascinarlo con sé nella camera che condivideva con Sousuke per dormire assieme.
Perché proprio non sarebbe riuscito a separarsi dal corpo caldo, tremante e traboccante di sentimenti di Aiichirou. Non quella sera in cui era stato ad un passo dal dirgli tutto.
 
Ai emette un mugolio e Rin pensa che si sta per svegliare, ma il ragazzo si limita a muovere un po’ le labbra impastate dal sonno e riprende a dormire beato. Il rosso gli poggia un bacio sulla fronte e ritorna ai suoi pensieri.
 
Per chiarire le cose avevano dovuto aspettare la fine del terzo anno. Durante la cerimonia del diploma erano sfuggiti ai festeggiamenti per i diplomandi per salutarsi e Rin aveva incrociato gli occhi gonfi di lacrime di Ai. Aveva provato a dirgli qualcosa per tranquillizzarlo, ma tutto quello che gli veniva in mente era banale e stupido.
Aiichirou tirò rumorosamente su con il naso e ricacciò indietro le lacrime.
 
- Congratulazione per il tuo diploma, senpai.- gli disse in modo perfettamente formale.
 
- Ai…-
 
Lo sapeva che per lui quello era il momento più difficile, perché dopo tutto quello che era successo tra di loro non poteva accettare che le cose finissero così. Non poteva credere di perderlo solo per via del diploma.
 
- E’ solo un anno, Ai…- Provò a dire.
 
Lui si sforzò di annuire.
 
- Sì, solo un anno.-
 
E Rin gli scompigliò i capelli. Ma quel gesto fece sciogliere tutta la tensione che Nitori aveva accumulato. Gli strinse il braccio e cominciò a piangere sommessamente.
 
- Un anno in cui tu sarai lontano, durante il quale farai tantissime nuove esperienze e conoscerai nuove persone. In un anno ti potrai anche essere dimenticato di me!- disse quasi gridando.
 
Rin lo guardò sconvolto per un paio di secondi, poi il suo sguardo cambiò e si fece duro.
 
- Io non dimentico le persone che mi sono state vicine e a cui tengo!-
 
Aiichirou distolse lo sguardo e mormorò:
 
- Mi dispiace, senpai…-
 
- Chiamami Rin, accidenti.- sbottò lui.
 
- Rin…- ripeté lui incerto.- Adesso sei pronto?-
 
Il maggiore lo guardò perplesso, non capendo cosa volesse dire. Ma poi comprese.
Si riferiva a quella volta in cui gli aveva impedito di esternare i suoi sentimenti, dicendo di non essere pronto a riceverli. E Rin ancora non sapeva che dire. Anche in quell’occasione Nitori si era dimostrato il più forte tra di loro non accontentandosi di un addio tra amici, compagni di stanza o del club di nuoto. Voleva mettere le cose in chiaro tra loro due per poter così capire come doveva comportarsi nei confronti del più grande e costringere anche Rin a prendere una posizione, così da rompere quella situazione di stallo.
 
Il rosso abbassò per un attimo lo sguardo, poi rispose.
 
- Credo di sapere cosa mi vuoi dire…-
 
- Ma io vorrei che lo sentissi da me.- insistette lui.
 
E Rin non poté fare a meno di annuire e di farsi raccontare tutto.
 
Ed eccole. Quelle parole furono più belle e più dolorose che mai gli dissero in tutta la sua vita. Ai era bellissimo mentre parlava e nonostante l’emozione lo facesse piangere, i suoi occhi brillavano dalla gioia di poter finalmente liberare quei sentimenti, di poter rendere il suo amore qualcosa di vero, ora che poteva riversarlo sulla persona a lui più cara.
Rin in quel momento si sentiva fuori dal mondo, non vedeva altro che non fosse Aiichirou e il suo sorriso. Il ragazzo gli si avvicinò e gli cinse il collo con le braccia, per poi poggiargli un timido bacio sulle labbra.
Rin non disse nulla, neanche quando si separarono. Si limitò ad osservarlo sorpreso mentre arrossiva e sorrideva imbarazzato.
Poi però arrivarono Sousuke e Momotarou e non riuscirono più a dirsi nulla.
 
Rimasero per un anno ancora in quel limbo, senza riuscire a rompere quella strana situazione che si era creata, seppur equilibrata.
La distanza, certo, non rendeva le cose semplici, visto che si potevano vedere solo tramite videochiamate e in quelle occasioni non erano mai soli. C’erano sempre almeno Sousuke e Momotarou dalla parte di uno o dell’altro e parlare a tu per tu era impossibile.
 
Poi il liceo era finito anche per Aiichirou e il tanto agognato ricongiungimento avvenne.
Rin aveva ponderato bene le sue scelte ed aveva deciso che non appena si fossero rivisti, si sarebbe comportato proprio come Nitori aveva fatto l’anno precedente.
Avrebbe semplicemente parlato, gli avrebbe detto tutto quello che aveva in mente, senza preoccuparsi di apparire banale. Aiichirou lo avrebbe comunque apprezzato e capito.
Dopo tutto quel tempo sarebbe stato troppo semplice digli che ricambiava i suoi sentimenti e poi non sarebbe bastato nemmeno a lui.
 
Ma quando si rividero, le cose non andarono per come se le era immaginate.
In pochi secondi erano stretti l’uno all’altro, le labbra incollate e i corpi frementi di desiderio. Senza dire nulla si erano ritrovati nudi nel letto di Rin, sudati ed eccitati, mentre il rosso ringraziava mentalmente l’assenza di Sousuke in quel momento.
Erano lì, pronti a consumare quella passione che li aveva improvvisamente travolti, quando Rin si fermò.
 
- Ai, aspetta…- disse mentre rotolava su un fianco.
 
- Senpai, che succede…?- chiese il ragazzo preoccupato. – Ho… Ho sbagliato qualcosa?-
 
 Il maggiore sorrise e gli carezzò lo zigomo destro, proprio sotto il neo che gli impreziosiva il viso.
 
- No, sei bravissimo… solo che… Non è giusto farlo così, ecco… Io prima devo dirti delle cose! Se no mi sembrerebbe di approfittarmi di te…-
 
Nitori si sedette sul letto e lo osservò con attenzione e con una lieve preoccupazione.
 
E Rin parlò.
Fu semplice, non si rese nemmeno conto di tutto ciò che aveva da dire.
 Iniziò con il ringraziarlo per essersi fatto carico di tutti i suoi problemi. Negli anni del liceo era stato come se Aiichirou si fosse caricato tutto il peso del suo mondo sulle sue spalle, accompagnandolo e aiutandolo fino a far scomparire tutti i suoi demoni.
Si scusò per come lo aveva trattato, perché tutte quelle ferite che gli aveva procurato erano ormai  diventate parte anche di se stesso.
Desiderava solo poter ricambiare tutti quei favori, voleva che Aiichirou potesse contare su di lui, perché era il suo turno e da quel momento in poi si sarebbe preso cura di lui e di tutto quello che avevano ed avrebbero avuto assieme.
 
Nitori lo guardava con gli occhi gonfi di lacrime mentre parlava. Poi lo abbracciò, cingendogli il collo con le braccia.
Anche Rin in quel momento non riuscì a trattenere le lacrime e piansero assieme di gioia, per al prima volta davvero insieme ed in pace con i loro sentimenti.
Quando ebbero finito di sfogarsi, Ai crollò addormentato tra le sue braccia. Lui asciugò le loro lacrime e lo baciò sulla fronte, sussurrandogli di dormire tranquillo.

 
Ed ora si trovano proprio in quel modo. Adesso però vivono in una casa loro e stanno insieme da due anni.
Ne sono passate tante da quella volta, come una convocazione olimpionica per Rin e uno stage universitario all’estero per Aiichirou, ma dopo tutto sono assieme e il maggiore spera che lo saranno ancora per molto tempo, perché finalmente si sente felice e sereno, come non lo è da tanto – troppo –  tempo.
E mentre Ai finalmente si sveglia, Rin non può fare a meno di ringraziare di averlo al suo fianco.

 
 
Salve again (?) Grazie a tutti, per essere arrivati a questo punto, innanzitutto! E un grazie particolare ad Alba che mi ha aiutata durante la stesura di questa one shot (devo fare una statua a questa donna, sopporta me e tutti i miei deliri---)!
Il titolo della storia e parte del testo provengono da Lullaby, una canzone degli Xandria che amo e adoro come poche cose al mondo <3
Mi scuso per gli eventuali errori, che nonostante le millemila (?) riletture, appaiono sempre *piang-*
E con questo passo e chiudo (?) Spero che la storia vi sia piaciuta e che vorrete lasciarmi un parere, o semplicemente un 'Mi Piace', o aggiungere la storia in una delle liste!
Un bacione,
~Mitsuki <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: Mitsuki no Kaze