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Autore: Defiance    22/08/2014    6 recensioni
E se le cose, alla locanda, avessero preso una piega differente?
Se Emma dimenticasse di non avere l'Hook che conosce accanto, ma quello del passato?
Un'altra shot dedicata ai CaptainSwan!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi della storia e Once Upon A Time non sono di mi proprietà. La fan fiction è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.







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"Che stai facendo?" sbotta Hook, visibilmente contrariato... o preoccupato, non saprei dirlo con esattezza.
"Mi assicuro di tenerlo occupato" rispondo "non sarà difficile, tu e io sappiamo bene che sono il suo tipo"
è una cosa che ho fatto molte volte, da ragazzina... in giro per i locali, a sbronzarmi e flirtare con tipi poco raccomandabili in cerca dell'avventura di una notte.
Hook non sarà di certo un problema, nonostante ci abbia perso la mano sono sicura di poterlo tenere a bada... e questo è l'unico modo che mi viene in mente per farlo.
"Swan, sta attenta. Quell'uomo seduto lì... non lo conosci affatto" mi mette in guardia ancora e la cosa mi diverte non poco.
"Ho il sospetto che tu sia geloso" ribatto, anche se non riesco a comprendere come qualcuno possa essere geloso... di sè stesso.
Okay, il mio concetto di assurdo necessita di essere ridimensionato: voglio dire, sono tornata indietro nel tempo, in una fiaba e sono la figlia di Biancaneve; seriamente, non dovrebbe sorprendermi più nulla.
Ma Hook ci riesce sempre; è strano, si atteggia come la persona più decisa del mondo eppure a volte riesco a carpire un velo di insicurezza celato sotto la sua spavalderia... e il suo modo di agire con me è così divertente e tenero al tempo stesso.
Per quanto mi costi ammetterlo, mi fa stare bene; è così simile a me e allo stesso tempo completamente diverso e... e stop.
Non so perchè sto pensando a questo. Non dovrei farlo, me lo sono promessa.
Si arrende e mi lascia passare, forse ha capito che non c'è altra soluzione o dell'insensatezza della sua opposizione al mio piano.
Mi avvicino al tavolo dove l'Hook del passato è intento a bere e giocare d'azzardo, circondato da donne di dubbia moralità e da alcuni membri della sua ciurma; mi appoggio, in modo da mettere ben in evidenza il mio seno e lo provoco con lo sguardo.
"A che si gioca qui?"
Dall'occhiata che mi rivolge capisco di aver fatto centro.

Il vecchio Hook è completamente diverso da quello che conosco, almeno questo glielo devo.
Se davvero per un momento ho pensato che beve troppo, ora mi ricredo: il tizio che ho davanti sembra aver sostituito l'acqua con l'alcol.
Mi ricorda com'ero da adolescente, solo che non girovagavo per taverne antiquate, erano le discoteche e i pub la mia specialità.
"Ho una confessione da farti" asserisco, non voglio destare sospetti e devo comunque tenerlo impegnato. Ho perso il conto degli shot che abbiamo bevuto, ma sono lucida.
"Quasi tutte le donne" dice lui ed io trattengo una risata.
Davvero il vecchio Hook era quel tipo di persona?
"Voglio sapere" continuo "da dove arriva questo uncino"
Non so perchè glielo accarezzo in quel modo; la verità, è che mi sto divertendo da pazzi. 
Se proprio devo tornare indietro nel tempo, tanto vale far tornare anche la vecchia Emma per un po', che male può fare?
Avrò altri mezzi per sfotterlo quando torneremo indietro e in più mi divertirò un poco senza pensare alle responsabilità che mi gravano addosso da quando Henry mi ha portata a Storybrooke... è tutto a mio favore.
"Si sentono così tante storie"
"Mmh, quindi... Tu sai chi sono, mentre io non so neppure il tuo nome" ribatte, avvicinandosi ancora di più a me.
"Così è più divertente" commento, riempiendo nuovamente i bicchieri.
"Siamo solo due navi che si incrociano nella notte?"
Suona sarcastica questa domanda; per un momento, immagino di essere con l'Hook che conosco, in procinto di offrirgli ciò che probabilmente desidera più di ogni altra cosa al mondo... è una frase che direbbe anche lui, se gli lasciassi intendere di non volere di più.
"Io spero in un incontro ravvicinato" 
"A proposito di navi, che ne dici di andarcene da qui, così... ti mostro la mia" coglie la palla al balzo, senza perdere tempo.
Ho perso il conto di quanti tipi del genere ho incontrato in passato.
"Aspetta" lo fermo, toccandogli la gamba in un gesto sensuale, "beviamo ancora un goccio"

Non ricordo quanti ne abbiamo bevuti però.
La testa inizia a girare e questo potrebbe essere un problema.
"Non vorrei sbagliarmi ma direi che stai cercando di farmi ubriacare e quella è la mia tattica" mi fa notare ed ora mi riesce più facile interagire con lui, quasi spontaneo.
"Che succede capitano? Non reggi il rum?" lo provoco istintivamente e capisco che l'alcol sta iniziando a parlare per me.
Forse fare uscire la vecchia Emma non è stata una buona idea.
"No, non solo lo reggo bene, ma posso anche portarlo via con me. Che ne dici di togliere l'ancora?" si alza e mi sfida con lo sguardo "Vieni con me per il bicchire della staffa... o devo trovare qualcun altra?"
D'accordo, capitano, ma la nave è offlimits. Se l'Hook del presente non si è ancora fatto vivo, vuol dire che è lì.
"Magari puoi venire tu, con me" dico, ammiccando.
Lo osservo inumidirsi le labbra con la lingua, poi beve un sorso e sorride.
"Perchè no" 

Le camere di quelle locande sono davvero squallide, qualunque donna si sentirebbe una prostituta a trascorrere una notte lì... qualunque donna sobria, almeno.
Finiamo di bere la bottiglia, poi Hook si avvicina a me e... mi bacia.
So che dovrei fermarmi, ma non ci riesco; sentire le sue labbra sulle mie è come tornare a respirare dopo aver rischiato di annegare, abbandonarsi a lui, la cosa più naturale del mondo.
Gli sfilo la giacca e lui slaccia il mio corsetto, lasciando una scia di baci sulle mie spalle, poi sulla parte scoperta del mio seno.
Avviene tutto molto in fretta, senza alcuna dolcezza, come accadeva sempre quando ero giovane... solo foga e voglia di farsi una sana scopata.
Eppure in quel momento, comincio a percepire qualcosa di sbagliato... quello non è l'Hook che voglio.
Non che sia interessata all'Hook del presente, sia chiaro.
Sto ricominciando a ragionare, quando è che gli ho tolto la maglietta?
E perchè il suo corpo deve essere così maledettamente...
Qualcuno sfonda la porta, urlando il mio nome.
Il capitano del passato si volta, poi cade a terra, colpito da un pugno, e sviene.
Mi copro e sbatto più volte le palpebre.
Hook mi guarda a metà tra l'adirato e il deluso, boccheggiando senza dire niente.
Arrossisco. Poi decido di passare al'attacco, perchè è così che faccio sempre con lui, anche quando ho torto.
"Che cos'è, uno scherzo? Secondo te questo non avrà delle conseguenze?"
"Beh, se l'è cercata. E come ho già detto, darà la colpa al rum. Forza, andiamo via da qui!" risponde, ma non mi guarda in faccia.
Avevo dimenticato in quanti guai si cacciasse la Emma del passato.

"Sei ubriaca" 
Non è una domanda, ma una constatazione. E suona tanto come un'accusa.
Faccio per replicare, ma inciampo e lui mi afferra prontamente.
"Magari un pochino" ammetto, abbozzando una smorfia di scuse.
Ma per cosa dovrei scusarmi poi? 
"Cosa ti è saltato in mente, Swan?" esclama trascinandomi tra gli alberi e adagiandomi sull'erbetta fresca.
"Ho solo pensato che la vecchia Emma si sarebbe relazionata meglio col vecchio Hook di quanto avrei potuto fare io" brontolo, appoggiando il capo su un tronco d'albero alle mie spalle.
Lui scuote la testa. Continua a non guardarmi.
"Andiamo, qual è il tuo problema?"
"Il mio problema, Swan, sei tu!" sbotta, ma almeno i suoi occhi incontrano di nuovo i miei.
"Mi stai facendo impazzire, okay? è più di un anno che ti vengo dietro, che cerco di conquistarti. Sono cambiato per te, perchè meriti di più di un pirata ubriacone e superficiale, e tu non accetti nemmeno la possibilità di provare qualcosa per me... poi arriviamo qui e ti fai rimorchiare dall'idiota che ero in passato!" 
Oh. Oh. 
Non ha tutti i torti, ma ammettere che provo qualcosa per lui vorrebbe dire espormi troppo; confessare che ho ceduto perchè l'alcol mi ha convinta che fosse davvero lui, vorrebbe dire dargli ragione.
Ed io non posso permetterlo.
"Ho perso il controllo" ribatto senza pensarci abbastanza e, non appena quelle parole lasciano le mie labbra, capisco di essermi fregata da sola.
"Il controllo. Di cosa, esattamente, Swan?" 
Ora il suo sguardo e il suo sorriso malizioso illuminano di nuovo il suo viso.
"I-io..."
è vicino, così maledettamente vicino... ha le sopracciglia sollevate ed è chiaramente in attesa di una mia risposta.
Scatto e provo a baciarlo... ma lui mi respinge.
"Sei ubriaca" ripete, dopo di chè mi porge un mantello per ripararmi dal freddo e si volta dall'altro lato.
è come ricevere un pugno nello stomaco.

Stupida.
Stupida, Emma.
Stupida, stupida, stupida Emma. 
Davvero ti ci voleva questo per accettare ciò che provi per lui? Dovevi sul serio rovinare tutto per ammetterlo a te stessa?
Forse, le prese in giro te le cerchi. Ti piace essere trattata come se non valessi nulla perchè è sempre così che ti sei sentita: inutile, non meritevole di amore.
E così concederti al pirata idiota del passato è stato più facile che aprirti con l'Hook del presente che di certo avrebbe più riguardi nei tuoi confronti.
Stupida, stupida Emma.

Mi sveglio nel cuore della notte e mi rendo conto di essere stretta tra le sue braccia.
Fa freddo, ma il suo corpo mi tiene abbastanza al caldo.
Lo osservo dormire e mi rendo conto di non aver mai visto nessuno di così bello e attraente.
D'istinto, gli accarezzo una guancia, ma i suoi ottimi riflessi lo svegliano.
"Che stai facendo, Swan?" esordisce, la voce rauca per il sonno.
Arrossisco. 
Quel tono lo rende più sexy del solito.
"I-io..." sospiro, è arrivato il momento di arrendermi. 
Non ho più le forze per respingerlo, per fingere di non tenere a lui.
"Mi dispiace tanto, Killian" 
Lui si tira su a sedere, si stropiccia gli occhi e mi guarda.
"Sono io che ti devo delle scuse. Non dovevo reagire in quel modo"
"No, tu hai ragione. Sono... sono un'idiota. Una vigliacca" e lo sono davvero, quando si parla di sentimenti.
Hook sorride leggermente.
"No, non lo sei"
"Davvero? E allora spiegami perchè l'ho quasi data al vecchio te, ma non ho mai avuto il coraggio di baciarti nonostante lo volessi per la maggior parte del tempo che ti ho avuto accanto" esplodo.
Dischiude le labbra e sgrana gli occhi.
Poi posa la sua mano sulla mia guancia e mi accarezza; avvicina lentamente il suo volto al mio e mi bacia, dapprima lentamente, poi con passione, con crescente intensità, ma continuando a sfiorarmi con dolcezza e delicatezza.
Ecco, questi sono i baci che voglio.
Questo è l'Hook che voglio. 
Come lo voglio.
Lentamente, allontana il volto dal mio di qualche centimetro; mi studia con attenzione e mi sento nuda, perchè ogni volta che punta i suoi occhi addosso a me è come se riuscisse a leggermi dentro.
"Siete un libro aperto per me" ha detto una volta e poi lo ha dimostrato; probabilmente è per questo che i miei sentimenti per lui mi hanno sempre terrorizzata.
"Emma..."
"No. Non dire niente" lo interrompo, "baciami e basta" 
E lui lo fa, ma non accenna neanche per un attimo ad ottenere di più.
Mi riaddormento tra le sue braccia, accucciata contro il suo petto... e in questo momento mi sento al sicuro.
Sono a casa.








Angolo Dell'Autrice
Okay, non inizierò a pubblicare a ruota
fanfiction su questi due... no, davvero...
okay, mi vengono un po' troppe idee e 
sto iniziando a pensare ad una long o una
mini long, ma sono indecisa.
Intanto pubblico questa shot improbabile quanto
la precedente, ma che spero ugualmente venga 
apprezzata.
Lasciatemi una recensione se vi va, mi farebbe davvero
piacere sapere le vostre opinioni!
Alla prossima,

Bell :)
  
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