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Autore: LordWeavile94    22/08/2014    6 recensioni
L'avventura di due gemelli attraverso i piani di Sword Art Online, una storia parallela a quella di Kirito e Asuna. Lotte, Amicizie, Amori, Perdite, Tradimenti: un'avventura straordinaria, una lotta per la sopravvivenza.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buongiorno a tutti! Scusatemi per il ritardo IMMENSO, ma sono stato impegnato con gli esami fino a settimana scorsa, poi mi sono preso una vacanza forzata, dato che il computer ha deciso di non funzionare più per un po’…ma vabbe’, adesso sono tornato e sono pronto a continuare!
Attenzione, i pg di nome Yuki e Ryuu vengono dalla fantasia di Y u k i e di suo fratello, quindi ringraziamoli tutti insieme!
Via!


Capitolo Tredicesimo: Vortice di strategia, parte seconda.

Era passata circa mezz’ora dal confronto tra mia sorella e la misteriosa Hikari. White, purtroppo, ne era uscita sconfitta, ma davvero di poco: entrambe le ragazze erano molto, molto brave, facevano tiri precisi e potenti e schivavano con grazia. Nonostante fosse uno scontro non di spade, era stato seguito con entusiasmo. Mia sorella alla fine era stata sconfitta da un colpo particolarmente potente di una skill di livello avanzato. Non era arrabbiata, però. Anzi, l’avevo vista andare incontro ad Hikari sorridendo e le aveva stretto la mano senza rancore.
Ora mia sorella guardava dagli spalti verso l’entrata.
-Che cosa stai aspettando?- le chiesi, annoiato per gli incontri fin troppo banali che si stavano svolgendo. Quello più interessante si era appena concluso, ma non era durato più di una trentina di secondi. Kirito aveva vinto contro Agil, evitando la sua ascia e colpendolo con un fendente ben mirato.
-Aspetto Hikari, aveva detto che sarebbe venuta qua, voleva conoscervi.- rispose lei, un dolce sorriso sulle labbra. Sembrava davvero felice di aver incontrato quella ragazza.
-Ma cosa è preso a Meteor? Non appena l’incontro è finito è scappato giù verso l’ingresso dell’arena.- chiese Umiko. In effetti la cosa era sembrata strana anche a me. Con mia grande sorpresa, mia sorella arrossì.
-Be’…mentre parlavo con Hikari, Meteor ci è corso incontro. Da come si sono... ehm… salutati, credo si conoscessero. Ho preferito lasciarli soli.- disse a voce bassa.
Sentii Aury ridacchiare dietro di me e subito dopo il suo peso sulle mie spalle. Mi girai e le sorrisi, prendendole la mano.
In quel momento risuonarono delle campane, segno che i nuovi combattimenti stavano iniziando.
Guardai le coppie e notai subito Fabiorex, il volto una maschera d’acciaio, il pugnale snudato. Il suo avversario era un ragazzo abbastanza alto, dai capelli neri, con una divisa costituita da una maglia e un pantalone blu, con sopra un mantello di un tonalità dello stesso colore più scura, con un unico, grande fermaglio d’argento a tre punte posto sulla parte sinistra del torso, che allacciava le due parti del mantello. Aveva un sorriso fiducioso in volto e teneva l’arma conficcata nel terreno, in diagonale all’indietro, in modo da poterla sfilare velocemente se si fosse buttato in avanti. Era un’arma imponente, lunga più di due metri, completamente nera e con la lama tutta dentellata, come i denti di un enorme squalo.
-Cosa diavolo… non ho mai visto un’arma del genere!-. dissi io. Faceva davvero paura.
Rispose una voce un po’ dietro di me.
-Quella è una flamberga.-
Mi girai: c’era una ragazza qualche spalto più dietro, in piedi, che guardava l’arena con aria seria.
Indossava un’armatura leggera color blu mare con fasce bianche sui fianchi, mentre i parabraccia erano color blu notte. Era equipaggiata con quello che sembrava uno stocco, con un’elsa molto elaborata e ben disegnata.
Aveva capelli neri, lisci e lunghi fino alle spalle, con una coda a lato, e occhi azzurro ghiaccio.
Cominciò a scendere le scale.
Ci girammo tutti verso di lei, anche Mars, che fino a quel momento aveva tenuto d’occhio l’arena.
-Una flamberga? Strano, pensavo fosse un’arma troppo pesante per essere usata.-
disse lui, sorprendendomi per la sua conoscenza. In effetti non sembrava molto maneggevole.
La ragazza gli scoccò un’occhiata di approvazione e fece un minuscolo sorriso, per poi tornare seria. Si appoggiò alla balaustra.
-Hai ragione. È lunga quasi due metri e dieci e pesa quasi otto chili. Mio fratello però ha abbastanza forza da usarla. Ha aumentato quasi solo quella statistica, d’altronde.-
Quindi il ragazzo era suo fratello.
Intanto il cronometro aveva quasi raggiunto lo zero.
L’incontro cominciò e subito il fratello della ragazza scattò, portando via con sé l’enorme flamberga e girando su se stesso per abbatterla contro Fabiorex. Lui schivò, poi mosse il pugnale a grande velocità. Subito dopo scattò indietro, con un’espressione preoccupata.
Il suo avversario non aveva fatto neanche un cenno per schivare o parare il colpo. Era restato lì, fermo, a farsi colpire.
-È una tecnica imprudente, ma fa diventare guardinghi molti avversari. Non ha una grande resistenza, ma compensa con forza e velocità.- disse la ragazza, sorridendo leggermente.
Mars si morse il labbro e girò lo sguardo dall’arena alla ragazza.
-Conosco solo uno con quelle caratteristiche. È Ryuu, vero? Ho sentito dire che nonostante il peso delle armi che usa, le agita come se impugnasse un pugnale. E tu… devi essere quella che sta sempre con lui, Yuki, la cui velocità e abilità con lo stocco è seconda solo al Lampo, Asuna.-
La ragazza sorrise leggermente e scoccò una nuova occhiata di approvazione a Mars. Sembrava non poter esprimere un sentimento positivo in altro modo.
Intanto il combattimento si era fatto infuocato. Fabiorex schivava continuamente i rapidi colpi di Ryuu, data la sua caratteristica di evasione molto elevata, ma l’intervallo tra i suoi attacchi era troppo alto per fare molto danno. Ogni volta che abbassava l’arma, il fratello di Yuki si lasciava dietro un cratere profondo vari centimetri. Era davvero veloce e la sua tecnica consisteva nell’incalzare un nemico finché questi non avesse fatto un passo falso.
Fabiorex si diresse dritto contro la lama di Ryuu. Schivò all’ultimo momento, passando appena di fianco ai denti della lama, per poi abbassarsi e colpire la gamba dell’avversario. Un attimo dopo, dal terreno uscirono dei ganci, che bloccarono le gambe di Ryuu intorno alle caviglie.
Il mio amico aveva usato l’attacco come diversivo per usare una skill che aveva da poco sbloccato, una sorta di trappola che impediva il movimento e permetteva di eseguire attacchi furtivi senza bisogno di nascondersi. Un’ottima tattica, forse l’unico modo per fare davvero molti danni al suo avversario.
Subito dopo cominciò ad attaccare, passando da una parte all’altra, senza fermarsi mai. La barra vita di Ryuu scivolò velocemente verso la metà. Il fratello di Yuki sembrava lottare, ma senza riuscire davvero a liberarsi. Era questa la sua fine?
Guardai Yuki. Sembrava perfettamente tranquilla. Ciò mi allarmò e tornai a guardare il campo. E infatti, proprio in quel momento, mentre Fabiorex si gettava per l’ennesima volta sull’avversario, Ryuu gridò e con un gesto veloce si liberò dei ganci, spezzandoli, per poi gettarsi sul mio amico. Fabiorex non aveva modo di schivare.
Si sentì un colpo sinistro, il tipico suono della trafittura. Ryuu aveva sprofondato la sua spada fino all’elsa nel petto dell’avversario. Subito dopo la tirò fuori, sorridendo pigramente. La barra vita di Fabiorex si era istantaneamente azzerata.
-Avrebbe potuto liberarsi fin da subito, ma ha aspettato che mio fratello abbassasse la guardia…- disse Aury. Capii che aveva ragione. Ecco perché Yuki era rimasta impassibile.
-Be’, è stato un piacere conoscervi. A più tardi.- disse Yuki, per poi allontanarsi.
In quella tornarono Meteor e Hikari, mano nella mano. La ragazza sembrava abbastanza imbarazzata, ma felice. Meteor era il ritratto della gioia.
Ghignai leggermente.
-Meteor, insegnami come fai a procurarti una ragazza in dieci minuti!- gridai, guadagnandomi una botta in testa. Gemetti di dolore.
-Come hai detto, signorino?- sentii dire da Aury.
Tutti scoppiarono a ridere.

Passammo la pausa tra gli incontri tutti insieme, noi della gilda, Mars, Meteor e Hikari. Mia sorella e l’altra arciera si scambiavano chiacchiere da donne, mentre Mars teneva tutti col fiato sospeso grazie alle sue conoscenze di armi e personaggi importanti di SAO. Meteor rimase per la maggior parte del tempo silenzioso, ma data la sua felicità era probabile che fosse solo il suo carattere.
Umiko riuscì ad introdurre l’argomento della gilda e con poche parole convinse Hikari ad entrare. Ovviamente Meteor stette con lei. Mars fu un po’ più complicato da convincere, perché diceva di preferire una vita un po’ più calma, e che poi il suo stile di combattimento non era poi così adatto alla prima linea.
-Capisco, allora hai paura. Be’, non ti biasimiamo!- aveva detto allora Fabiorex, che intanto si era un po’ ripreso dallo sconforto per la sconfitta. Ciò aveva convinto Mars ad entrare, anche se erano subito scoccate scintille tra lui e il nostro assassino preferito.
Poco dopo erano usciti gli incontri per il turno successivo. Scoprimmo che l’arena adesso sarebbe stata divisa in due, non più in quattro, dato che c’erano in gioco ormai solo otto concorrenti.
Hikari avrebbe combattuto contro Kirito. Le augurammo tutti buona fortuna, anche se era difficile che vincesse. Meteor si sarebbe battuto con Syria, mentre io me la sarei vista contro Yuki. Infine, Ryuu avrebbe dovuto affrontare Asuna, il Lampo.
I primi a scendere in campo furono Hikari, Meteor e Syria.
Il combattimento tra la prima e Kirito fu, purtroppo, molto breve. La ragazza cominciò a sparare frecce su frecce sullo Spadaccino Nero, che però, con incredibile velocità, le deviò tutte, una dopo l’altra, fino a riuscire a puntare la spada alla gola di Hikari. A quel punto, la ragazza non poté che arrendersi.
L’altro incontro fu decisamente più appassionante. Nonostante la superiorità d’attacco di Meteor, Syria si difese molto bene. Schivò tutti gli attacchi, poi, usando la punta della lancia per deviare la lama, si gettò sull’avversario, colpendone l’armatura e il petto. Subito dopo saltò indietro, cercando un nuovo varco.
Notai una grande differenza tra lo stile di Meteor e quello di Ryuu. Nonostante entrambi usassero degli spadoni, il primo faceva attacchi studiati, precisi, che potevano essere schivati soltanto portando estrema attenzione. Allo stesso tempo, però, dava più respiro agli avversari. Ryuu invece attaccava quasi alla cieca, ma spingeva i nemici al limite, sapendo che avrebbero commesso qualche errore, prima o poi.
Lo scontro si concluse quando Meteor, gettandosi l’ennesima volta all’attacco, sfruttò la skill “Taglio Diagonale” per cambiare a mezz’aria la traiettoria. Nella realtà non sarebbe stato possibile, ma il sistema di gioco lo permetteva. Syria, che aveva schivato ancora, fu quindi colpita in pieno. Quella fu il colpo di grazia dopo le altre, poche ferite che aveva ricevuto.
Ci congratulammo con tutti quanti. Cominciavo a sentirmi teso: della gilda ero rimasto solo io, non contando gli elementi che si sarebbero aggiunti dopo la fine del torneo.

Quando entrai in campo salutai con un cenno del capo Yuki, prima di mettermi in posizione. Lei sfoderò lo stocco e sorrise.
-Speravo di scontrarmi con te, sai? La tua vittoria contro Mars mi ha fatto venire voglia di scoprire di che pasta sei fatto.- disse con voce misurata e fredda.
Mantenni la concentrazione.
-E io voglio vedere la tua velocità. Chissà se la tua fama è veritiera o no?- la provocai, ma lei sembrò non raccogliere la mia sfida. Sorrise semplicemente, poi ritornò in posizione.
Decisi di attaccare velocemente, sperando che un confronto diretto l’avrebbe fatta tentennare.
Guardai il timer. Cinque. Quattro. Tre.
Abbassai lo sguardo. Non appena il cronometrò scattò, attivai la skill “Salto frontale”, gettandomi così contro la mia avversaria, con un pugno caricato. Con mia grande sorpresa, lei non si mosse. Sorrisi, sicuro di avercela fatta. Lei però si voltò all’ultimo secondo, costringendomi quindi a superarla. Quando mi girai, lei si era già avvicinata. Gridò e mi colpì con una raffica di stoccate, costringendomi a indietreggiare. La mia barra vita si stava già riducendo notevolmente.
Yuki sorrideva sempre. Digrignai i denti. La sua fama era meritata.
Attivai un buff su di me: avrebbe aumentato, seppur di poco, la mia velocità, a discapito della potenza d’attacco. Ormai usavo poco quel tipo di skill: non era nel mio stile e avevano poco effetto, ma in quel caso poteva servirmi.
Yuki non aspettò. Si lanciò su di me, lo stocco che brillava di una luce viola. Feci un salto e la superai, poi mi lanciai di nuovo verso di lei, che però schivò, con grazia, per poi infliggermi altre ferite.
-Cosa c’è, tutto qui?- mi provocò lei.
-Assaggia questo!- gridai, per poi attaccare. Ancora una volta, schivata, stoccata e danni. Maledizione. Dovevo cominciare a lavorare sulla mia velocità. Lo capii in quel momento: il poter utilizzare una cosa come la Danza Berserker mi aveva reso troppo sicuro di me, tanto che avevo ignorato campi che altrimenti avrei guardato con più attenzione. Una volta o l’altra mi sarebbe costata la vita, per questo. Decisi immediatamente che sarei cambiato, ma non ora.
Ideai un piano. Mi lanciai su Yuki, come sempre, e come mi aspettavo lei schivò. Mi abbassai velocemente per evitare il colpo successivo, poi alzai la mano per prenderle lo stocco. Lei lo notò e spostò l’arma, esponendosi ad un attacco. Attaccai, ma lei schivò. A quel punto però attivai una skill, riuscendo così a girarmi velocemente e a sferrare un tremendo pugno alla sua arma, ancora levata in alto. Con uno schianto secco la lama si spezzò e in mano alla mia avversaria non rimase altro che l’elsa e un pezzetto seghettato di ferro.  La vidi impallidire. Mi gettai su di lei, fermandomi a pochi millimetri dal suo volto. Lei indietreggiò, spaventata, inciampando e cadendo. Le presi il braccio poco prima che toccasse terra, fermandola. Mi guardò, sorpresa. Le sorrisi.
-Credo di aver vinto. Potresti arrenderti? Mia sorella mi ucciderebbe se picchiassi una ragazza.-
Yuki mi guardò un attimo ancora. Poi scoppiò a ridere.
-Ti sembra questo il modo di chiedere a qualcuno di arrendersi?- disse a bassa voce. Poi, rivolta a tutti, -Mi arrendo!-.


L’altro incontro era andato altrettanto male per la coppia di fratelli. Anzi, forse peggio. Mi dissero che la velocità di Asuna era stata incredibile. Nonostante gli attacchi veloci e potenti di Ryuu, lei non aveva battuto ciglio, schivando ognuno di essi. Poi, con poche, formidabili stoccate, lo aveva messo all’angolo e poi sconfitto. La folla era andata in tripudio.
Ormai mancavano solo tre incontri, le due semifinali e la finale. Ryuu e Yuki vennero a tifare per me e Meteor, anche se non con molto trasporto: dopotutto, ci eravamo appena conosciuti. Oltre a loro mi stupirono con il loro sostegno anche alcuni giocatori che non avevo mai visto. Asuna aveva dalla sua parte tutta la gilda dei Cavalieri del Giuramento di Sangue, che ricopriva un’intera ala dello stadio con colori bianco e rosso. Kirito, invece, era da solo. C’era qualcuno che tifava per lui, ma era poca gente;  lui non sembrava aversene particolarmente a male. Mia sorella andò a parlarci, probabilmente per tentare di convincerlo a stare con noi, ma tornò solitaria e abbattuta. Le risparmiai la battuta sul suo amore impossibile.
Infine, si scoprirono gli abbinamenti per il turno successivo. Le coppie erano Asuna contro Kirito e io contro Meteor. Quando lo vidi, mi accigliai. Sarebbe stata dura.
Il mio avversario si avvicinò a me, sorridendo.
-Non preoccuparti, ci andrò piano con te.- disse, continuando a sorridere con anche un po’ di scherno.
A quel punto gli sorrisi in un modo ancora più affabile del suo, capendo che, a suo modo, mi stava lanciando ufficialmente la sfida.
-Oh,  credo che non dovresti farlo. Non vorrei mostrare al pubblico lo spettacolo della tua testa che spazza il terreno dell’arena.-  risposi.
Lui mi rispose con un unico sguardo di fuoco. Vicino a noi, White e Hikari si guardavano a vicenda, divertite dal fatto che, come loro si erano sfidate in precedenza, anche noi avremmo dovuto farlo.
Dopo pochi altri saluti e auguri, ci dirigemmo all’arena. Non parlammo per tutta la durata del cammino, fino a quando non entrammo nell’ampio spazio, che ormai era tutto quello messo a disposizione dall’arena. Dato che queste erano le semifinali, si sarebbero tenute una alla volta.
Il cronometro cominciò a contare. Mi sistemai l’equipaggiamento, che avevo scelto il più leggero possibile, dato che se lo scudo torre di Umiko non aveva resistito, certo non poteva farlo la mia armatura.
Meteor si sgranchì il collo, poi prese il suo enorme spadone, mettendosi in guardia. Non staccò mai gli occhi da me, come io feci con lui.
Cinque. Quattro.
Chiusi i pugni.
Tre. Due.
Lui spostò il piede.
Uno.
E l’incontro cominciò.



E qui finisce la seconda parte di questo “ciclo” di capitoli. La prossima sarà l’ultima e vedrà entrambe le semifinali, seguita dalla finalissima. Mi scuso ancora per il ritardo e prometto che il prossimo capitolo arriverà presto (ma voi non lasciatevi ingannare troppo da me!). Ad ogni modo, se qualcuno ha critiche, consigli o altro, sapete come contattarmi! A presto! 

 
  
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