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Autore: raffa_94    17/09/2008    6 recensioni
" Prese un profondo respiro che si tramutò in un sonoro sbadiglio: ma perché tutti a lui i doppi turni?! Che aveva fatto di male?! Infondo era un bravo ed onesto cittadino che pagava le tasse come tutti.
Se solo avesse detto questo al commissario quello gli avrebbe riso in faccia dichiarando: “ Detective Brief è per caso in vena di scherzi?!”. Guardò al lato destro, specchiandosi nel vetro del finestrino: aveva delle occhiaie tremende. Avrebbe voluto dormire un po' "Buona lettura ^o^Ps: Fict interamente dedicata a Dragonball93 e vivvina ^^
FANFICTION SOSPESA! Chiedo scusa a tutti i lettori!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa

S
tatemi ad ascoltare perché sto per narrarvi una storia.
No, non la favola della buonanotte bambini.
Questa storia non parlerà di orchi, lupi o bambine dai cappucci colorati. No.
Beh, non vi preoccupate un Principe c’è: se vi dicessi che ha gli occhi azzurri ma i capelli lilla?!
Come?! Mi chiedete se c’è una Principessa?! No, non c’è.
Al contrario, però, c’è un adorabile ragazza dai capelli neri e gli occhi dello stesso colore.
Avete già capito chi sono?! Wow non me l’aspettavo…
Non mi resta altro che lasciarvi alla storia.

Ah, se vi aspettate di vedere il Principe alle prese con un grande impero finanziario o la ragazza alle prese con la palestra di famiglia sarete delusi.
Questa è una AU in cui, diciamo, giocheranno a guardie e ladri.
Entrambi maggiorenni però.

Vi lascio al primo capitolo alla vera storia adesso.
Bacioni,
Raffa^^


Capitolo 1: Casa Dolce Casa



L
a lieve brezza proveniente dall’oceano, gli scompigliò i capelli.
Si massaggiò le tempie cercando di riprendersi dalla lunga giornata di lavoro che aveva appena trascorso. Prese un profondo respiro che si tramutò in un sonoro sbadiglio: ma perché tutti a lui i doppi turni?! Che aveva fatto di male?! In fondo era un bravo ed onesto cittadino che pagava le tasse come tutti.
Se solo avesse detto questo al commissario quello gli avrebbe riso in faccia dichiarando: “ Detective Brief è per caso in vena di scherzi?!”. Guardò al lato destro, specchiandosi nel vetro del finestrino: aveva delle occhiaie tremende. Avrebbe voluto dormire un po’.
Sentì la presa sullo sterzo allentarsi mentre le palpebre si chiudevano lentamente. Solo cinque minuti. Chiedeva solo cinque minuti per farsi una bella dormita in fondo il semaforo era ancora sul rosso quindi...
Si appoggiò all’indietro sul sedile domandando a Morfeo di accoglierlo tra le sue braccia. Richiesta accettata dal dio del sonno che lo trasportò nell’oscuro Mondo di sogni.

Un clacson. Uno stramaledettissimo clacson. Cosa voleva?!
Guardò davanti: il semaforo era passato sul verde. Si passò una mano sul volto cercando di svegliarsi completamente. Sbadigliò ingranando la prima e guidando verso casa.

Aprì la porta del piccolo appartamento che condivideva con il proprio migliore amico e, non appena entrò, un gatto li si avvicinò strusciandoglisi contro la gamba, facendo le fusa.
“ Ciao Takumi.” asserì accarezzando il manto corvino del felino, il quale miagolò. Il Detective sorrise.“Sono tornato.” annunciò togliendosi il cappotto ed agganciandolo, poco dopo, all’appendiabiti in legno alla sua destra.
Si allentò la cravatta disfacendo il nodo. Avanzò a passo lento verso la cucina, appoggiandosi allo stipite della porta ed osservando ammirato una ragazza dai lunghi capelli castani con addosso solo una camicia di due taglie più grande intenta a cucinare una frittata.
“ Ciao Asia, come va?” chiese dolcemente andando verso di lei e depositandole un lieve bacio sulla fronte. La ragazza si voltò e gli sorrise radiosa.
“Benissimo direi. Goten mi ha chiesto di sposarlo!” asserì con voce entusiasta.
“ Davvero?! Mi fa piacere.” si congratulò lui. “Era ora!” dichiarò voltandosi per osservare l’amico.
“ Asia, Asia. Abbassa il tono se no perfino i vicini lo sapranno!” la rimproverò. La giovane mise il broncio.
“ Come sei…” disse soltanto prima di spegnere il fuoco e mettere la padella in tavola. Si voltò di nuovo per prendere la spatola da cucina e dividere la frittata. Servì ad ognuno un pezzo di omelette osservando poi con attenzione, la reazione dei due uomini.

Il moro, Goten, osservò quello che sembrava essere un pasticcio di uova ed altri ingredienti non identificati con ostilità. Non aveva affatto un ottimo aspetto. Alzò lo sguardo scoprendo gli occhioni mogani di lei guardarlo curiosi e speranzosi. Deglutì per poi affondare lentamente e con poca voglia la forchetta in quel morbido ammasso di proteine, carboidrati e grassi. Se la portò alla bocca, soffiandoci più volte sopra destando l’interesse della propria fidanzata. Appoggiò il pezzetto sulle labbra, per poi infilarlo in bocca e masticandolo con un pizzico di disgusto. Era immangiabile!

“ Com’è?!” gli chiese lei, puntellando i gomiti sul tavolo ed appoggiando il volto sulle mani congiunte. Aspettò la risposta che non tardò ad arrivare.
“ E’ buonissimo!” disse lui con tono palesemente finto. Quando lei si voltò verso Trunks, Goten prese un fazzoletto e vi sputò il boccone dentro. Asia si voltò verso di lui che le sorrise nascondendo la salvietta sotto il piatto.

Il Brief osservò la scena sghignazzando fra sé.
“Tu Trunks? Cosa ne dici?!” gli chiese la ragazza. Lui rise imbarazzato.
“Vuoi la verità?” le domandò. Asia annuì. “E’immangiabile.” Asserì ridendo.
La ragazza sbarrò gli occhi, per poi assaggiare un pezzettino della propria porzione. “Hai ragione!” esclamò. “E’ disgustoso.” bevve un po’ d’acqua poi osservò il proprio ragazzo. “ Tu lo avresti mangiato comunque per me?!” lo interpellò.
“Certo, non avrei mai potuto ferirti.” le disse sorridendo.
“ Oh Goten, Ti Amo tanto.” Sostenne la giovane sporgendosi verso di lui e baciandolo dolcemente. “Sei così dolce.” asserì accarezzandogli una guancia. Goten le baciò il palmo della mano.
“Ok piccioncini. Io me ne vado anche perché sono stanco morto e domani mi dovrò alzare presto.” Dichiarò. Li osservò un’ultima volta e sembrò che l’amico gli facesse segno di ‘ non rompere più e smammare ’. Annuì ma prima di andarsene mise la propria porzione nella ciotola del gatto. Takumi osservò con aria di sufficienza la ciotola per poi voltarsi e zampettare disgustato fino all’ingresso.

Scosse il capo divertito arrivando in camera. Sfilò la fondina con dentro la sua Colt 357 Lawman e la depositò sul comodino; si tolse la camicia ed i pantaloni lanciandoli a terra, creando un po’ di caos in quella stanza fin troppo ordinata. Si lasciò cadere all’indietro, portandosi un braccio a coprire gli occhi. Si addormentò così sperando che l’indomani avrebbe tardato il suo arrivo.


Continua….
   
 
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