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Autore: Eevy    22/08/2014    8 recensioni
Fairy Tail ė in pericolo: una minaccia incombe sulla gilda, generando disperazione. Natsu e Lucy dovranno affrontare una nuova sfida e combattere contro un nemico ignoto che li metterà di fronte a delle scelte.
Lucy dovrà credere in se stessa per far valere la propria forza e riuscire a proteggere la persona che ama.
Natsu scoprirà nuove emozioni e sentimenti, e dovrà fare chiarezza nel proprio cuore per prendere una decisione: Lisanna o Lucy?
Nel frattempo un mistero va svelato: cosa si cela dietro la magia segreta di Fairy tail? Chi sono i nuovi personaggi e quali sono le forze oscure da loro usate? Cosa ha in mente Mavis?
CAPITOLO 10 - SORPRESA GALE!
« Non fare finta di essere forte » fece lui, improvvisamente serio.
Levy aggrottò le sopracciglia, guardandolo incuriosita.
« Che intendi? » chiese di rimando, sbattendo le palpebre.
Gajil sbuffò, allontanandosi un poco da lei.
« Cerchi sempre di far stare meglio gli altri, ma a te? Chi ci pensa? » rispose.
Levy arrossì, non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.
« Beh... tu, ad esempio... tu ci stai pensando... »
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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C'è una sorpresa per le amanti della Gale. Capitolo dedicato completamente a Levy x Gajil! 
Spero apprezzerete. 
Buona lettura!

CAPITOLO 10
 


Natsu era scomparso oltre la soglia seguito da Lucy ed Happy già da qualche minuto, lasciandoli spiazzati.
Possibile che non avesse pensato all'eventualità di doversi scontrare con un Homo-serpis?
Si corresse mentalmente: possibile che non avesse pensato all'eventualità di doversi scontrare con parecchi homo-serpis?
Forse ci aveva pensato eccome, ed era partito a tutta velocità eccitato dall'idea di potersi rimettere in gioco -cosa che, conoscendolo, sembrava una opzione assai plausibile-.
Sospirò, lasciandosi abbandonare sulla poltrona dove poco prima era seduto il rosato. Sperava solo che non facessero stupidaggini e che Lucy non si facesse male. Ultimamente solo di rado aveva avuto occasione di stare insieme alla sua amica, presa com'era da tutta quella assurda situazione e dalle numerose ricerche di cui si era presa la responsabilità.
Lucy era stata posseduta e lei lo aveva capito solo all'ultimo, il giorno in cui Luxus aveva insistito per farla incontrare con Mavis nei sotterranei. Si era dispiaciuta da impazzire, perché avrebbe voluto lei stessa cercare una soluzione per aiutare la sua amica.
Fortunatamente avevano risolto quel problema in maniera più semplice del previsto, e dato che il demone si era allontanato da solo non era stato necessario compiere alcuno sforzo. Però Levy sapeva che la sua amica le nascondeva qualcos'altro, lo aveva intuito qualche giorno prima.

~
« Lucy-chan? » chiese perplessa, alzando gli occhi dagli appunti che aveva appena finito di ricopiare e osservando confusa la bionda che era appena sbucata fuori dalla botola.

La bionda sorrise, facendole segno con il dito di fare silenzio, per non rivelare la sua presenza ad altri. La blu aveva annuito, invitandola a sedersi al suo fianco, e con la voglia di farsi raccontare cosa cavolo facesse giù da Mavis alle undici e mezza di sera.

« Purtroppo sono obbligata a non poter dire nulla » le disse, stringendosi nelle spalle dispiaciuta.

Levy le lanciò un'occhiata scrutatrice, cercando di capire in che stato fosse.

« Però mi è stato assegnato un compito, e lo porterò a termine » aggiunse con lo sguardo fisso nel vuoto, probabilmente più rivolta a se stessa che alla scripter.

« E' qualcosa di pericoloso? » chiese Levy, con un certo timore che le attanagliava il cuore.

Lucy non annuì, né scosse il capo. Semplicemente sorrise.

« Non fare sciocchezza Lucy, stai attenta » la pregò ansiosa la blu, poggiando una mano su quella dell'amica.
~

 « Che grandissima testa d'uovo ».

Lo sbuffo di Gajil ridestò Levy dai suoi pensieri e la ritrascinò nel presente.  Lo vide avvicinarsi e abbassarsi sulle ginocchia, per portare i loro visi alla stessa altezza. Levy irrimediabilmente arrossì, spostando lo sguardo sul pavimento sporco.
Quando poi ebbe il coraggio di puntare per un millisecondo i suoi occhi su quelli rosso fuoco del mago di fronte a lei, sentì come un masso che le scendeva giù dal petto fino allo stomaco e che poi risaliva.
Gajil la stava -letteralmente- ispezionando. Era come se stesse cercando di studiare ogni particolare della sua espressione per poterla ritrarre, e questo la fece accaldare ancora di più.

« Gamberetto hai notizie degli altri? » le chiese, serio.

Levy fu inizialmente stupita da quella sua domanda, ma scosse il capo, ritrovando un po' di calma.

« No. Non capisco il motivo per cui stiano usando le Lacrime, nonostante Erza ne abbia dato una a ciascuno di noi » sbottò irritata, prendendo il cristallo dalla tasca del vestito e guardandolo con nervosismo crescente.

« A proposito » fece Sting, grattandosi il mento e aggrottando la fronte,  « ma dov'è andata a finire? Erza, intendo. Non doveva cercare semplicemente del cibo per questa sera? »

« Pensi che si sia cacciata nei guai? » chiese Rogue, guardandolo. Il biondo scosse la testa.

« No, ma ho un brutto presentimento » spiegò, guardandosi attorno evidentemente agitato.

« Sting, cerca di stare tranquillo » intervenne Levy rivolgendogli un lieve sorriso, « non credo sia in pericolo,  tutto considerato è sempre Er-chan. E poi ricordate che Gerard-san è con lei. I vostri Exceed sono al sicuro insieme a loro » sorrise, intuendo quale fosse la preoccupazione dei due amici, «ne sono certa».

Si alzò per andare a scegliersi un libro. Ne prese uno dalla copertina scura e logora, poi tornò a sedersi. Lo aprì fissando le pagine senza realmente leggere, perdendosi nuovamente nel proprio mare di pensieri. Ragionò che se nessuno si faceva sentire non doveva per forza allarmarsi, magari non era successo nulla di particolarmente importante. Certo erano passate un paio d'ore, ormai era pomeriggio inoltrato, ma Levy continuò a ripetersi che doveva mantenere la calma ed avere fiducia nei suoi compagni. Dopotutto erano maghi forti, avevano affrontato situazioni di tutti i tipi e avversari molto potenti.  
Vide con la coda dell'occhio Sting e Rogue lasciare il capannone e dirigersi chissà dove.
Aveva paura, tremendamente paura. Ne aveva viste fin troppe, il sangue versato in totale da lei stessa e dai suoi compagni non poteva essere raccolto neanche in cento barili.

«Stai tremando » disse Gajil, appoggiandosi sul bracciolo della poltrona di Levy.

Levy lo guardò un attimo un po' incerta, poi annuì. Il moro le scompigliò i capelli, sghignazzando.  La maga sorrise fra sé e sé, fingendo di essere infastidita da quei gesti soffiando e gonfiando le guance.

« Baka » brontolò, sotto lo sguardo divertito del ragazzo.

« Non fare finta di essere forte » fece lui, improvvisamente serio.

Levy aggrottò le sopracciglia, guardandolo incuriosita.

« Che intendi? » chiese di rimando, sbattendo le palpebre.

Gajil sbuffò, allontanandosi un poco da lei.

« Cerchi sempre di far stare meglio gli altri, ma a te? Chi ci pensa? » rispose.

Levy arrossì, non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.

« Beh... tu, ad esempio... tu ci stai pensando... » sussurrò, lanciandogli un'occhiata furtiva e continuando a sorridere con le gote arrossate.

Il Dragon Slayer di ferro grugnì qualcosa in risposta, lasciando la stanza e chiudendosi in bagno.  Levy alzò gli occhi al cielo, pensando a quanto ambiguo fosse il comportamento di quel benedetto ragazzo: un momento prima si preoccupava, un momento dopo se ne andava tornando a rinchiudersi nel proprio guscio.
Era sempre così enigmatico, soprattutto con lei. Non riusciva a capire quali fossero i suoi reali pensieri e sentimenti.
Sorrise pensando ai progressi che stava facendo: in poco tempo era diventato decisamente più gentile. Era anche certa che attraverso quelle parolea aveva voluto chiederle, in modo indiretto, come stava.
Levy sapeva che dietro il suo aspetto da duro, il suo fare grezzo e un apparente cuore di ferro dovesse celarsi qualcosa di molto più profondo. Ciò che la rendeva felice era il fatto che Gajil mostrasse il suo lato "buono" esclusivamente a lei. Cosa questo volesse dire, Levy non lo sapeva, né voleva provare ad immaginarselo per poi farsi delle strane illusioni.
Quel che era certo per la maga erano soltanto i propri sentimenti: si era lasciata inevitabilmente condizionare dal carattere burbero, rozzo, un po' pestifero ma assolutamente adorabile e divertente di quel mago tanto grosso da cui desiderava ormai da troppo tempo ricevere un abbraccio confortante.
Levy si era innamorata di Gajil, e sperava che anche lui, prima o poi, si accorgesse della sua miserabile presenza. Dopotutto si erano anche baciati.
A quel pensiero la temperatura corporea della maga aumentò drasticamente.  
Era accaduto qualche settimana prima, durante uno scontro in cui Gajil aveva seriamente rischiato di rimetterci le penne: stava per affogare a causa dell'incantesimo proibito di uno dei maghi della Gilda Noirequando Levy era intervenuta e, attraverso la respirazione bocca a bocca, aveva evitato il peggio.
Anche se tecnicamente quello non poteva essere considerato un bacio vero e proprio, nel momento in cui le loro labbra si erano incontrate Levy aveva capito di non poter più far a meno di Gajil.
Il mago, dal canto suo, sapeva che era stata lei a salvarlo.
Ma ovviamente di quel piccolo, imbarazzante e romantico particolare non ricordava assolutamente nulla.
La maga degli script sospirò, scuotendo leggermente il capo per poi tornare al suo libro.
Era uno di quelli scritti per far addormentare i bambini, parlava di una principessa che era stata rapita da un drago...

***


Il bosco incantato pullulava di piccole creature alate che danzavano, creando una scia luminosa.
La principessa osservava la scena incantata, dall'alto della sua torre, sospirando in attesa di essere salvata dal suo principe.


"Principessa"

Ecco che apparve dietro di lei, vestito di nero e con qualche piercing qua e là.

" Gajil, e tu che ci fai nel mio sogno?" domandò la principessa Levy, incrociando le braccia.

Gajil sbuffò, tirando fuori dalla tasca un enorme cappello piumato che si poggiò sulla testa.

"Sono il principe venuto a salvarla, vostra altezza" disse, inchinandosi in maniera composta.

Dopo un iniziale stupore, Levy appurò che comunque si trovavano in un sogno e che poteva approfittare di quella stramba situazione per star vicina all'uomo che amava. Lui la prese in braccio, arrampicandosi sul davanzale della finestra e osservando i dintorni. Saltò giù con un balzo, e poi la lasciò andare con estrema delicatezza.

" Grazie per avermi salvata, mio principe".

" Non c'è di che " fece lui, tornando ad usare il solito tono da musone, " però abbiamo compagnia!"

Un enorme drago scarlatto comparve davanti ai loro occhi. Sulla sua groppa era seduta una donna bionda, bella e vestita elegantemente che reggeva in mano uno strano scettro.

"Sarò io la regina di questo regno! Natsu, attaccali!" esclamò.

" Sono un drago! Sono un drago! Guardami Lucy! Uuuuuh, che bello!" il dragò si agitò, facendo quasi cadere la donna sul suo dorso. 

Levy e Gajil osservarono la scena sconcertati. A quel punto un'altra donna, dai lineamenti più sfocati, apparve accanto a loro, sbraitando come una forsennata.

"Gray-sama"

"Cosa ci fa Juvia nel mio sogno?" chiese Levy a Gajil, che fece spallucce.

"Gray-sama!!"

Il grido si faceva sempre più forte ed inquietante.

"Gray-sama, Gray-sama!"

"Levy" la chiamava Gajil, anche lui più sfocato in viso. "Levy!"

"Ma che sta succedendo?" domandò la maga degli script, guardandosi attorno spaesata per la confusione di immagini che si fondevano fra loro.

"Levy!"

"Ma chi mi chiama?"

"Gray-sama!"
 
***

« GRAY-SAMA!! »

Un urlo straziante colpì le orecchie di Levy, che si alzò di scatto come se il divano l'avesse scottata. La testa le vorticò furiosamente, e le sfuggì uno sbadiglio rumoroso. Ci volle qualche secondo per farle mettere a fuoco la stanza.

« Finalmente ti sei svegliata! » ringhiò la voce di Gajil.

Levy lo guardò perplessa aggrottando le sopracciglia, ancora assonnata.

« No, Gray-sama, ti prego! Gray! Ti prego! »

Le sembrò di precipitare da un'altezza vertiginosa, ed impallidì.
Che stava succedendo?
Ad un'occhiata allarmata e tesa di Gajil, si precipitò sull'uscio del capannone. Vide Juvia accasciata per terra in una pozza di sangue qualche metro più avanti.

« Juvia! »

Levy corse in direzione dell'amica, che singhiozzava con la testa appoggiata sopra un insieme di stracci. Man mano che si avvicinava, la paura della maga degli Script cresceva.
Il cuore le batteva forte, ed era ancora confusa dal sogno. Lì era tutto allegro, tutto meraviglioso...
C'era qualcosa dentro di lei che la spingeva a voltare le spalle di fronte quell'immagine terrificante e scappare il più possibile lontano, magari poteva dirigersi di nuovo verso la polverosa poltrona di pelle dove si sarebbe appisolata un'altra volta.
Resistette, stringendo i denti e reprimendo quell'impulso di mero egoismo.

« Come sta? » gridò a Gajil che, essendo più veloce di lei, era riuscito a raggiungere per primo la maga della pioggia.

Juvia  non smetteva di piangere e di lasciare il corpo inerte di Gray, che era disteso sul terreno fangoso e umido. Levy giunse qualche momento dopo, affiancandosi all'amica e passandole un braccio dietro la schiena in un tentativo di consolarla.
Riuscì a stento a reprimere un coniato alla vista del petto di Gray completamente squarciato.
Perdeva sangue, troppo sangue.
Sentì i passi pesanti e i respiri affannati di Sting e Rogue alle sue spalle.
Levy restò esitante un momento, incerta su quale fosse la mossa giusta da fare. Juvia aveva gli occhi sbarrati dallo shock.

« Juvia, vieni dentro » la tirò su, notando che fosse veramente difficile sorreggerla.

Era come se si fosse spenta, non si reggeva nemmeno sulle gambe.  Riusciva solo a continuare a spingere innumerevoli lacrime fuori dagli occhioni grandi e blu. Levy ci mise tutta la forza che poté per trascinarla fino all'entrata del capannone e sdraiarla sul pavimento. Si sedette al suo fianco, accarezzandole i morbidi capelli azzurri.

« Gray-sama... Gray è... è... » balbettava in preda ai singulti.

Levy non sapeva cosa fare, come poterla consolare. Si sentiva continuamente percossa da profondi brividi, e non riusciva a togliersi l'immagine di Gray semi-mutilato dalla mente. Fece un enorme sforzo per contenersi dallo scoppiare in lacrime.

« Juvia... Juvia, ascoltami! E' Gray, lui è forte, lui starà bene! » tentò di  consolarla, sorprendendosi di come la sua voce risultasse stranamente calma.

« Gray-sama non respira più, Gray-sama è... »

« No, non lo dire! Gray non... non può essere » non osò nemmeno dire la parola "morto", « l-lui  s-si riprenderà, capito? Capito? » urlò, prendendole il volto umido e arrossato con le mani.

Levy non riuscì più a trattenersi.
Era dannatamente preoccupata, perché stava succedendo loro tutto questo? Cosa avevano fatto di male per meritarselo? Gray ce l'avrebbe fatta davvero?
Abbracciò l'amica, stringendola forte a sé. Sfogò attraverso le lacrime tutto ciò che le premeva il cuore e che, fino a quel momento, aveva cercato di comprimere.
Quando si calmò, osservò Gajil lavorare furiosamente con bende e fasce, cercando di bloccare il flusso di sangue dal corpo del mago del ghiaccio. Poi spostò lo sguardo su Juvia, che sembrava essersi addormentata ad occhi aperti: la solita luce che la animava e la faceva apparire sempre allegra e spensierata non c'era più, il suo sole si stava spegnendo.
Un enorme nuvola grigia giunse sopra di loro, probabilmente come effetto -Levy ebbe un tuffo al cuore- del dolore che la maga stava provando. Levy si allontanò dolcemente da lei, che stava ancora seduta sul muro del corridoio. Da un lato credeva che Juvia potesse esplodere in qualsiasi momento, facendo precipitare ulteriormente la situazione, ma dall'altro lato -quello più razionale- sapeva che l'amica non si sarebbe mossa di un millimetro, non avendone le energie.
Con qualche riluttanza, uscì dal capannone lasciandola da sola. Si tastò le tasche affannata. Afferrò la Lacrima, e gridò a pieni polmoni.

« Se qualcuno mi sente, vi prego! Tornate! Vi prego! E' un'emergenza, Gray sta... »

Il cristallo si fece improvvisamente bollente, facendo sfuggire un urletto involontario dalle labbra della scripter. Lo gettò per terra di riflesso, e lo vide illuminarsi sempre di più.

« Ga-Gajil! » riuscì a dire, con voce strozzata.

Sperava che la raggiungesse il prima possibile, per potergli spiegare quello strano fenomeno che nemmeno lei era in grado di comprendere.
La Lacrima si stava fondendo, sciogliendosi lentamente come una barretta di cioccolata sul fuoco.

« Ma che cavolo? » mormorò il mago di ferro agitato, affiancandola.

Levy si guardò attorno, con il cuore che le batteva forte.
Ormai lo aveva capito, la spiegazione di ciò che stava accadendo era davanti ai loro occhi.
Cercò di fare dei passi impercettibili per avvicinarsi di più a Gajil.

« Gajil » sussurrò, deglutendo.

Li avevano circondati, Levy ne era certa anche senza poterli vedere. Lanciò una breve occhiata a Gray, pallido e immobile sul fango, ricoperto da fasciature.

« Respira » fece Gajil, sbrigativo.

Levy tirò un sospiro di sollievo, poi vide il mago di ferro pararsi davanti a lei. Sapeva -ovviamente- che lì c'era qualcuno, grazie ai suoi sensi di drago.

« Quanti? » chiese la maga, sentendosi la gola asciutta e cercando di scrutare attraverso l'oscurità formata dall'insieme fitto di alberi.

« Dieci »

Levy annuì, dandogli le spalle e appoggiandosi alla sua schiena. Non avrebbe combattuto da solo, nel limite delle sue possibilità lei lo avrebbe aiutato.

« Levy »

Il suo nome pronunciato da Gajil pareva un suono così dolce.

« Non ti allontanare da me »

« Ti copro da questo lato » gli disse, nervosa.

« Stai attenta ».

Levy allungò una mano verso dietro, toccandogli il braccio e scendendo fino a trovare la sua mano.
La strinse un momento, poi si mise in posizione di attacco.

« Venite fuori! » ruggì il Drago di ferro.

Sentì come una scossa che le percorreva la schiena e le indicava che era pronta per lo scontro.
Levy assottigliò lo sguardo, e alla fine li vide: cinque homo-serpis la fronteggiavano. Intuì che ce ne fossero altrettanti dalla parte di Gajil.
Avevano un aspetto orrendo, erano alti almeno il doppio di lei e facevano ribrezzo, con il loro corpo viscido e verdognolo, e la lunga coda squamosa che ogni tanto battevano sul terreno come una frusta, lasciando dei piccoli varchi.
Con terrore, Levy capì cosa avesse quasi tagliato a metà Gray.

« Gajil, fa attenzione alla coda » lo mise in allarme, senza perdere la concentrazione.

Fu un attimo.
Uno di loro scattò avanti verso di lei, e con una mossa Levy lo respinse attraverso lo script della roccia.
Subito dopo venne il momento degli altri quattro.
Era dura combatterne cinque, pensò soltanto a difendersi dalle code mentre cercava il loro punto debole. Venne sfiorata, e guardandosi il braccio vide una poco profonda ma lunga ferita che le bruciava parecchio. Si morse il labbro, continuando a formare nuovi script.
Vide qualcosa allungarsi sopra di lei e spedire un homo-serpis qualche metro più lontano. Ringraziò con la mente Gajil.
Un gemito di dolore seguito ad un tonfo la fecero sussultare.

« Gajil! » urlò, voltandosi nella sua direzione.

Non riuscì nemmeno a vederlo, e la sua distrazione le costò un colpo che le procurò un grosso taglio sulla coscia. Ululò dal dolore, accasciandosi per terra. L'homo-serpis che l'aveva attaccata le si avvicinava sempre di più. Gli occhi le si riempirono di lacrime, ma il dolore che si aspettava non arrivò. Qualcuno si era interposto tra lei e il mostro.
 Gajil era davanti a lei e sanguinava copiosamente. Reggendosi una mano sul fianco continuava a rimanere alzato. Per colpa della sua stupidità, adesso doveva  combattere contro dieci creature mostruose. Levy tentò di rimettersi in piedi, senza riuscirci. La gamba le doleva troppo, e le girava la testa. Tutto si stava facendo confuso, e inaspettatamente buio.

« Maledizione Levy! Non addormentarti! »

L'imprecazione le giunse alle orecchie come un sussurro sfocato. Cercò di tenere gli occhi aperti, mentre il dolore si faceva sempre più flebile.
L'ultima cosa che vide fu uno di quei mostri che si abbassava e allungava la mano sul suo viso.

***


Gajil era in difficoltà.
Quei cosi erano molto più abili e veloci del previsto, e appuntò mentalmente di chiedere a Salamander cosa ne pensasse.
Con la coda dell'occhio continuava a guardare Levy, che sembrava cavarsela piuttosto bene. Si stava limitando ad usare la magia per difendersi, e questo lo preoccupava perché prima o poi si sarebbe indebolita e non sarebbe riuscita ad abbatterne nemmeno uno. Sentì qualcosa di duro e affilato sul ventre, e non poté far a meno di gemere. Le gambe gli cedettero, e si ritrovò con le ginocchia per terra.

« Gajil! »

Lo colpì un dolore lancinante, stava per accasciarsi al suolo.

« Ga... AAAHHHH! » un lamento straziante lo fece ridestare.

Voltò leggermente la testa in direzione della maga degli script, realizzando che era accaduto ciò che temeva di più: era per terra, coperta di sangue. Quei cosi l'avevano colpita e lui non era riuscito a proteggerla per l'ennesima volta.
Si rimise in piedi, reggendosi il fianco sanguinante con la mano e reprimendo un gemito di dolore. Cercò di proteggerla facendole da scudo, prendendo decine di colpi. Era incredibile come quelle dannate code riuscissero a ferire la sua pelle metallica.
Usò più volte il pugno di ferro, non era abbastanza in forze per riuscire ad attuare la tecnica del drago d'ombra. Con quella li avrebbe distrutti, ma se ci avesse provato in quel momento sarebbe morto. Aveva bisogno di energie, si sentiva mancare e non poteva prenderli a pugni tutto il giorno.
Oltretutto quei cosi sembravano completamente illesi, nonostante i suoi numerosi attacchi.
Se solo avesse avuto un po' di ferro con sé...

Levy.

« Levy... » sussurrò, lanciandole occhiate preoccupate tra un colpo e l'altro.

Aveva gli occhi semi-chiusi, stava perdendo conoscenza.

« Maledizione Levy! Non addormentarti! »

Con un altro pugno spedì un homo-serpis ad una ventina di metri di distanza, scagliandolo su un albero il cui troncò si spezzò.

"Così non va bene, non riuscirò a reggere ancora per molto..."

Ricevette un altro colpo. Le ginocchia gli cedettero di nuovo. Ringhiò, stringendo i pugni e pensando che aveva subito una sconfitta miserabile. Si avvicinò strisciando a Levy.

"Cosa diresti tu, Lily? Se solo fossi stato insieme a me, li avremmo fatti fuori tutti, di sicuro..."

Si distese sopra di lei stringendola in un abbraccio per cercare di proteggerla. Inspirò il profumo fresco che emanavano i suoi capelli, socchiudendo gli occhi.

" Gamberetto, se solo avessi avuto più tempo"

I passi degli homo-serpis si facevano sempre più vicini.

" Ti avrei detto tutto quello che aspettavi che ti dicessi"

Udì un sibilo e il rumore metallico della coda che si alzava.

"Le tue labbra sono morbide, sai? "

Era pronto a ricevere il colpo.

" Ti ho amata veramente ".

Sentì un rumore, lo stridere di lame che, tuttavia, non si erano abbattute sopra di lui. Alzò leggermente la testa, allontanandosi dai capelli di Levy, e la vide: Titania era arrivata.
Si fece scivolare sul corpo della piccola maga, continuandola a stringere.
Udiva i versi striduli e i lamenti delle creature schifose che li avevano ridotti in quello stato.
Avevano vinto.
 

 
1 Nel manga è successo diversamente. Io all'inizio della storia ho nominato la Gilda Noire, ricordate? Ecco, immaginate che il baciuzzo ci sia stato in quell'episodio.
 
DITEMELO CHE VI HO FATTO MORIRE, DITEMELO!
Ok, basta. Penso che arriverete in 200 coi forconi a casa mia se non la smetto xD
Scherzi a parte, sono abbastanza orgogliosa di questo capitolo. Oddio, la prima parte non mi piace, ma l'ultima sì. Ci ho messo impegno, ore e sudore, spero che vi piaccia!
Non è il solito capitolo, di Lucy e Natsu non si sa ancora niente, però dovevo per forza farne uno da dedicare alla new Gale. Insomma, il capitolo 396 è stato fantastico, meraviglioso, stupendo! *^*
Spero di avervi reso contente, dato che molte erano rimaste insoddisfatte dalla mia ultima one-shot dove ho lasciato nell'aria una certa questione... beh, questo è per voi.
Vi ringrazio, perché senza il vostro sostegno non avrei continuato questa storia, invece siamo al decimo capitolo T_T Mi commuovo!
Ancora ce ne vorrà un po' prima che tutto finisca: ricordiamoci che sono solo alla prima tappa!
Gray... mio dio quanto sono crudele.
Non volevo conciarlo così e... ok, sono cattiva.
Ho un avviso, la prossima settimana purtroppo non potrò aggiornare dato che domenica parto e torno giorno 2.
Mi piacerebbe che lasciasta una recensioncina <3
Un bacione
Yvi-chan
   
 
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