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Autore: Phoenix    13/01/2005    2 recensioni
Una storia.. una soltanto.. una semplice ma terribile storia accaduta 5000 anni fa aveva fatto riskiare ad un grande faraone di ricadere nell'oblio più oscuro.. della dimenticanza.. del rifiuto.. del disprezzo.. Una storia di tradimento.. una storia maledetta.. Cosa accadde in realtà? Nessuno dovrebbe mai saperlo.. -Non dico molto scusate, e magari non ho dato la giusta impressione.. solo che voglio mantenere la sopresa, altrimenti riskierei di rovinare tutta la storia ^^" Cmq c'è un commento prima dell'epilogo ^^ Spero vi piaccia! ^0^ Commenti plaseeee!!
Genere: Drammatico, Generale, Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era già tramontato da parecchio tempo nella Valle Dei Faraoni

EPILOGO

 

Ciao a tutti! ^^ Sono ancora io, Phoenix ^^ Dopo “Il Ritorno di Dejame” ho deciso di pubblicare un’altra ficcy su Yu-Gi-Oh! ^^ Tengo a precisare che questa ficcy è un po’ diversa dal solito, diciamo che potrei appunto paragonarla alla mia precedente, in quanto non si fa riferimento a nessun gioco di carte o cose varie, ma ad una semplice (beh, proprio semplice non lo è, poi ve ne accorgerete ^^) storia avvenuta appunto 5000 anni fa e.. va beh, non dico altro perché se no direi troppo ^^ E’ una storia abbastanza strana cmq, se vorrete leggerla e se vi è piaciuta quella prima, credo proprio vi piacerà! ^^ e diciamo che in qualche senso infanga un po’ la figura del faraone ^^

Beh, spero davvero sia di vostro gradimento, ci tengo tanto, visto che è da molto che penso alla trama! ^^

Fatemi sapere che ne pensate, anche se da questo primo epilogo non ci capirete molto.. ma è qua il bello no? ^^

Bacioni!!! E grazie in anticipo!! ^^

)o( PhOeNiX )o(

 

 

Il sole era già tramontato da parecchio tempo nella Valle Dei Faraoni. Tutto il paese dormiva già in un sonno profondo e il cielo era illuminato da innumerevoli stelle che donavano agli abitanti un panorama estasiante.

Le piramidi dei faraoni giacevano tra le dune, immobili, protese verso l’alto, quasi volessero toccare quelle stelle. Nonostante la loro estrema bellezza e il loro intramontabile fascino, in quella penombra riuscivano ad avere persino un’aria angusta, che quasi incuteva terrore.

-Dio Rainslet, guarda quelle piramidiiiii O_O-CRAIG

-Craig, non siamo qui per ammirare il tenebroso panorama, ma per entrare in una specifica piramide, ricordi? =_=-RAINSLET

-Si..-CRAIG

Non proprio tutto il paese dormiva: due strane figure vagavano a bordo di due cammelli per il deserto della Valle, interamente vestiti di scuro, per farsi meno notare nel qual caso ci fosse stato qualcuno nei dintorni. Non sarebbero stati lì a quell’ora, costretti a vagare nella notte nel freddo come due ladri dall’aria fuggiasca, se solo nel pomeriggio fossero riusciti ad entrare nella tanto aspirata piramide.

Essa non era mai stata aperta al pubblico; o almeno, non lo era allora.. Chissà, forse un giorno avrebbero acconsentito l’accesso a turisti e studiosi di archeologia egizia, ma, per il momento, essa rimaneva solamente un mistero che attirava la curiosità di non pochi studiosi, proprio come aveva parecchio attirato l’attenzione dei due giovani archeologi.

La curiosità che li spingeva a proseguire per il loro cammino ed entrare, se mai ci fossero riusciti, in quella piramide, era enorme; il vero perché non era tuttavia nemmeno chiaro a loro. Sapevano solamente che avrebbero fatto di tutto per poter vedere che mai ci potesse essere al suo interno! Beh, più specificatamente, forse solo Rainslet avrebbe fatto veramente di tutto..! Molte erano le leggende che si narravano su di essa; alcuni erano arrivati persino a dire che in essa regnava una specie di maledizione che avrebbe portato alla pazzia mentale chiunque vi fosse entrato, fino a portarlo al suicidio.. Beh, il fatto era che loro, stranamente, non avevano mai creduto a queste stupide leggende: le maledizioni erano solamente un inganno per poveri turisti..! Un qualcosa che gli egiziani si erano inventati per dar più interesse ad un qualcosa, come in quel caso un monumento.. Ma fatto stava che, semmai potesse essere stata proprio la loro contorta mentalità a creare quelle leggende per attirare un pubblico maggiore, gli stessi abitanti sembravano temerle più di qualsiasi altra cosa. Forse poteva essere solamente un’abile recita, per rendere il tutto più veritiero.. o forse no.. Forse era proprio per quelle strane storie che avevano deciso di chiudere la piramide..

Rainslet scosse la testa: no, non era possibile pensare certe cose, ma che stava dicendo?? Si stava per caso lasciando contagiare da quegli stupidi ed esibizionisti egiziani? Sorrise in un mezzo ghigno, prima di sbadigliare apertamente. Il sonno stava per impossessarsi di lei, ma ella cercò in tutti i modi di resistergli. L’unico motivo valido per cui avevano deciso di chiudere la piramide al pubblico era che, probabilmente, al suo interno vi erano numerosi ritrovamenti di così alto valore che nessuno avrebbe mai voluto che un archeologo li portasse via con sé, per venderli ad un museo straniero. Ma quale maledizione? Certo che riuscivano ad inventarsele proprio tutte…

Chiuse gli occhi per qualche istante, sorridendo al pensiero di quelle meraviglie che avrebbero potuto trovare all’interno dell’imponente monumento; ormai, dopo quei pensieri e quelle riflessioni, quella dannatissima piramide era diventata per lei molto più che un obiettivo da raggiungere!

Ma forse così non era per il suo compagno di avventura, Craig Daverson. Non sapeva perché mai si fosse deciso a seguirla, né tanto meno perché mai avesse deciso di studiare archeologia all’università: non sembrava mostrare minimo interesse per l’Egitto, anzi! Le pareva proprio che per lui fosse solo una seccatura. Parecchie volte si era imposta di chiedergli spiegazioni ma, chissà come mai, non lo aveva mai fatto.

Si voltò all’indietro, e lo vide accovacciato sul suo cammello con un’espressione imbronciata e allo stesso tempo annoiata dipinta in volto. Lo scrutò attentamente, quasi volesse analizzarlo in ogni minimo dettaglio. Un giovane ragazzo inglese di Cambridge con una corporatura piuttosto magra e una carnagione pressoché chiara. Capelli biondo-cenere al vento e due occhi cristallini, che parevano ghiaccio, in cui mai, o per lo meno pochissime volte, aveva visto dell’entusiasmo per il suo lavoro. Un ragazzo pieno di soldi, c’era proprio da dirlo! Il padre era un famoso e ricco medico che lavorava in Germania, e lui viveva con la madre proprio a Cambridge, dove aveva frequentato l’università insieme a lei, Rainslet; fu proprio lì che si conobbero, a causa di un’accesa discussione stupida per un libro della biblioteca. E si.. un ragazzino piuttosto irascibile, ma che sapeva anche farti sorridere quando ne avevi bisogno. Non si reputava ricco, né si atteggiava da tale. A volte vestiva persino da mezzo barbone, curandosi poco del suo aspetto fisico.. Chissà perché, le era da sempre piaciuto quel suo modo di fare..!

Insomma.. era tutto il contrario di lei.. Rainslet Robertson, una ragazza, anche se si poteva dire ormai donna, per niente ricca: ne erano prova i numerosi sacrifici che lei e i suoi genitori dovettero fare per permetterle di trasferirsi a Cambridge per realizzare il suo sogno di diventare archeologa-egittologa. Originaria di Londra, capitale dell’Inghilterra, città di cui andava molto fiera. Da sempre abituata ad avere due genitori modesti, ma che avrebbero fatto di tutto per vederla sempre felice, al suo fianco, si era ritrovata in una specie di casa per studenti proprio nella stessa città ove aveva frequentato l’università: periodi di certo non troppo facili per lei! Era una ragazza da un carattere forte e maturo, e altamente responsabile, nonché parecchio carina: capelli mori come la pece e occhi verdi come due smeraldi, di cui ella, dovette ammetterlo, era non poco orgogliosa! Un fisico magro, e un perfetto nasino alla francese, che riusciva quasi a donarle un’aria piuttosto dolce, in contrasto col suo sguardo serio e deciso come non mai. Una sua pecca: la bassezza… E si, era piuttosto bassa, molto di più di Craig, ma d’altronde, come le avevano da sempre detto: non si può avere tutto dalla vita. E lei non se ne lamentava: era riuscita a realizzare il suo sogno, ed ora si trovava nel bel mezzo della Valle dei Re per delle ricerche in una piramide mai esplorata da nessun archeologo prima di allora. Di certo, non poteva proprio lamentarsi del suo stato complessivo!

-Craig, sei sveglio??-RAINSLET

Il biondino sbadigliò sonoramente, stropicciandosi un occhio con la mano destra..

-Awn.. Rainsleeet.. Non potevi darmi la sveglia quando eravamo già arrivati?? Tanto il mio cammello sta seguendo il tuo..-CRAIG

-Quante storie! Guarda, ci siamo quasi!-RAINSLET

La ragazza indicò con un dito proteso in avanti la piramide tanto ambita, che ai suoi occhi, in quelle tenebre, appariva ancora più imponente.

-Si la vedo..-CRAIG

-Che entusiasmo.. non contagiarmi..-RAINSLET

Craig sbuffò, prima di tornare a parlare:

-Uffaaa.. si lo so! E’ che non vedo perché ti ostini tanto a volerla visitare! Fa freddo, è notte fonda, ho sonno, e per di più, rischieremmo di aver camminato in sella a questi schifosi puzzolenti per niente!! Che ne sai, potremmo anche trovare una guardia lì davanti! Cosa credi, che una piramide vietata al pubblico e soprattutto a noi studiosi sia lasciata a porte aperte la notte solo per te??-CRAIG

Quella volta fu la mora a sbuffare..

-Craig, tanto vale provare no?? Che ti costa?? Non ci tieni a visitarla?? Penso proprio di no a questo punto!-RAINSLET

-Ma si che ti tengo.. o insomma.. però se non si può non si può..-CRAIG

-Non sei per niente determinato, sai?-RAINSLET

-E poi.. se ci fosse davvero una maledizione?? No, torniamo indietro..-CRAIG

A quel punto la ragazza si voltò per quanto le riuscì, visibilmente scocciata..

-E no, non ti ci mettere anche tu con queste frottole!! Maledizione, maledizione e ancora sta benedetta maledizione!! Le maledizioni non esistono, mettitelo bene in testa!! Comunque,se non vuoi venire con me, ci andrò da sola.. non c’è posto per i fifoni come te..-RAINSLET

-Hey, io non sono un fifone!!-CRAIG

Rainslet tornò a girarsi verso il davanti sorridendo; aveva funzionato la sua tattica, come sempre: quello era uno degli aggettivi che Craig non sopportava sentirsi dire, e lei ci aveva azzeccato in pieno anche questa volta! Infatti il compagno tornò ad accovacciarsi sul dorso del cammello, blaterando un qualcosa di incomprensibile, forse piccoli “apprezzamenti” sulla compagna, ma lei non ci fece poi tanto caso.

Ormai la piramide era vicina, e lei non aveva nient’altro che quello in mente..

 

-Ci siamo!!-RAINSLET

La mora saltò giù dal dorso del cammello ancora prima che questi potesse chinarsi per intero, tanta era la voglia di raggiungerla. Craig la stette a guardare per qualche istante con occhi sbarrati, prima di scendere anch’egli, lentamente, da quella specie di tortura a quattro zampe. L’unico motivo per cui era felice di essere finalmente arrivato a destinazione era semplice: la sua povera schiena non avrebbe resistito ancora a lungo in mezzo a quelle due dannate gobbe!

Raggiunse la compagna che ormai stava già davanti ad una piccola entrata scavata nel terreno, stiracchiandosi la schiena. Si affiancò a lei e la fissò in volto: nonostante il buio di quella notte, si potevano benissimo vedere i suoi occhi smeraldo brillare.

-Sei contenta adesso?-CRAIG

Rainslet lo fissò, cambiando completamente espressione: ora i suoi occhi erano cupi e molto seri, il che fece quasi rimanere di sasso il povero ragazzo.

-No.. non lo sarò davvero finché non saremo entrati..-RAINSLET

Ci fu qualche istante di silenzio, in cui i due si ricordarono fortunatamente di legare i due cammelli ad una trave poggiata, insieme a tante altre, ad un muro della piramide stessa: opera sicuramente di quegli stupidi egiziani, chissà che ci volevano fare?

Non diedero molto peso a questa domanda: subito Rainslet afferrò per un braccio il suo compagno e lo obbligò a seguirlo davanti alla stessa entrata di pochi istanti prima. Si guardò in giro ancora più fuggiasca, prima di bisbigliare:

-Vedi qualcuno in giro?-RAINSLET

Craig fece allo stesso modo, prima di rispondere:

-Io no.. però mi sa che qualcuno ci dovrà pur essere!-CRAIG

-Secondo me no.. dove si mettono se no? Allo scuro interno della piramide? Tempo che ci vedrebbero, noi saremmo comunque già dentro..-RAINSLET

In effetti, il ragionamento dell’amica non faceva una piega.. Però era tutto alquanto strano.. Impossibile non ci fosse nessuno..

-E poi se mai dovessimo trovare qualcuno, tu avresti la conferma che la maledizione non esiste! In qualche modo quel qualcuno sarebbe all’interno del monumento, e quindi sarebbe colpito anch’egli dalla stessa maledizione, non credi?-RAINSLET

Vero..a quello non ci aveva ancora pensato..

-Dai entriamo, prima che sia troppo tardi!-RAINSLET

Accese una torcia e ne porse una poi al compagno, che la prese titubante: chissà perché, quello che stava facendo non lo convinceva per niente. Si rese ben presto conto che l’unica ragione per cui aveva seguito Rainslet non era quella di voler realmente visitare quell’oscura e inquietante piramide; piuttosto era quella di non volerla lasciare sola. Tutto intorno a lui sembrava mettergli i brividi e incutergli una forte paura. Sperò con tutto sé stesso che non fosse dotato di un sesto senso..

 

 

Il lungo e stretto corridoio era completamente oscuro, tanto che i due ragazzi dovettero procedere a rilento per quasi tutta la sua lunghezza. I muri spessi e stretti sembravano dare un senso di soffocamento, insieme ad un tanfo molto strano che regnava tra di loro.

Avevano camminato per pochissimi minuti, ma ancora non si vedeva né un’uscita, né un possibile sbocco in qualche stanza. Nonostante ciò, erano perfettamente consapevoli che, per raggiungere la stanza della tomba del faraone, avrebbero dovuto camminare ancora per molto. Non sapevano dove era collocata: a differenza delle altre piramidi, di quella non era mai stata fatta una semplice mappa dei corridoi per archeologi. Si muovevano senza sapere, quindi, dove mai stessero andando.

Ancora non avevano incontrato nessuno.. nessun uomo, nessuna guardia che avesse mai potuto ostacolare il loro passaggio. Ma d’altronde erano solo all’inizio; in fondo Craig avrebbe anche potuto avere ragione.. Era meglio non cantar vittoria, sarebbero potuti trovarsi di fronte a qualcuno proprio al termine di quel corridoio..

Regnava un silenzio quasi terrificante; Rainslet dovette ammettere di provare un lieve senso di paura, stranamente mai provato in stesse situazioni all’interno di altre piramidi.. Al che decise di rompere quell’atmosfera in qualche modo..

-A giudicare dai nostri studi e dalle mappe precedentemente tracciate di altre piramidi, possiamo dire che la stanza della tomba del faraone dovrebbe trovarsi nel punto più basso della piramide; quindi, cerchiamo di evitare qualsiasi corridoio che sembra salire, ok?-RAINSLET

-V..va bene..-CRAIG

Se Rainslet aveva paura, Craig era totalmente terrorizzato da quell’ambiente..

Camminarono a lungo, imboccando spesso e volentieri corridoi sbagliati o a fondo chiuso, senza contare i tranelli che alcuni corridoi presentavano, che sembravano portare chissà dove e invece riconducevano abilmente allo stesso punto di partenza.

“Maledetti faraoni e altrettanti architetti.. troppo furbi per i miei gusti..”CRAIG

Non seppero per quanto vagarono invano, seppero solo riconoscere, quando ormai sembravano volersi arrendere a non poter più uscire da quel posto prima del giorno successivo (nel momento in cui finalmente avrebbero visto i loro cammelli legati fuori), un’enorme murata piena di geroglifici, che faceva da ornamento ad un’imponente porta, anch’essa scritta per intero.

Si appoggiarono ad essa ansimando, un po’ per la fatica un po’ per il totale terrore che ormai si era impossessato di entrambi loro. Per un momento Rainslet si trovò a pentirsi amaramente della sua scelta, ma quella sensazione di paura e pentimento sembrò svanire nel nulla alla visione di quell’enorme porta.

Si staccò da essa, dopo aver ripreso fiato, e si mise a fissarla attentamente. Molto alta, e sicuramente bel sigillata. Erano arrivati ad essa percorrendo un corridoio molto ripido, che quindi portava di sicuro nelle parti più basse della struttura. Non c’era che dire: quella doveva essere la stanza della tomba..

Sorrise, stropicciandosi gli occhi con entrambe le mani: ancora non riusciva a credere a quello che stava vedendo!

-Craig, ci siamo finalmente..!-RAINSLET

Il compagno si alzò ancora ansimando; si mise a guardarla, con occhi stralunati: si, non c’erano dubbi.. Erano giunti finalmente a destinazione!

-Contenta.. adesso?-CRAIG

-No.. fino a quando non saremo riusciti ad aprirla!-RAINSLET

-Sei incontentabile..-CRAIG

 

Rainslet avanzò lentamente verso l’enorme sarcofago che doveva probabilmente contenere la mummia del faraone; le gambe tremavano, forse per l’agitazione.. o forse ancora per la paura.. Non lo sapeva.. Mai nessuna tomba era riuscita a farle sentire tali sensazioni..

Vi poggiò sopra entrambe le mani, come per tastarla: voleva sentire se era tutto vero quello che si mostrava finalmente davanti ai suoi occhi.

Craig se ne stava fisso all’entrata della stanza, a guardarsi intorno, con gli stessi occhi stralunati di poco prima e completamente sudato per la fatica che entrambi avevano dovuto fare per abbattere quella porta, sigillata peggio di qualsiasi altra cosa al mondo! Dannazione a quei faraoni!

Dopo lunghi istanti, finalmente si decise a seguire la compagna nella perlustrazione della camerata. La girarono in lungo e in largo, con in mano le loro fedeli torce, che ancora sembravano non volerli abbandonare. Per quello che si poteva vedere, le mura erano ancora più zeppe di geroglifici che la porta d’entrata. Diversi oggetti erano disposti qua e là, tra i quali comparivano anche alcune specie di gioielli del tempo antico, oltre a resti in decomposizione di cibi che emanavano un odore terribile, oggetti usati per la lavorazione della terra e piccoli doni che i servi avevano deciso di fare al faraone dopo la sua morte. Doni che, secondo la tradizione antica egizia, sarebbero potuti tornare utili al loro re nell’Aldilà.

Rainslet, dopo un’attenta visita dell’intera stanza, decise di dedicarsi alle scritture sulle murate. Si potevano riconoscere, tra di esse, diversi rituali che garantivano al sovrano una felice vita nell’Oltretomba, nonché rappresentazioni di Dei e scene di vita quotidiana al quale egli stesso usava partecipare durante la sua vita terrena. Niente di particolare insomma, almeno alla prima occhiata veloce.

-Rainslet, vieni un po’ qua a vedere!-CRAIG

Alla voce del compagno, che rimbombò per tutta la stanza, la ragazza accorse. Craig stava fissando delle antiche scritture poste sulla parte opposta al sarcofago del faraone, nella parte più oscura della camera. Erano scritture di carattere inferiore alle altre, composte da rituali vari. I casi erano due: o non erano di rilevante importanza, oppure..

-Secondo me le hanno collocate qua perché.. secondo me perché volevano che in pochissimi se ne accorgessero..-CRAIG

-Craig… non dire certe scemenze..-RAINSLET

-Allora perché scriverle in così piccolo, nonché dietro ad innumerevoli doni che le oscurano e nella parte più tetra della stanza, me lo spieghi?-CRAIG

Rainslet rifletté su quelle parole.. Non lo sapeva.. la realtà era che non riusciva a dare una spiegazione logica, se non..

-Probabilmente non erano di rilevante importanza.. Magari sono scene quotidiane che non significano niente..-RAINSLET

Chissà come mai, però, non era del tutto convinta di quella sua affermazione.

Nemmeno Craig lo era.. Scostò alcuni oggetti da una partem si sedette su una piccola scatola in legno contente arnesi per l’agricoltura nell’antichità, e posizionò la torcia proprio in direzione della scritta. La guardò ancora più attentamente: occupava un modesto spazio e, il fatto che fosse stata iscritta in caratteri minuscoli, la rendeva ancora più lunga e complicata..

-Non so te, ma queste storie da niente mi piacciono! E’ bello farsi gli affaracci di questi schifosi prepotenti!-CRAIG

-Craig..-RAINSLET

Rainslet sospirò, rotando gli occhi verso l’alto: meglio andare a leggere i soliti rituali o starsene lì a leggere quello che c’era scritto sull’oscura parete? Abbassò lo sguardo verso Craig, ormai intento nella lettura: in fondo i soliti rituali potevano anche aspettare..

 

 

Un’ombra coperta da una lunga tunica bianca si avvicinò all’entrata della piramide già varcata in precedenza dai due ragazzi. Due occhi verdi spuntavano attraverso le fasce bianche che coprivano alla strana figura quasi l’intero volto.

Ella si posizionò davanti all’imbocco del grande monumento e fece per guardarvi dentro, senza poi cercare di vedere niente in particolare; quello che gli interessava lo aveva già visto parecchio tempo prima…

Aveva spiato i due ragazzi dal loro arrivo a bordo dei due cammelli ora sapientemente legati. Avrebbe dovuto difendere la tomba, ma non l’aveva fatto: aveva preferito che essi agissero indisturbati, all’interno della piramide. Già troppe volte si era trovati dinanzi a gentaglia e archeologi che facevano di tutto per potervi entrare, e già troppe volte aveva dovuto agire nel cuore della notte per impedir loro di non profanare il luogo sacro ove giaceva uno dei più grandi faraoni di tutto l’Egitto.. Già troppe volte aveva dovuto impedir loro di riceverla.. Già, di riceverla…  Quella era altrettanto una delle cause per cui aveva tanto insistito contro le autorità per la chiusura della piramide al pubblico, una volta venuta alla luce. Quello era un suo obbligo, e non poteva non adempierlo!

Ma ora si era stancato.. Si era stancato non di proteggere l’immensa e imponente piramide.. Era solamente stanco di tutti quei ficcanaso che sembravano voler prendere qualcosa di tanto terribile come un gioco.. un qualcosa di inesistente.. Ora, grazie a quei due ragazzi, il mondo si sarebbe ricreduto… La lezione sarebbe stata imparata una volta per tutte.. Non avrebbe avuto nessun rimpianto per quello che probabilmente sarebbe successo: era finalmente tempo che il sonno del suo sovrano venisse rispettato una volta per tutte, senza più prese in giro. E di certo, pensò, egli sarebbe stato d’accordo con lui, se solo fosse stato ancora in vita..

Sapeva a cosa quei due volevano mirare, come tutti gli studiosi del resto: la stanza della tomba del loro antico Re.. La stanza in sui stava iscritta una delle peggiori storie di tradimento, che nessuno avrebbe mai dovuto sapere. Una storia che da sola aveva rischiato di far ricadere un grande faraone nell’oblio del buio più assoluto, del disprezzo.. del rifiuto.. Una storia, la sola, maledetta.. si, poteva dirsi maledetta.. L’unica cosa veramente maledetta, al contrario di quello che si credeva, in quella piramide…

Sorrise, abbassando il capo..

-Ve la siete cercata, poveri ficcanaso.. L’unica cosa che posso augurarvi è quella di non leggere mai quell’iscrizione, o scatenerete l’ira del mio sovrano..-xxx

 

 

-Leggi qua.. “Yami”.. che è?-CRAIG

-Deve essere il nome del faraone..-RAINSLET

-Giusto..-CRAIG

Fece scorrere il dito più in basso rispetto all’iscrizione in alto che riportava il nome del faraone, con tanto di rappresentazione figurata…

-E senti qua.. “Colui che ha osato prendersi gioco degli Dei..” ma che vuol dire..?-CRAIG

  
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