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Autore: __Human__    22/08/2014    1 recensioni
CONTEGGIO PAROLE: 2.792.
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ATTENZIONE! HO DECISO DI CHIAMARE I PERSONAGGI DELLA STORIA CON I LORO RISPETTIVI NOMI REALI QUINDI:
Leo: Carmine Buschini
Cris: Aurora Ruffino
Toni: Pio Piscelli
Vale: Brando Pacitto
Davide: Mirko Trovato
Avevamo cominciato a studiare insieme, mio fratello ci dava una mano quando me avevamo bisogno e poi siamo finiti con l’innamorarci…
Però adesso, se penso che mentre io credevo che fosse a casa a ripassare per il suo compito di latino, lui invece si limonava una mia amica…
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-Se volevi un bacio potevi benissimo venire da me, coglione- gli urlo io di rimando.
-Smettila di urlarmi- grida lui ancora più forte.
-Avanti cazzo, dillo che non mi ami, che non provi niente per me, cazzo dillo- gli grido tra le lacrime che scorrono sul mio viso.
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Mi accascio sui gradini della porta.
Ho ufficialmente perso Sofia.
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-Saltiamo la cena ?- chiedo malizioso attirandola a me.
-Penso proprio di si – ride saltandomi in braccio
Ricomincio a baciarla mentre entriamo in camera mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cris, Davide, Leo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONTEGGIO PAROLE:   2.792.
 
 
 
 
 
Lo avevo visto. Quello che consideravo fosse il mio ragazzo, si stava sbaciucchiando con quella credevo fosse mia amica.
Traditore, bastardo, lo odio a morte.
Sapete di chi sto parlando ?
Di quello sporco traditore di Mirko Trovato. Sì, quel riccio con gli occhi color cioccolato che mi aveva rubato il cuore, qualche mesetto fa.
Comunque, per presentarmi, io sono Sofia Buschini ed ho 14 anni. 15 anni fra 2 mesetti. Sono alta, magra per una ragazza di quasi 15 anni. Ho i capelli color cioccolato lunghi, mentre gli occhi sono azzurri.
Avevo conosciuto Mirko quando io dovevo prepararmi per gli esami di terza media e lui aveva cominciato a frequentare mio fratello Carmine. Ero diventata un’ossessionata nel ripetere tutto il programma scolastico, Mirko invece mi prelevava letteralmente dalla mia camera e mi portava in giro… Siamo stati persino in un luna-park, un pomeriggio.
Eravamo diventati grandi amici, poi io avevo finito la terza media, e avevo deciso di seguire lo stesso liceo scientifico di Mirko.
Avevamo cominciato a studiare insieme, mio fratello ci dava una mano quando me avevamo bisogno e poi siamo finiti con l’innamorarci…
Però adesso, se penso che mentre io credevo che fosse a casa a ripassare per il suo compito di latino, lui invece si limonava una mia amica…
Dio, non ce la faccio più, voglio urlare, strillare, piangere. Sì, voglio piangere, sfogarmi fino a ritrovarmi senza voce con gli occhi più rossi di Dracula.
Faccio di corsa un altro paio di metri e prendendo dalla tasca dei jeans le chiavi di casa, apro la porta e mi fiondo dentro casa.
Mi lascio cadere lungo la porta, mentre mi rannicchio e premo le mie mani sugli occhi.
Inevitabilmente comincio a piangere. Dopo qualche istante, però mi ricordo che non sono sola a casa.
Mi alzo in piedi e comincio a sentire alcuni voci dal salotto.
Cammino lentamente, per poi fermarmi davanti alla figura di Carmine che scherza con i suoi amici.
-Ciao- sussurro con la voce ancora spezzata dalle lacrime.
-Cia… Oh cazzo!- Carmine blocca il suo saluto, vedendo il mio volto bagnato dalle mie lacrime.
-Che cosa ti è successo ?- chiede Aurora, la quasi-ragazza di mio fratello. La chiamo “quasi-ragazza” perché sono due grandi testoni ed ancori non si sono dichiarati l’uno all’altra.
-Posso avere un abbraccio ? Uno di quelli che ti tolgono il fiato ?- chiedo mentre noto che ci sono anche Brando e Pio.
-Certo- risponde Pio, saltandomi quasi sopra, dopo qualche minuto tutti sono avvinghiati a me, che ho ricominciato a piangere.
-Cosa ti è successo ?- chiede stavolta Brando.
-Niente, non è successo niente. Assolutamente niente. Vado a studiare.- mento.
-Stasera stiamo vedendo un film tutti insieme, ci raggiunge anche Mirko. Resti anche tu ?- mi chiede mio fratello.
Al sentire quel nome il mio stomaco si attorciglia di colpo.
-Vedrò.
Mi rifugio in camera mia.
Stacco tutte le nostre foto, spengo il cellulare e chiudo la porta a chiave.
Voglio stare semplicemente da sola.
Mi distendo dal letto e ripensando a tutti quei “Ti amo” che ci eravamo scambiati. I baci che ci davamo in camera mia o sua, nel parco, al luna-park, nel cortile della scuola…
Ma io non gli bastavo, no ? No.
Lui doveva per forza limonarsi un’altra… Che poi, altra non era che quell’idiota di Marta…
Siamo amiche, andiamo in classe insieme…
Immersa in tutti questi pensieri, mi addormento, non pensando a nient’altro.
 
 
Sento qualcosa che mi accarezza il viso. Apro lentamente gli occhi, e dopo un po’ riconosco il profilo di mio fratello.
-Ehi, è arrivato Mirko - sussurra lui, credendo di farmi un piacere.
-Adesso scendo…  Ma come hai fatto ad entrare in camera ? Era chiusa a chiave…- gli spiego confusa.
-Lo sai, che abbiamo una copia delle chiavi di ogni stanza per le emergenze. E questa era veramente un’emergenza visto che non ti svegliavi…
Abbozzo un sorriso. Carmine esce ed io decido di mettermi comoda per la serata.
Apro l’armadio e prendo un pantalone lungo grigio della tua. Aveva tutti i bordi elasticizzati.
Poi prendo una canotta a giromanica da mettere sopra.
Mi vesto e mi faccio una coda alta.
Scendo di sotto, lentamente.
La voglia di vedere quel bastardo è pari a 0.
Li trovo che stanno tutti litigando per i posti sul divano.
-Ma che cazz… ?- chiedo confusa.
-Stiamo soltanto discutendo civilmente su come sederci sul divano- spiega Pio.
-Se se, civilmente…- lo prendo in giro, sorridendo.
-Ehi amore…- mi giro e trovo Mirko che mi sorride. Non ricambio il  sorriso e mi siedo sul divano. Vedo il suo sguardo farsi più cupo.
Alla fine sul divano si mettono mio fratello Carmine, Brando e Mirko.
Per terra su dei cuscini si mettono Aurora e Pio.
Io, alla fine, mi siedo su mio fratello.
Prende a giocherellare con le mie mani.
-E’ successo qualcosa con Mirko ?- mi sussurra Carmine, all’orecchio destro.
-No, non preoccuparti- rispondo per poi posargli un bacio sulla guancia.
Mio fratello è davvero la persona più dolce del mondo, si preoccupa continuamente per me.
Dio, con due genitori sempre fuori per lavoro lui è la mia ancora.
-Chi va a prendere da bere ?- domanda Brando.
Tutti mi osservano supplichevoli.
-Va bene, va bene. Porto la limonata ?
Tutti annuirono.
Mi alzo e vado a prendere da bere. Mentre metto cinque bicchieri su un grande vassoio, mi viene in mente un piano per smerdare Mirko.
Riempio tutti i bicchieri e mi dirigo in salotto.
Do un bicchiere a tutti, e a Carmine due bicchieri. Di cui uno, è per me.
L’unico che rimane senza bicchiere è Mirko.
Appoggio il vassoio a terra e mi siedo su Carmine.
-Ehm, amore… Perché non mi hai dato la limonata ?- chiede in imbarazzo.
-Ma guarda, che l’hai già avuta…- gli faccio notare, alzandomi e mettendomi di fronte a lui.
-Hai sbattuto la testa per caso ?- chiede tutto rosso in viso.
-No tesoro, ho visto che al parco la limonata te la stava “offrendo” gentilmente Marta - gli sorrido da vera bastarda. Appena ripenso a quello che ho visto, sento gli occhi farsi più lucidi.
-Ma che ca-cazzo dici ?- balbetta lui.
E’ adesso che mi incazzo sul serio.
Gli vado vicino prendendolo per il colletto della sua camicia.
-Stai dicendo che tu oggi non eri al parco e non ti stavi baciando con Marta ?- gli chiedo incazzata.
Abbassa lo sguardo.
-Lo sapevo io, brutto bastardo che non sei altro- lo strattono un po’, anche se non gli fa nessun effetto essendo più fragile di lui.
-Io- io…- cerca una scusante. La verità è che per me, è un vero stronzo.
- Tu cosa ? Io credevo che ci tenevi a me ed invece te ne sei fregato dei miei sentimenti.
-Non è vero- urla prendendomi i polsi e costringendomi a lasciargli il colletto.
-Se volevi un bacio potevi benissimo venire da me, coglione- gli urlo io di rimando.
-Smettila di urlarmi- grida lui ancora più forte.
-Avanti cazzo, dillo che non mi ami, che non provi niente per me, cazzo dillo- gli grido tra le lacrime che scorrono sul mio viso.
-Si ok, non ti amo, mi fai schifo, sei uno sgorbio e non provo niente per te. In tutto questo tempo ho finto per divertirmi.- sbotta lui lasciando i miei polsi.
Lo fisso negli occhi incredula di ciò che ha appena detto. I suoi occhi color cioccolato sono così scuri adesso che penso che quelle parole siano state fatte apposta per ferirmi.
-Mi fai schifo- gli grido per poi salire le scale e chiudermi in camera mia.
 
 
 
P.O.V. MIRKO
Ok, avevo baciato Marta. Era da un po’ di tempo che lei mi attirava e devo ammettere che non sono riuscito a resistere ad i suoi capelli rossi ed ai suoi occhi verdi sempre contornati da della matita nera.
Però se da una parte c’era Marta sempre affascinante, dall’altra c’era Sofia, che sarebbe dovuta essere la mia ragazza. Anzi, dopo che ha visto che mi baciavo con Marta, penso che dovrò chiamarla ex- ragazza.
Ehi, ma se mi ha lasciato vorrà dire che è stato un segno del destino…
Cristo, sono così confuso.
Abbasso lo sguardo, per poi alzarlo e puntarlo sui ragazzi che hanno assistito alla scena di qualche minuto prima.
-Vado da Sofia – dice Aurora per poi alzarsi e scomparire al piano superiore.
-Noi ce ne andiamo, magari ci vediamo domani- se ne vanno Brando e Pio.
Rimaniamo io e Carmine.
Mi siedo sul divano affianco a lui. Faccio per parlare ma lui mi precede.
Mi mette le mani al colletto come sua sorella. Faccio per scollarmelo di dosso, ma finisco a terra con lui sopra.
-Brutto bastardo, a pomeriggio mia sorella se ne è venuta a casa piangendo e non mi ha voluto dire il motivo, ma quando sono andato a chiamarla in camera, sai cosa ho visto ?- pronuncia scazzato mentre mi tira un pugno sul petto.
Nego dolorante.
-Ho visto le vostre foto tutte staccate e lei che dormiva con il respiro irregolare sul suo letto.
-Io credo di non amarla più- sussurro.
-E c’era bisogno di tradirla e farla stare così male ? Eh ? Rispondi brutto pezzo di merda che non sei altro.
Si alza e mi tira fino alla porta di casa senza darmi il tempo di rispondere.
-Fuori da questa casa- urla lasciandomi fuori casa.
Mi accascio sui gradini della porta.
Ho ufficialmente perso Sofia.
 
 
 
P.O.V. CARMINE
Che stronzo…
Se voleva lasciarla glielo diceva, non c’era bisogno di tradirla.
Busso alla porta della sua camera. Non ricevendo nessuna risposta, apro ed entro.
Aurora e Sofia sono abbracciate sul letto di quest’ultima.
-Ehi tutto bene, piccola ?- chiedo sedendomi accanto a Sofia.
-Lo hai sentito, no ? Io sono solo un divertimento per gli altri.- sussurra a mezza voce.
-Non è vero, tesoro- la culla Aurora. Dio, quella ragazza è così dolce.
-Ho sonno. Andate a dormire anche voi.- mormora Sofia mentre si allunga sulle coperte.
-Piccola… Dobbiamo ancora cenare- le spiego sorridendo.
-Non ho fame. Buonanotte.
Prendo Aurora per mano ed usciamo da quella camera.
Scendiamo in cucina.
-Come definisci il comportamento di Mirko ?- le chiedo mentre tiro fuori dal congelatore due hamburger.
-Da vero stronzo…- risponde mentre comincia ad apparecchiare la tavola.
E’ stata così tante volte a casa mia che alla fine sa a memoria dove sono piatti, posate e bicchieri.
-Se il mio ragazzo mi facesse una cosa del genere, credo che si ritroverebbe con una mia ginocchiata fra le gambe.- continua lei.
-Tranquilla, non ti farei mai una cosa del genere- sorrido.
“Che cosa ho detto ?” penso.
-Che cosa hai detto ?- domanda lei osservandomi.
Mi giro senza risponderle, dandole le spalle e mettendo a cuocere gli hamburger.
Si avvicina abbracciandomi da dietro. Il mio cuore perde un paio di battiti.
-Stai forse dicendo che ti piaccio così tanto, che se stessimo insieme non troveresti il coraggio di tradirmi ?- domanda.
Mi giro prendendole il viso con le mani.
-Come hai fatto ad interpretare così bene quello che provo ?- sussurro arrossendo per l’imbarazzo.
-Perché è quello che provo io- sussurra avvicinandosi di più.
Mi fiondo senza pensarci un altro secondo sulle sue labbra. Cominciamo a baciarci senza sosta.
-Spegni i fornelli- suggerisce staccandosi.
Faccio come dice.
-Saltiamo la cena ?- chiedo malizioso attirandola a me.
-Penso proprio di si – ride saltandomi in braccio
Ricomincio a baciarla mentre entriamo in camera mia.
 
 
 
*il mattino seguente*
P.O.V. SOFIA
Mi sveglio con i vestiti della serata prima. Mi guardo intorno. Poi mi ricordo quello che è successo.
Senza versare una lacrima, perché quello stronzo non se la merita, mi alzo e vado in bagno.
Mi faccio una doccia e poi mi lavo i denti ed il viso.
Quando esco dal bagno, mi sento tipo rinata.
Vado verso l’armadio e prendo un paio di jeans puliti con maglietta bianca. Mi vesto e poi indosso le mie convers bianche. Ritorno in bagno e spazzolo i miei lunghi capelli castani.
Esco dalla camera e mi dirigo in cucina.
Strano… Di solito trovo Carmine che fa colazione…
Decido di salire in camera sua, per capire dove fosse.
Apro la porta e trovo uno spettacolo che non mi sarei mai immaginata di trovare.
I suoi vestiti sono tutti sparsi per terra, insieme a quelli di… Aurora!
Si, sono sicura che sono suoi… Sono gli stessi di ieri sera.
Faccio un altro paio di passi e trovo sul letto Carmine e Aurora aggrovigliati tra le lenzuola ed abbracciati.
Hai capito i piccoletti.
Ehi, magari divento zia!
Con questo felice pensiero esco dalla camera e mi avvio in cucina per fare colazione.
 
Mentre finivo di bere il latte, vedo Aurora e Carmine che scendono le scale tutti sorridenti.
-C’è la probabilità che io diventi zia oppure avete usato le precauzioni ?- chiedo finendo di bere il latte e posando il tazzone nel lavabo.
Faccio in tempo a girarmi e vedo Aurora che diventa tutta rossa e Carmine che mette male il piede e cade dagli ultimi gradini delle scale.
-Allora ?- chiedo impaziente.
Carmine si alza e viene vicino a me.
-Per tua sfortuna abbiamo preso le precauzioni.- risponde mio fratello abbracciandomi.
-Come fai a sapere che abbiamo svolto attività-extra ?- continua a chiedere Carmine mentre si prepara il suo caffelatte.
-In cucina non ti trovavo ed allora ho deciso di cercare in camera.
-Ehi, io devo tornare a casa… Devo trovare una scusa con mia sorella sul perché non sono tornata a casa stanotte. Ciao!- se ne va Aurora.
Io intanto saluto Carmine e prendendo il mio zaino mi dirigo verso scuola.
Che un’altra dura giornata abbi inizio.
 
 
 
P.O.V. MIRKO
Sono davanti il cortile della scuola, con Marta.
E’ stata lei a chiedermi d’incontrarla.
-Buongiorno!- la saluto.
-Ciao… Senti, ieri Sofia ci ha scoperti, vero ?
-Si- sussurro abbassando lo sguardo, ripensando al viso di Sofia rigato dalle lacrime.
-Bene, come l’ha presa ?- chiede quasi divertita.
-Male, ha detto che sono un bastardo, uno stronzo e mi ha mollato- mormoro mentre una lacrima mi scorre sulla guancia. L’asciugo di fretta.
Lei scoppia a ridere.
-Che cazzo ti prende ?- domando infuriato.
-Ma davvero non lo hai capito ? Sofia non faceva altro che ripetere di quanto tu fossi bello, perfetto, il ragazzo ideale che non la tradirebbe mai. Diceva sempre che era pazza innamorata di te e che tu ricambiavi, perché il vostro era un amore vero e altre cazzate varie… E che palle! Volevo soltanto divertirmi un po’.
Io non provo niente per te, e mai lo farò… Ho soltanto voluto tirare uno scherzetto a Sofia- conclude sorridendo come una vera bastarda.
Mi sento male. Sofia pensava tutte quelle belle cose di me, di noi e poi io ho rovinato tutto.
Ho rovinato la cosa più bella che mi potesse capire.
Altro che non amare, io amo alla follia Sofia Buschini.
Lascio lì da sola Marta e mi reco verso casa di Sofia.
Busso insistentemente, fino a quando qualcuno non mi viene ad aprire: è Carmine.
-Che cazzo ci fai qui ? Non sei più il benvenuto, stronzo- sbotta acido.
-No, scolta. Io ho capito il mio errore. Ho capito che ci tengo troppo a Sofia. Carmine, ti prego, dimmi dov’è- lo imploro.
-Si è avvita verso scuola.
-Grazie.
Senza aspettare una sua risposta mi avvio di nuovo verso scuola.
La trovo sul muretto che guada le nostro foto sul suo cellulare, mentre piange.
Silenziosamente, l’abbraccio.
-Lasciami stare- sibila tra i singhiozza.
-Ho capito il mio errore. Scusa.
-Non è vero.
-Si che è vero- la guardo sbalordito.
-No, hai solo scoperto che Marta non ti vuole, ed adesso vuoi me- continua a piangere.
-No. Con le sue parole, mi sono reso conto che ho rovinato la cosa più bella che ho mai ricevuto.
-Lo pensi davvero ?
-Mi dispiace per quello che ho fatto. Scusami. E’ stato solo un momento in cui mi sono lasciato andare. Ti amo. Ti prego. Perdonami.- la imploro ormai anch’io con gli occhi lucidi.
-Ridillo- dice mentre abbozza un sorriso tra le lacrime.
-Cosa ?- sorrido.
-Che mi ami.
-Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. –ripeto all’infinito.
-Ti amo anch’io Mirko. Però mi devi promettere che non mi farai mai più nulla del genere.- mi guarda negli occhi.
-Te lo prometto amore.
La prendo in braccio facendole incrociare le gambe al mio bacino.
La bacio a stampo sulle labbra. Poi passo la lingua sul suo labbro inferiore, quasi come per chiederle l’accesso. Lei schiude le labbra ed io ne approfitto per far entrare la lingua nella sua bocca, cercando la sua.
Ci stacchiamo solo perché siamo senza fiato.
-Ti amo Mirko- sussurra sulle me labbra.
-Ti amo anch’io piccola.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ehiiiiiiiiiiii! Allora, è la prima volta che pubblico in questa sezione. Però vi assicuro che sono una vera fan dei Braccialetti rossi J.
Allora, la storia è molto lunga e se c’è qualcuna/o che vuole recensire negativamente solo perché è lunga, gli consiglio caldamente di non recensire proprio che è meglio.
Detto questo, mi raccomando lasciate tante recensioni.
Bacioni, Directioner 01
 
 
  
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