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Autore: AllyDreamer    22/08/2014    7 recensioni
"Quel giorno gliel'avrebbe detto, ce l'avrebbe fatta ad ogni costo. Lui era il capo della città, per la miseria, il signore dei draghi, un grande guerriero!
No, a dirla tutta quello non lo era mai stato veramente, era più un portatore di pace, bravo coi discorsi e a convincere la gente... Ma non c'era da ribattere sul fatto che da poco tempo se l'era cavata benone contro quell'immenso Alfa. Dopotutto era solo riuscito a salvare l'intera città e a sconfiggere Drago Bludvist, il più temibile dei nemici, e il suo mastodontico Sputaghiaccio, e che diamine!
Al confronto affrontare Astrid sarebbe dovuto essere una stupidaggine, una bazzecola, roba da ragazzini."
Attenzione! In questa One Shot è presente spoiler di Dragon Trainer 2, per chi non l'avesse visto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il respiro del drago
 
Hiccup si svegliò di soprassalto, con il cuore agitato. Da un certo periodo il suo sonno era disturbato dai pensieri che gli ronzavano fitti in testa, senza dargli tregua.
La responsabilità di essere il capo di Benk a volte si faceva pesante insieme ai problemi del villaggio, per non parlare poi di Astrid. Quel giorno gliel'avrebbe detto, ce l'avrebbe fatta ad ogni costo. 
Al solo pensiero si sentì nervoso e con le gambe molli. Lui era il capo della città, per la miseria, il signore dei draghi, un grande guerriero!
No, a dirla tutta quello non lo era mai stato veramente, era più un portatore di pace, bravo coi discorsi e a convincere la gente... Ma non c'era da ribattere sul fatto che da poco tempo se l'era cavata benone contro quell'immenso Alfa. Dopotutto era solo riuscito a salvare l'intera città e a sconfiggere Drago Bludvist, il più temibile dei nemici, e il suo mastodontico Sputaghiaccio, e che diamine! 
Al confronto affrontare Astrid sarebbe dovuto essere una stupidaggine, una bazzecola, roba da ragazzini. Ciononostante doveva accettare di aver fallito parecchie volte nel suo intento, ed era ormai piuttosto scoraggiato.
Ma quel giorno, sentiva che era quello buono, non avrebbe mollato. E l'avrebbe fatto nel migliore dei modi, sarebbe stato speciale, pazzesco, fenomenale, stramegagorico. L'avrebbe sorpresa, su questo non aveva dubbi, e ci sarebbe riuscito grazie alla cosa che lei amava di più e che avevano in comune: i draghi.

Ancora insonnolito Hiccup indossò la sua solita tenuta da cavaliere di drago, un'armatura comoda di cuoio con qualche marchingegno inventato da lui, e infoderò la spada.
Zoppicando lievemente sulla sua gamba di ferro scese in cucina, dove trovò Valka, che nutriva canticchiando allegramente un gruppetto di cuccioli di Uncinato Mortale. Tipico di sua madre.
"Oh, buongiorno, Hiccup! Adesso preparo un po' di latte anche per te." gli sorrise di sfuggita mentre accarezzava i piccoli draghetti che scodinzolavano sul tavolo, saltellando e sbattendo le ali, creatori di una notevole confusione. 
"Non ce n'è bisogno, grazie mamma." il ragazzo afferrò dalla dispensa una scodella e si avvicinò alla donna.
Era felice di averla ritrovata e di poterle parlare di certi argomenti che sicuramente con suo padre non sarebbe mai stato capace di affrontare, benché la sua mancanza fosse ancora vivida dentro di lui, e il solo pensiero lo rattristasse. 
"Mamma, oggi è il grande giorno." 
"Davvero, tesoro?" Valka lo guardò distrattamente "Lo dici tutte le mattine, ultimamente." 
Una scintilla di decisione attraversò lo sguardo di Hiccup "Lo so, ma oggi è diverso. Me lo sento, ce la farò. Oggi chiederò ad Astrid di sposarmi." 
"Lo hai detto anche ieri. Scusami caro se esito a darti fiducia." i piccoli draghetti sputarono delle piccole palle di fumo, segno che avevano digerito e gradito il pasto, e volarono frettolosamente via, sbattendo contro il muro prima di centrare la finestra. 
"Sì, ma mamma, devi credermi. Oggi non mi farò distrarre o interrompere da niente e nessuno." 
Come se la sfortuna fosse stranamente dalla sua parte, appena uscì di casa fu assalito dalla popolazione. 
"Hiccup, il mio Zannacurva non risponde più ai miei comandi, non so cosa gli sia preso!" 
"Capo, la mia armatura si è rotta, ho bisogno di una nuova, e vorrei che fosse con delle zanne di drago sulla schiena e di corni sull'elmo!" 
"Le uova del mio Muscolone non si schiudono, cosa devo fare?" 
"Hiccup, il Tagliatempeste di tua madre ieri si è scontrato con il mio Uncinato, e gli ha danneggiato un'ala!" 
Il povero ragazzo si ritrovò spalle contro la porta, intrappolato da tutte quelle persone che lo consideravano il loro punto di riferimento e contavano su di lui. Ma quella mattina non poteva proprio occuparsi di tutti i loro problemi, per una volta ne aveva uno suo.
"Scusate ragazzi, davvero, ma oggi non posso proprio aiutarvi! Devo sbrigare altre faccende... Personali, ma Skaracchio sarà entusiasta di risolvere tutte le vostre difficoltà. Lo delego ufficialmente come mio vice, rivolgetevi a lui."
Facendosi spazio tra la folla riuscì a sgattaiolare sul retro, e quando fu lontano dalla confusione tirò un sospiro di sollievo. Fu costretto ad ammetterlo: era stressato.
Senza abbattersi d'animo attraversò tutta Berk, ma di Astrid proprio nessuna traccia. Era stato a casa sua, nell'arena dove si allenava con Tempestosa, aveva controllato al bar sul molo e anche al porto, ma non riusciva a trovarla.
Per tutti i Cornotonanti inviperiti!, proprio oggi che doveva dirle qualcosa di importante, ma dove si era cacciata? 
In quel momento capì come doveva sentirsi lei tutte le volte che lo cercava mentre lui era in groppa al suo Furia Buia impegnato ad esplorare le acque e le terre lontane, in poche parole a spassarsela. Ma da quando aveva accettato la carica di Capo non era più riuscito a svagarsi come faceva un tempo, preso come dicevamo dall'importanza della carica. 
Si sedette sulla scogliera a nord del paese, a spremersi le meninge. 
Che giorno era? Venerdì. Era un normalissimo venerdì, cos'aveva Astrid di tanto importante da fare fuori città quel venerdì? 
Il 24 giugno. Venerdì 24 giugno. Gli suonava famigliare. 
All'improvviso spalancò gli occhi e scattò in piedi. Svampito di un Gronkio che non era altro!, che idiota! 
Quel giorno era l'anniversario della prima volta che avevano volato insieme su Sdentato, la prima volta che lei lo aveva baciato, la prima volta che erano riusciti ad avvicinarsi veramente. Consideravano quell'avvenimento come l'inizio della loro storia da cinque anni, come aveva potuto scordarlo? 
Ripensò a quel giorno lontano, quando lei l'aveva seguito nella radura e aveva scoperto il suo segreto, e lui le aveva poi mostrato come in realtà i draghi fossero docili e ammaestrabili. E avevano solcato insieme le acque dell'oceano in sella a Sdentato e capito di avere in comune una cosa che entrambi amavano a dismisura: volare.
Senza sprecare altro tempo recuperò il suo drago e si precipitò in alto, nel cielo oltre le nuvole. Ora sapeva dove andare.

L'aria vibrava sotto le ali di Sdentato, il vento gli si abbatteva contro e gli sferzava il viso, arrossandogli le guance, facendogli lacrimare gli occhi e schiacciandogli all'indietro i capelli; allo stomaco la piacevole morsa che creava la famigliare sensazione di vuoto. 
Si godette quella sensazione ancora per qualche istante prima di calarsi sul volto l'elmetto dell'armatura e abbassarsi in picchiata.
"Vai bello, così!" Hiccup si tenne stretto alla pelle squamosa e color onice del suo drago, lanciando un acuto grido d'eccitazione. Libertà? Quella era la definizione che gli avrebbe assegnato. 
Ci misero parecchio tempo a raggiungere la meta, l'alto picco della collina dov'erano partiti insieme lui e Astrid per la prima volta in groppa a Sdentato. Ancora gli veniva da ridacchiare a ripensare agli urletti isterici che lei aveva cacciato appena si erano sollevati da terra, ma aveva avuto senza dubbio una buona giustificazione.
Hiccup individuò da lontano la sagoma della sua ragazza, appollaiata sul precipizio che si affacciava sulla scogliera e sul mare.
Non si era sbagliato.

Astrid dondolava i piedi nel vuoto, godendosi la brezza che le scompigliava i lunghi capelli biondi e le solleticava la pelle candida. Con una mano accarezzava il dorso azzurro e rugoso di Tempestosa, accucciato alla sua sinistra.
Davanti a lei l'immensità dell'oceano si estendeva a perdita d'occhio fino all'orizzonte, dove il sole stava per tramontare. I raggi scarlatti coloravano di viola le nuvole e donavano una sfumatura rosea alla distesa celeste. Gli stessi colori si specchiavano sull'acqua.
Era tardo pomeriggio, Hiccup ci stava mettendo davvero molto a raggiungerla, e lei cominciava seriamente a considerare che se ne fosse completamente dimenticato.
Proprio quando le sue speranze andavano sempre più affievolendosi la sua voce limpida la sorprese alle spalle, facendola sussultare. 
"Ma guarda chi si rivede, l'audace Astrid Hofferson!" 
La ragazza si voltò e individuò subito la figura alta e slanciata di Hiccup. Le ciocche di capelli color mogano scompigliate sugli occhi e quel sorrisetto fiero che lei aveva ormai imparato a riconoscere come quello che sfoggiava quando voleva nascondere il nervosismo. 
"Felice anch'io di rivederti, Hiccup Horrendus Haddock III." si alzò e si posizionò di fronte a lui, che ora aveva assunto sul viso una smorfia di disappunto.
"No, ti prego, non dirlo intero." 
Astrid scoppiò a ridere, ma poco dopo tornò seria "Perché ci hai messo tanto? Ti sei scordato del nostro anniversario, vero?" 
Hiccup prese a grattarsi la nuca "Certo che no, ma come ti viene in mente? Sono stato tutto il giorno ad escogitare un modo per augurarti il più buon anniversario di sempre." 
"Ma davvero? Sorprendimi." mormorò avvicinandosi e rivolgendogli uno sguardo di sfida. Da quella distanza riusciva a distinguere le lentiggini sparse sul naso e a contare le ciglia nere e folte che gli circondavano i grandi occhi. Erano senza dubbio le iridi più verdi che avesse mai visto. 
Lui sorrise, perso nello sguardo cristallino della ragazza "Con molto piacere, ma concedimi prima l'onore di baciarti." sussurrò dolcemente, prima di prenderle il viso tra le mani e far incontrare le loro labbra.
"Ti sei fatto attendere troppo, Hiccup, spero che tu riesca a farti perdonare." disse Astrid, prima di riprendere a baciarlo. Le era mancato quel giorno, a dire il vero le mancava spesso da quando era diventato così importante, sempre impegnato nella gestione di Berk. Era orgogliosa di lui, e si faceva bastare i pochi momenti che riuscivano a ritagliarsi insieme, ma dentro di lei desiderava passare più tempo in sua compagnia.
Era indescrivibile l'affetto che sentiva di provare nei suoi confronti, era disarmante persino per lei, e se ne rendeva conto negli attimi come quello, quando si accorgeva di non volere più fermarsi. 
"Non ti deluderò stavolta, Astrid." il suo tono di voce era carico di passione al punto di incrinarsi. 
Si rivolse verso l'orizzonte davanti a loro e indicò con un dito le nuvole che si rincorrevano nel cielo.
"Sdentato, è il tuo turno!" gridò, seguito immediatamente dal fruscio del drago che schizzava in alto, direttamente verso le nuvole.
Senza preavviso la Furia Buia cominciò a volteggiare nel cielo, accendendosi di azzurro e sputando fuoco blu.
Gli occhi di Astrid restarono sbarrati e increduli nel contemplare le lettere fumose che prendevano forma nel cielo. 
VUOI SPOSARMI? 
Dopo un istante interminabile si girò verso Hiccup, la bocca semi aperta dallo stupore. 
Gli si avvicinò fissandolo negli occhi, in quegli occhi dolci e intensi che riuscivano a smuovere la corazza che si era costruita negli anni col proprio carattere intrepido. 
"Sul serio?" 
"Ti sembro un buffone?" sorrise, facendola scoppiare a ridere.
Nel frattempo Sdentato li aveva raggiunti, e ora accanto a loro assisteva alla scena con la lingua a penzoloni; sembrava emozionato quanto loro. In cielo la scritta fumogena lampeggiava di blu, ancora ben nitida.
"Mi serve solo una risposta, Astrid." aggiunse Hiccup, accarezzandole la guancia arrossata. 
Lei allora sbuffò, roteando gli occhi al cielo ma incapace di smettere di sorridere "Certo che è un sì, zuccone di un Haddock!" 
Hiccup si lasciò sfuggire un urlo dalla felicità e sollevò la ragazza girando su se stesso, e poi stringendola teneramente a sé.
Sdentato e Tempestosa ora volteggiavano intorno ai due, intenti a baciarsi appassionatamente, e sputavano fuoco nell'aria, rischiando di incenerire le piante secolari li vicine.
Quando il sole sparì oltre l'oceano e nel cielo s'illuminò la luna, Hiccup e Astrid saltarono in sella ai rispettivi draghi e spiccarono il volo nella notte punteggiata dalle stelle, sfiorando il pelo dell'acqua.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTRICE:
Rieccomi tornata su questo sito dopo anni, secoli, millenni! E’ passato veramente tanto tempo, e ora all’improvviso mi ripresento qui, nella sezione di Dragon Trainer, un film d’animazione che ho visto l’altro giorno… E potranno dire pure quello che vogliono, che è per bambini, ma non me ne frega niente perché mi è piaciuto moltissimo! E non ho saputo resistere a qualche fantasia su quei due vichinghi adorabili di Hiccup e Astrid, così ho deciso di condividere con voi questa breve storia che avevo iniziato per scherzo, ripensando al film, e se siete arrivati fin qua vi ringrazio sinceramente per averle dato una letta.

Mi farebbe veramente tantissimo piacere sapere le vostre opinioni a riguardo, anche solo un piccolo pensiero, accetto pure le critiche!
Probabilmente sparirò per un po’ e poi mi vedrete sbucare di nuovo senza preavviso da qualche altra remota parte di questo grande sito.
Auguro a tutti i visitatori e lettori di questa pagina un buon proseguimento di vacanze!

Ally           
  
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