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Autore: ThousandyearsThousandmore    23/08/2014    2 recensioni
"Robin aprì la portiera e le corse dietro, nonostante tutto, lo avrebbe fatto in eterno."
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina si guardò intorno velocemente, i suoi grandi occhi vacui e spenti erano smarriti, la macchina non ripartiva più, era stata intrappolata dalla neve alta e dal gelo di un inverno perenne, eppure questo, sembrava essere l'ultimo dei suoi problemi, a giudicare dal peso che sentiva crescere sul petto ogni volta che osservava il suo compagno di viaggio.
"Bene, troverò un altro modo per tornarmene a casa."
Biascicò quelle sillabe ironicamente facendo per uscire di lì, tutto il giorno in presenza di Robin e ora anche quell'inconveniente, si sentiva sfibrata, adesso e seriamente, voleva tornarsene nel suo angolino, dove il lieto fine non era contemplato, ma il buio tiepido dato dalla finzione, la teneva a se impedendole di crollare, quel torpore le serviva, era così che era andata avanti negli ultimi mesi.
L'uomo l'afferrò per il braccio saldamente, così lei si fermò, socchiuse gli occhi.
La tormenta sulla via del ritorno, rendeva a Robin impossibile l'idea di lasciarla da sola in chissà quale impresa suicida, era troppo pericoloso allontanarsi.
"Aspetta ti prego."
Regina deglutì, la morsa di quella stretta le faceva mancare il respiro, non poteva, non ce la faceva più.
"Che cosa vuoi?"
Domandò senza guardarlo nemmeno, la sua espressione l'avrebbe tradita di certo.
"Non voglio che ti accada niente di male. Mi dispiace ma non posso permetterti di lasciare l'auto da sola."
La donna rimase ferma per un altro po'. Le sue grandi iridi erano puntate verso il tettuccio della sua macchina, tratteneva le lacrime che non sarebbero neanche più uscite, il suo corpo ne aveva terminato le riserve, ma i suoi occhi bruciavano ancora, non poteva prevederli.
Sapeva perfettamente chi fosse l'uomo al suo fianco, come fosse fatto, perciò immaginava anche di non riuscire a farlo allontanare da quel buon proposito che gli imponeva di starle vicino.
Regina serrò la mandibola, si fece forza e si voltò.
Il suo sguardo cadde su quello del ladro, forse era la prima volta che lo guardava così intensamente dopo mesi.
"Va' bene. Ma non starmi fra i piedi."
Di nuovo quelle parole, Robin ricordava di averle già udite uscire da quelle labbra color ciliegia più di una volta.
La bellissima, forte, determinata donna che gli stava accanto, non amava essere domata, benché meno protetta, ma con lui beh...aveva capito che fosse diverso, lui era in grado di calmarla e convincerla, lo faceva con piacere.
Le mancava, le mancava come non gli era mai mancato nessuno.
Era come se avesse perso la possibilità di respirare davvero, la sua anima gemella era a un passo da lui, ma non poteva fare nulla.
Non poteva seguire il suo cuore, aveva una famiglia, un ferreo codice d'onore da rispettare.
Loro due avevano sempre avuto qualche tenero battibecco, lui era in grado di risponderle a tono; non da insolente, non da scontroso; di solito il gentiluomo usciva fuori in tutta la sua pienezza, e una frase un po' irriverente, coloriva le gote della bella bruna in un attimo, alla fine gli veniva donato anche il più lucente dei sorrisi.
Questa volta non ce la fece.
Robin non riuscì a scherzare con lei.
Erano cambiate troppe cose.
Voleva solo stringerla a se e prometterle che non si sarebbe mai sognato di starle fra i piedi, ma sentiva di non essere in diritto di evocare quei ricordi di nuovo, di scherzarci su, non poteva ridere quando in realtà poteva sentire solo dolore.
"Come vuoi.. I soccorsi..."
Non riuscì a finire di esprimere la sua affermazione guardandola negli occhi, lei si era già spostava, camminava sopra un manto di neve bianca, senza sosta.
Aveva perso l'attenzione datagli dagli occhi più belli del mondo, ma cosa ancora ben peggiore, aveva perso lei, l'unico vero amore della sua vita.
Robin aprì la portiera e le corse dietro, nonostante tutto, lo avrebbe fatto in eterno.
  
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