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Autore: fireslight    23/08/2014    2 recensioni
Clint la guardava sorridere, − non enigmaticamente, avrebbe saputo riconoscere un sorriso vero da uno falso − pensando al fatto che avrebbe scommesso ancora, sempre, su di lei.
{Clint/Natasha♥}
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Of vodka, snow and broken arrows.
 
 

Faceva freddo.
La neve rendeva il paesaggio più bianco di quanto già non fosse.
Era stato il suo primo pensiero poco prima di scendere dal jet, quando il vento gelido aveva colpito il suo viso, e lacrime di freddo gli avevano quasi solcato il volto.
Tuttavia, Natasha non sembrava risentirne minimamente, mentre lui, avvolto in un cappotto nero, stava letteralmente perdendo sensibilità alle mani.
Le dita dei piedi, quelle le aveva già perse da un pezzo.
Erano entrati in un bar, più a nord rispetto alla Piazza Rossa di Mosca, sedendosi ad uno dei pochi tavolini in fondo al piccolo locale.
«Cosa prendi?»
Natasha aveva sorriso, − enigmaticamente, giusto per non dargli la minima soddisfazione − ed aveva parlato in perfetto russo ad una delle cameriere, ignorandolo come se non le avesse neanche parlato. Portava i capelli rossi nascosti nel cappuccio della felpa, più lunghi di quanto ricordasse, rossi come fiamme.
Poco dopo, entrambi avevano un caffè − Clint aveva pensato al fatto che non fosse esattamente caffè, ma piuttosto acqua sporca − ed un bicchierino di vodka fra le mani.
«Vodka?» le aveva domandato, chiedendosi con un sorriso quanto quella situazione potesse apparire irreale ad occhi esterni.
Lei aveva accennato un sorriso, − uno vero, quella volta, Clint la conosceva a memoria, dopo tanti anni − e l’aveva guardato con occhi divertiti, come se fosse una situazione del tutto normale.
«L’unica cosa che potesse farmi sentire a casa
Clint si era lasciato scappare una risata, Natasha non aveva potuto non pensare che quelli fossero i momenti che preferiva in assoluto, dopo una qualsiasi missione.
Aveva detto casa, - si era ripromesso di rinfacciarglielo a vita − come se avesse potuto dire Fury ha sempre ragione.
 
«Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti?»
«Avrei dovuto ucciderti.»
Si erano fissati per qualche istante, poi, Clint aveva sorriso − enigmaticamente.
«Ma non l’hai fatto.»
«Ti ho scagliato contro qualche freccia, però.» Natasha si era persa nei ricordi, doveva ammettere che non le piaceva più di tanto.
«Ne ho intercettate quattro su cinque, e..»
«Le hai bloccate con una mano, spezzandomele davanti.»
Il tono aveva un che di risentito, come se non avesse potuto credere a ciò che aveva fatto.
Clint osservava pensieroso il ponte Krasnoholmskij, la neve che sembrava danzare in piccoli fiocchi argentei.
«La quinta è andata a segno.»
«Mi hai costretta due settimane a letto. Non te lo perdonerò mai, Barton.»
 
«Perché non lo hai fatto?»
Era capace di sorprenderlo come nessuno, questo non poteva negarglielo.
Natasha non ne aveva mai parlato, e dopo diversi anni, Clint non credeva che avrebbe potuto farlo davanti ad un caffè − acqua sporca − e ad un bicchierino di vodka.
«Ho scommesso su di te, Romanoff.»
Natasha lo fissava, forse cercando di afferrare quel senso nascosto che entrambi davano ad ogni circostanza.
«È un modo gentile per dire che volevi fidarti di me?»
«Immagino di si.»
La guardava sorridere, − non enigmaticamente, avrebbe saputo riconoscere un sorriso vero da uno falso − pensando al fatto che avrebbe scommesso ancora, sempre, su di lei.
«E finora hai avuto modo di pentirtene?»
Aveva allungato le dita sul tavolino con una ridicola tovaglietta a quadri, sfiorando altre dita, in un gesto che lei, − sapeva − non avrebbe rifiutato.
«Non avrò mai modo di pentirmene.»
Non avevano mai avuto molto bisogno di parole.





Note dell'autrice.
Ebbene, Clint e Natasha sono l'ennesima OTP, sono sicura che ci sarà qualcun'altro in questa gabbia di matti (aw, quest'espressione mi piace) a confermare i miei scleri su questi due. Niente, mi sono sempre chiesta come sarebbe stato raccontare un loro post-missione (?) e quindi mi sono detta: 'Non puoi non scrivere niente su questi due, insomma!'.
Dunque, dicevamo, si, mi chiedevo anche, in riferimento alla battuta durante la battaglia di NY, 'Mi sembra di ricordare Budapest', 'Tu ed io la ricordiamo diversamente', a cosa può mai essere successo in questa fantomatica missione in Ungheria.
Spero che la Marvel, presto o tardi, ma più presto che tardi, si decida a fare un film su questi due, ecco.
Al solito, spero che possa piacere e che mi lasciaste un piiiiicolo pensierino, una parolaccia, un insulto in russo (siamo in argomento, sentitevi liberi di farlo).
Alla prossima,
fireslight.

 
  
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