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Autore: WickedSwan    23/08/2014    2 recensioni
Niente.
Lei che scrive a lui quello che non ha mai avuto il coraggio di dirgli. Quello che non avrà mai il coraggio di dirgli, dato che la lettera non sarà mai recapitata.
Ma almeno darà finalmente una chiusura a questa storia che, per quanto unidirezionale e quasi inesistente, è stata importante.
DAL TESTO:
"Ci sei sempre e sospetto che tu sia il motivo principale per cui le mie canzoni e I miei racconti fanno così schifo. Sono un'autrice da schifo per colpa tua, perchè, quando di mezzo ci sei tu, non ho mai la forza di finire quello che ho iniziato."
Sì, forse è leggermente ispirata alla mia vita. Leggermente.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Camera mia, 06-07-2014, 0re 03.18 AM
Piove.

È piuttosto tardi, o presto scegli tu e non avrei potuto sfruttare un momento migliore per scriverti. Finalmente, nel buio e nel silenzio, sto facendo l'unica cosa che egoisticamente e codardamente volevo fare fin da subito, scriverti una lettera che ovviamente non leggerai mai.

Quanto avrei voluto capirti. Quanto avrei voluto conoscerti. Quanto avrei voluto amarti.
Infatti, ci sono due cose di cui in questo momento sono più che certa: la prima è che non sono mai stata innamorata e la seconda è che se mai ci fossi riuscita sarebbe stato per te. Io mi sarei innamorata di te. Senza riserve, senza inganni e senza rimorsi. Ti avrei amato. E se penso ai motivi che mi danno questa certezza mi sento una sognatrice frustrata.
Perchè ci sono i tuoi occhi..verdi? Si verdi, ma brillanti e ironici, sempre al limite della strafottenza.
Ogni volta che mi chiedono cosa attragga tanto di te, rispondo sempre così. Perchè è la veritá ed è stata la prima cosa che ho notato di te.

Quanto mi stavi antipatico all'inizio. Giuro proprio non ti sopportavo a pelle. Mi disgustavi con la tua aria a pallone gonfiato e quel ciuffo osceno che continuavi a scuotere. Sembravi un cane. O Justin Bieber, peggio ancora. Poi questa cosa che ero carina ma non volevi uscire con me avevo l'aria da "brava ragazza" ed ero inclasse tua mi ha innervosito sul serio.
E da quel preciso momento giurai di odiarti, un pò perchè lo pensavo davvero e un pò per ripicca.
Sicuramente tu non ricordi nemmeno questa storia e credo che solo in pochi la conoscano ma mi sono sentita punta nell'orgoglio e continuo a sentirla dentro anche adesso che ormai sono passati quasi tre anni.
Io non sono "abbastanza" per te, non lo sono mai stata e non lo sarò mai. Non sono abbastanza alta, magra o bella, non abbastanza interessante, non abbastanza accondiscendente o intrigante, troppo poco sicura, troppo poco aperta. Niente per cui valesse la pensa di rischiare. E sono arrabbiata per questo.

Sono arrabbiata quando mi eviti e per giorni sembra che tu non mi conosca; sono arrabbiata perchè a volte sei un vero stronzo, insensibile e spocchioso, perchè ti comporti come e non te ne fregasse un cazzo di me e secondo quel film allora non te ne frega un cazzo di me davvero. E sono ancora più arrabbiata per le chiacchierate notturne che per me erano tutto e per te solo un modo per passare il tempo, per lo sguardo sempre presente e profondo che mi rende nervosa.
Mi fissi, te ne rendi conto vero? Mi fissi. E non è piacevole. O almeno, non lo è non sapendo il motivo per cui lo fai. Non lo è Perchè questa è una delle tante cose che non comprendo di te e che mi mandano in crisi. Come I mezzi sorrisi e le battutine strane o le domande a bruciapelo che sembrano la punta di qualcosa di molto più grande che non è mai venuto in superficie.

Ma sono arrabbiata con me più che con te in fondo. Perchè di tutto quello che ho scritto sicuramente tu non ti sei mai accorto. Fai le cose perchè ti va di farle, come è giusto che sia, senza quel fine diverso o più profondo che io mi sono sempre ostinata a cercare. No, abbiamo detto sinceritá. Che ancora mi ostino a cercare.

Oggi una delle mie amiche più care mi ha detto che secondo lei tu sei innamorato di me. E io sono rimasta sconvolta. Ma non perchè io creda alle sue parole, anzi. Non è tanto il pensiero che tu possa esserlo davvero che mi sconvolge, quanto l'emozione che ha suscitato in me sentirlo dire.
Per un attimo mi si è fermato tutto. I pensieri, il tempo, il cuore. E questo non doveva succedere. Non deve più succedere. È il momento di chiudere tutto ciò che riguarda te ne passato e aprire un nuovo capitolo. Ma è così difficile. Soprattutto dopo conversazioni come quella avuta durante gli esami. Proprio quando decido che ci sono quasi riuscita torni e dici quelle cose, osi dare la colpa a me per il tuo comportamento indegno degli ultimo mesi. Tu hai smesso di parlarmi. Tu parli male di me con gente che con me non ha niente a che fare. Tu eviti perfino il mio sguardo. E poi vieni a dire a me che ti tratto male? Che sono cattiva?

Ma lo capisci che potrei essere cattiva con tutti tranne che con te? Lo capisci che sto male ogni volta che ti vedo? Lo capisci che nonostante un ventilatore in pieno funzionamento a dieci centimetri dalla mia schiena io oso avere caldo ed inizio a sudare solo perchè mi parli cintinuando a fissarmi la bocca? E sono arrabbiata perchè questo è quanto controllo hai su di me e quanto poco invece ne ho io.

Eppure non sei bello, non sei un genio o un musicista, non sei americano o inglese, non hai gli occhi azzurri o il culo del tuo compagno di banco. Eppure non sei niente di speciale. Eppure sei ovunque. In ogni verso che scrivo, ogni storia che inizio o personaggio che delineo ci sei tu. O almeno un particolare di te, il tuo caratteraccio, I tuoi modi o I denti un pò storti. Ci sei sempre e sospetto che tu sia il motivo principale percui le mie canzoni e I miei racconti fanno così schifo. Sono un'autrice da schifo per colpa tua, perchè non ho mai la forza di finire quello che inizio quando ci sei tu di mezzo.

Ma ho sbagliato tanto anche io; lo so che in realtá niente di tutto questo è colpa tua. Tu neanche te ne accorgi. L'ho detto giá e lo ripeto; io non sono niente per te, ti sono indifferente ed ogni tuo specifico comportamento è dettato da un semplice e completo disinteresse nei miei confronti. Lo so. E quando l'avrò metabolizzato sará tutto più semplice.
Ma poi mi fissi. Poi ti interessi al mio stupido esame della patente. Fai le quattro di notte per parlare con me. Aggiusti le tende di camera nostra alle sei di mattina e mi chiedi all'improvviso chi sia il ragazzo che mi ha regalato la collana a cui tengo tanto. E talvolta tiri fuori quei sorrisi spontanei che sono una gioia da osservare in mezzo a tutte le faccette che fai.
E ridi. Non di me ma con me, tranquillamente, quando faccio le battute più strane che nessuno potrebbe capire. Poi però mi evito. Mi prendi in giro e non mi chiedi neanche una volta se e come dovrò operarmi. Torni il solito sbruffone arrogante classista di sempre e l'altro te rimane solo una proiezione nella mia mente.  

Credi in molte cose sbagliate e le tue convinzioni sono quasi tutte assurde. Hai una visione del mondo distorta e discriminante ed idee che sembrano arrivare direttamente dal medioevo. Ma d'altra parte questo è frutto dell'educazione e sicuramente gli stessi difetti che io trovo in te qualcuno potrebbe benissimo riscontrarli in me. Perfino tu, suppongo.

Poi tu mi chiedi come è andato l'orale e io faccio le capriole sulla sedia, come se la rabbia covata in questi mesi fosse evaporata insieme al mio respiro spezzato dal tua abbraccio letale quella famosa mattina.

Quindo ti scrivo una lettera. Nonostante te e nonostante me. Nonostante l'orgoglio e la paura, le differenze e I difetti, l'indifferenza e la voglia di avvelenarti. Nonostante il fatto che non la leggerai.
Ti ho scritto una lettera alle quattro di notte mentre fuori ha anche smesso di piovere.

Qualcuno una volta ha detto che gli amori crescono con I "perchè", ma I grandi amori si nutrono di "nonostante", dato che i perchè finiscono mentre i nonostante sono infiniti.
Ecco, chiudo la lettera dicendoti questo: io ti avrei amato di "nonostante".

Ti auguro di crescere, vivere e realizzarti; ti auguro non di diventare migliore, ma il migliore te stesso, perchè la tua testardaggine ed il tuo sarcasmo fanno parte di te come la gentilezza ed il carisma e sono sicira che combinati ti renderanno un uomo speciale. Spero che tu possa trovare il tuo "nonostante" e che al momento giusto tu abbia il coraggio di fare ciò che io non ho fatto con il mio.

Buona vita


OKKEI.
Eccola qui. Insomma, sono sicura che rispecchi l'esperienza di molte ragazze.
Secondo me sfogare nella scrittura è la cosa migliore..infatti dopo aver scritto questa lettera la protagonista sente finalmente di aver chiuso con questa "cosa" assurda ed esserne uscita definitivamente, pronta per la vita futura.


-Bea
 
   
 
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