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Autore: mi piacciono i treni    23/08/2014    2 recensioni
Di Hale che non sanno cosa sia una porta, Stiles ignari ed esasperati, amici crudeli e zii saggi.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Stiles aveva un problema. Anzi, due.

Il fattore ‘Hale’ e l’essere dannatamente violenti erano cose che, purtroppo, questi due problemi avevano in comune.

Da quando quella calamita per i guai che era il suo migliore amico si era fatto mordere da un affamato di potere e probabilmente carne umana  zio Peter, la sua casa era diventata un via vai di cose soprannaturali,  che non aveva visto nemmeno nei suoi tremila videogiochi. Tali creature, stranamente, erano solite usare la porta. Persino l’aspirante strega-cannibale, che voleva affettarlo per il suo spezzatino il mese prima perché “ Tesoro, potresti avere dei poteri residui dalla possessione, magari digerendoti un po’ potrei assumerli anche io.” aveva educatamente bussato. I due soggetti in questione, invece, sembrava provenissero da un’altra civiltà in cui le porte non esistevano. Così, era costretto a subire un freddo che nemmeno Pingu e i suoi amici avrebbero sopportato, lasciando la finestra spalancata nel caso Cip o Ciop, o magari tutti e due insieme, avessero la malaugurata idea di irrompere nella sua stanza mattina, pomeriggio, notte fonda che fosse.

Cip, che al di fuori dei suoi viaggi mentali corrispondeva al nome di Malia Hale, era solita intrufolarsi nel pieno del sonno di Stiles e raggomitolarsi addosso riempiendolo di coccole,  di cui Stiles comunque cominciava ad averne le scatole piene( aveva mai detto che non ci sapeva fare con queste cose?). Non che avesse qualcosa in contrario a queste manifestazioni d’affetto, la prima volta che era accaduto l’aveva quasi trovato carino, tenero, ma da quando era divento qualcosa di abitudinario, qualcosa da un giorno si e l’altro pure, non ne poteva più. Sarebbe stato bello riuscire a dormire per una notte intera senza che due tenaglie, più che braccia, lo uccidessero nel sonno.

L’altro, meglio identificato come Derek Hale, non era assolutamente da meno. Mentre Malia aveva l’accortezza di palesare la sua presenza in qualche modo, lui appariva così, senza preavviso, possibilmente al buio e con l’espressione da lupo cattivo, giusto perché Stiles non aveva rischiato di morire abbastanza volte, mancava solo l’infarto alla lista. Ogni qual volta gli si presentava una situazione anche solo lontanamente scomoda , il beta si ritrovava in camera sua a sbatacchiarlo contro le pareti e ancor più spesso contro la porta e a dettare legge in quella che alla fine era pur sempre casa di Stiles.

Lo Stilinski si sentiva come una madre che deve accudire i propri piagnucolosi cucciolotti. Non capiva come avesse fatto Talia Hale a crescere tutti i suoi figli e nel frattempo ad essere il grande e potente alpha. Lui a malapena riusciva a gestirne due dopo aver fatto i compiti.

Quella situazione era stata sopportabile per molto tempo, nonostante le numerose crisi di nervi che tormentavano il ragazzo per le quali sarebbe probabilmente arrivato ai trent’anni senza nemmeno un capello , fino a quando non era peggiorata esponenzialmente.

Malia diventava sempre più appiccicosa, presentandosi sempre più spesso nella sua camera e restando lì per tempi lunghissimi. Allo stesso modo di come era aumentata la frequenza delle visite della coyote lo aveva fatto anche quella delle visite di Derek. Quando a casa sua non c’era l’una, sicuramente c’era l’altro. Il giovane Stilinski non riusciva nemmeno più ad avere tempo per cazzeggiare allegramente con il suo migliore amico come era solito fare prima che diventasse un lupacchiotto, anche se c’era calma piatta a Beacon Hills. Il giovane si sentiva tirare da due parti, quasi si stesse per spezzare in due. Quella partita di tiro alla fune, Hale contro Hale, non l’avrebbe vinta nessuno. Molto più probabilmente sarebbero caduti a terra con un pezzo di corta a testa perché Stiles aveva cercato in tutti i modi di farglielo capire che come fune faceva schifo.

Quando, tra una lezione e l’altra, il ragazzo esponeva i propri problemi a Scott, l’altro non faceva che ascoltarlo pazientemente. Stiles ne parlava per minuti e minuti, che se avevano tempo si trasformavano in ore. Si lamentava di come la ritrovata figlia di Peter  gli stesse alle calcagna, costringendolo in una relazione soffocante o di come, entrando di soppiatto mentre il ragazzino cercava di fare i compiti, Derek lo spaventasse.

Saliva sull’albero davanti casa sua e leggero e agile come un gatto, più che come un lupo, saltava sul davanzale della sua finestra. Si avvicinava da dietro a Stiles senza far rumore,  lo prendeva dai fianchi , facendo battere il suo cuore a mille dalla paura, quasi questo potesse uscirgli dal petto, e affondava il naso nel suo collo. Da lì prendeva a sniffare il suo odore dappertutto, passando per i capelli, le spalla, dietro le orecchie, poi, alzava la testa, non spostando però il suo possente corpo da dietro quello di Stiles.

“Puzzi.” quasi  ringhiava e Stiles davvero non capiva di cosa parlasse. Si faceva la doccia tutte le mattine e ok, forse dopo una dura giornata di scuola poteva anche aver sudato ma ‘ puzzare’ era decisamente esagerato. “Vai a farti una doccia, dobbiamo fare una ricerca e non sopporto il tuo odore.” e Stiles a quel punto lo mandava a quel paese definendolo un’ brutto sourwolf prepotente’ ma comunque ubbidiva all’ordine.

Ancor di più, piagnucolava nelle sensibili orecchie di McCall junior di come la notte, mentre Malia lo abbracciava da dietro, cercando di sopperire al bisogno di sentirsi protetto che opprimeva Stiles, si sentisse osservato. Ed era sicuro al cento e uno per cento che l’essere che inquietantemente lo spiava era nient’altri che un lupo burbero e scontroso di sua conoscenza. Forse, aveva pensato, era lì per assicurarsi che la cugina non avesse brutte intenzioni, era pur sempre la figlia di zio Peter.

Quando la smetteva con quegli sproloqui, non perché non avesse più nulla di che lamentarsi ma solo perché il tempo delle confessioni era finito e la campanella chiamava, Scott iniziava a ridere, come se realmente i drammi di Stiles avessero qualcosa di divertente, fino a farsi arrivare le lacrime agli occhi.

“Amico, certo che per essere un genio sei proprio idiota.” Gli diceva tutte le volte scappando, poi, in classe e lasciando l’amico a bocca aperta. Doveva essere proprio grave se Scott McCall diceva proprio a lui di essere idiota. Iniziava a sospettare che il Nogitsune gli avesse fritto qualche neurone.

Lydia, invece, dopo il suo sproloquio sull’eccessiva presenza di Malia( ancora gli sembrava strano parlare con lei dei suoi problemi amorosi) nella sua routine gli aveva chiesto quale fosse il vero problema. Naturalmente Stiles non  aveva capito a cosa si riferisse continuando a blaterare di certe creature mannare che non ne volevano sapere di starsene a casa loro invece che spaventare la gente. La ragazza biondo fragola gli era sembrata abbastanza rassegnata.

Persino Cora, durante una delle sue poche chiamate, lo aveva preso in giro, dopo che Stiles le aveva chiesto se il fratello avesse perso qualche rotella in giro o fosse una prerogativa degli Hale essere pazzi, visti i precedenti.

In realtà, il ragazzo aveva parlato della sua situazione con il mondo intero ( magari non a suo padre,non era sicuro fosse prudente fargli sapere che la sua ‘ragazza’dormisse tutte le notti con lui). Aveva chiesto spiegazioni, teorie o consigli a tutte le persone che conosceva,senza che queste gli dessero una risposta utile. Anche Deaton ,che aveva sempre la soluzione per tutto,  gli aveva solo sorriso in quel modo saputo che gli faceva saltare i nervi.

Inaspettatamente l’ultima persona da cui si sarebbe aspettato qualcosa e a cui non aveva chiesto un bel niente , era stata quella che gli aveva dato un indizio, seppur criptico.

Il solito Peter, impiccione fino al midollo, aveva origliato tutto il suo ennesimo piagnisteo sull’incapacità della famiglia Hale di usare le porte. Apparso dal nulla si era passato le mani sul viso con fare disperato e borbottando di come ai suoi tempi si usassero i fiori e di come il miglioramento generazionale si fosse perso lungo la strada, “ Stiles, la porta è per gli amici, la finestra per gli amanti.” aveva detto serio per poi scoppiare a ridere subito dopo.

Il ragazzo era rimasto lì davanti a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua, cercando di fermare l’improvvisa consapevolezza e i battiti accelerati del suo cuore.

Peter era davvero stanco di sopportare i litigi dei suoi due pargoli. Aveva cose migliori da fare lui, tipo cercare di conquistare il mondo.








La ferrovia di Ale:

Salveeee!Chi non muore si rivede. (Tranne se parliamo di zio Peter, nel suo caso anche se muore.)
Mi annoiavo ma non mi andava di scrivere cose serie( fa troppo caldo per pensare), quindi ho scritto questa cosa cortissima e senza senso. XD
Tutto è iniziato dal titolo, stavo pensando al motivo per il quale Derek entra sempre dalla finestra a casa di Stiles e alla fine è abbastanza chiaro ù.ù
Zio Peter chiaramente shippa Sterek e "lo sport preferito di Stiles è passivare( voglio dire, è il cucchiaio piccolo anche con Malia) insieme a Mickey Milkovich."
E boh... Spero vi sia piaciuta e la dedico a tutti i fan della Sterek disperati e in astinenza come me. Teniamo duro ( come fanno Stiles e Derek in reciproca compagnia :3)

Tanto amore e tanto Sterek a tutti :*
Ale


 
  
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