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Autore: Payne di stelle    23/08/2014    5 recensioni
Non perdere mai la speranza, perché quando meno te l'aspetti potrebbe accaderti l'impossibile. Un po' come è successo a me, Megan Roberts.
DALLA STORIA:
Lui cercò di avvicinarsi ma io lo fermai con un gesto.
"Ti prego, lascia che ti spieghi Megan"
"Non c'è nulla da spiegare. Per te sono bella solo se faccio la puttana, ma io non sono così. Sono la Megan che conosci, quella dolce gentile e altruista".
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ero appena tornata a casa.
"Quindi hai deciso"
"Si"
Ero determinata. Dovevo e volevo a tutti i costi andare a quella festa. Ero stufa degli insulti e delle continue offese. Quella sera gli avrei dimostrato che potevo essere una ragazza migliore, una ragazza bella, una ragazza diversa.
La Megan che conoscevano tutti sarebbe stata un vecchio ricordo, almeno per quella sera. C'era una festa in discoteca e Alex Bell, il ragazzo di cui ero pazzamente innamorata, sarebbe andato insieme ad altri ragazzi della mia classe a quella festa. Lui conosceva bene i sentimenti che provavo, ma mi aveva respinta. Non ero il suo tipo. Quella sera però gli avrei dimostrato che potevo esserlo.
Ero a casa della mia migliore amica Angy alla ricerca dell'abito perfetto.
"Questo?"
Era un vestito lungo rosso con le paiette sulla zona del seno.
"Mmm...no"
Scartammo anche quello.
"Senti Angy, apprezzo la tua generosità ma preferisco comprarlo nuovo"
Fece finta di non avermi sentita e continuò la sua ricerca.
Ad un tratto mi mostrò un vestito stupendo. Era blu, piuttosto corto, molto attillato e di un tessuto quasi lucido. Era perfetto.
"E' perfetto!"
Esclamai soddisfatta.
"E puoi metterlo con questi tacchi neri"
Emisi un gridolino di felicità e saltai al collo della mia amica ringraziandola.
"Sarai un'incanto"
In effetti avevo un bel fisico, ma non mi ero mai apprezzata abbastanza. La mia autostima era sempre andata a puttane. Forse perché portavo gli occhiali, o forse perché non ero una put...donna di strada! I ragazzi ormai vogliono solo quel tipo di ragazza che la da' facilmente, una ragazza che non rispecchia per niente la sottoscritta. Le brave ragazze non vengono considerate, sono solo delle sfigate che non si divertono e che non vivono la vita da sedicenne. Ebbene alla faccia di tutti quelli che mi hanno trattata male in questi anni, io andrò a quella festa e dimostrerò ad Alex e a quelli che mi considerano una sfigata che si sbagliano.
_______________________

"Grazie Angy, senza di te non avrei potuto fare nulla"
L'abbracciai forte, le volevo un bene dell'anima.
Scesi dall'auto della mia amica e mi incamminai verso la discoteca. All'ingresso c'era un grosso tizio che doveva essere il buttafuori. Lo salutai educatamente mostrandogli il biglietto. Lo prese e mi timbrò il palmo della mano.
"Puoi entrare"
Feci come mi aveva detto.
Avanzai lentamente fino ad oltrepassare la zona fumatori, un colpo di tosse mi uscì spontaneo.
"Megan?"
Sentii qualcuno pronunciare il mio nome, era una voce maschile. Mi voltai per guardarlo.
"Ciao Paul"
Paul era un mio caro amico che frequentava la mia stessa classe.
"Ma sei proprio tu? Che ci fai qui?!"
Era rimasto scioccato. Feci spallucce sorridendogli.
"Non ti facevo una tipa da discoteca"
"Infatti non lo sono. Ora scusami devo andare dentro"
"Non vuoi unirti insieme a me, Josh e Alex?"
Appena sentii quel nome mi venne un brivido lungo tutta la schiena. Rifiutai l'offerta allontanandomi il più presto possibile.
Finalmente giunsi nella zona centrale e vidi delle facce conosciute. Cercai Alex con lo sguardo e lo trovai. Era in mezzo alla pista che ballava con Josh. Era arrivato il mio momento. Mi avvicinai al dj e gli chiesi di mettere Animals di Martin Garrix. Lui mi sorrise e dopodiché seguì i miei ordini. La musica suonava ad un volume eccessivo e ciò mi diede la carica giusta per andare al centro della pista dove era posto un enorme palo su una pedana piuttosto alta. Ci salii con grande difficoltà e cominciai a muovermi a ritmo di musica.
Cercai di apparire il più sexy possibile muovendo i fianchi a tempo e anche le braccia. Sentivo gli occhi di tutti puntati addosso e speravo che anche Alex lo stesse facendo. Continuai a muovermi seguendo le note di Animals girando intorno al palo e muovendo fianchi e braccia insieme.


ALEX'S POV.

Rimasi incantato. Quella ragazza era bellissima e maledettamente sexy. Non l'avevo mai vista prima ma il suo viso aveva qualcosa di familiare.
"Hai visto che bomba sexy?"
Esclamò Josh.
"Sì, è stupenda"
Avevo la sensazione di conoscerla, eppure non riuscivo a capire chi fosse.
Mentre tutto intorno a me sembrava scomparire, sentii Paul correre nella nostra direzione urlando come un pazzo.
"Ragazzi non immaginate chi ho incontrato poco fa! E' incredibile!"
Non avevo intenzione di ascoltarlo, ero troppo preso dalla ragazza dall'abito blu che si strusciava contro il palo.
"Chi hai incontrato, sentiamo"
Disse Josh che evidentemente non era incantato come me.
"Megan!"
"Megan chi?"
"Megan Roberts!"
Appena sentii quel nome mi girai verso di loro. Che ci faceva Megan in una discoteca?
"Ma sei sicuro?"
"Sì era lei, sono sicuro! Era stupenda. Aveva messo le lentine e...ma è lei!"
Paul puntò il dito in direzione della magnifica ragazza che stava ballando.
Ma allora quella...era Megan! Ecco perché il suo viso mi sembrava familiare.
"No non ci credo, quella è Megan?!"
Josh era sconvolto quanto me.
Rimasi a fissarla incredulo. Era stupenda.
La canzone terminò e la ragazza, cioè Megan si strusciò contro il palo concludendo in bellezza. Poi scese dalla pedana facendosi aiutare da un ragazzo e andò verso il bar.
"Ehi ti sei incantato?"
I ragazzi cercarono di attirare la mia attenzione.
"Stai sbavando per Megan Roberts!"
In effetti era così. Non avrei mai pensato che dietro una ragazza semplice e dolce potesse esserci quella pantera sexy che poco fa ballava contro il palo. Ero a dir poco shockato.


MEGAN'S POV.

Ero sfinita. Non ero sicura di aver attirato l'attenzione di Alex ma lo speravo tanto. Mi ero divertita lì sopra, avevo fatto qualcosa che non avrei mai pensato di fare e per la prima volta mi ero sentita bella.
Mi sedetti su uno sgabello e chiesi un bicchiere d'acqua. Il ragazzo del bar mi guardò incredulo dopodiché mi diede l'acqua.
"Ciao bella"
Una voce calda risuonò nei miei timpani. Posai il bicchiere per guardare il ragazzo. Era Kevin, uno dei più fighi e volgari della scuola.
"Ciao"
Non gli avevo mai rivolto la parola in questi anni e tanto meno lui.
"Ti ho vista prima sul palo e ti ho notata subito. Non ti avevo mai vista da queste parti"
Il suo sguardo cadde sulla mia scollatura, che porco.
"Già, è la prima volta che vengo"
"Eppure sembra che la discoteca sia il tuo ambiente ideale"
Mi limitai a fargli un sorriso tirato.
"Ti va di bere qualcosa?"
Ero quasi sul punto di rifiutare ma poi pensai che se lo avessi fatto si sarebbe potuto arrabbiare e non mi conveniva. Quindi accettai. Chiamò il barista e ordinò due Vodka alla fragola che non tardarono ad arrivare. Io non avevo mai bevuto Vodka ma decisi di provarla. Bevvi un sorso e non era tanto male. Ne bevvi un altro incontrando lo sguardo di Kevin che mi stava fissando maliziosamente. La bottiglia finì e mi sentivo già brilla, piena di adrenalina.
Il dj mise "Party Rock" e non resistetti alla tentazione.
"Dai vieni a ballare"
Trascinai Kevin in pista e cominciammo a ballare. Muovevo il mio corpo energicamente, doveva essere l'effetto della Vodka. Mi misi con la schiena sul petto di Kevin cominciando a strusciare il sedere contro la sua intimità. Cavolo se ero ubriaca. Ma l'adrenalina era troppa e avrei potuto fare qualsiasi cosa. Continuai a strusciarmi contro di lui fin quando la musica terminò.
Kevin sembrava eccitato.
"Sei davvero molto sexy"
Sussurrò al mio orecchio, nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere.
"Vieni con me"
Mi prese per il polso trascinandomi al piano di sopra. Arrivammo in un corridoio pieno di stanze ed entrammo in una qualsiasi. Era una camera da letto con tanto di letto matrimoniale e comodino con uno specchio di fronte.
Vidi entrare nella stanza un altro ragazzo che riconobbi subito. Era Rob, il migliore amico di Kevin.
"Perché mi hai fatto venire qui?"
Chiesi a Kevin.
"Oh non temere, adesso ci divertiremo un po'"
Si avvicinò pericolosamente a me ma io indietreggiai fino a finire contro il muro. Mise le sue sporche mani sui miei fianchi ma subito gliele tolsi.
"Ma che fai!?"
Rob si avvicinò a noi e cominciò a ridere.
"Diciamo che questa sera sarai la nostra puttanella"
Sgranai gli occhi. Spinsi Kevin via da me e corsi verso la porta ma Rob mi bloccò e mi fece incrociare le braccia dietro la schiena.
"Lasciami andare!" Urlai.
Kevin si mise davanti a me squadrandomi da capo a piedi. Poi si avvicinò sempre di più fin quando le nostre fronti si toccarono.
"Voglio scoparti per bene"
Un tanfo di alcol uscì dalla sua bocca.
"Ti prego lasciami stare"
Sussurrai debolmente, ero terrorizzata. Kevin cominciò a baciarmi sul collo, lungo la mascella fino ad arrivare alla mia scollatura.
"No ti prego!"
Chiuse i miei seni tra le sue mani stringendoli sempre di più. Io mi divincolavo più forte che potevo ma era inutile, Rob era troppo forte.
Terminato il suo sporco lavoro mise una mano in mezzo alle mie gambe e l'altra sul mio sedere stringendolo forte.
"No, basta!"
Cominciai a piangere ma Kevin non si fermò.
Ad un tratto sentii la porta che si apriva.
Era lui, non potevo crederci. Alex.
"Ehi, che cazzo fai?!"
Corse verso di noi e prese Kevin per il colletto della camicia sbattendolo contro il muro.
"Non toccarla mai più, capito?!"
"Ok amico calmati, volevamo solo divertirci"
"Non con lei. Lei è mia!"
Sgranai gli occhi a quell'affermazione. Io non ero affatto sua.
Kevin staccò le mani di Alex dal suo collo e insieme a Rob uscirono da quella stanza.
Io ero ancora un po' scossa, mi sentivo confusa. Guardavo Alex che era poggiato con la schiena sul muro e mi fissava senza dire nulla. Anch'io ero poggiata al muro ma dall'altra parte della stanza. Continuavo a pensare a quello che aveva detto. 'Lei è mia'... la mia testa non pensava ad altro. Perché aveva detto che ero sua? Noi eravamo soltanto amici.
"Stai bene?"
Finalmente sentii la sua calda e magnifica voce. Mi limitai ad annuire con la testa asciugando le lacrime che si erano formate in precedenza. Alex lasciò la sua postazione e venne verso di me per abbracciarmi. Le sue braccia erano strette intorno a me e io assaporavo l'odore della sua pelle. Mi sentivo più sicura dopo quel gesto. Dopo un po' si staccò da me per guardarmi negli occhi.
"Che ci fai qui?"
Cavolo.
Non risposi, le parole non mi uscivano.
"Hai tolto gli occhiali, hai messo i tacchi, hai indosso un vestito sexy. Tu non sei così"
Abbassai lo sguardo, non sapevo cosa dire.
"L'hai fatto per me?"
Sgranai gli occhi e mi sentii avvampare le guance. Non avrei mai pensato di doverlo affrontare faccia a faccia. Ero in difficoltà. Prese il mio mento fra le mani costringendomi a guardarlo.
"Perché se l'hai fatto per me, sappi che ci sei riuscita"
I miei occhi non riuscivano a staccarsi dai suoi. Riuscire a fare cosa?
"Che intendi?"
"Intendo dire che quando eri in pista e ballavi, mi hai completamente rapito. Non riuscivo a smettere di guardarti"
La mia bocca si aprì dallo stupore.
"Eri una visione paradisiaca e mai avrei immaginato che una ragazza potesse affascinarmi tanto"
Vidi le sue labbra avvicinarsi alle mie, quelle labbra che aspettavo da due anni. Avevo fatto milioni di filmini mentali su di noi e non vedevo l'ora che accadesse.
Le nostre labbra erano a un millimetro di distanza, si sfiorarono per un millesimo di secondo ma io lo respinsi.
"Fermo"
Alex mi guardò con aria confusa. Io avevo le mani poggiate sul suo petto.
"E' vero, sono riuscita nel mio intento ma così non va bene"
Mi allontanai per paura di baciarlo. Andai nella direzione opposta dandogli le spalle.
"Non capisco, se io ti piaccio e tu mi piaci qual'è il problema?"
"Ecco l'hai appena detto. Io ti piaccio. Quando mai ti sono piaciuta?"
Mi girai per guardarlo.
"Quando ti ho confessato i miei sentimenti tu mi hai respinta e mi hai detto che saremmo rimasti solo amici. E ora che per una sera mi tolgo gli occhiali e metto un vestito 'sexy' tu cambi idea?"
Stavo gesticolando, il che lasciava intendere che ero davvero incazzata.
"Sono sempre io Alex, sia con gli occhiali sia con le lentine. Sia se resto in disparte e sia se ballo su di un palo"
Respirai con fatica.
Lui cercò di avvicinarsi ma io lo fermai con un gesto.
"Ti prego, lascia che ti spieghi Megan"
"Non c'è nulla da spiegare. Per te sono bella solo se faccio la puttana, ma io non sono così. Sono la Megan che conosci, quella dolce gentile e altruista"
"Non è vero, tu sei sempre bella. E' solo che non immaginavo che potessi avere un lato diverso. Pensavo fossi..."
"Una sfigata!"
Una lacrima scese dal mio viso.
"No, non è così"
"E allora perché hai cambiato idea improvvisamente, eh?!"
Le lacrime rigarono il mio viso, già sapevo che risposta mi avrebbe dato.
Feci per andarmene ma prima dovevo fare una cosa. Alzai il viso e lo guardai attentamente.
"Perché hai detto che sono tua?"
Aveva lo sguardo rivolto verso il basso.
"Guardami" dissi seria.
I nostri occhi si incontrarono ma guardarlo era una sofferenza. Perché era così stronzo?
"Perché l'hai detto?"
Stavolta la voce mi uscì strozzata.
"Perché io ti amo, e perché sono un cretino"
Si avvicinò a me e i nostri sguardi si incontrarono. Con i pollici asciugò le mie lacrime.
"Io sono solo uno stupido perché solo ora mi rendo conto che anche io sono innamorato di te. Ti ho vista con Kevin e stavo morendo di gelosia. Sei perfetta Megan: sei una splendida persona, hai un fisico pazzesco e sei bellissima. Sei unica, credo proprio che ragazze come te siano rare. Tu vali più dell'oro"
Caspita. Non mi aspettavo una dichiarazione del genere, era commovente.
Mi scappò un sorriso.
"E il tuo sorriso..."
Passò il pollice sulle mie labbra. Ero rimasta incantata da quanto mi aveva detto, nessuno mi aveva mai fatto una dichiarazione così. Ma perché se n'era reso conto solo stasera? Non potevo tollerarlo.
"Io ti amo Alex, ma mi dispiace. Non posso. Non voglio continuare a soffrire"
Lo staccai da me e camminai in direzione della porta.
"Megan"
Mi bloccai.
"Scusami se ti ho fatta soffrire, non ti merito. Hai tutte le ragioni del mondo per aprire quella porta e andartene"
Poggiai la mano sulla maniglia della porta.
Ma che stavo facendo? Erano due anni che aspettavo quel momento e adesso che era finalmente giunto mi stavo tirando indietro come una codarda.
Mi girai nella sua direzione e corsi ad abbracciarlo.
"Scusami scusami scusami"
Gli sussurrai all'orecchio.
"No, scusami tu per averlo capito tardi"
Sciolsi l'abbraccio per guardarlo negli occhi.
"Non m'importa se solo ora ti sei reso conto dei tuoi sentimenti. Io voglio stare con te"
Mi sorrise come mai aveva fatto.
"Ti prometto che non soffrirai più mia dolce Megan"
I nostri occhi non smettevano di cercarsi e i nostri volti si avvicinarono sempre più. Finalmente le nostre labbra si toccarono, era una sensazione meravigliosa. Mi sentivo in Paradiso. Le sue labbra erano morbide e avevano un sapore bellissimo. Sentii qualcosa punzecchiare sulle mie labbra, era la sua lingua che chiedeva accesso alla mia. Glielo concessi e le nostre lingue iniziarono a sfiorarsi e ad intrecciarsi. Le mie mani stringevano i suoi capelli, non volevo staccarmi da lui per nessuna ragione al mondo. Quel bacio durò un'eternità, le nostre labbra non riuscivano a staccarsi.
"Mh mh"
Alex si staccò.
"Che c'è, ti sei già stancato?"
Feci finta di mettere il broncio. Lui rise, era qualcosa di meraviglioso.
"No, volevo solo dirti una cosa"
I suoi occhi mi scrutarono per bene.
"Lo sai che con questo vestito sei davvero sexy? Mi fai impazzire"
  
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