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Autore: ReaRyuugu    24/08/2014    2 recensioni
Ah, tutto ciò era così tanto tipico del suo personaggio.
Ciò che è successo, dopo, nella stanza d'ospedale 444.
{MuraNice - Murasaki x Nice} {Ispirata alle vicende dell'episodio 7 di Re:_Hamatora, pertanto contiene SPOILER}
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Murasaki, Nice
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Buonasera a tutti!
Chiunque abbia avuto la fortuna o sventura di leggere più di uno dei miei scritti, probabilmente saprà già che quando scrivo qualcosa prima di una storia oltre che in fondo è perché voglio mettere le mani avanti e fasciarmi la testa prima di cadere.

Prima di tutto: contiene SPOILER in quanto si basa sull’ultimo episodio ad oggi uscito, il 7 della s2.

Inoltre volevo avvisare fin da ora che POTREBBE essere un pochettino ino ino ino anche se spero di no OOC, anche se la certezza non ce l’ho nemmeno io perché… beh, non ho mai esaminato così tanto in profondità i personaggi di Nice e Murasaki, devo ammetterlo, ma ho comunque voluto scrivere questa cosina fluff per i motivi che scriverò nei commenti in fondo.
Fino ad allora, stay tuned ~!

 

 

 

 

{ Il lato luminoso della medaglia

 

 

 

 

Ah, tutto ciò era così tanto tipico del suo personaggio.

Occhi leggermente sgranati e respiro bloccato, Murasaki non poté fare a meno di pensarlo quando la sua bocca si era ritrovata del tutto impossibilitata ad emettere fiato, il viso di Nice vicino – forse troppo vicino, più di quanto ricordava che fosse mai stato – e le labbra premute sulle sue. Un gesto così improvviso, apparentemente illogico ed egoista poteva essere, nell’assurdo di quella situazione, solo estremamente coerente con il carattere dell’altra metà del duo di cui faceva parte: avrebbe dovuto intuire le sue intenzioni già quando aveva portato il pollice vicino al suo volto per pulirlo dai chicchi di riso rimastigli noiosamente appiccicati alla bocca. Anche se, conoscendo Nice, c’era la possibilità che neppure lui fosse davvero sicuro di ciò che sarebbe successo da quel momento in poi: era entrato in quella stanza con quell’obiettivo, oppure l’idea di spingersi oltre gli era venuta lì per lì? In ogni caso, qualsiasi fosse la risposta, non c’era dubbio che quel ragazzo non avesse proprio una gran cognizione dei pensieri altrui: quante possibilità c’erano che, baciando qualcuno in quel modo senza che vi fossero precedenti che potevano suggerire che fosse una buona idea, l’altro non si sarebbe allontanato esprimendo a gran voce il proprio disappunto? Stava forse facendo affidamento sul fatto che, ingessato e bloccato in quel letto d’ospedale, era pressoché impossibilitato a muoversi, e che se proprio fosse andata male non si sarebbe preso quelle grandi botte che si meritava?
Murasaki si concesse un mezzo sorriso quando quell’altro si divise, scrutando da dietro le palpebre ora socchiuse gli occhi di Nice guardare prima lui, quasi spaventati, per poi dirigersi altrove con una punta di imbarazzo. Che avesse capito che anche stavolta, come molte, tante, troppe altre volte gli era andata bene?

- … hai ragione,sta roba fa un po’ schifo. – borbottò, cercando di evitare in ogni modo lo sguardo del compagno e puntandolo ora sugli onigiri che aveva fatto lui stesso e che l’avevano – stando alla sua versione dei fatti – fatto ritardare così tanto per venirlo a trovare. L’altro scrollò appena le spalle, giusto quanto gli fu permesso di fare dalle fasciature: stava iniziando a credere che non fosse proprio tutta la verità, e che persino lui con la sua mentalità tanto libera e spensierata in quel momento si fosse ritrovato ad affrontare dei demoni misteriosi che gli avevano sbarrato la via d’uscita. Che nome avevano? Incertezza, paura, senso di colpa? Avrebbe tanto voluto saperlo, ma già sapeva che non avrebbe mai sentito nessuna parola collaborativa dalla voce di Nice.

Lo conosceva, ormai, lo conosceva anche più di ogni altro. E proprio perché aveva piuttosto chiaro chi fosse, la frase che seguì gli uscì dalle labbra nel modo più naturale possibile.

- Vuoi rifarti la bocca? –

- Stai scherzando? Non ho un soldo con me, e in ogni caso le macchinette dell’ospedale fanno tutte decisamente sch-… -

Stavolta fu il turno di Murasaki di prenderlo di sorpresa, godendosi ancora per qualche attimo le sue labbra screpolate ma morbide mentre, sporgendosi per quel poco che serviva, di nuovo si ricongiunse a lui; sfortunatamente una manciata di secondi dopo fu costretto ad allontanarsi, tornando con la schiena e col capo appoggiato a quel letto di cui finalmente poteva fidarsi – visto che Ratio aveva avuto il buon senso di nascondere il telecomando che aveva procurato in lui più dolori che agevolazioni.

Chiuse gli occhi e, quando li riaprì, Nice si era voltato verso la finestra, di nuovo evitando di guardarlo direttamente. Sorrise appena, scorgendo sulla sua faccia le sopracciglia appena appena incurvate e un rossore leggero, a malapena percettibile, che gli illuminava le guance: era raro vederlo in quel modo e, di conseguenza, era segretamente quasi contento di aver scosso la sua espressione tipicamente allegra e fuori dal mondo.

- Le tue frasi da abbordaggio sono terribili, comunque. – lo sentì mugugnare, le mani che si stringevano alla coperta su cui era seduto. L’altro non fece una piega, sbuffando divertito.

- Meglio di te che non ci hai nemmeno provato. – ribatté semplicemente, e dopo quella risposta il silenzio parve cadere più pesante che mai in mezzo ai due. Non che ci fosse da biasimare nessuno: Murasaki non si era mai trovato in una situazione del genere, ma capiva da solo che era normale non sapere cosa dire. Sospirò, avvertendo allo stesso momento anche Nice fare lo stesso, e di nuovo non poté che sorridere.

- Ero sicuro che non saresti più venuto. – mormorò, decidendo così di spezzare quell’opprimente mutismo. Il ragazzo dai capelli castani, stizzito, si voltò immediatamente verso di lui.

- Ma che considerazione hai di me? – sbottò, ancor più accigliato – Non sono così stronzo! –

Non gli servì neanche replicare a quell’affermazione, si limitò ad alzare un sopracciglio e guardarlo dritto in faccia per sciogliere quel broncio e metterlo con le spalle al muro.

- … non mi guardare così, va bene, va bene, a volte un pochino lo sono, ma non questa volta! –

Era già il secondo scossone che stava dando alla sicurezza di Nice da quando era lì con lui, e probabilmente non era mai stato così tanto soddisfatto in tutta la sua vita. Doveva proprio finire in ospedale per averla vinta, una volta tanto, su di lui? Avrebbe tanto voluto possedere un registratore, in quel momento, giusto per dimostrare al mondo che aveva sentito davvero la sua diretta ammissione di essere una persona altamente discutibile.

In mezzo a quell’attimo di autoglorificazione sentì di nuovo uno sbuffare scocciato, segno che l’altro ragazzo aveva ben visto il sorriso sornione stamparsi sulla sua faccia: aveva già capito cosa gli stava passando per la testa? Probabilmente sì.

- Visto che mi trovi così tanto pessimo, allora perché l’hai fatto? – lo incalzò, incrociando le braccia con un certo tono accusatorio. Murasaki sbatté le palpebre, inclinando il capo.

- Fatto cosa? –

- Il… il bacio. L’hai ricambiato, no? In genere non si bacia una persona che non piace… - fece una pausa, portandosi una mano sotto al mento con fare pensoso - …  a meno che non sia una sorta di bacio di Giuda, o qualcosa del genere. –

- In pratica, mi stai dicendo che o sono un fesso invaghito di te o sono un traditore. – ribatté l’altro, di nuovo sprofondando con la testa nel cuscino. No, un traditore non sarebbe mai potuto esserlo, in quanto del tutto incapace a tener su un inganno: per quanto la sua coscienza gli ripetesse continuamente di andare contro quel ragazzo che quasi ingiustamente gli aveva sottratto il titolo di miglior studente della Facultas, mai una volta aveva pensato seriamente di inimicarselo, per quanto le loro idee fossero spesso così radicalmente discordi e il suo atteggiamento dannatamente irritante. La prova più evidente della sua incapacità a mentire era proprio il suo essere lì, privato di ogni forza e costretto ad una brandina scomoda e orribilmente pericolosa: non aveva mai realmente pensato di tradire Nice, quando si era trovato davanti ad Art, ma solo di tentare di guadagnarsi la fiducia di colui che un tempo era un loro alleato quanto bastasse per garantirsi un’apertura e attaccarlo quando le sue difese si erano abbassate. In quel caso allora sì, a lui aveva dato il suo personalissimo bacio di Giuda con l’ausilio di una pistola e di un proiettile, ma non aveva proprio idea che questo avrebbe davvero portato alla resurrezione di una specie di esaltato messia.

Tutto ciò, comunque, altro non era che una scusa per sfuggire dal fulcro della questione: perché non aveva esitato a baciare Nice? Sospirò, e stavolta fu lui a distogliere lo sguardo.

- È difficile da spiegare. – mormorò pur sapendo che questa non poteva in nessun modo essere una risposta soddisfacente, cosa che lo spinse quindi a costringersi ad argomentare con maggior precisione – Senza scivolare in banalismi come linee sottili tra odio e amore e simili, la verità è che ho sempre provato sentimenti ambivalenti nei tuoi confronti. Sei la persona che ha scavalcato le mie abilità senza che potessi far niente per riscattarmi, e da lì non ho potuto fare a meno di farmi irritare dai tuoi difetti. Io… credo di disprezzare dal profondo questo tuo insopportabile atteggiamento da antieroe al di sopra di ogni preoccupazione, legame o strategia d’azione, e ancora di più odio che la maggior parte delle cose che fai d’impulso e di testa tua finiscano comunque per andare bene. Poi beh, il fatto che quelle che finiscano male lo facciano nel modo più drammatico possibile è un altro discorso. –

Si fermò, solo per voltarsi e guardare un’oscurità profonda pervadere l’espressione sempre più irritata dell’altro ragazzo. Sospirò, rilassando anche i propri lineamenti tesi dopo quello sfogo, decidendo poi di non sfuggire con gli occhi verso qualche dettaglio esterno a loro: nonostante le parole che sentiva di voler pronunciare gli si stessero bloccando nella gola, voleva e doveva essere sicuro di comunicargli tutto con la maggiore schiettezza possibile. Non poteva far finta di niente, facendo vagare l’attenzione come se quel discorso non fosse importante! I suoi pensieri stavano finalmente tornando al loro posto dopo essere stati per così tanto tempo in un caos confusionario e quasi doloroso, e se voleva che la sua mente tornasse limpida doveva continuare a dar fiato a ciò che provava.

- … però non ho mai potuto fare a meno di pensare che in fin dei conti quello sia un ruolo in cui tu ti stai forzando, e che per qualche motivo che non conosco tu preferisca nasconderti dietro questa specie di facciata di indifferenza per mascherare ogni altro sentimento. Certo, non nego che tu sia comunque una persona irresponsabile, lunatica e un po’ tanto egocentrica – sbuffò divertito al disappunto che tornò sul viso di Nice, continuando però a parlare ora che le parole fluivano libere senza più alcuna costrizione – ma so anche che in fin dei conti non sei davvero una cattiva persona. Ho imparato a conoscerti nel corso degli anni, ho iniziato ad intuire la persona che credevo fossi e che mi hai confermato di essere venendo qui, e sebbene questa abbia ancora dei lati oscuri e delle facce che non conosco non posso fare a meno di sentirmi attratto da essa. Inoltre… il motivo che è stato la base del mio astio, ovvero la nostra differenza di potenziale, ora che ho perso il mio Minimum non ha senso d’esistere. Quindi… - sorrise, e la gioia illuminò tutto il suo volto come se un raggio di sole avesse deciso in quel momento di filtrare dal vetro della finestra e carezzargli gentilmente i lineamenti di solito tanto seri - … tanto vale che io mi decida a considerare una volta per tutte il lato più luminoso della medaglia, invece di impuntarmi su quello un po’ consunto e rovinato che mi sono ostinato a guardare fino ad ora, hm? –

Il silenzio scese di nuovo, ma non era teso e inquieto come quello di poco fa. C’era sempre un velo di imbarazzo, tanto per lui quanto, chiaramente, per Nice, ma nessuno dei due pareva essere a disagio dopo quel discorso. Certo, c’era da dire che ripensandoci sembrava davvero qualcosa di assurdo: fino a quel momento non aveva mai esitato a mantenere intatta la propria compostezza, eppure com’era che tutto d’un tratto, dopo un paio di baci, decideva di aprirsi in quel modo? Il sorriso che si era stampato poco prima sulle sue labbra non ne voleva proprio sapere di andare: forse i suoi pensieri si erano scombussolati ancora di più, ma se non altro c’era una luce a cui non poteva fare a meno di appigliarsi, la consapevolezza che sebbene fosse stato ciò che aveva portato il proprio mondo a capovolgersi, forse la perdita della propria abilità sarebbe potuta essere essere un trampolino di lancio verso un nuovo sé, più sincero e meno appesantito dall’amarezza che in fin dei conti non aveva mai smesso di provare.

Osservò Nice mordicchiarsi le labbra, guardando basso mentre di nuovo le sue gote prendevano tinte scarlatte e rosate. L’aveva forse convinto con quel discorso, nonostante tutti gli insulti con cui era partito? Ridacchiò, inclinando la testa.

- E tu invece perché l’hai fatto? – lo incalzò, deciso a non far morire la conversazione proprio in quel momento. Adesso anche lui pretendeva la spiegazione di Nice, anche se doveva mettere in conto che forse l’altro non sarebbe stato altrettanto esauriente.

Lo vide sospirare leggermente, chiudendo le palpebre prima di distogliere lo sguardo e forzarlo di nuovo su di lui: a quanto pare anche lui aveva deciso di non tentare di sfuggire in alcun modo a quella situazione, motivo per cui Murasaki sentì chiaramente uno o due battiti più forti degli altri risuonargli in mezzo al petto.

- Hai… in un certo senso ragione quando dici che sono egocentrico. – borbottò, passandosi una mano dietro la testa – Ma per me è più facile pensare a cosa fare adesso e subito per risolvere qualche problema, piuttosto che pensare troppo alle cose o alle persone che ne vengono coinvolte. E… penso sia anche per questo che fino ad ora non mi sono accorto di quello che provavi e che provavo pure io. – deglutì, il suo respiro che diventava quasi tremolante – Perché siamo sempre stati insieme, al punto che ormai l’eventualità che il nostro duo si separasse mi sembrava impossibile. Però ecco, quando ieri ti ho visto in quello stato, quando ho aspettato tremando l’ambulanza ritrovandomi a pregare che arrivasse alla svelta, è stato il momento in cui ho capito che sei più importante per me di quanto realizzassi, e che fino ad ora mi sono soffermato anche troppo su cose che forse avrebbero meritato una considerazione un po’ minore da parte mia. E non dire nulla, lo so già che ricomincerai ad insultarmi e lo capisco pure io che è da egoisti arrivarci proprio in un momento come questo, però… ! Non voglio più rischiare di trovarmi senza di te, voglio che continuiamo ad essere un duo per quanto più tempo possibile, ok?! Quindi… - di nuovo si morse il labbro, facendo scivolare la mano verso quella di Murasaki che costretta dal gesso sbucava appena appena dalle fasciature - … quindi rimaniamo insieme. –

L’altro ascoltò tutto con estrema attenzione, sentendosi lui, in quel momento, lo scemo con le guance arrossate. Non esitò tuttavia ad allacciare debolmente le dita a quelle di Nice, sentendo un tepore piacevole strusciare contro i suoi polpastrelli: era davvero patetico emozionarsi per una piccolezza del genere, ma in ogni caso quello era l’ultimo dei suoi pensieri.

Tornò a sorridere, chiudendo le palpebre mentre una risata leggera scuoteva il suo corpo.

- Tutti questi discorsi per evitare quelle due paroline tanto facili che a quanto pare proprio non riusciamo a scambiarci. – commentò, divertito – Con questo e con il fatto che fino ad ora siamo stati quasi del tutto all’oscuro di ciò che proviamo, possiamo dire di essere ufficialmente due persone sentimentalmente impedite. –

- Ah, io almeno non uso frasi da abbordaggio scontate e di pessimo gusto. –

- Sappiamo entrambi che ne saresti perfettamente capace, hai solo bisogno dell’occasione giusta. –

Ci fu un attimo di silenzio, spezzato dallo sbuffare di Nice e dalla risata che ne seguì subito dopo. Murasaki non poté che rimanerne contagiato, lasciando che con quella piccola manifestazione di felicità svanissero, anche solo per un attimo, tutte le preoccupazioni nei confronti di ciò che stava per abbattersi su di loro.

Dopotutto era chiaro che fossero nel pieno di una guerra, e che momenti di pace come quelli sarebbero stati via via sempre più rari e preziosi come gioielli – quindi perché non goderseli? Perché non dimenticare per un attimo il baratro oscuro verso il quale si stavano inevitabilmente dirigendo senza realmente sapere cosa vi avrebbero trovato in fondo, e lasciarsi riscaldare da quella sensazione nuova che era nata nel cuore di entrambi? Forse poteva essere un pensiero stupido e irrazionale, ma era probabile che anche qualcosa del genere, anche solo la consapevolezza di esserci l’uno per l’altro e di condividere un legame che sembrava starsi stringendo così tanto potesse essere dei punti di salvezza a cui aggrapparsi quando la situazione sarebbe precipitata di nuovo.

Le risa si acquietarono lentamente, lasciando un’espressione contenta sul viso di entrambi; data un’occhiata all’orologio Nice si alzò, lisciandosi i pantaloni sulle gambe e voltandosi di nuovo verso il compagno.

- Ora penso di dover andare. – gli disse, avvicinandosi a lui prima che alla porta d’uscita – Cercherò di tornare domani e… e dopodomani, e tutti i giorni in cui ti terranno qui. Non garantisco per il pranzo, però. –

- Tranquillo, non penso morirò di fame anche senza. – anzi, forse è più probabile che continuerò a vivere, pensò, ma stavolta decise di tacere.

- Oh, io invece morirò di fame di sicuro. Ecco perché devi tornare alla svelta. –

- Hmpf… va bene, va bene. – concluse, chiudendo le palpebre un attimo prima di vedere il volto di Nice abbassarsi sul suo.

E sorrise, Murasaki, accogliendo il calore delle sue labbra che di nuovo si premevano contro le sue.

 

 

 

Ohhh beh forse tra gli avvertimenti dovevo scrivere anche che IO I TITOLI NON LI SO DARE e vabbé.

Comunque, salve a tutti! Hamatora è stata fin dalla stagione invernale una delle serie che più mi ha colpito, nonostante i suoi vari difetti. ADORO i personaggi e la storia di base, ma più di ogni altra cosa il mio cuore si disarma automaticamente tutte le volte che mi trovo davanti una fanart o un’art ufficiale con Ratio e Birthday.
Quindi, cosa poteva essere la mia prima produzione a riguardo, se non una sentitissima MuraNice?

aspetta, cosa…

No, a parte gli scherzi – è stata una sorpresa anche per me ritrovarmi a scrivere di questi due prima che dei due quasi canonicamente sposati della serie, e penso che ciò che mi stia trattenendo dal farlo è l’eventualità che BIRTHDAY POSSA MORIRE, ma comunque, tralasciando tutto questo---

Dovete sapere che non ho mai provato un amore particolarmente spudorato per Nice, diciamo che un po’ tutto ciò che Murasaki dice in questa fanfic sono gli estratti filtrati dei miei pensieri nei suoi confronti. La questione è che adoro Murasaki, e fino ad ora l’ho visto legato a Nice da un rapporto puramente lavorativo, ma dopo l’ultimo episodio il mio cuore si è scaldato e ha deciso che la MuraNice è qualcosa che devo prendere maggiormente in considerazione.

motivo per cui sto lentamente cercando di superare le mie opinioni negative nei confronti di Nice per far funzionare questa ship il meglio che posso, perché quando mi innamoro di una coppia e poi finisco per pentirmene è sempre brutto (?).

Questa oneshot è quindi un po’ un esercizio personale per vedere se effettivamente i due possano funzionare, assieme, e devo dire che non mi dispiace ciò che ne è uscito. Il fatto che ci sia qualche divagazione qua e là è un tentativo di seguire il filo logico di Hamatora, ovvero talvolta quasi completamente inesistente, e spero di non aver esagerato.

phew,sto commento è quasi più lungo della fanfic stessa.

Al solito ringrazio chi passerà, leggerà e commenterà ~ fatevi sentire se ci siete e ditemi cosa ne pensate, ho bisogno di più gente con cui che segue Hamatora con cui scambiare opinioni!
Alla prossima ~

   
 
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