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Autore: Lady_Loire    24/08/2014    3 recensioni
Spin off post "L'amore che non ti ho detto"
-Ti ho sentito sai! Con William! Vuoi una pausa! Mi vuoi lasciare come se nulla fosse eh?-
Miller voltò gli occhi al cielo in uno sbuffo, non aveva capito proprio niente
-Leon lascia che ti...- ed ecco tutto il cocktail arcobaleno andare a vivacizzare la già particolarmente vivace maglia del giapponese che si alzò sconvolto dal getto freddo
-Ma sei imbecille?- urlò, non arrivò nessuna risposta, solo un gancio destro che gli scardinò la mandibola.

L'amore non è bello se non è litigarello... dicono.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'L'intreccio della vita'
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Quattro pugni e una proposta Quattro pugni e una proposta

Aveva venduto quell'appartamento. Troppi ricordi stagnavano nelle pareti, ogni singolo centimetro di quella casa aveva qualcosa da raccontare e lui non aveva più voglia di stare a sentire.
Leon consegnò le chiavi alla bellissima nuova inquilina, che subito corse a stringere il fidanzato
-Mi mancherà un po'- sospirò voltandosi, Tetsuya gli sorrise e gli dedicò un occhiolino da sotto gli occhiali da sole
-Sali in macchina, torniamo al nostro super attico e festeggiamo come si deve-
il castano guardò il fidanzato con cui conviveva da ormai due anni e sospirò
-Sei senza cuore! Io parlo dei miei sentimenti e tu?-
-Che ne dici di film in poltrona e sessone?- gli aprì lo sportello e lo invitò ad accomodarsi, Leon alzò la mano
-Io ci sto! Film e sessone!-

tirò il lenzuolo a coprire il corpo e guardò il fidanzato aspirare dalla sigaretta elettronica. Allungò una mano al suo petto e arricciò un piccolo pelo moro
-Sembri un ragazzino, Tetsy- sbuffò quasi annoiato
-Oooh ma come siamo generosi con i complimenti oggi- rise il giapponese infilando una mano sotto le coperte e issandolo addosso al suo petto
-Leon...-
-Mh?- si fissarono un paio di secondi, dei piccoli sorrisi accennati, poi il giapponese gli morse il naso e scoppiò a ridere
-AHI! Brutto idiota! Sei idiota!- e così cominciò una grandiosa guerra di cuscini. Le risate dei due riempivano la stanza, ben presto anche le piume le seguirono e dopo le piume tornarono i gemiti rochi, tornarono gli ansimi e le urla ed infine, poco prima del respiro leggero del sonno, il nome degli amanti, strozzato in un gemito d'orgasmo.

Leon finì di compilare l'ennesima richiesta di non si ricordava nemmeno cosa e la stampò, il lavoro in ufficio era così noioso. Alzò lo sguardo verso lo studio di Tetsuya, vuoto.
-Ma dove...- si alzò e lo cercò all'area relax, niente, girò per qualche ufficio senza ottenere risultato, così, stufo di cercare quel cretino, optò per tornare a lavoro.
Prese i documenti da far firmare a William e s'incamminò alla porta del presidente. Stava per bussare quando sentì la voce del proprio ragazzo, proprio all'interno dell'ufficio
-Non posso più aspettare-
-E quindi, vuoi prenderti una pausa?-
-Si, ne ho bisogno e sono certo che Leon capirà...- il castano si ritirò, quasi scottato, dalla porta
Una pausa? voleva lasciarlo?
Tappò la bocca con le mani riuscendo a malapena a strozzare un singhiozzo; no, ci doveva essere una spiegazione...
quando Miller tornò alla postazione di lavoro il telefono di Leon vibrò appena
“questa sera ti porto al Pub, devo parlarti”
chiuse quell'affare infernale e lo lanciò in borsa, non voleva minimamente lagnarsi, oh si! Miller avrebbe pagato appieno ogni parola pronunciata.

Alla macchina Tetsuya gli arrivò alle spalle e lo strinse con amore
-Leoncino!- gli baciò il collo -non mi hai risposto!-
-Lasciami in pace! Voglio andare a casa ok? Sono stanco!- lo spintonò per poi salire sulla loro sportiva
-Hey! Si può sapere che ti prende? Voglio solo uscire con il mio fidanzato a divertirmi!- sbottò l'altro prendendo il posto di guida e voltandosi a guardarlo negli occhi, Leon lo incenerì con lo sguardo poi ringhiò
-E va bene! Usciamo!- si voltò talmente tanto da riuscire a dargli completamente la schiena, il giapponese sospirò appena, quasi arreso agli strani capricci del compagno.
Insomma forse non era la serata migliore per uscire, ma davvero non poteva più aspettare, davvero.
Il locale era poco affollato, l'umore era a terra, il drink che stava bevendo faceva schifo, la maglia che aveva indossato quell'imbecille del suo compagno era squallida; che serata di merda...
-Leon...- l'altro gli prese una mano che subito venne schifata
-Che vuoi?-
-Senti, non so che ti prende ma io devo parlarti ok?-
-Ah si? E per dirmi cosa? Che sei stufo di me?- sbraitò
-Cos...?- il giapponese lo fissò stranito e questo, apparentemente, fece imbestialire ancora di più Leon che scattò in piedi
-Ti ho sentito sai! Con William! Vuoi una pausa! Mi vuoi lasciare come se nulla fosse eh?-
Miller voltò gli occhi al cielo in uno sbuffo, non aveva capito proprio niente
-Leon lascia che ti...- ed ecco tutto il cocktail arcobaleno andare a vivacizzare la già particolarmente vivace maglia del giapponese che si alzò sconvolto dal getto freddo
-Ma sei imbecille?- urlò, non arrivò nessuna risposta, solo un gancio destro che gli scardinò la mandibola. Non fece niente per rispondere alla sfuriata del fidanzato, cercava solo di difendersi
-Leon! LEON! Ascoltami!!-
e così in meno di un minuto furono cacciati a pedate dal locale. Bagnati, sporchi di polvere e sudati per la fatica.
Tetsuya sputò a terra del sangue proveniente dal labbro, spaccatogli al terzo o quarto pugno, e si voltò a fissare Leon che piangeva disperato rannicchiato a terra.
-Bene, perfetto...- sospirò aspirando dalla sigaretta elettronica, fortunatamente ancora integra nella sua tasca. Sentì  Leon alzare lo sguardo a fissarlo, sicuramente stava cercando di incenerirlo, fortunatamente il suo castanino non era un kriptoniano.
-Ora che siamo qui, fuori da questo fottutissimo locale di merda, sporchi e io pure pesto... mi vuoi stare a sentire?- si voltò a guardarlo
Tetsuya era arrabbiato, era parecchio arrabbiato, be alla fine cavoli suoi, aveva deciso lui di lasciarlo!
-Avanti, parla stronzo!- si alzò in piedi e lo fronteggiò, Miller non parve per nulla impressionato, anzi si mise a cercare qualcosa in tasca, sigaretta tra le labbra
-Partiamo con il dire che non hai proprio capito un cazzo oggi...- sbuffò continuando a cercare
-Stavamo parlando di una vacanza che voglio fare... voglio fare con te cretino, ok?- guardò gli occhi azzurri sgranarsi appena ma lo frenò premendo un dito sulle sue labbra
-Chiudi quel forno e ascolta! Ho preso una decisione e ne ho parlato a William, lui è il nostro datore di lavoro e ci da lui le ferie no?-
-E allora cos'è che dovevo capire?- sbottò riferendosi alle parole del compagno li, in quell'ufficio di merda quella stessa mattina
-Devi capire che io sono diverso da te! Tu sei indipendente trasgressivo e un po troia... proprio come me!- fermò l'ennesimo cazzotto diretto al suo naso e continuò spazientito
-Ma io credo in un valore, un valore molto importante nella tradizione giapponese. La famiglia- Leon lo guardò, forse stava capendo?
-La mia, di famiglia mi ha ripudiato, ovviamente. Chi vorrebbe un cane come me nella discendenza?- rise e mollò il pugno del compagno che subito cadde lungo il fianco, gli accarezzò i capelli scombinati e gli aggiustò un sopracciglio
-Sono venuto qui a studiare e ho trovato un cane quanto me, tutto intento a leccarsi le ferite...- sorrise ancora lasciando scendere il pollice fino alla guancia del compagno, rigata da una lacrima
-Con questo cane sono fidanzato da quattro anni, da due ci convivo. Mi ha fatto tornare a credere in quel valore che il mio cuore aveva cercato di dimenticare; mi ha fatto provare il desiderio di tornare ad avere una famiglia...-
estrasse da una tasca una piccola scatolina blu, Leon tappò la bocca, incapace di dire nulla.
-Leon Cook, dopo questa magnifica serata e questo splendido pestaggio che mi ai riservato con tanto amore...- aprì la scatolina rivelando un anello in oro bianco, molto elegante e maschile -vuoi sposarmi?-
il castano continuava a non muoversi, a piangere fermo immobile con le mani ancora a strozzare i singhiozzi
-Leon? Basta anche u...-
-Ma certo che ti sposo, brutto idiota!! cretino!- gli si lanciò al collo continuando ad insultarlo più o meno in maniera sensata, Miller strinse il compagno in un abbraccio e gli sussurrò all'orecchio
-Ti amo-
-Anche io ti amo, Tetsy-
-Ma ora ti prego portami a casa, ho bisogno del ghiaccio...-

-ò-ò-ò-ò-ò-ò-ò-ò-ò

-Però Zio Leon sei un po' stupido...- sbuffò Katy tornando a leccare il suo bel cono gelato -Zio ti voleva chiedere di sposarlo e tu lo hai massacrato!-
-Vedi che la mia nipotina è saggia?- sospirò Tetsuya ingoiando l'ennesimo chicco d'uva, ovviamente sputato con l'aiuto di una potente gomitata del suddetto stupido
-Smettetela voi due! Sempre a complottare contro di me!- Leon si stese meglio su quella sabbia caraibica dove stava passando le ferie con quel cretino di suo marito e la sua bellissima nipotina Katy, di ormai dodici anni. Aveva chiesto lei di raccontare quella vecchia storia.
Guardò la fede che portava al dito da ormai otto anni e sospirò
-Zio... poi mi racconti di nuovo di quando lo Zio Leon è caduto nel fiume?- Miller scoppiò a ridere
-Oh si!! è sempre uno spasso ricordare come sguazzava tutto.. ahu!!!-
-Ma la smettete di sparlarmi dietro in mia presenza?- si alzò inviperito
-Oh dai amore, la piccola vuole saperlo!-
-La piccola assisterà al tuo omicidio in diretta!-
Katy continuò a mangiare il gelato seguendo con lo sguardo i due parenti inseguirsi per la spiaggia candida. Erano strani, ma assolutamente magnifici assieme.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Piccola One-shot dedicata pienamente a Leon- sama e compagno bello!
Tutta per te Kurama U_U

Se vi è piaciuta fatemelo sapere in qualche modo: piccioni viaggiatori, recensioni... quello che volete!
alla prossima, Loire
   
 
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