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Autore: Elaine_s    25/08/2014    1 recensioni
Ambientata durante la 4a stagione.
Derek è stanco di tutto ciò che gli sta succedendo, e sopraffatto da tutto crolla e decide che l'unico modo per sopravvivere sia scappare. Il branco però, vuole aiutarlo. Stiles neanche vuole lasciarlo, e sembra essere l'unica in grado di poterlo aiutarlo e farlo ragionare.
[Pre-Sterek] [Fem!Stiles]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti,
comincio con il dire che è la prima volta che pubblico una storia, ma stasera mi sentivo veramente ispirata e perciò è uscita questa cosa, che nemmeno io so cos'è, ma sentivo di volerva pubblicare. L'ho scritta ascoltando What doesn't kill you di Kelly Clarkson, da qui il titolo infatti e pensando a un Derek umano, stanco di continuare a combattere contro tutto ciò che accade intorno a lui, e distrutto dal fatto di non essere più un lupo decide di scappare lontano da Beacon Hills preso dallo sconforto. Il branco però vuole aiutarlo, ma Stiles sembra l'unico in grado di farlo ragionare e aiutarlo a ritrovare il suo coraggio.
Derek potrebbe sembrare un po' OOC da com'è nella 4a stagione, ma secondo me potrebbe essere possibile che crolli dato tutto quello che sta passando, e inoltre qui è andato a letto con Braeden, ma la cosa è finita lì. Stiles invece è una femmina, perchè mi chiedo sempre come andrebbero le cose se lo fosse, perciò non potevo non renderlo femmina. Di conseguenza non sta con Malia, ma è solo una buona amica per lei.
Detto ciò, vi lascio alla storia e spero con tutto il cuore di ricevere un parere, sopprattuto critiche o suggerimenti; spero non ci siano errori ortografici, ma l'ho scritta di getto e non è betata.
Buona lettura, E.

What doesn't kill you.


Erano momenti di panico, di dolore, nessuno sapeva cosa fare o dire per migliorare la situazione, per impedire il disastro.
Poi all’improvviso capii, ero l’unica a poter fare qualcosa, perché io e lui eravamo simili. Perché Derek ha provato e prova lo stesso dolore contro cui anche io combatto ogni giorno. Perché siamo completamente diversi, ma infondo siamo uguali. E allora, seppi subito cosa fare, quale sarebbe stata l’unica mossa utile per impedire che si arrendesse, che si spezzasse completamente.

E mi ritrovai in un istante davanti la splendente Camaro già in moto, pronta a partire, sotto lo sguardo sconcertato di alcuni e consapevole di altri. E allora urlai, urlai con tutto il fiato che avevo –TU NON PUOI ABBANDONARCI. –

- TU NON PUOI SCAPPARE. NON PUOI SMETTERE DI COMBATTERE, DEREK. Tu non puoi semplicemente ignorare il problema, fuggire, perché non l’hai mai fatto, non sei tu. Perché hai sofferto troppe volte, sei caduto e ti sei rialzato altrettante volte, non hai mai mollato e non lo farai ora. E come lo so io, lo sai anche tu, è inutile che tenti. –

Per tutta risposta ricevetti da Derek, un’occhiata che sembrava espandere aria gelida ovunque, tanto era fredda e impenetrabile, ma quello era un segno, una prova, perché oramai io e lui abbiamo affrontato troppo insieme, per non sapergli leggere dentro. E fu quello sguardo, la sua posa che mi diede il coraggio di continuare fregandomene degli altri – E’ inutile che tenti, perché tu sei un guerriero Derek, perché hai perso tutto, ma sei andato avanti, hai ricostruito te stesso pezzo dopo pezzo, perché ne sei uscito, e non importa che tu sia più freddo, più solitario, più diffidente verso il mondo perché questo è il tuo modo di sopravvivere e per quello che hai passato è più che giusto, perché potevi diventare uno psicopatico in cerca di vendetta come tuo zio, o impazzare completamente. Ma hai stretto i denti e non ti sei arreso al dolore, hai indurito la tua corazza, ma sei rimasto integro. Perché hai avuto il coraggio di uccidere tuo zio, di affrontare le conseguenze delle tue azioni, il coraggio di fidarti di nuovo di qualcuno, di rifarti un branco. Perché per quanto tu lo possa negare, noi siamo il tuo branco, la tua famiglia e tu non sei un codardo. E anche se sei stanco, se ti senti distrutto, tu non vuoi e non puoi lasciarci. Non. Lo. Puoi. Fare. – gli unici suoni udibili erano i respiri del branco e il suono della portiera dell’auto che sbatteva con violenza, con rabbia. E vidi Derek in piedi acconto a essa con la schiena e i pugni serrati, impassibile e continuai ancora, perché  sapevo che non poteva farmi male, mai.

Continuai compiendo un piccolo passo verso di lui, ad ogni frase –E io lo so, perché ho provato il tuo stesso dolore, la tua stessa rabbia, la tua stessa perdita. Perché ero solo una ragazzina di undici anni quando l’ho persa. Perché nessuno a undici anni dovrebbe affrontare cose del genere, ma ho dovuto e ho combattuto contro i dolore, gli attacchi di panico che mi colpivano forti e improvvisi usando una maschera fatta di sorrisi falsi e sarcasmo, di ‘Sto bene, non preoccuparti’ quando dentro mi sentivo morire, quando vedevo mio padre sconvolto dal dolore, a pezzi. Cosi distrutto che anche prendersi cura di me era difficile, ma ci provò ugualmente, e allora decisi che dovevo nascondere il mio dolore perché dovevo aiutare mio padre come potevo. Anteposi lui a me, perché non potevo perdere anche lui. E ebbi il coraggi di prendermi responsabilità che a dodici anni non dovrebbe avere nessuno, imparai a prendermi cura di entrambi. Perché io ho avuto il coraggio di affrontare il mio dolore, la perdita giorno dopo giorno, colpo dopo colpo, anche quando ero a pezzi, quando ero distrutta, quando il mio migliore amico è stato morso da un licantropo e la mia vita è diventata un circo mortale del sovrannaturale. Perché sono solo un’umana e ho affrontato un alpha psicopatico che voleva mordermi, una lucertola che mi voleva a fettine, un vecchio pazzo che mi ha torturato, un branco di alpha che per colpire TE, ha quasi ucciso me, un spirito malvagio che mi ha posseduto, i sensi di colpa di essere state le mie mani ad uccidere Allison, Aiden e tanti innocenti. Perché ho avuto il coraggio e la forza di affrontare gli incubi, il dolore, le creature più strane. Perché ho avuto la forza di rispondere ai tuoi richiami. Ogni volta che eri in pericolo, che urlavi silenziosamente aiuto, io ero lì. Io ero quella che ti riportava a galla. Perché mi hai salvato altrettante volte, perché senza di te io non sarei qui. Perché io sono un’umana che corre con i lupi – risi nervosamente, continuando a fare passi avanti a Derek, che nel frattempo mi guardava rivelando tutta la sua vulnerabilità perché sapeva che avevo ragione, tutta la precedente rigidità abbandonata – Perché non abbandonerò mai Scott, ma tu non capisci che è inutile che mi tagli fuori per proteggermi, ed è inutile allontanarmi o continuare a dirmi che sarebbe troppo pericoloso (*). E tu non capisci che ogni giorno rischio la vita, ma nonostante tutto rifarei tutto daccapo. Perché siamo entrambi a pezzi, ma non ci arrenderemo mai. E allora è inutile fuggire, perché noi siamo fatti per restare e combattere, combattere fino alla morte. –

Nel frattempo ero arrivata davanti all’ ex-alpha, che continuava a rimane fermo e muto, ma non mi buttava più fuori, che aveva permesso ai suoi muri di crollare, e alle mie parole di invaderlo.

E non avevo bisogno di sentire quello che disse a voce, perché me lo dissero i suoi occhi prima – e quando non ce la farò più a rialzarmi e combattere, quando non avrò più la forza di farlo? Non sono più neanche un lupo.. –
Poggiai entrambe le mani ai lati del suo viso e risposi – La troverai dentro di te, perché sei un nato lupo, e allora non importante se Kate ti ha tolto i poteri, perché tu hai l’animo di un lupo, la forza di volontà di un lupo. E quella, non te la può togliere nessuno, e allora usala. Usala fino alla morte. Non sei solo, siamo una famiglia, siamo qui per te. Io, sono qui per te e non ti lascerò. Mai.-
E allora finalmente vidi una scintilla in quegl’occhi verde bosco, e le mani di Derek che coprirono le mie sulle sue guance, un timido sorriso, appena accennato a illuminargli il viso – Mi fido se ti fidi, no? – e allora gli restituii uno di quei sorrisi veri, che ultimamente non riuscivo a fare, rispondendogli come solo io potevo fare, perché infondo io sono così, cinquanta chili di fragili ossa e sarcasmo – Mi fido se ti fidi. Ma prova a fare di nuovo uno scherzo del genere, e ti strappo la gola, chiaro?–
Non rispose, ma mi strinse tra le sue braccia come non aveva mai fatto, e a me andava bene così.
Sapevo tutto quello che mi serviva, non se ne sarebbe andato mai più e prima o poi gli avrei fatto capire che con me la sua aria da Sourwolf non avrebbe mai funzionato. 


Note dell'autrice.
*mentre scrivevo, volevo che qui Derek e Stiles sapessero di provare qualcosa l'uno per l'altra, ma per tanti motivi, la paura di ferirla di Derek in primis, non abbiano mai provato a stare insieme.

Allora spero che questa cosa vi sia piaciuta, ma nel caso non fosse cosi vorrei veramente che me lo faceste sapere. In realtà io non sono molto convinta dell'inizio e infatti, ho pravato ad aggiustarlo un po', ma comunque non so. Per questo vorrei un parere sincero, quindi accetto volentieri critiche e suggerimenti perchè so di dover migliorare. Probabilmente non pubblicherò più nulla dato che io per prima, non so perchè lo sto facendo. Come detto sopra l'ho scritta pensando a uno scenario futuro un po' improbabile a cui, però pensavo da un po' e molto di getto.
E.
  
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