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Autore: damonslaugh    25/08/2014    0 recensioni
Darling don't be afraid I have loved you
For a thousand years
I love you for a thousand more
- A thousand years; Christina Perri.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster, Isaac
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi risvegliai ansimando. Era stato solo un brutto sogno, solo un brutto sogno. Di quelli in cui sai che stai sognando ma non riesci a svegliarti, le immagini che continuano a scorrere violente e non vedi l'ora che sia tutto finito per non rivivere quello strazio ancora. Augustus Waters non mi amava, mi aveva dimenticato ed era morto, sono stato al suo funerale ed ero cieco. Sono consapevole che presto i miei occhi verranno divorati dalla malattia e che non riuscirò più a vedere, più a vedere lui.

-Dai culone alzati, devi andare al gruppo di supporto- gridò Augustus dall'altra stanza, interrompendo così i miei pensieri.

Non riuscivo ad alzarmi, quel sogno era maledettamente realistico. Se succedesse davvero? Non potrei sopportarlo.

-Guarda che vengo lì e ti prendo a calci quel culo moscio che.. Isaac, tutto bene?-

-Sì, ho solo fatto un sogno bizzarro. Ehy, che dicevi del mio culo?-

-Che è bellissimo amore mio- rispose Gus ridacchiando

Gli stampai un bacio affettuoso e mi andai a preparare per il gruppo di supporto.

Gus aveva molti pregi ma non era il guidatore più prudente del pianeta e dopo vari sballottolamenti finalmente arrivammo. Non riuscivo a non pensare al sogno di poche ore fa e a tutte le preoccupazioni che mi aveva provocato.

-Sicuro di stare bene? E' per il sogno?- incalzò Augustus

-Sai che non manca molto, vero?- risposi

-Lo so, io ti starò vicino qualunque cosa succeda-

-Sarò solo un problema, un peso e ti stuferai presto.-

-Solo di una cosa solo assolutamente convinto, non c'è altra persona con cui vorrei passare tutti i giorni della mia vita. E ora vai, oppure ti ci trascino io.-

A queste parole non c'è bisogno di risposta, sappiamo tutt'e due cosa c'è dietro ai nostri silenzi. Non siamo persone da nomignoli sdolcinati o quelle che hanno bisogno di ricordarsi ogni due secondi quanto si amano. Noi siamo più da sorrisi, da risate, da battute, siamo quelli che preferiscono fare la lotta per il telecomando piuttosto che stare appiccicati come due cozze a slinguazzarsi tutto il giorno. Questo non significa però che non daremo la vita l'uno per l'altro, che non affrontiamo i problemi insieme o che la nostra relazione stia cadendo a pezzi, anzi è più solida che mai.

Gli lancio un rapido sorriso mentre lo guardo sgommare via ed entro per un altro palloso incontro, fortunatamente c'è la mia amica Hazel che mi tira un po' su di morale. Non sono il tipo che usa l'ascensore, anche perché vorrebbe dire autocondannarsi, ma le voglio stare vicino perchè non sembra migliorare.

-Isaac che prende l'ascensore?-

-Oggi è il tuo giorno fortunato, ti faccio compagnia-

-Oh, che onore!- disse sarcasticamente

-Allora, come stai?-

-Secondo te come puo'stare una ragazza nel fiore dell'adolescenza che sta prendendo l'ascensore?-

-Mmh, arrabbiata perchè è costretta ad andare ad un noiosissimo gruppo di supporto?-

-Esattamente!- e mi sorrise.

Prendemmo posto tra chiacchere e risate, aspettando che l'incontro iniziasse.

I pomeriggi successivi li passai in compagnia di Hazel e Gus, a fare tutte le follie che ci passavano per la testa. Eravamo un bel trio, ci intendevamo alla perfezione e non avevamo bisogno di spigarci affinché l'altro capisse. Erano giornate ricche di sorprese e di gioie, i momenti più felici della mia vita fino ad ora. Passavamo le serate nel giardino di Hazel a guardare le stelle e non c'era sera in cui non finivamo con le lacrime agli occhi per quanto avevamo riso. Più il tempo passava e più ero convinto che quella sarebbe stata la mia famiglia, li volevo con me per il resto della vita. Augustus Waters era l'uomo della mia vita e Hazel Grace la mia migliore amica, potevo desiderare di meglio? Insieme eravamo un super- trio, come quelli descritti nei libri o che vedi in televisione il sabato sera: come Harry, Ron ed Hermione, inseparabili. Poche settimane più tardi arrivò il momento cruciale della mia vita, sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarlo ma speravo sempre nel “poi”, era come se la luce dentro di me si fosse spenta, come se tutta l'oscurità del mondo fosse piombata su di me tutta insieme. Non capisci mai quanto una cosa sia importante per te finchè non la perdi, non ti accorgi di quanto sia meraviglioso il mondo finchè non puoi più vederlo. I colori, le forme, i sorrisi, tutto perso. Penso immaginiate quanto sia stato buio, nel vero senso della parola, questo periodo per me ma fortunatamente c'erano loro a farmi compagnia. Mi sono stati vicino in tutto, cercavano di farmi uscire da questo odioso stato di sconforto e mi strappavano sempre un sorriso.

-Guarda il lato positivo, magari tra qualche anno inventeranno gli occhi robotici e ti intervisteranno su cosa si prova ad avere degli occhi robotici... MUORI FIGLIO DI... NO! BASTARDO, TI FACCIO SALTARE LA CAPOCCIA!.... dicevo, diventerai famoso- disse Gus mentre giocavamo a The Price of Dawn.

-Sarebbe una cosa strafichissima, diventerei tipo un supereroe!-

-Mi spieghi come riesci sempre a battermi?-

-Perchè oltre ad un fascino naturale ho anche una super dote nel giocare ai videogames- risposi

“E' vero, ora capisco perchè sei il mio ragazzo!” e scoppiammo tutt'e due a ridere.

Senza che ce ne accorgessimo avevamo già spento il televisore e stavamo accoccolati sul divano, poi Gus andò a spegnere la luce e devo dire questa volta sembrò la più bella di tutte: sentivo il calore della sua pelle, percepivo le sue emozioni ed era tutto meraviglioso. Non avevo dubbi, lo volevo con me tutta la vita e, se ci fosse stata una vita dopo la morte, l'avrei voluto con me anche in quella. Forse ero egoista, forse solo innamorato, comunque non cambiava che non avrei permesso a nessuno di portarmelo via. Quando hai una cosa così preziosa nella tua vita faresti di tutto per non lasciarla andare, per tenerla con te il più a lungo possibile, le cose così meravigliose bisogna tenerle con cura e non lasciarsele scappare. La mia vita è stata un susseguirsi di alti e bassi ma la mia unica fortuna non poteva essere più grande, Augustus Waters era tutto quello che potevo desiderare e non avrei mai pensato che un giorno mi sarei trovato qui, con lui, abbracciati come se dovessimo proteggerci dal mondo intero. Forse era proprio così: io e lui contro il mondo intero.

Non vedevamo Hazel Grace da qualche giorno ma non ne facemmo un dramma finchè non arrivò quella telefonata. Sfrecciammo con la macchina fino in ospedale e restammo lì tutta la notte, i genitori erano disperati e la situazione era critica. Restammo lì per giorni ma la situazione non migliorava. Non ricordo bene com'è andata, ero molto stanco, sentì la voce di un medico e delle urla disperate, poi arrivarono le lacrime e da lì il dolore prese il sopravvento, su tutti. Hazel Grace Lancaster era morta, i suoi occhi si erano spenti definitivamente, i sorrisi si erano deturpati e non eravamo neanche riusciti a dirgli addio.

E' questo il problema del dolore, esige di essere sentito.

VENTI ANNI DOPO:

Eravamo distesi sul bordo di una piscina, il sole batteva come non mai e il caldo afoso era diventato ormai insopportabile. I miei piedi erano immersi nell'acqua fresca ed ero in una fase di immenso relax quando sentì una tenera voce dietro di me

Papà! Mi metti la crema solare? -
​-Gus, metti la crema a tua figlia! - urlai
-E' anche tua figlia da quel che mi risulta, mettigliela tu! -

La piccola trotterellava intorno a me euforicamente, quella bambina era instancabile e io non avrei potuto desiderare di meglio nella mia vita.

-Hazel Grace, quante volte ti ho detto di non correre sul bordo della piscina? E stai ferma, così posso metterti la crema.. o vuoi somigliare ad un pomodoro arrostito? -

Quando la adottammo capimmo subito che sarebbe stata l'amore della nostra vita. Gus la scelse perchè aveva i suoi occhi e il suo sorriso, quello di Hazel, io appena sentì il suo battito me ne innamorai. La volevamo nella nostra vita.

-Tua zia sarebbe stata così fiera di te – disse Gus alla bambina

-E' per questo che mi avete chiamato come lei? Era bella? -

-Era meravigliosa, bambina mia. Era una stella, proprio come te. -

 

  
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