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Autore: Silvi_MeiTerumi    25/08/2014    0 recensioni
Andrea Higgs è un'adolescente disastrata dal casino che la circonda.
Essere lei non è affatto semplice, ci si strapperebbe i capelli prima di riuscire ad entrare nella sua mente, così complicata ed enigmatica.
Un incidente le scombussolerà la vita, in meglio o peggio, sta a voi deciderlo.
-Non sai cosa vuol dire vivere secondo per secondo! - gli urlai contro spintonandolo, facendolo scontrare contro il divano.
-Allora lasciami mostrarti come si può vivere per sempre - mi sussurrò con gli occhi lucidi e le labbra che tremavano.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SuperHero 

 
E’ una di quelli notte dove il gelo ti entra fino dentro le ossa, le puoi sentire scricchiolare ad ogni movimento.
I denti sbattono fra loro e la bocca viola e screpolata provoca dei leggeri colpi di dolore.
Mi strinsi nel cappotto nero e cercai di riscaldare le mani ormai tremanti al meglio.
Non c’era nemmeno una stella nel cielo oscuro, la luna non riusce a brillare, le nuvole cariche di pioggia la nascondono dietro loro.
Tutto intorno sembra dormire, nessun rumore, nemmeno il vento produce alcun rumore.
Tutto tranne me, che con passo barcollante tentavo di raggiungere casa. Starnutì per ben cinque volte prima di abbandonarmi su una panchina al lato di quel piccolo parchetto dove poche ore prima mi ero rifugiata insieme agli altri.
Estrassi il cellulare e un leggero sbuffo mi uscì dalle labbra quando lessi l’orario. Le due di mattino.
L’indomani avrei saltato scuola, come ero solita a fare. Non mi importava più di tanto, avevo meglio da fare che stare sui libri e imparare cose inutili come quando è stato fondato l’impero romano.
Svogliatamente ripresi a camminare cercando d’orientarmi , con il buoi e l’alcool in circolo nel corpo non era per niente semplice riconoscere la strada giusta.
Raggiunsi la strada trafficata e cercai le strisce pedonali strofinandomi più volte gli occhi stanchi e lucidi.
‘Fanculo’ sussurrai prima di cominciare a correre per raggiungere l’altro lato.
Ma due fari accecanti mi costrinsero a portare le braccia vicino alla testa, poi il buio mi inghiottì.
 
-Tesoro – la voce flebile di una donna e lo scuotermi leggermente mi fece aprire lentamente gli occhi, ma fui costretta a richiuderli subito.
La luce mi dava un fastidio terribile e la testa mi pulsava come non mai, era come se del fuoco mi stesse bruciando all’interno.
-Come stai?- ridomandò la voce. Mugugnai e mi portai la mani fra i capelli, come a placare il dolore.
Poco a poco riuscì ad scorgere il luogo in cui mi trovavo, era tutto bianco.
Delineai la forma di una donna seduta vicino a me, mi osservava intensamente e una mano era di fronte alla sua bocca, come stupita.
-Mamma. . –sussurrai mentre cercavi di mettermi seduta.
-No, ferma. Dottore! – il tono troppo alto mi fece venire un altro capogiro, mi lasciai affondare nel materasso fissando il soffitto incolore.
Dei passi dal ritmo affrettato mi fecero voltare lo sguardo verso la porta, e dire che rimasi impressionata è poco.
Un uomo molto giovane mi si avvicinò e poso una mano sulla mia fronte sorridendo.
Ma mi sorprese vedere il ragazzo alle sue spalle. Era praticamente identico e guardava con interesse cosa facesse l’uomo posto con il capo sopra di me.
-Come sta, dottore? Non ha dei traumi? – fissai sbalordita mia mamma prima di schiarire la voce  - Perché sono qua? –
-Ieri sera hai avuto un incidente, ma non hai riportato gravi ferite. E’ stata la botta a farti perdere i sensi, ma nessuno si è fatto male – spiegò l’uomo tendendomi la mano – Io sono il Dottor. Hemmings – si presentò.
-Andrea Higgs – non so come ma quell’uomo mi piaceva, era cosi pacato che mi trametteva la sua tranquillità.
Ma la dolce atmosfera venne spezzata dalla voce di mia madre che si alzò di scatto e mi puntò il dito contro.
-Hai idea di come eri conciata?! Erano le due di mattino e tu eri ancora in giro ad ubriacarti e farti con i tuoi stupidi amichetti! – mi sbraitò contro.
-Non parlare cosi dei miei amici! – urlai di rimando sfidandola con gli occhi.
-Calma signore- ci riprese il Dottor. Hemmings posando una mano sulla spalla di mia madre, cosa che la fece rilassare a quanto pare.
Spostai il mio sguardo sul ragazzo ancora sulla porta e le braccia incrociate.
-Sei tu che mi hai investito? – domandai acida corrugando le sopracciglia.
-No, ma per tua sfortuna il pirata della strada è ancora in giro – disse semplicemente prima di guardare i due adulti intenti a guardarci.
-Quindi ti abbiamo trovata questa notte nel tuo corpo c’era in circolo dall’alcool. . E delle droga – sospirò il giovane uomo biondo che con un gesto della mano chiamò il ragazzo misterioso.
-Figliolo portami un bicchiere di acqua e una pastiglia per il mal di testa, Andrea ne ha bisogno – sorrise prima di invitare mia mamma ad uscire.
Aspettai parecchi minuti prima che il giovane mi offrì un bicchiere con all’interno probabilmente la pastiglia.
-Grazie – sussurrai flebilmente prima di bere avidamente il contenuto.
-Comunque io sono Luke Hemmings – disse solo, prima di salutarmi con un cenno di capo e uscire.
 
 
Passarono due giorni prima che potessi finalmente uscire dall’ospedale, ma per mia sfortuna mamma mi aveva obbligata a ritornare a scuola.
E cosi se ora mi trovavo in difficoltà ad affrontare il test di fisica era solo colpa sua.
Crocettai a caso le risposte, tanto avrei solo perso tempo a ragionarci, dato che non avevo aperto libro.
Passai l’ora a colorare qualcosa sul diario in attesa della ricreazione, e quando la campanella suonò mi alzai di fretta.
Svoltai a destra e mi addrentai nella mensa gremita di studenti, intenti a mangiare qualcosa di commestibile.
-Andrea, siamo qui! – la voce famigliare di Taylor mi fece sorridere e con uno slancio la abbracciai. Mi era mancata, anche se non la vedevo da pochi giorni.
-Ho saputo dell’incidente, avrei dovuto accompagnarti – disse con tono dispiaciuto mentre mi trascinava al solito tavolo.
-Si, cosi ci investivano in due – ridacchiai e sedendomi salutai con la mano Tom e Audrey.
Ero maggiormente legata a Taylor, eravamo cresciute insieme e lei sapeva tutto di me.
Mi è sempre stata accanto, era la mia ancora. Con lei mi sentivo a casa, anche se a volte litigavamo poi riornavamo sempre assieme.
Il suo profumo alla pesca mi fece sentire tranquilla e ringraziai di non essere morta in quell’incidente.
-Hai la pelle dura ,eh?- mi richiamò Tom sorseggiando il suo succo alla pera. Audrey accanto a lui mi fissava timidamente.
-A quanto pare, mi sono bastati due punti vicino all’ombelico e sono tornata come nuova – spiegai fiera di essermela cavata con cosi poco.
-Figo! Dopo li voglio vedere! – rise il ragazzo bruno di fronte a me.
Scossi la testa disperata per il suo comportamento, mi era mancato stare con loro, erano la mia famiglia.
-E dimmi, tua mamma come l’ha presa? Insomma, ora sarà infuriata – mi domandò Audrey stringendosi tra le dita smaltate di rosa la bottiglietta di thè.
-Dire che è incazzata è poco – cominciai stiracchiandomi – Non vuole farmi uscire per molto, come al solito. Secondo me dovrebbe andare ancora dal Dottor.Hemmings, pare che con un tocca la faccia calmare – sghignazzai.
-Hai detto Hemmings?! – urlò stridula  Taylor prendendo il mio viso tra le mani incitandomi ad annuire.
-Sue figlio è un Dio sceso in terra, me lo farei all’istante – continuò con il suo discorso – E poi è ricco, insomma avete visto che casa? – Audrey la guardò sbigottita e la fermò posandole una mano sulla bocca.
- Luke Hemmings non guarda quelli come noi – disse duro Tom alzandosi di scatto.
Lo sguardo deluso di Taylor mi fece triste, ma capivo Tom, quelli come noi si evitano.
 


Buon pomeriggio! Come procedono gli ultimi giorni di vacanza? Siete pronte psicologicamente per il rientro? Io no, anzi sono demoralizzata :(
Cmq passiamo alla storia, non so come mi sia saltato in mente di postare una nuova long, visto che le precedenti non se le guarda nessuno.
Mi sono impegnata per scriverla e ho già tante idee per il seguito. Ho voglia di scrivere un altro capitolo, ma dipende da voi che leggerete, mi fa sempre piacere leggere i commenti, positivi o negativi che siano.
Spero apprezzerete e che mi terrete compagnia in questa long, alla prossima (spero) <3

  
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