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Autore: lawlietismine    25/08/2014    6 recensioni
Cora è certa dell'amore che Stiles Stilinski prova per suo fratello, tanto quanto lo è dell'amore che - sotto sotto, molto sotto - suo fratello prova per lui.
E forse non sarebbe male approfittare del problema allarme-lupo-dormiente di Derek, per spingere le cose verso la giusta direzione: la proposta nasce così, con una Cora determinata ed elettrizzata e uno Stiles titubante ma pronto a rischiare pur di favorire quella svolta.
La "missione gelosia" cambierà un po' di cose nella stramba Beacon Hills!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Missione gelosia!
 


Cora Hale aveva avuto il leggero dubbio i primi tempi del suo ritorno miracoloso dall’ipotetico aldilà in cui non era mai effettivamente stata, poi pian piano fino a quando era partita ne era stata un po’ più sicura, ma ora che era tornata a Beacon Hills più carica che mai, ne era assolutamente certa: suo fratello aveva dei seri problemi mentali, non ci stava proprio con la testa. Nada!
E non solo perché – diciamocelo – la sua scelta in fatto di ragazze lasciasse piuttosto(molto) a desiderare, ma perché – nonostante tutto il tempo che avevano avuto – lui e Stiles Stilinski continuavano a essere fidanzati, sì, ma non l’uno con l’altro: la cosa non andava affatto bene, a Cora infatti sanguinavano gli occhi solo a guardare la situazione dal suo misero punto di vista di sorella sciagurata.
Perché insomma, a parte tutto dovevano essere davvero due poveri ottusi per non rendersene conto da soli: le scintille che scoppiettavano nell’aria quando erano vicini, davano alla piccola Hale qualche prurito insistente, come se dovesse per forza metterci le mani.
E chi era lei per rifiutare? Fortunatamente quella specie di patetica relazione, o qualsiasi cosa fosse, fra il figlio dello sceriffo e quella simpaticona di Mal– sua “cugina”, era giunta al termine nel giro di poco tempo, ma invece Derek e Brandon… Beten… Bonnie… Braeden? Ma che diamine di nome era, poi!
Non che odiasse quella noiosa sguattera da quattro soldi che si era ritrovata davanti sei o sette volte negli ultimi tempi e ognuna delle volte mentre le puntava  fastidiosamente una pistola alla gola in un gesto di autodifesa del tutto insensato, come se quella fosse effettivamente casa sua e non di Cora, ma–– Sì, okay, la odiava a morte e basta.
Insomma, ma da dove se ne era uscita? Derek aveva decisamente superato se stesso questa volta, altro motivo per cui lei sarebbe dovuta intervenire.
A parte il fatto che non parlava mai, poi si vestiva come se fosse pronta per girare il remake di Catwoman da un momento all’altro, andava in giro sempre armata e pronta alla strage generale, era interessata solo ai soldi e – ultimo, ma non per importanza – si faceva suo fratello, in casa sua, probabilmente sul tavolo dove lei faceva i compiti, sul divano dove lei sonnecchiava. Inconcepibile!
Derek non poteva saltellare gioiosamente da una ragazza all’altra senza neanche soffermarsi a studiarla e valutarla per bene, con i pro e i contro, perché andiamo, non lo aveva mai sicuramente ed evidentemente fatto con nessuna!
E poi c’era Stiles, il piccolo, furbo, intelligente, sarcastico, leale, coraggioso, bello e divertente Stiles Stilinski, impossibile da non notare, tanto meno da ignorare! Cosa che Derek aveva ben dimostrato, visto che non ce l’aveva mai fatta a cacciarlo davvero. Lo stesso Stiles a cui spesso aveva salvato la vita, lo stesso Stiles che svariate volte l’aveva salvata a lui, mica uno qualunque quindi!
Cora non poteva più sostenere le occhiate che i due si scambiavano, le battute e i battibecchi, le minacce e ora perfino i consigli e le raccomandazioni (che progressi!): sembravano una coppia appassionata e scorbutica, di quelle che sono tutta scena, ma poi dietro le quinte si divertono eccome.

   “Basta” aveva sbottato dunque nel parcheggio della scuola qualche tempo prima, mentre lei e Stiles raggiungevano la jeep.
Perché , per il bene del fratello si era avvicinata all’altro: non le era affatto dispiaciuto alla fine, le piaceva quel ragazzino.
   “Basta cosa?” l’aveva guardata un po’ perplesso, cacciando impacciatamente le chiavi fuori dallo zaino che aveva in spalla, e Cora aveva sbuffato fra sé e sé, prima di montare stranamente con lui sulla jeep – di solito non aveva mai avuto bisogno di passaggi la piccola lupa – e di poggiare malamente i piedi sul cruscotto, sotto lo sguardo esterrefatto di Stiles.
   “Sii sincero” lo aveva rimproverato, ma lui non era parso capire vista l’occhiata che le aveva rivolto subito dopo, che l’aveva fatta sbuffare ancora.
   “Derek” aveva sbottato poi e il che riportava al bel ‘un nome, una garanzia’, perché Stiles era sobbalzato leggermente sul posto mentre partiva con la macchina, e ai sensi dell’altra non era sfuggito il battito accelerato.
   “Da adesso parte la missione gelosia” aveva aggiunto sicura di sé, fissando prima lui e poi la strada davanti ai suoi occhi “Lo faremo impazzire, alla fine sarà tutto tuo” e a quello sguardo quasi folle Stiles non aveva saputo dire di no.
Sinceramente non aveva neanche voluto dire di no.

Il che riportava Cora a quel giorno.
Per sua grande fortuna Cat-W non era nei paraggi, lei e Derek potevano quindi mangiare un toast in santa pace davanti alla tv come due i due fratelli normali che non erano, mentre lui le chiedeva distrattamente come era andata la scuola: un quadretto familiare semplice e genuino, come avrebbe dovuto essere da sempre, ma non era mai stato.
   “Dovresti concentrarti di più, la matematica è importante” le rifilò falsamente, dopo aver saputo dei suoi recenti fallimenti nella materia. Era la tipica inutile frase, un fantastico e snervante habitué che non passava mai di moda.
Voleva prenderla in giro? Davvero simpatico, certo.
Cora arricciò il naso, evitando di rispondere così da non insultarlo apertamente, visto che era probabilmente la quinta persona che glielo ripeteva e sinceramente ne aveva le scatole piene: accidenti alla matematica e a quelli che la capivano.
  “Potresti farti aiutare da Lydia” buttò lì come niente fosse, con tono assolutamente secco e asettico, in fondo la ragazza era sempre gentile e disponibile, avrebbe accettato subito con un bel sorriso un po’ saputello e soddisfatto.
Ovviamente non gliel’avrebbe chiesto Derek stesso, va bene che i rapporti fra tutti erano decisamente migliorati con il tempo, ma ognuno manteneva dei limiti: i suoi erano questi, non avrebbe chiesto favori a nessuno di quei ragazzini.
La sorella scrollò svogliatamente le spalle, prima di uscirsene con un calcolato “Chiederò a Stiles” che inizialmente non ricevette reazioni, ma che pian piano fece accigliare l’altro: Stiles? Il magrolino, indifeso, Stiles? Parlavano della stessa fastidiosa e insistente persona?
   “Stiles? Stiles Stilinski?” domandò infatti, piuttosto perplesso: sorpreso non tanto per la persona in sé, infatti il ragazzino era molto intelligente, avrebbe potuto aiutare l’altra anche a occhi chiusi, ne era certo, ma lo era per il fatto che sua sorella, la scettica e selettiva Cora Hale, avesse anche solo pensato di avvicinarsi a lui per chiedergli aiuto.
Che poi anche la domanda era piuttosto stupida: non esisteva nessun’altro al mondo con quel nome.
Lei dal canto suo scrollò ancora le spalle, continuando a fissare la tv con finto interesse così da non dare nell’occhio.
   “Non te l’avevo detto?” chiese, lanciandogli un’occhiata di traverso e Derek inarcò un sopracciglio in segno di dissenso, cosa che la fece proseguire “Io e Stiles stiamo uscendo insieme”.
E così sganciò la bomba.
Eh già, ecco come si sarebbe svolto il piano da lei ideato: infatti secondo Cora, se il fratello li avesse visti insieme o comunque l’avesse sentita parlare spesso di come stavano bene insieme, prima o poi sarebbe scoppiato e i sentimenti repressi da sempre sarebbero venuti finalmente a galla.
Ne era stata così certa che Stiles si era ritrovato ad accettare, coinvolto nell’entusiasmo.
Derek la stava fissando senza dire niente, come se stesse assimilando molto lentamente quello che gli era stato comunicato, con in volto un’espressione decisamente spaesata e confusa, e “…Come, scusa?” esalò solamente, come certo di aver capito male.
Ma Cora – per la terza volta nel giro di cinque minuti – si limitò a una scrollata di spalle evasiva “Già” borbottò iniziando a fare zapping fra i vari canali “Non è da molto, ma è davvero un bravo ragazzo”.
A Derek veniva da ridere: sua sorella e Stiles Stilinski? Se qualcuno gliel’avesse detto non ci avrebbe creduto, ma lei sembrava così tranquilla, sincera e a suo agio, che non poteva essere altrimenti.
Cora lo fissò di nuovo con la coda dell’occhio, era imbambolato e visibilmente sperso, sorpreso anche per quella inaspettata rivelazione, ma… Niente di più, tanto che a un certo punto prese un profondo respiro e si ributtò con le spalle contro il divano per tornare a guardare la televisione.
Non disse niente, tanto che Cora non poté dire se stesse mentendo o meno, non poté rinfacciargli il tradimento del suo battito, perché non vi fu alcun tradimento.
Due giorni dopo Cora era sempre più convinta che spingere la cosa avanti, avrebbe portato a un bel lieto fine che avrebbe reso tutti felici: e con ‘tutti’ intendeva suo fratello, Stiles e il suo animo da fangirl, ma non avrebbe potuto dire lo stesso per Cat-W e Malia, che ancora sembrava interessata al giovane – ma prenotato – Stilinski.
Nonostante Derek non sembrasse toccato dalla cosa, gli avrebbe fatto cambiare idea molto rapidamente.
Ancora chiusa in camera sua, infilò velocemente un paio di leggins grigi recuperati da un angolo remoto del suo armadio recentemente aggiornato dal suo amato zio, indossò una leggera canotta bianca, le sue converse e poi si fiondò giù per le scale: un attimo dopo sti stava controllando davanti allo specchio del soggiorno del loft, sistemandosi distrattamente i capelli e dando un’ultima occhiata al filo di trucco.
Lei? Trucco? Capelli? Tsk, ma quando mai! Ma queste piccolezze erano necessarie per il successo del suo piano, infatti attirò subito l’attenzione di Derek, che se ne stava davanti alla scrivania a studiare qualche scartoffia.
La guardò un po’ di sottecchi, incuriosito e accigliato, prima di tornare a fare ciò che stava facendo.
   “Esci?” le domandò scarabocchiando qualcosa su un foglio.
Cora si controllò un’ultima volta e “Sì, stasera resto da Stiles” avvisò, avviandosi verso la porta per uscire, ma l’altro si voltò di scatto, sempre più perplesso.
Di già? Erano già così avanti quei due? Così poco che stavano insieme e già avevano deciso di fare quel passo? Assolutamente no, non avrebbe lasciato uscire sua sorella da quelle mura nemmeno se avesse minacciato di strappargli la gola.
Era rimasto allo Stiles e qualche bacio, uno a un’amica d’infanzia poi morta al suo stesso compleanno, un altro a Lydia, durante un attacco di panico: possibile quindi che quel ragazzino si stesse spingendo già così avanti?
   “Ma stasera lo sceriffo ha il turno di notte” borbottò serio, incrociando le braccia al petto e fissandola con un sopracciglio inarcato.
Lei allargò le braccia, con un’espressione un po’ divertita, e “Appunto” si limitò a rispondere, come se la cosa fosse piuttosto ovvia, lasciando perdere l’entusiasmo che l’aveva travolta nel constatare che , Derek sapeva gli orari del padre di Stiles, probabilmente – convenne il suo animo malvagio – perché si era informato su tutto quello che riguardava il ragazzino e – soprattutto – per non imbattersi nell’uomo quando andava a spiarlo dalla finestra stile Edward e Bella.
Perché lei ne era certa: quando nessuno poteva vederlo – e soprattutto nei tempi della sua assenza – l’altro lo aveva fatto davvero.
Se Derek avesse potuto, avrebbe ringhiato.
Che diamine aveva in mente quel ragazzino? Non gli avrebbe fatto mettere le mani addosso a sua sorella e non li avrebbe fatti dormire nello stesso letto, nemmeno nella stessa casa.
   “No” rispose dunque, irremovibile, tornando freddo a occuparsi dei suoi affari.
Cora inarcò scettica un sopracciglio e “No?” chiese “E perché sua maestà pensa di potermelo negare?”
L’altro grugnì infastidito, quasi accartocciando i fogli fra le sue mani: insomma, non ci arrivava da sola?
Non l’avrebbe lasciata andare, sapendo quello che avevano in mente: Stiles non l’avrebbe toccata neanche con un dito.
Cercò di rivolgerle l’occhiata più infuocata che gli riusciva fare, ma non dovette funzionare vista la sua espressione: non era più neanche capace di intimidire qualcuno? Che tristezza.
Anche se con Stiles ancora ci riusciva… Piccole soddisfazioni, magari avrebbe dovuto minacciare lui.
   “Cora…” la richiamò serio, mentre quella apriva la porta, ma un attimo dopo si ritrovò da solo nel loft.

 
۞

Stiles non avrebbe saputo dire come fosse possibile, ma in un modo o nell’altro – quella sera – si ritrovò in camera sua con Lydia alla scrivania e la piccola Hale sul suo tappeto, mentre le due ragazze confabulavano tra di loro per rendere viva la sua misera vita sentimentale.
Esatto: Cora aveva chiesto aiuto alla Martin, ma di certo non per matematica.
Chi meglio di lei avrebbe potuto aiutarla? E poi era evidente che anche lei si fosse resa conto di quei due, proprio perché tremendamente intelligente e perché aveva avuto modo di studiarli da molto più tempo, perciò sarebbe stata l’alleata ideale, senza dimenticare che conosceva bene Stiles e che era sempre stata molto importante per lui.
   “Derek non voleva mandarmi” annunciò con un ghigno verso l’altra, mentre si scambiavano uno sguardo eloquente, ma Stiles invece non la prese allo stesso modo: neanche lui avrebbe voluto mandare un’ipotetica sorella minore a passare la notte da un ragazzo.
Loro due però non sembravano dello stesso avviso.
   “Secondo me – riprese dunque la Hale – sbucherà a una certa ora per controllare che io non ti stia mettendo le mani addosso”.
Questo sì che era assurdo, pensò lui, semmai il contrario!
Stiles infatti non si illudeva neanche lontanamente di essere un soggetto interessante – o qualcosa di più – agli occhi dell’ex alfa, non sapeva nemmeno il perché si fosse lasciato convincere: era destinato agli amori non corrisposti tanto, prova certa ne era la ragazza seduta alla sua scrivania, che annuì rivolta all’altra come se fosse d’accordo.
Lui alzò gli occhi al cielo.
   “Ho accennato qualcosa anche a Peter” continuò la ragazzina e Stiles per poco non si strozzò con la sua stessa saliva: Peter? Peter Hale? Quel Peter? Il pazzo nevrotico e pedofilo che aveva sempre e solo incasinato le loro vite? Quello che aveva praticamente sfruttato Lydia? Quello resuscitato? Ah, bene, allora sì, sarebbe andato tutto proprio bene.
La Martin annuì ancora “Perfetto” concordò “Anche lui se ne era sicuramente accorto, e potrebbe aiutarci con Derek”.
Stiles guardò pietrificato le due, con la gola completamente prosciugata e una brutta sensazione allo stomaco, qualcosa gli diceva che la situazione gli stava decisamente sfuggendo di mano: insomma… Lydia? Peter? Cora aveva coinvolto davvero troppe persone, che si ostinasse a dire che lo sapevano già o meno.
   “Dovresti farmi un succhiotto” se ne uscì allegra, come se stesse proponendo una gita al mare, poi però si rabbuiò subito e “Ah già, non mi resterebbe il segno addosso…” si lamentò, rotolandosi distrattamente sul tappeto.
Quando il suo sguardo si riaccese all’improvviso, accompagnato da un ghigno malizioso, Stiles sentì un brivido di paura lungo la schiena.
   “Ma potrei farlo io a te” riformulò come se fosse l’idea più geniale che il suo cervello avesse mai partorito in tutta la sua vita, fissando a scatti lui e un punto ben esposto sul suo collo, punto che il ragazzo si affrettò a toccare e coprire con la mano prima di scuotere la testa.
   “Stiles!” accorse Lydia in aiuto all’altra “Non fare il bambino! Se non ci vieni in contro, non succederà mai niente di quello che stiamo programmando!” lo rimproverò spalancando le braccia al vento, prima di lanciargli contro un lapis.
Fu colpito dritto in fronte, mentre mugugnava abbattuto: iniziava a sentirsi come un giocattolo fra le loro mani.
   “Ragazzine in preda agli ormoni adolescenziali…” esalò in uno sbuffo il nuovo arrivato, nonché Peter, poggiato con le braccia incrociate al petto allo stipite della porta aperta della camera, riferendosi alla nipote e all’altra “…Ma il succo è comunque quello”. Se c’era una cosa che Stiles aveva capito su di lui, era che riusciva a essere più educato di Derek: per entrare in casa sua – qualsiasi cosa dovesse farci – usava l’ingresso principale, non la sua finestra.
E sicuramente – al contrario di Derek – non lo aveva mai sbattuto contro una parete e minacciato, un po’ gliene era dunque grato: di Derek Hale ne bastava e avanzava già uno.
   “Benvenuto alla riunione” lo salutò Lydia senza neanche guardarlo, prima di scrivere velocemente qualcosa su un foglio: quando Stiles capì cosa era, ne rimase scioccato, non poteva assolutamente credere che l’amica stesse facendo un resoconto della situazione, segnandosi i partecipanti e le proposte.
Era davvero troppo, non sapeva decisamente se ridere o piangere.
Avrebbe seriamente voluto sotterrarsi.
   “Allora” interruppe i suoi pensieri il lupo, senza staccarsi dalla sua postazione “Io direi volentieri di far fuori la donna, ma non mi sembra il caso…” fece tra sé e sé, pensieroso “Capirà da sola di doversene andare”.
Il volto di Cora si contorse in una buffa smorfia “E se non dovesse capirlo, la faccio fuori io” chiarì, mettendosi seduta con le gambe incrociate e la schiena contro il letto su cui era seduto Stiles, che – tra le altre cose – non sapeva se sperare che stesse scherzando o meno: non aveva molto in simpatia quella tipa che Derek si era perso a salvare mentre lui si preoccupava per la sua vita dopo che il suo nome aveva sbloccato l’ultimo codice, ricordò l’ansia che aveva provato quando Malia era apparsa di fronte a lui e Scott, annunciando la strage in cui si erano imbattuti.
Per poco non gli era preso un attacco di panico e forse era proprio durante tutto quel caos che si era accorto di quello che realmente sentiva – e aveva sempre sentito – per Derek, ma in fondo l’aveva sempre saputo.
   “Nessuno ucciderà nessuno” parlò finalmente, mentre quei pensieri gli invadevano la testa e tutti probabilmente capirono più o meno il suo cambio di posizione.
I tre si scambiarono veloci un’occhiata, prima di tornare a fissarlo come volessero studiarlo per bene e capire cosa fare, e “Come vuoi…” borbottò Cora alla fine “…Ma il succhiotto me lo concedi?” aggiunse poco dopo, riappropriandosi di quello sguardo malizioso che fece alzare a Stiles gli occhi al cielo.
Sarebbe davvero stata una missione suicida.



 


Ehilà! 
Eccomi  di nuovo con una Sterek (ma dai?!) di pochi capitoli ^^  (3 o 4)
Questa idea mi è venuta qualche tempo fa, quando su tumblr mi sono trovata davanti una fan art e così... Niente, ho iniziato a lavorare. 
E ... Mercoledì mi iniziano gli esami, ma avevo davvero una voglia matta di pubblicare il primo capitolo! 
Per i prossimi - per quanto possa interessarvi - dovrete aspettare la prossima settimana!
Btw... Spero vi sia piaciuto questo qui ^^
Cora non mi piace moltissimo, ma nelle fanfic la adoro sempre... 
Malia............................. No, non mi piace come personaggio (lo avrete capito) e non solo per Stiles eh! 
Braeden lo stesso :/
Peter lo
amo
Lydia la
amo
Derek... Tsk, che discorsi! 
E Stiles non c'è nemmeno bisogno di dirlo! 
Adesso scappo (studio)... 
Alla prossima, fatemi sapere cosa ne pensate! 

Lawlietismine
 

 
  
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