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Autore: paxerella    25/08/2014    1 recensioni
Post 3x13: Korra ha appena assistito alla cerimonia di Jinora seduta sulla sua sedia a rotelle... che accade alla nostra giovane Avatar? è veramente depressa!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Korra, Mako
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non vivere: sopravvivere…
Una lacrima lenta scende dalla mia guancia, questo non è più vivere. È solo una lunga agonia che mi porterà alla depressione…
La cerimonia di Jinora è finita, mi faccio riaccompagnare da Asami nella mia stanza non voglio che si preoccupino per me, io sto bene (io non sto bene).
Asami vede che ho ancora quella stupida lacrima sul mio volto, non ho potuto, non ho voluto asciugarla. Mi dice che andrà tutto bene, che appena comincerò le cure con le guaritrici e la riabilitazioni tornerò a camminare. Si certo come no! Intanto io le gambe non le sento più!
Tu, “amica” o potrei dire nemica, tu hai la bellezza dei tuoi anni ancora con te, puoi correre, camminare, saltare amare, amare ciò che ci divide, ma che ci unisce allo stesso tempo, io invece posso solo sopravvivere, non vivere. Questa per me non è vita! NON è VITA!
Stai ancora qualche minuto silenziosa seduta sul letto, poi mentre io sono ancora vicina alla finestra a guardare il mondo esci senza far rumore, capisci da sola che non mi importa se resti o meno io sono ancora avvolta nei miei tristi pensieri.
Ripenso a tutto quello che ho creato che ho fatto come Avatar, ma ora come potrei chiamarmi mezzo avatar? O forse nemmeno quello forse non sono nemmeno più l’Avatar! Come può un Avatar combattere senza il suo corpo al 100%?
Forse era meglio che il Loto Rosso mi avesse uccisa, che questa vita di inutile sopravvivenza, ma dovevo salvare le future generazioni di dominatori dei 4 elementi, ma cosa m’importava? Cosa m’importa? Un modo di far tornare lAvatar il loto bianco son sicura che l’avrebbe trovato. Invece no, questa vita che mi ha dato 1000 ostacoli da superare non si è accontentata, vuole che mi riduca in un mucchio di ceneri infinite, vuole che io non viva. Vuole che io sopravviva!
Un colpo forte alla porta mi riporta in quella stanza ormai buia, si sta facendo tardi, con foce flebile dico un “avanti” sforzato e vedo te! Tu, mio dolce Mako, tu ragazzo del potere del fuoco, con un vassoio contenente la mia cena.
Non riesco a guardati, non riesco! Mi volto alzando un pochino lo sguardo: ti prego non guardarmi, immagino già la tua espressione di compassione e di pena per me nei tuoi dolci occhi! Ti prego non guardarmi!
Io non volevo, non voglio la tua pena, non voglio la tua compassione per il mio stato, voglio (volevo) solo il tuo amore. Non voglio che tu mi veda sopravvivere, ma vivere… 
“Non ho fame” ti rispondo voltandomi di nuovo verso la finestra…
Tu cordialmente replichi: “devi mangiare se vuoi rimetterti in piedi in fretta!”

 Ma io non voglio, non ho più voglia di camminare, non ho più voglia di saltare, e forse nemmeno più d’amare, io non vivo, io sopravvivo.
Non ricevendo nessun segno da me insisti: “Korra per favore!”
Senza dire nulla accenno con il capo un sì sforzato, se vedrai che mangio forse uscirai da quella porta, non mi guarderai più con pietà e te andrai per sempre, perché io non posso sopportare il tuo sguardo diretto verso il mio stato catatonico.
Non te ne vai: sento che ti sdrai sul letto facendo attenzione a non sporcare il lenzuolo e aspetti, aspetti silenzioso che io lentamente consumi la mia cena, chissà a cosa pensi, chissà se pensi ancora a me. Perché so che pensi ancora a me…(?)

Mio dominatore, io non ti posso dare più un amore, io non ti posso dare più una vita felice… non posso e non potevo.
Prima non ce ne rendevamo conto entrambi, prima eravamo avidi nel nostro amore, ma ora è diverso, tutto è diverso. Io tu, Asami…sì lei ti può dare quello che io non posso, una vita tranquilla e felice. Lei non è l’avatar lei non porta il peso del mondo sulle sue spalle. Forse da oggi nemmeno più io, ma questo non importa, non cambia nulla sarai sempre più felice con lei che con me. Perché io ora so solo sopravvivere…
Finisco la cena e con freddezza ti chiamo: “Mako puoi andare grazie, ho finito!”
Ti avvicini lentamente e mi dici: “quando vorrai riposare basta il suono del campanello e arriverà qualcuno ad aiutarti ok?”
Qualcuno ad aiutarmi? Si lo so ma non sarai tu! Sarà la mia dolce amorevole madre o il mio forte e coraggioso padre… quanto vorrei risentire le tue dolce mani sul mio corpo! Ma cosa pensi Korra? Cosa pensi? Tu non vivi sopravvivi!
Accenno ancora col capo chino, per tutto il tempo non ho voluto vedere i tuoi occhi di fronte ai miei, è troppo dura, è troppo difficile… perché io non vivo più, la mia vita non è vivere e sopravvivere…e questo lo devi capire te ne andare via Vattene per favore! Urlo dentro di me…
Prendi il vassoio, controlli che abbia mangiato tutto, sono una brava malata cosa pensi? Poi voltandoti verso di me mi dici una frase, una frase che sa di tristezza sa di dolore, sa d’amore, sembra che tu stia trattenendo quel dolore: “Ti prego reagisci per te stessa, so che c’è l’hai puoi fare! Tu 6 la persona più caparbia e combattiva che io conosca Korra!” Una pausa una interminabile lunga pausa ti guardo, mi guardi: “non ce l’ha faccio non ho più la forza di combattere!”
Ti volti e rispondi: “ti daremo noi la forza di combattere, purché tu non ti arrederai, questa non sarà solo la tua vittoria sarà la nostra!”
Chiudi la porta e pensierosa resto qui, sono stanca, sono troppo stanca! Non merito il tuo aiuto, questa è una battaglia che non hai chiesto dominatore del fuoco, questa è solo la mia lotta, tu hai altre ostilità da combattere, hai altre vite che ti stanno accanto perché ti preoccupi per la mia?
Poi senza rendermene conto suono quella stupida campanella, vorrei dormire addormentarmi e non svegliarmi più in questa vita di sola sopravvivenza! Arrivi ancora tu, mi sfiori delicatamente il viso, sto piangendo già come una stupida sto piangendo! Asciughi le mie lacrime e delicatamente mi metti nel letto, mia madre entra e ti fa uscire giusto il tempo per aiutarmi a mettermi il pigiama… aspetto che rientri ma nulla. Non puoi stare con una persona che sopravvive!

IO SOPPRAVIVVO NON VIVO più e tu l’hai capito… io ti aspettavo ma l’hai capito e te ne sei andato.
Spengo la luce e chiudo gli occhi con i mei ultimi pensieri, ma un dolce bacio sulla mia guancia e un sussurro mi mette una flebile speranza dentro il mio cuore: “Non arrenderti, fallo per me, fallo per noi!”

 
 
  
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