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Autore: Black Di Angelo    25/08/2014    0 recensioni
Questa è la storia di un ragazzo, L, innamorato da un po' di una ragazza, G. Ma in questa storia c'è un intoppo: lei lo considera solo un amico.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa è la storia di un ragazzo, L, innamorato da un po' di una ragazza, G. Ma in questa storia c'è un intoppo: lei lo considera solo un amico. Quindi lei non è innamorata di lui. A questi ragazzi se ne aggiunge un altro, amico di entrambi che chiameremo M. M sapeva che il ragazzo era innamorato della loro amica. Quindi cercava di aiutarlo. Così come gli altri amici, che con piccoli gesti aiutavano il povero L nel disperato tentativo di conquistarla. Lui aveva bisogno di aiuto? Sì. Tanto. A L non piacevano molto gli sport, non era una cima a scuola, era un ragazzo semplice appassionato di musica e videogiochi. In quel periodo aveva scoperto canzoni come: “Whole lotta love”, “Shine on You Crazy Diamond” e “Stairway to Heaven”. La sua preferita era sicuramente “Stairway to Heaven”. Un giorno, L doveva andare a una manifestazione scolastica, dove sarebbe andata anche G. Allora il ragazzo pensò “Questa è l'occasione per dirglielo”. Ma c'è una cosa che non ho detto. Lui era timido. E questo gli impediva di dirglielo. Arrivati a fine manifestazione lui non era riuscito a dirglielo. Quindi tornando al pulmino si mise le cuffie e ascoltò musica. Ovviamente “Stairway to Heaven”. Si accorse che quella musica gli ricordava lei. E gli dava in un certo senso il coraggio di parlare a lei. Coraggio che trovò anche grazie a M.Perché M gli disse che la loro amica era innamorata di lui. All'inizio L era scettico. Ma poi cominciò a crederci. E trovò quasi il coraggio per dirglielo. Quasi perché fece l'errore di dirglielo in chat. Prima di farlo ovviamente chiese alle amiche di lei se fosse stato meglio in chat o di persona. Loro dissero in chat perché lei si sarebbe vergognata e non avrebbe risposto. Allora lui le scrisse i suoi sentimenti, ma G rispose che le dava fastidio che lo avesse detto in chat. E disse pure di no. Ma non bastava. Perché lei disse che non voleva essere più sua amica perché sapeva di piacergli e ciò la infastidiva. Lui pensò che comunque erano amici e lei gli era molto cara e disse che tanto dopo che lo aveva rifiutato si sarebbe arreso e lei non gli sarebbe piaciuta più. E così, con il cuore spezzato, L andò a dormire. Ma prima ascoltò la sua canzone preferita, “Stairway to Heaven”.

Passarono le vacanze di Natale. Era il momento di tornare a scuola. L era ormai certo di aver dimenticato G e capì anche dal comportamento della ragazza che si erano riappacificati. Il ragazzo andò dunque alla sua festa di compleanno, dove conobbe una graziosa ragazza di nome S. L si innamorò anche di lei, ma il sentimento purtroppo non era reciproco. L si ritrovò solo e col cuore spezzato, di nuovo. Cercò consolazione fidanzandosi con una certa C, ma la ragazza lo lasciò dopo una sola settimana. Distrutto e disperato, si “rinchiuse in un guscio”. Ma in quel suo guscio c'era qualcosa. Una voce. La voce di G. Non se ne era mai andata dal suo cuore. “È solo un ricordo, non mi piace” pensò. Nei mesi successivi cercò di dimenticarsi di G, conoscendo ragazze nuove, ma la sua voce continuava a martellargli in testa, la sua risata continuava a tornargli in mente. Poi arrivò il suo compleanno e suo padre gli regalò una chitarra elettrica. L aveva cercato di imparare a suonare per diversi anni e finalmente aveva uno strumento tutto suo per provare. E così scoprì nuove canzoni da aggiungere alla sua playlist.

Mesi dopo, L stava strimpellando la sua chitarra, quando il telefono squillò. Era M. -Pronto?-. 'L... Ti prego non odiarmi. Ti prego non farlo'. -Perché dovrei? Che succede?-. 'Si tratta di G, io e lei ci siamo messi insieme'. Il ragazzo sentì il mondo cadere a pezzi. -V-V-Voi cosa?!-. 'Lo sapevo! Mi odi a morte adesso'. -N-No, ci sentiamo più tardi, okay?- chiuse la chiamata e si lanciò sul letto, affondando la faccia sul cuscino. E pianse. Pianse tutte lacrime che aveva. Pianse sino a che non gli fece troppo male la gola per continuare. Passarono alcuni mesi. Era arrivata l'estate. L si trovava in un paesino di mare non lontano dalla città. Era con un paio di amici, R, A e D. -Ah, raga, quest'anno può unirsi a noi mia cugina?-. -'Kay- risposero i ragazzi. Allora quella sera R gli presentò sua cugina T. T era bella e simpatica, legò subito con L. Insieme risero, scherzarono e quella ragazza riuscì per una meravigliosa estate a fargli dimenticare G. Una sera, L e T rimasero soli nella piccola spiaggia del paese. E parlarono. Parlarono come se il tempo non esistesse. Parlarono dimenticandosi di tutto e di tutti. Ad un certo punto esaurirono gli argomenti di discussione e rimasero in silenzio a guardarsi. Lentamente, la ragazza si sporse in avanti e posò le sue labbra su quelle di L. Il ragazzo era sbigottito, ma subito ricambiò il bacio. E tutto quanto svanì. La voce di G si affievolì e infine sparì dalla sua testa. E per la prima volta, provò una sensazione strana, nuova. Libertà.

   
 
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