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Autore: Yuki_o    26/08/2014    3 recensioni
I fantasmi di Chris lo aspettano dietro la porta.
E anche Peter.
One Shot, 1804 parole.
As usual, senza pretese: buona lettura!
Genere: Angst, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chris Argent, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Slam the door

 
Chris è seduto alla sua scrivania, sa che Allison lo sta spiando -suo padre con la testa abbandonata tra le mani, il viso contratto nascosto alla vista. Cosa starà pensando sua figlia in quel momento?
Non lo sa.
A volte, di notte, Beacon Hills gli è insopportabile. È tornato per Allison, per sua moglie, per la tomba di Kate…ma certe notti vorrebbe scappare.
La pistola nel cassetto di destra, carica e pronta lo chiama quasi, la sensazione confortante del metallo pesante e lucido. Freddo.
Un oggetto.
In notti come queste ogni essere vivente gli è insopportabile: il calore di un corpo lo ferisce, lo spaventa e allora, allora si alza dalla scrivania facendo si che la sedia strisci con forza sul pavimento, con un stridore assordante, afferra la pistola e un paio di caricatori e a quel punto esce di casa.
La macchina è un rifugio sicuro, gli automatismi della guida una forma di conforto mentale che accoglie come una benedizione.
Potrebbe fingere di non sapere dove sta andando ma a che servirebbe? L’unico a cui vorrebbe nasconderlo, a cui vorrebbe negarlo, è se stesso, ma fino al giorno in cui non troverà il modo di strapparsi il cuore dal petto senza morire, i suoi passi, in notti come questa, lo porteranno sempre lì.
A casa Hale.
 
 
 
 
 
 
Peter lo ha sempre sentito.
Quando entrava nella stanza, nel corridoio. Da quando è entrato nel suo mondo la sua presenza è sempre stata lì: sullo sfondo a volte, altre sotto il riflettore delle sue percezioni, oscurando tutto il resto.
Poi è sparito…è sparito tutto.
Dopo l’incendio.
Vuoto.
La vendetta, la sua resurrezione, ogni cosa lo ha assorbito abbastanza per poterlo ignorare, o almeno illudersi di stare ignorandolo, ma dal momento in cui la sua mente ha riacquistato una parvenza di razionalità la prima cosa a tornare e riempire il vuoto è stata la sua presenza.
Arrivava sempre così, anche quando erano giovani -beh, più giovani. Sempre con il fiato corto, sempre così irrequieto con i suoi occhi d’acciaio pronti a tagliargli la gola con un solo sguardo, lasciandolo sul pavimento a morire di dolore, anelante per un altro sguardo ancora.
Selvaggio.
Come un cane randagio.
Un meticcio riluttante al guinzaglio, ma leale al padrone.
Un cane lupo dagli occhi di ghiaccio.
A volte la catena diventava troppo stretta anche per la lealtà, soprattutto per un ragazzo di vent’anni, e lui scappava, saltava in macchina con la sua balestra e il coltello da caccia e guidava…fino a lui.
A casa Hale.
 
 
Tanti anni fa…
 
 
Scende dalla macchina e sente il terreno morbido sotto i piedi, il bosco con le sue braccia e le sue mani di legno e radici che si intrecciano nella terra, ricoperta dal soffice strato di foglie brunite.
Estrae la pistola e la regge con entrambe le mani, puntata a terra, la sicura disinserita con un colpo secco.
Sale i gradini fino alla veranda d’ingresso, poggiando con attenzione i piedi sul legno scampato al fuoco, ma segnato dalla polvere, dal calore e dagli anni.
Non serve più che una spinta leggera della spalla per aprire la porta che scivola silenziosa sui cardini. Ha del surreale: nessun suono, a parte lo scricchiolio del legno sotto le suole dei suo stivali e il suo stesso respiro regolare e profondo, la consapevolezza di tutte le volte che ha oltrepassato quella soglia e soffocato i rumori per motivi così diversi.
Pur sempre all’erta, Chris abbandona la posizione d’attacco e cammina, ora silenziosamente, negli ambienti impolverati, anneriti. Alcune stanze sono sventrate e si aprono sul bosco circostante, dal tetto in parte crollato entrano lunghe lame di luce alabastrina: la Luna è alta in cielo.
Non ha bisogno nemmeno di un istante per trovare la strada, i suoi piedi conoscono la via e lui semplicemente non si oppone…non stanotte. A cosa servirebbe continuare a combattere se stesso? Non può nascondere i suoi desideri in notti come questa, quando i ricordi diventano più reali delle bugie che ogni giorno racconta a se stesso e agli altri.
La stanza è vuota, ma vedere i segni sul legno là dove una volta c’era il letto…non è dolore, è rabbia cieca per il rimpianto che sente soffocarlo, riempirgli la gola come bile.
Dio, Chris era così giovane!
erano entrambi giovani.
Uno scricchiolio alle sue spalle è tutto quello che gli serve per scattare e la pistola nella sua mano punta al bersaglio senza la minima esitazione, una morsa di ferro, nessun tremore.
-Eccoti qui, Cacciatore…ritorni nella tana del lupo? Non è molto furbo…ma del resto il colpevole torna sempre sul luogo del delitto,dicono.-
Chris cerca di mantenere lo sguardo fisso, cerca con tutto se stesso di non passare in rassegna gli angoli del viso, i cambiamenti operati dal tempo che gli appaiono così chiari e i dettagli che non cambieranno mai.
-Buona sera a te, Peter.-
Dio.
I suoi occhi.
 
 
Peter non lascia che la maschera gli sfugga, nemmeno quando Chris lascia vagare lo sguardo su di lui con una luce negli occhi che sa di rassegnazione ancor più che di disperazione. Ha passata tutta la vita a creare la barriera impenetrabile che è il suo volto. Illeggibile persino a lui stesso.
-Mmmm…ricordo che una volta trovarti con me in questa stanza portava a tutt’altro che a una pistola puntata alla mia testa.-
Vedere il piccolo spasmo delle sopracciglia di Chris è fin troppo piacevole, terribilmente familiare. Giocare con lui è troppo facile. Naturale.
-All’epoca entrambi avevamo seppellito meno cadaveri, eravamo persone diverse.-
Non trattiene la risata amara che echeggia nella casa diroccata, ma solo perché sa che darà sui nervi a Chris. Ridere ha perso di significato molto tempo fa, per Peter.
-Vuoi dirmi che sono i cadaveri ad averci cambiato? All’epoca non sarebbero bastati tutti i cadaveri della storia a farti desistere dallo sdraiarti sul mio letto e …-
Un colpo di avvertimento gli sfiora l’orecchio, l’odore acre della polvere da sparo gli solletica le narici insieme alla rabbia di Chris…l’amarezza.
E le vestigia di quel desiderio. Se solo fosse abbastanza folle da mentire a se stesso…ma non lo è, nonostante il fuoco non lo è, e il desiderio è suo quanto del cacciatore.
-Sembra che entrambi ricordiamo a sufficienza la storia senza bisogno che io te la ripeta, vero Argent? Eppure impedirmi di ricordarti quante volte abbiamo scopato e quanto ci siamo divertiti a farlo, non lo renderà meno vero.-
Peter non lo ammetterà mai, ma l’impassibilità di Chris lo sfianca. È sempre stato così: lui aveva bisogno delle parole che Chris non voleva pronunciare e finiva per parlare per entrambi…senza conoscere nessuno dei due. Soprattutto se stesso. Soprattutto Chris.
Chris parlava solo dopo il sesso. A volte era la parte migliore.
Perciò fa un passo avanti incontro alla pistola che ora sfiora la pelle della sua tempia e sorride a Chris –e se quel sorriso trema un po’ o è più vero di quanto vorrebbe solo questa stanza vuota e morta lo saprà mai.
 
 
Chris ricorda. Ricorda Peter. Ricorda il letto. Ricorda l’illusione e il piacere…la felicità, quella più di tutto vorrebbe dimenticare ma una simile misericordia sarebbe chiedere troppo. Ricorda anche la felicità quindi. Soprattutto la felicità.
Ricorda Peter…e Peter ricorda Chris.
Per questo abbassa piano la pistola e lascia che l’espressione sorpresa e guardinga di Peter lo ferisca solo un po’. Una volta non avrebbe mai temuto le sue azioni, nemmeno nella situazione più disperata, nemmeno quando sapeva che avrebbe fatto la scelta sbagliata.
Come la notte in cui se n’è andò.
 
Non sa perché si ritrovi sempre a tornare in questa cattedrale di fantasmi: sarebbe tutto più semplice se potesse darsi una risposta semplice come il desiderio.
Vuole Peter, l’ha sempre voluto e volerlo lo ha portato a commettere una follia dopo l’altra.
La follia li ha perseguitati fin dall’inizio, in effetti: quella di suo padre, quella di Kate e infine quella di Peter stesso. L’atto finale.
Eccetto che di fine non si è trattato e Chris si ritrova ancora in una casa in rovina, di fronte a un uomo che non sa decidersi tra lo squarciargli la gola con le sue zanne o strappargli la pelle a forza di baci.
Sarebbe tutto più facile se Chris non provasse esattamente lo stesso ridicolo desiderio. Distruggerlo e riprenderselo allo stesso tempo.
Come se fosse mai stato suo.
-Fai la tua mossa, Chris, o vattene.- il tono di Peter lascia trasparire più insicurezza che minaccia e questo va bene. Un Peter insicuro, questo lo conosce.
Quante notti ancora di fughe disperate in questo cimitero disabitato gli servono per trovare il coraggio di affrontare l’inevitabile? Che senso ha continuare a combattere la follia…quando gli scorre nel sangue?
Ci sono folli peggiori di lui. Chiudere gli occhi e riporre la pistola, baciare Peter con decisione, senza grazia, tenendolo con forza per la nuca, non è nulla.
Non ha scatenato nessun mostro, non ha appiccato alcun fuoco: la sua unica vittima è se stesso
Onestamente, può accettare di morire così. È perfetto.
 
Non si conosce la portata del proprio dolore finché non lo si sente alleviato, la profondità della propria sete finché non si assapora di nuovo l’acqua. Almeno così dicono, giusto?
Peter non sapeva di essere consumato dal desiderio fino a quel bacio.
L’aspetto patetico? Nella loro inesperienza di adolescenti avevano probabilmente avuto baci più intensi, meno goffi di quello e tuttavia era probabilmente il loro bacio migliore. Il più autentico.
Un bacio nonostante ciò che la vita ha permesso diventassero.
È un processo lento, ricordarsi come stare vicini senza farsi male –o senza farsene troppo− come muoversi insieme, senza crollare uno sull’altro. L’età almeno gli ha dato la pazienza, questo può ammetterlo.
Quando Chris abbandona per un secondo solo le sue labbra Peter non reprime del tutto il ringhio che emerge dalla sua gola. Chris dal canto suo ride, le labbra a pochi millimetri dal suo volto. Le sua mani, calde e ruvide, percorrono una strada a ritroso fino a racchiudere con una certa delicatezza il suo viso e il cacciatore cerca il suo sguardo e lo cattura.
-Questa volta- dice risoluto –sarai tu ad andartene. Non io, non più.-
L’immagine di una sera d’estate, il rumore di un motore che si allontana, balenano davanti a lui.
Il peso della frase si deposita lentamente nella sua mente, strappando Peter dal languore del bacio, e deve deglutire per recuperare la voce e poter rispondere.
-Ok.- dice, sostenendo lo sguardo. I pollici di Chris disegnano disegni leggeri sui suo zigomi, sulle guance, sfiorando le labbra  tumide.
-Ok- ripete –ma non stanotte.-
Chris sorride ancora e quando lo bacia di nuovo Peter non ha illusioni: anche questa parentesi finirà, perché hanno costruito le loro vite su lati diversi della barricata, seppellito morti che dalle tombe li tormentano ancor più di quando erano in vita, perché Peter rimane un pazzo e Chris un cane leale, ma questa volta sarà Peter ad andarsene e poi a tornare.
Non avrà mai fine a meno che un giorno non trovi un modo per strapparsi il cuore dal petto e non morire…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell'autrice (?)
Si: sono risorta dai morti. No: non ho piani di vendetta in mente, solo un paio di Fanfiction che risucchieranno il mio tempo facendomi impazzire di ansia perche non sto studiando quanto potrei e dovrei. No: non potete liberarvi di me.

HI! questa FF è stata un parto, o per meglio dire una gravidanza alla Kyle XY, dato che penso per arrivare alla fine di aver impiegato ben più di 9 mesi.Ugh.
Il risultato finale è questo. Crac Pairing.
E se la Chris/Peter vi sembra strano andate a leggere la mia Derek/Allison. Si: ho la fissa per le Argent/Hale. Sue me.
Ora ho finito con i Si/No prometto. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Il tutto dedicato a Donia_, che è meravigliosa e ha betato sta cosa più volte (anche se non se lo ricorda) e a nikki9721gd perchè è stata una meravigliosa beta-passiva, tollerando le mie continue incursioni con prompt e storie di cui probabilmente non le importa un fico secco, con tanto affetto per me! Thank you <3

E ora con il cuoricino pessimo considerata la mia veneranda età (i compleanni impellenti mi fanno sentire vecchia...) voglio anche:1-invitarvi a visitare la mia pagina nel caso la storia vi sia piaciuta: spulciatemi magari trovate altro che vi aggrada 2-chiedervi di non essere ninjia: leggete E commentate, ok? il feedback è importantissimo per il mio fragile cuoricino bisognoso di affetto! 3-ringraziare per essere arrivati fin qui: siete coraggiosi, ma avrei dovuto immaginarlo considerando che siete sopravvissuti a 4/5 (perchè serimanete nemmeno gli attori lo sanno) serie con Jeff Davis.

bye!

boby (aka Yuki_o)
 
  
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