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Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    26/08/2014    12 recensioni
[STORIA AD OC - ISCRIZIONI SEMPRE APERTE]
Nelle profondità della Fascia Oscura, un potente demone si risveglierà dal sonno in cui era stato confinato! La sacerdotessa che si era sacrificata per sigillarlo si risveglierà a sua volta e toccherà di nuovo a lei fermare l'avanzata dei demoni ma questa volta non sarà sola. Per sconfiggere il nemico radunerà i maghi più forti e con loro creerà una gilda di maghi volti alla difesa dell'umanità!
La guerra ha inizio!
ATTENZIONE: CAPITOLI REVISIONATI DAL PROLOGO AL VENTESIMO CAPITOLO (praticamente tutti i capitoli pubblicati XD). Altra cosa, al capitolo numero 20 (secondo EFP) è presente il riassunto della storia fino a quel punto e il riassunto di tutti gli OC presenti.
Spero di avervi incuriositi e grazie a chi leggerà e/o parteciperà! Alla prossima, chaos!!!
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 19



Kira correva. Il giovane dragon slayer sentiva distintamente l'odore dei suoi compagni ma le continue esplosioni che stavano percuotendo la base, non facevano altro che disperdere nell'aria un denso fumo che lo ostacolava.

Ovviamente aveva incontrato diversi soldati nemici e li aveva sconfitti senza troppe complicazioni. Quelle erano arrivate nel momento in cui aveva trovato i primi cloni della sua compagna di gilda. Seppur a malincuore, aveva eliminato anche quei corpi privi d'anima.

Non appena ebbe ucciso l'ennesimo clone, il suo naso percepì un odore familiare ed era molto vicino.

-Fede! Dev'essere vicina!-

Il buon olfatto del mago lo portò all'entrata di una stanza simile a quella dove aveva combattuto contro Seven e, al centro di essa, vide la sua amica in ginocchio di fronte ad un mucchio di cenere. Nell'aria aleggiava un odore acre molto forte: carne bruciata.

Il moro si avvicinò lentamente alla sua compagna, guardandosi attorno con circospezione. Poteva trattarsi di una trappola.

Fede?”. La voce del mago non sembrò raggiungere la ragazza che si girò comunque, fissandolo con sguardo spento. Kira si fermò sul posto. Non le aveva mai visto quello sguardo e questo lo spaventava.

Sei ferita?”

Fede continuò a fissarlo in silenzio mentre lacrime silenziose continuavano a rigargli il viso. Il dragon slayer si stava leggermente innervosendo così, nel tentativo di svegliarla dalla trance, le chiese che cosa fosse il mucchietto di cenere ancora fumante davanti a lei.

La maga del fuoco tornò a fissare quella polvere nera e grigia e, indicandola, disse “Lei è Three... è colpa sua... Nikora e Miwako sono state catturate a causa della sua magia... io l'ho uccisa...”

Kira rimase in silenzio per qualche secondo poi le rivolse una domanda che la lasciò sgomenta.

Ok, e dove sarebbe il problema?”

Fede si voltò ad osservarlo. Nei suoi occhi sembrava essersi riacceso qualcosa ma era lungi dall'essere quella di sempre.

Io ho ucciso il mio avversario perché altrimenti lui avrebbe ucciso anche me. Stessa storia per te. L'hai uccisa per vendetta? Per difenderti? Per puro divertimento? Non importa! Lei è morta e tu sei viva quindi puoi ancora salvare Miwako e Nikora. Non è per questo che sei venuta con noi?”

Gli occhi di fede si inumidirono nuovamente ma questa volta, insieme alle lacrime arrivarono anche i singhiozzi. Kira si fece più vicino e la maga del fuoco iniziò a piangergli addosso. Sospirando, il bambino le diede qualche pacca sulla testa.

Spero di non diventare così problematico quando crescerò...”

Io... ti chiedo scusa.” disse Fede rialzandosi in piedi e asciugandosi le lacrime “Mi sono fatta abbattere dalla morte di un nemico... forse non sarei dovuta venire...”

Non dire stupidaggini.” la apostrofò Kira “Nikora è una tua amica e compagna di team. Non dovresti essere da nessun'altra parte se non qui.”. La maga apprezzò quelle parole e, sorridendo, annuì.

I due maghi uscirono dalla stanza e Kira annusò nuovamente l'aria. Da qualche parte doveva esserci un grosso incendio dato il calore e la quantità di fumo. Notò che Fede era rimasta scioccata nel vedere i cadaveri dei cloni di Miwako.

Sono dei cloni privi d'anima. Non hanno nulla a che vedere con la nostra amica perciò non trattenerti con loro.” spiegò il moro prima di voltarsi verso un muro “Lo senti anche tu?” chiese poi fissando il suddetto muro al fondo del corridoio.

Che cosa?” chiese a sua volta la maga del fuoco tendendo le orecchie. Non sentiva nulla di strano.

Qualcosa sta venendo da questa parte... sfondando diversi muri.” spiegò Kira e, un secondo più tardi, il muro da lui osservato, esplose in diversi detriti. Le prime cose che i due maghi videro furono una maglietta grigia e dei capelli neri.

E' Miwako! Dobbiamo bloccarla!” urlò il dragon slayer saltando in avanti ed intercettando il corpo della sua amica. Fede, posizionatasi dietro di lui, lo prese a sua volta e, facendo forza sulle gambe, riuscì a diminuire la velocità, attutendo così il colpo contro il muro dietro di loro.

I due, dopo essersi ripresi dalla botta, si concentrarono sulla compagna. Il ventre era coperto da varie ustioni e, a giudicare da un grosso livido, doveva avere qualche costola rotta. La maga del sangue riaprì lentamente gli occhi per poi sgranarli di colpo.

Kira? Fede? Che ci fate qui?”

Siamo venuti a salvarvi.” rispose Kira aiutandola ad alzarsi “Chi diavolo ti ha ridotto così?”

Miwako si curò le varie ustioni sul ventre, non riuscendo però a rimarginarle del tutto. Sembrava stanca ed entrambi i suoi compagni se ne accorsero. La maga del sangue volse uno sguardo verso il muro distrutto dalla quale provenivano rumori di uno scontro.

Un mostro.” sibilò prima di avviarsi verso il buco nel muro, seguita a ruota da Kira e Fede.

Pochi secondi dopo, si ritrovarono in un'enorme stanza piena di scaffali distrutti e computer fatti a pezzi. Al centro di essa stavano combattendo due maghi. Uno di essi era Zero ed aveva il corpo ricoperto di piccoli tagli, ma soprattutto lividi, mentre il suo avversario era uno sconosciuto per Kira e Fede.

Indossava una divisa blu all'esterno e bianca all'interno, delle scarpe da ginnastica bianche con dei lacci neri e portava un grosso paio di cuffie rosse sulle orecchie. I brillanti occhi azzurri erano concentrati su Zero, pronti a cogliere anche il più piccolo dei cambiamenti, mentre i lunghi capelli biondo platinati erano legati in una treccia che gli arrivava alle caviglie.

Non era molto alto ma aveva un fisico tonico e la carnagione abbronzata metteva in risalto i suoi occhi. Stava sorridendo all'indirizzo di Zero e, solo dopo pochi secondi, Kira e Fede si accorsero del fatto che quel misterioso avversario non aveva neanche un graffio.

Chi diavolo è?” chiese Kira fissando il biondo.

Si chiama One ed è estremamente potente, almeno quanto Zero.” spiegò Miwako sorprendendo gli altri due. In quel momento, Zero scattò verso il suo avversario, distruggendo il pavimento d'acciaio. Non appena gli fu davanti, cercò di colpirlo con un calcio laterale alla testa ma One alzò il braccio sinistro per proteggersi.

L'arto si ricoprì interamente di una strana energia arancione che aderì al corpo, facendolo sembrare rovente. Il calcio di Zero venne bloccato senza problemi.

Come ha fatto a bloccarlo? Avrebbe dovuto essere spazzato via!” disse Fede osservando la scena incredula.

E' un mago dell'energia.” spiegò Miwako “Riesce a contrastare quegli attacchi impregnando il suo corpo di energia con la quale si oppone ai vettori di Zero. Inoltre...”

Zero si allontanò con un balzo dal suo avversario e Kira notò che nel punto in cui l'aveva colpito, i jeans erano bruciacchiati così come la pelle.

... quell'energia infligge anche dei danni a Zero che non riesce a difendersi in tempo dato che impiega il suo potere per potenziare l'attacco.” concluse Miwako osservando l'albino.

Quindi Zero subisce dei danni anche quando attacca? Non può attaccarlo dalla distanza?” chiese Fede ma Miwako negò con la testa “Ogni volta che ci prova, One contrasta l'attacco con un attacco energetico, inoltre può muoversi rapidamente come Zero”.

Kira e Fede tacquero, limitandosi a fissare lo scontro.

One scagliò una sfera di energia in direzione di Zero che, senza problemi, ne deviò la traiettoria verso l'alto. Un istante dopo, il suo avversario era già sotto di lui e cercò di colpirlo con un pugno al volto ma si bloccò a pochi millimetri dal bersaglio.

Bene così, gli ha annullato il vettore!” esultò Kira ma, prima che potesse anche solo sperare in una ripresa, la sfera di energia scagliata in precedenza da One colpì Zero sulla schiena, creando una piccola esplosione.

La sfera? Ma Zero non l'aveva deviata?” disse Fede osservando il suo compagno dolorante.

Quel maledetto può controllare l'energia perciò è anche in grado di controllare i suoi attacchi a suo piacimento... e Zero non riesce a stargli dietro.” spiegò Miwako prima di creare una falce di sangue.

Non possiamo restare qui a guardare! Dobbiamo dargli una mano!” urlò Kira prima di lanciarsi verso One, seguito da Fede.

Fermi! Non potete fargli nulla con i vostri poteri!!!” urlò Miwako ma ormai era troppo tardi. I suoi due compagni avevano già iniziato l'attacco.

STAR DRAGON'S ROAR!!!”

HEEL EXPLOSION!!!”

Un grosso cono di energia stellare e una sfera di fiamme scarlatte partirono verso One il quale, sorridendo, si voltò a fronteggiarli, portando le mani davanti al volto. Inspiegabilmente, i due attacchi si diressero verso le sue mani ricoperte di energia.

Prima che Kira e Fede potessero capire qualcosa, i loro attacchi vennero interamente assorbiti dalle mani di One che mostro un sorriso compiaciuto.

Ma... come ha fatto...?” chiese Kira fissando allibito il suo avversario quando Zero gli urlò “Tutti gli attacchi basati sull'energia possono essere assorbiti da lui! I vostri poteri non possono sconfiggerlo, andatevene!!!” ma ormai One stava già per colpire.

Solo all'ultimo secondo Fede si accorse di avere il nemico di fronte a lei. Le dita della mano destra puntate in avanti come una lancia e ricoperte di energia.

Istintivamente, chiuse gli occhi e attese il colpo che le avrebbe portato via la vita ma, anziché un dolore lancinante, sentì uno strano calore sulla faccia. Lentamente, riaprì gli occhi, ritrovandosi la mano di One a pochi centimetri dal volto.

Il braccio era interamente ricoperto di sangue e, in quel momento, fuoriusciva dalla schiena di Miwako, precisamente dalla scapola sinistra. Il calore che sentiva sul viso era il sangue della sua compagna che le era schizzato addosso nel momento in cui One l'aveva trafitta.

Per qualche secondo nessuno fiatò poi fu proprio Miwako a parlare “Finalmente... ti ho... preso...” e, seppur malamente, riuscì a trafiggergli la spalla destra con un piccolo pugnale di sangue che si sciolse pochi secondi dopo.

One non batté ciglio e, senza mezzi termini, tirò fuori il braccio dal corpo della maga che si accasciò al suolo sotto lo sguardo sconcertato dei suoi compagni. Zero fu il primo a riprendersi dallo shock e corse immediatamente verso One per cercare di colpirlo nuovamente, ma questi si allontanò con un salto.

L'albino, anziché inseguirlo, si inginocchiò vicino a Miwako, girandola lentamente. In pochi secondi, anche Kira e Fede le furono accanto. La situazione non era delle migliori: un polmone era gravemente compromesso e non sembrava cosciente.

Respira a malapena...” disse Fede stringendo i denti.

Trovate Nikora.” sibilò Zero alzandosi in piedi “Ha un potere simile al suo... forse può aiutarla”.

E tu cosa...?” Kira si zittì nel medesimo istante in cui incrociò lo sguardo di Zero. Quello non era uno sguardo qualsiasi, era pieno di odio e follia. Che li considerasse la causa di tutto? In fondo se non ci fossero stati loro due, Miwako non si sarebbe dovuta sacrificare per proteggere Fede.

Nonostante quei pensieri, Kira annuì lentamente e aiutò Fede a caricarsi Miwako sulle spalle, dopodichè si diressero verso la porta indicatagli dall'albino il quale disse “Conto su di voi”.

Quelle parole rassicurarono il piccolo dragon slayer. Quello sguardo non era per lui e nemmeno per Fede... era per One. Il mago dell'energia, in quel momento, se la stava ridendo sotto i baffi e, non appena Kira e Fede furono usciti dalla stanza, disse “Mi dispiace molto aver fatto del male alla tua fidanzatina! Avrei voluto ucciderla per ultima, dopo averti ucciso di fronte a lei, ma immagino che non si possa avere tutto dalla vita”.

Non ricevendo risposta, si voltò verso l'albino. Zero, senza dir nulla, si mise le cuffie sulle orecchie ed estrasse il suo MP3 dalla tasca dei jeans, staccando le suddette cuffie per poi riattaccarle su un altro attacco posto dal lato opposto.

La luce del display passò dall'azzurro cielo al rosso sangue e una voce trillò allegra nelle cuffie: “Zero! Che sorpresa! Se stai ascoltando questo messaggio significa che hai trovato un avversario con i contro-coglioni e hai bisogno di una mano! Ovviamente te la darò io! Te lo dissi quando ti diedi questo MP3 e te lo dirò anche adesso: la tua capacità di calcolo dei vettori si amplierà di dieci volte, garantendoti un potere inimmaginabile ma, ovviamente, questo potere potrebbe anche ucciderti se lo userai troppo. Il tempo limite è di dieci minuti! Buona fortuna!”

One alzò un sopracciglio. Aveva sentito anche lui quella voce e, senza alcun dubbio, apparteneva ad Arkens. Di certo quella registrazione risaliva a qualche anno addietro, prima del suo ingresso nell'organizzazione.

Non potè porsi alcuna domanda riguardante il “potenziamento” che Zero avrebbe ricevuto, dato che il suo avversario era scomparso nel nulla. Con la coda dell'occhio, notò un movimento alla sua destra e, dopo che ebbe ruotato la testa, si ritrovò a tu per tu con il pugno di Zero.

Il colpo echeggiò per la stanza e One venne scaraventato contro una parete, creando una specie di cratere dentro ad essa. Il metallo di per sé non era troppo resistente ma One, grazie alla sua esperienza, aveva ridotto l'impatto del colpo, riducendo i danni subiti ma tuttavia sputò del sangue per terra.

-Che diavolo è successo?- si domandò One fissando il suo avversario -Non sono riuscito ad avvertire la sua presenza... e nemmeno l'energia scaturita dai suoi muscoli-.

Prima che potesse ideare un contrattacco, Zero svanì di nuovo dal suo campo visivo e solo l'istinto lo fece buttare a destra, evitando al pelo un calcio dell'albino che frantumò il pavimento senza alcun problema, svanendo subito dopo. One fece appena in tempo a rialzarsi che l'albino lo colpì con un pugno in mezzo alle scapole, troncandogli il fiato e spedendolo nuovamente contro una parete, distruggendola.

Zero iniziò a camminare lentamente verso la voragine nella parete, scrocchiandosi le nocche. Non appena fu davanti al buco, guardò One ancora disteso a terra nell'altra stanza.

Dieci minuti...” ripetè Zero con gli occhi rossi come il sangue “... sono più che sufficienti!”



* * *



La porta venne tagliata in tanti pezzetti che caddero al suolo tintinnando come monete. Ashuros entrò per primo, seguito a ruota da Dorein che, senza alcuno sforzo, teneva un soldato sollevato per la gola.

Ecco qui la sala di sorveglianza.” disse il mago del tempo, osservando i vari monitor “Da qui dovremmo essere in grado di trovare gli altri e anche una via d'uscita”.

Che facciamo con lui?” chiese Dorein fissando il soldato ormai prossimo alla morte, dato l'ampio taglio sul petto.

Ashuros fissò l'uomo senza batter ciglio per poi sedersi di fronte ad un computer “Fanne ciò che vuoi”.

Dorein si limitò a sciogliere la sua mano che ritornò slime, ricoprendo interamente il nemico. Nel silenzio della piccola stanza risuonò il rumore di ossa fratturate e, nel giro di pochi secondi, l'intero corpo del soldato venne assorbito dall'albino.

Dunque, cosa cerchiamo esattamente?”

Non mi hai sentito? Dobbiamo trovare gli altri e una via di fuga.” ripetè Ashuros controllando le varie telecamere disposte per l'installazione.

Se non ricordo male, tre di loro sono dragon slayer e Zero controlla i vettori... potrebbero tranquillamente crearsi la loro via di fuga.” commentò Dorein.

Effettivamente aveva ragione ma ormai erano lì, tanto valeva sfruttare l'occasione. In pochi istanti individuò Kira, Fede e Miwako, allarmandosi del fatto che Miwako era gravemente ferita. Lì vicino vide anche delle casse audio usate per comunicare in tutta la base così, dopo aver isolato quelle casse, prese un piccolo microfono e disse “Kira, riesci a sentirmi?”

Nello schermo, vide Kira e Fede fermarsi di colpo.

Ashuros? Dove sei?” chiese il bambino individuando la cassa audio.

Nella sala della sicurezza. Sto controllando i vari monitor. Cos'è successo a Miwako?”

E' stata ferita dal nemico e rischia grosso. Dobbiamo trovare Nikora, forse può aiutarla con il suo potere.” spiegò Kira.

Uhm... devo ancora trovare Nikora. Restate lì, vi mando un amico che potrebbe curarla.” disse Ashuros prima di guardare Dorein che, annuendo, uscì dalla stanza, dirigendosi verso i tre “Se vedete una strana poltiglia nera, non attaccatela”.

D'accordo. Intanto cerca Nikora e gli altri. Dovrebbe essere insieme a Yukiteru e Lias da quello che sente il mio naso.” disse Kira prima di aiutare Fede a sistemare Miwako a terra.

Ashuros iniziò ad osservare velocemente le visuali di tutte le telecamere rimaste quando finalmente trovò Yukiteru e le altre due, intenti a combattere contro dei soldati, ma soffocò un'imprecazione nel vedere la cassa audio squagliata dal magma di Nikora. Ora non poteva più contattarli.

Sospirando, guardò la visuale delle telecamere poste lungo il corridoio che stavano percorrendo fino a quando non sbucò in una grossa stanza completamente vuota. Al centro di essa, seduto a gambe incrociate, c'era un uomo.

-Mi sa che quei tre stanno per finire in bocca al lupo.- pensò l'albino prima di tornare sulla telecamera vicino a Kira “Non sono troppo lontani da voi ma non so dirvi la strada, molte telecamere e casse audio sono state distrutte, inoltre stanno per entrare in una grossa stanza dove c'è un tizio seduto. Non vorrei azzardare niente ma mi sembra molto forte”.

Ricevuto. Noi resteremo qui fino all'arrivo del tuo amico poi andremo da loro. Raggiungici lì.” disse Kira per poi sedersi di fianco a Miwako.

Ashuros annuì e spense il microfono. Dal computer alla quale era seduto, si spostò ad un'altra postazione, iniziando ad aprire varie cartelle contenenti vari dati. Ne trovò una dal nome interessante: Progetto Ten. La aprì ma si trovò di fronte ad una richiesta di password.

-Maledizione, non ho ancora riacquistato la vista e non posso usare il mio potere...- pensò l'albino prima di spostare tutte le cartelle interessanti in una chiavetta USB trovata in un cassetto. Una volta tornato alla gilda ci avrebbe dato un'occhiata.



Prima di uscire dalla stanza, si voltò e, con un movimento della mano, tutti i macchinari presenti avanzarono velocemente nel tempo, fino a diventare degli ammassi di polvere e ruggine.



* * *



L'ennesimo soldato si accasciò al suolo. Sul petto, un grosso taglio aperto dalla katana di Nikora che, continuando a mietere vittime, non abbandonava il suo sorrisetto sadico, spaventando leggermente Lias.

Ora mi sento leggermente meglio.” disse la bionda menando un fendente a vuoto per pulire la sua arma dal sangue.

Nikora, cerca di calmarti. Ho come l'impressione che la cosa ti stia sfuggendo di mano.” disse Yukiteru visibilmente preoccupato per lei. Non gli era mai capitato di vederla così, nemmeno contro i demoni o quando avevano affrontato Collux.

Tranquillo, mi calmerò non appena avrò messo le mani su quel bastardo di Arkens...” sibilò Nikora prima di iniziare a fiutare l'aria “Guarda un po' se non è lui!” e iniziò a correre lungo il corridoio, seguita a ruota da Yukiteru, Lias e i suoi due compagni.

Dopo pochi secondi, sbucarono in un'enorme stanza, completamente vuota. Davanti a loro, seduto a gambe incrociate, videro Arkens intento a... dormire? La grossa bolla che gli usciva dal naso e il fatto che stesse russando alla grande, non fecero altro che rafforzare quell'assurda ipotesi.

Ma ci sta prendendo per il culo?” urlò Nikora prima di scagliarsi contro di lui, cercando di tagliarlo a metà con la sua katana ma, all'ultimo, Arkens svanì dalla sua visuale e il suo colpo andò a colpire il pavimento, creando un grosso squarcio nel metallo.

Dov'è finito?” chiese Lias guardandosi attorno, individuando poi il nemico poco distante da Nikora, ancora seduto a terra ma finalmente sveglio.

Ehi Nikora, sei impazzita? Non si attacca la gente che dorme!” la rimproverò Arkens alzandosi in piedi. La bionda lo fulminò con lo sguardo, squadrandolo nel mentre, da capo a piedi. L'uomo indossava una specie di tuta da motociclista nera provvista di spesse protezioni blu su spalle, ginocchia, nocche delle mani, gomiti e inguine.

Arkens sbadigliò sonoramente e, sorridendo, disse “Vedo che avete sconfitto i vostri avversari e siete riusciti a liberarle... inoltre se Miwako non è con voi, significa che sta affrontando One insieme a Zero”.

Shin-San, ignorando le sue parole, portò lentamente le mani sulle impugnature delle sue armi ma Arkens, senza neanche guardarlo, gli disse “Lucertolone, ti sconsiglio caldamente di farlo.” e, prima che il rettile potesse decidere sul da farsi, Nikora lo precedette, colpendo Arkens al volto con un pugno ricoperto di magma.

Il suo sorriso trionfante si spense non appena si accorse del fatto che il colpo non aveva sortito alcun effetto sull'avversario e che il suo magma stava scivolando sulla tuta, andando poi a sciogliere il pavimento. Prima che potesse tentare un secondo colpo, Arkens le afferrò il polso e gli torse il braccio dietro la schiena, facendo arrivare il polso tra le scapole.

Nikora, tuttavia, non emise neanche un lamento e cercò di colpirlo nuovamente con delle lame di sangue che le uscirono dalla schiena ma il biondo si allontanò senza problemi con dei piccoli balzi.

Che c'è? Non hai le palle di affrontarmi apertamente?” gli chiese la bionda voltandosi verso di lui. Arkens, per tutta risposta, le mostrò un sorrisetto irritante che la fece innervosire ancora di più. Senza attendere oltre, scattò nuovamente verso di lui, ricoprendo la sua katana di magma ma all'ultimo, sorprendendo Arkens, si gettò di lato, giusto in tempo per evitare un grosso raggio elettrico che colpì l'avversario in pieno.

Yukiteru osservò soddisfatto il nemico immobile, convinto del fatto che il suo fulmine fosse bastato ma non appena vide il sorrisetto di Arkens, si convinse del contrario. Era già la seconda volta che i suoi attacchi elettrici non servivano a niente!

Beh, se l'elettricità non ti fa niente...” iniziò il moro, creando una grossa sfera di luce bianca “... vediamo come te la cavi con la luce!!!” e la scagliò a tutta velocità contro il nemico che non fece nulla per evitarla. La sfera esplose al primo contatto con Arkens, creando una grossa cortina di fumo.

Un rumore di passi risuonò nel silenzio della stanza e i maghi di Last Hope rimasero sorpresi nel vedere Arkens uscire dal fumo, perfettamente intatto e senza neanche un graffio.

E' uno scherzo vero?” chiese il moro notando poi un movimento alle spalle di Arkens che si girò su se stesso per contrastare l'assalto di Shin-San. Il biondo riuscì ad afferrarlo per i polsi prima che potesse menare due colpi dall'alto e, senza neanche pensarci, lo colpì con una ginocchiata sullo sterno.

Una grossa onda d'urto scaturì dalla schiena del rettile prima che vomitasse una grossa quantità di sangue. Arkens, allora, lo sollevò di peso e lo scagliò contro una parete, ammaccandola pesantemente.

Shin-San!!!” urlò Lias inginocchiandosi di fianco al suo amico mentre Gref si alzò in volo per poi scendere in picchiata su Arkens. L'uomo ghignò, evitando all'ultimo il becco affilato del grifone per poi colpirlo con una gomitata sulla spina dorsale.

In contemporanea con l'urlo di Gref, si sentì anche un altro grido. Nikora e Yukiteru si voltarono verso Lias la quale era a terra e si teneva una mano sulla schiena, nello stesso punto dove era stato colpito Gref.

Ma che le prende?” chiese Nikora visibilmente confusa.

Se non sbaglio aveva detto di potersi 'collegare' con i suoi compagni in modo da condividere visuali, sensazioni e cose simili... credo che anche il dolore che provano le sue creature lo provi anche lei.” spiegò Yukiteru prima di scattare verso Arkens “Se uccide quel grifone per lei si metterà male! Dobbiamo fermarlo!!!”

I due si lanciarono sull'avversario cercando di colpirlo con calci e pugni ma nessun colpo sembrò aver effetto. Arkens se ne stava lì, in piedi, incassando colpo dopo colpo senza batter ciglio. I due, notando che Gref si era allontanato, lo imitarono, riacquistando una distanza di sicurezza.

Non riesco a capire che potere stia utilizzando.” disse Nikora osservando il biondo.

Sembra quasi una specie di invincibilità o qualcosa di simile.” ipotizzò Yukiteru.

Hai indovinato!” esclamò Arkens sorridendo “Però bisogna essere precisi: io possiedo due poteri, ovvero quello che mi consente di avere una difesa impenetrabile e quello che, invece, mi permette di avere un attacco imparabile”.

Se quello che ha detto è vero, siamo messi male.” disse Yukiteru ma Nikora non gli diede ascolto. La sua mente era concentrata su un minuscolo particolare, ma dalla sua posizione non poteva accertarsi di nulla.

Iniziò così a camminare in circolo attorno ad Arkens che, come previsto dalla bionda, non si girò verso di lei, lasciando la schiena in bella vista e quella sua fiducia ben presto si rivoltò contro di lui. Nikora individuò dei minuscoli graffietti sul gomito con la quale aveva colpito Gref e ne trovò anche sul ginocchio che aveva steso Shin-San.

-Quando attacca il suo scudo non è attivo.- dedusse la bionda ma c'era dell'altro. Aveva notato qualcosa di strano nell'atteggiamento di Arkens. Aveva apertamente detto di avere una difesa impenetrabile e, a suo favore, andava detto che nessun attacco andato a segno aveva sortito effetto eppure c'erano state due occasioni dove aveva apertamente schivato o bloccato il colpo e cioè quando lei lo aveva attaccato con la sua katana così come quando Shin-San lo aveva assalito alle spalle.

Nikora sgranò gli occhi per la sorpresa. Aveva finalmente capito il punto debole di Arkens e Yukiteru sembrò accorgersene perché le chiese “Hai capito qualcosa?”

Arkens si girò verso di lei e il sorrisetto che vide sulle sue labbra non gli piacque neanche un po'.

Oh sì.” disse lei ampliando il sorrisetto “Yukiteru, come te la cavi con le spade?”

Così così... perché?” chiese il ragazzo.

Perchè oltre a non poter attivare il suo scudo quando attacca, Arkens non lo può attivare quando a colpirlo è qualcosa di normale e non magico. Pensaci bene, tutti gli attacchi magici non hanno avuto effetto ma quando ho provato a colpirlo con la katana si è subito spostato.” spiegò Nikora prima di indicare le katana di Shin-San “Prendile tu”.

Il moro ubbidì, brandendo le due armi del rettile e destreggiandosi per qualche secondo con esse.

Hai davvero un ottimo spirito d'osservazione.” si complimentò Arkens, sorridendo alla bionda la quale rispose “Merito di mio padre. Forse mi ha preparato per il giorno in cui ti avrei preso a calci sulle gengive”.

Arkens scoppiò in una grassa risata in attesa che lo scontro riprendesse “Bene, vediamo allora se ti ha istruito anche per il dolore che stai per sperimentare!”



- - -



Sembra che davanti alla città ci stiano dando dentro...” disse Miel tendendo le orecchie. I rumori della battaglia si sentivano appena a quella distanza ma con il suo udito sviluppato poteva sentirli benissimo.

Probabilmente l'arcidemone sta causando parecchi problemi ma ora anche Lya e Michael si saranno uniti agli altri.” disse Lyra camminando davanti agli altri tre.

Miel annuì lentamente. I suoi sensi erano occupati in quel momento e non a causa della battaglia. Aveva individuato altri rumori, gente che si muoveva verso la battaglia, quattro elementi al massimo. Non era riuscita a capire chi fossero ma in compenso era risalita al loro punto di partenza: la sede della gilda.

I quattro raggiunsero dopo pochi minuti la piccola costruzione di legno e notarono delle piccole gocce di sangue che si dirigevano verso Zafirus. Miel non seppe dire a chi appartenevano, ma di sicuro erano dei suoi compagni e la cosa non le piacque per niente.

Meglio andare in infermeria. Di certo ci saranno delle pozioni per le nostre ferite, così potremo andare ad aiutare gli altri!” disse Penny aprendo la porta, restando poi pietrificata sul posto. Stefan notò l'espressione di pura sorpresa sul suo volto e si avvicinò a lei. Capì immediatamente che cosa l'aveva sorpresa.

La gilda era completamente devastata. Sembrava quasi che fosse scoppiato un incendio e che fosse stato estinto da un'improvvisa era glaciale. Tavoli ridotti in cenere, il bancone del bar completamente ghiacciato, le travi del soffitto ancora avvolte da alcune fiamme e vere e proprie colonne di ghiaccio che collegavano il soffitto con il pavimento.

Al centro dell'enorme salone, vi erano due ragazzi intenti a combattere l'uno contro l'altro. Il primo, dai capelli scarlatti, controllava il fuoco mentre il suo avversario, dai capelli blu, era un mago del ghiaccio.

Penny riconobbe subito Leo e Ryu, domandandosi subito perché stessero combattendo. Purtroppo, il suo istinto l'avvertì troppo tardi di un elemento importante: Miel.

La maga si girò rapidamente, sperando di poter impedire a Miel di assistere a quello scontro ma ormai la maga delle ombre era già sull'uscio della porta, gli occhi carichi di sorpresa e paura.

Ryu? Perché sta combattendo contro Angel?!?” chiese Miel iniziando ad avanzare pian piano verso i due ma all'ultimo una piccola sfera di fuoco le esplose davanti ai piedi.

Non avvicinarti!” le intimò Leo scoccandole un'occhiata intimidatoria, prima di tornare a concentrarsi sul suo avversario.

Che stai dicendo? Perchè non dovrei e perché stai combattendo contro Ryu!” urlò Miel mentre Penny e Lyra si avvicinarono leggermente alla compagna.

Non è più il Ryu che conosci. E' stato trasformato in un demone.” spiegò Leo avvolgendo i suoi pugni con delle fiamme per poi lanciarsi contro Ryu che, dopo aver creato due grosse spade di ghiaccio, iniziò un combattimento serrato con l'avversario.

Miel osservò senza parole i due, intenti a scambiarsi colpi per lo più mortali. Leo cercava costantemente di colpire i punti vitali di Ryu che, per tutta risposta, cercava di mozzargli la testa o un arto con le sue spade.

Miel, dobbiamo andarcene. Rischiamo di finire coinvolte e, attualmente, non siamo abbastanza in forma per uno scontro simile.” disse Penny cercando poi di afferrare Miel per un braccio ma all'ultimo istante, vide la sua amica allontanarsi di corsa da lei. Stava correndo verso Ryu.

Fermati Miel!!! Rischi di farti uccidere!!!” le urlò Penny ma Miel non la sentì minimamente. Davanti a lei, Ryu lasciò andare una delle sue spade per tirare un pugno a Leo il quale, per difendersi, incrociò le braccia davanti al volto. Il colpo venne bloccato senza problemi ma Leo venne scagliato dall'altra parte della stanza.

Senza dargli il tempo di riprendersi, Ryu rafforzò la presa sull'altra spada e si scagliò contro di lui ma, dopo pochi passi, una figura si frappose tra lui e Leo. Le braccia aperte verso l'esterno, come a volerlo abbracciare.

Ryu... ti prego fermati...” il tremore della voce di Miel tradiva la sua apparente calma. Il mago del ghiacciò assottigliò lo sguardo prima di fermarsi di fronte alla ragazza. Lentamente, alzò la spada, pronto a colpirla.

Ryu... non farti corrompere... lo so che puoi farcela...” biascicò Miel prima di chiudere gli occhi. Stranamente, non avvertì nessun movimento davanti a sé e, dopo aver riaperto gli occhi, si accorse del fatto che alcuni ciuffi dei capelli di Ryu stavano tornando azzurri.

M... Miel...?” disse Ryu allentando la presa sulla spada. Gli occhi della ragazza si inumidirono e lei annuì sorridendo.

Fece un passo verso di lui ma, prima che potesse sperare di abbracciarlo, vide un rivolo di sangue colare dall'angolo della bocca di Ryu. Un'espressione di dolore sul volto. Miel abbassò lo sguardo e vide due spade infuocate che, passandole ai lati, entravano nel corpo di Ryu, incrociandosi al suo interno.

Alle sue spalle, Leo sibilò “Grazie per averlo distratto, Miel.” ed estrasse le due spade, facendo schizzare il sangue di Ryu sul pavimento. I suoi capelli tornarono immediatamente blu e, senza esitare, colpì Miel al costato con un pugno.

Il colpo le mozzò il fiato e la scaraventò contro la parete dietro di lei, distruggendola. Leo, nel mentre, si era spostato da dietro la ragazza e, arrivando da sinistra, colpì Ryu con un calcio avvolto dalle fiamme, spedendolo oltre il bancone del bar.

Penny, così come Stefan e Lyra, non poterono far altro che assistere alla scena in silenzio. Era accaduto tutto troppo velocemente e le sorprese non erano finite: Miel, distruggendo la parete, era stata assorbita da una strana membrana multicolore che sembrava possedere vita propria.

C... cosa? Dov'è finita Miel?!?” urlò Penny fissando quella strana membrana.

Dev'essere la magia di cui ci ha parlato Aika il primo giorno.” spiegò Lyra e, notando gli sguardi confusi di Stefan e Penny, aggiunse “Questa stanza, in realtà, non si trova qui ma da qualche altra parte e lo stesso discorso vale anche per le altre stanze. Evidentemente ciascun posto è avvolto da quella magia dello spazio in modo da consentire il passaggio tra una stanza e l'altra... Miel dev'essere stata spedita da qualche parte ma non saprei dire dove”.

Merda! Dobbiamo andare ad aiutarla!” esclamò Penny prima di avviarsi verso la porta, seguita da Stefan e Lyra. In tre ci avrebbero messo meno tempo.

Leo li osservò andar via, per poi avvicinarsi al bancone del bar. Con estrema calma, prese l'unico sgabello intatto e ci si sedette sopra. Un secondo dopo, dall'altra parte del bancone, Ryu si alzò barcollante ma con uno sguardo carico di odio.

Ti dirò... quanto sto per fare, farà più male a me di quanto non ne farà a te.” disse Leo alzando la mano destra con le dita pronte a schioccare.

Ryu lo guardò con sguardo confuso ma poi capì. Quando era stato scagliato oltre al bancone, era cozzato contro le mensole dove erano posizionate molte bevande. Vodka, gin, tequila, birra, vino e molte altre bevande ora gli impregnavano i vestiti e gli bagnavano la pelle.

Tutte quelle bevande avevano un filo conduttore: erano bevande alcoliche e l'alcool era un liquido fin troppo infiammabile. Alzò lo sguardo su Leo, digrignando i denti nel vedere un ghigno trionfante sulle sue labbra.

Te l'ho detto no? Scherzando col fuoco, rischi di scottarti.” disse Leo prima di schioccare le dita. Una piccola fiammella andò a depositarsi sul bancone impregnato di alcool e, solo per un secondo, un grosso bagliore illuminò interamente la stanza prima che, un'esplosione altrettanto grossa, avvolgesse i due maghi nelle fiamme.

Le fiamme divamparono per buona parte della sala ma improvvisamente si estinsero da sole. Tranquillamente seduto sul suo sgabello, Leo si sporse oltre il bancone, osservando compiaciuto il corpo carbonizzato di Ryu i cui capelli, seppur neri per la maggior parte, erano tornati azzurri.

E poi dicono che l'alcool crea solo problemi.” disse Leo sorridendo prima di sollevare il corpo del suo compagno. Non appena fu uscito dalla gilda, tornò umano ed iniziò a dargli delle pacche sul corpo e sul viso per togliergli la fuliggine di dosso.

-Bene, ora vediamo di trovare gli altri.- pensò il giovane prima di caricarsi Ryu sulla schiena ed inoltrarsi nella boscaglia.



* * *



La battaglia di fronte a Zafirus ormai stava pian piano volgendo al termine ma non a favore di Last Hope. Da pochi minuti, ai vari difensori, si erano aggiunti altri sei maghi: Lya, Michael, Giada, Amlach, Shi e Tsuki ma anche con i loro sforzi, non c'era stato modo di contrastare del tutto i demoni, i quali continuavano ad uscire dalla nebbia oscura.

Nessuno dei maghi presenti, troppo impegnati a sopravvivere, si accorse dell'ennesima esplosione scaturita non molto lontano da loro, su una grossa altura.

In quel punto, il creatore di tutti quei demoni, l'arcidemone Almarok, stava affrontando tre maghi che, intuendo fosse lui l'origine di quell'assalto, avevano deciso di affrontarlo.

L'arcidemone, in quel momento, cercò di colpire Rex con un raggio di oscurità ma il pistolero riuscì ad evitare il colpo senza problemi. Si mise subito in posizione di tiro, tuttavia non premette il grilletto.

Almarok, credendo che si fosse arrestato per la paura, rise compiaciuto ma un secondo dopo, una grossa sfera di veleno lo colpì in testa, ricoprendolo di liquido nero. Dietro di lui, Draco ghignò ben sapendo che non sarebbe servito a niente.

Come previsto, l'arcidemone si liberò facilmente del veleno, urlando per la rabbia. Voltandosi verso il dragon slayer del veleno, venne rinchiuso in una sfera di vuoto, che esplose creando un piccolo cratere nel terreno. Neanche quel colpo servì a nulla, in quanto Almarok uscì dal cratere. Neanche una ferita sul suo corpo.

La cosa sta andando per le lunghe.” disse Rex sbadigliando.

Quel maledetto non vuole proprio crepare!” sibilò Draco visibilmente innervosito dalla cosa.

Se è come hai detto tu, la vedo molto difficile. Non ho mai affrontato un essere immortale.” disse Enor, fissando Almarok.

L'arcidemone sorrise compiaciuto nel vedere le loro espressioni per nulla serene, tranne quella di Rex che sembrava rilassato. Evidentemente non sentiva la tensione del momento oppure era così di natura.

Nessun umano può sperare di poter sconfiggere un arcidemone e ora capirete anche il perché!” urlò Almarok prima di conficcare le mani nel terreno. I tre si guardarono attorno, sicuri che li avrebbe attaccati di lì a poco, invece non successe nulla, o almeno così credevano.

Senza capacitarsi del perché, si ritrovarono le braccia costrette lungo il corpo, impossibilitati a muoverle ed era come se un grosso serpente li stesse stritolando. Rex, sforzando un po' i muscoli del collo, riuscì a ruotare la testa e notò con sorpresa che le loro ombre erano effettivamente ghermite da dei tentacoli.

Ma che diavolo succede? Sono le nostre ombre ad essere attaccate?” chiese il moro tornando a fissare Almarok che, ghignando, gli rispose “E' uno dei miei tanti poteri. Posso colpire o immobilizzare le vostre ombre in modo tale che il corpo ne risenta in ugual modo. E' anche un ottimo metodo per sfuggire al noioso veleno del tuo compagno”.

Tsk, è pieno di sorprese. Si vede che non può batterci senza di esse.” commentò Draco cercando di liberarsi, ma senza successo. Almarok allungò le unghie delle sue mani, fino a farle diventare delle piccole spade. Lentamente, iniziò a camminare verso i tre, pregustando il momento in cui li avrebbe squartati come vitelli.

A nulla valsero le esplosioni, ora più deboli, di Enor e i soffi del drago di Draco. Almarok non si fermava, al massimo veniva rallentato per qualche secondo e ormai li separavano solo una ventina di metri.

Ehi Rex, mi secca ammetterlo, ma qui c'è bisogno del tuo vero potere.” sibilò Draco voltandosi verso di lui.

Ne sei sicuro? Sappiamo tutti com'è andata l'ultima volta.” ribattè Rex mentre la presa dei tentacoli si rafforzava. Chiuse per un secondo gli occhi, decidendo sul da farsi. Erano abbastanza lontani dalla città e, grazie ai loro poteri, sia Draco che Enor si sarebbero salvati. Riaprì gli occhi, fissando intensamente l'arcidemone “Preparatevi al botto!” e iniziò ad inarcare la schiena ma, prima che potesse concludere il suo misterioso attacco, tra lui e Draco partì un raggio di oscurità che colpì Almarok in pieno petto, scagliandolo a diversi metri di distanza.

I tre ragazzi sentirono la presa svanire e furono di nuovo liberi di muoversi. Draco si voltò immediatamente per scoprire chi li avesse aiutati. Impiegò mezzo secondo ad individuare una giovane intenta a camminare verso di loro.

Era una ragazza alta sul metro e sessantacinque, dal fisico magro e la carnagione rosea. I brillanti occhi, di un verde smeraldo misto al giallo, brillavano nell'oscurità mentre i lunghi capelli neri dalle punte castano chiaro, erano legati in una coda bassa che le arrivava vicino alle caviglie.

Indossava una canottiera bianca che le copriva il seno, un paio di pantaloni “pinocchietti” neri e delle scarpe da ginnastica bianche. Le mani erano avvolte dalla stessa oscurità degli attacchi di Almarok.

E tu chi cazzo sei?” chiese il mago del veleno assottigliando lo sguardo. La giovane si limitò a scoccargli un'occhiataccia per poi ignorarlo completamente, superando i tre. Draco non la prese per nulla bene e cercò subito di afferrarla per un braccio ma, improvvisamente, si sentì nuovamente bloccato e questa volta l'intero corpo non si muoveva.

-Che diavolo succede? Non riesco neanche a parlare!-

Ti ho bloccato io.” disse la ragazza senza voltarsi “Il tuo veleno maledetto ha preso il posto del tuo sangue ma nella mente non scorre niente, perciò posso controllarti come voglio”.

Mailar, lascialo andare. Non è lui il nostro nemico.” disse una voce maschile alle spalle dei tre. Rex si girò per fronteggiare il nuovo arrivato e si ritrovò un giovane sorridente, intento a tendergli la mano “Vi chiedo scusa per il suo comportamento. E' meglio non darle fastidio”.

Era un ragazzo alto poco più di un metro e ottanta, dal fisico asciutto e dalla carnagione leggermente abbronzata. Aveva dei corti capelli rossi come il fuoco mentre gli occhi erano di un blu intenso, simile a quello delle acque profonde. Indossava una maglia a maniche corte bianca, dei jeans neri e un paio di stivali di cuoio neri.

Rex ricambiò il sorriso e gli strinse la mano, per poi indicare Mailar “Una maga mentale?”

Il rosso annuì “Ha anche qualche piccolo trucchetto ma non sarò io a rovinarvi la sorpresa. Mi chiamo Drake, sono un mago venuto qui per unirmi a Last Hope”.

Io mi chiamo Rex. Lui è Enor e il ragazzo che la tua amica ha bloccato si chiama Draco.” disse il moro. In quel momento, Mailar lasciò andare Draco che, se non ci fosse stato Enor, avrebbe nuovamente tentato di avvicinarsi a lei.

Siamo qui per darvi una mano. Mailar è riuscita ad entrare per qualche secondo nella mente dell'arcidemone e ha scoperto come batterlo.” spiegò Drake per poi afferrare la canna della pistola di Rex con una mano. Il moro fissò la sua mano confuso, restando poi sorpreso nel vedere, nell'altra mano, una copia esatta della sua magnum.

Non male come potere.” disse Rex sorridendo prima di voltarsi verso Almarok che si era appena rialzato. I tre maghi che lo avevano affrontato per primi, rimasero sorpresi nel vedere che le ferite sul petto dell'arcidemone non si erano rimarginate.

E' immune a tutti i poteri, tranne i suoi stessi poteri.” spiegò Mailar prima di creare dei tentacoli di oscurità con i quali tentò di immobilizzare Almarok. L'arcidemone, tuttavia, riuscì ad evitarli senza problemi con un balzo ma, non appena ebbe toccato nuovamente il terreno, dodici proiettili lo colpirono nelle gambe, distruggendogli le ossa e facendolo cadere al suolo.

Rex e Drake si scambiarono uno sguardo di intesa prima che Draco, saltando in alto, scagliasse una grossa sfera di veleno addosso ad Almarok. Il demone lupo ghignò. Quel colpo non avrebbe avuto effetto ma all'ultimo vide la ragazza saltare proprio dietro alla sfera.

Il colpo lo prese in pieno e, contrariamente a quanto da lui immaginato, il veleno corrose pesantemente il terreno, facendolo quasi affondare. In pochi secondi si ritrovò con metà del corpo sprofondato in quel liquido corrosivo ma la sua preoccupazione era un'altra. Davanti a lui vide Mailar pronta a colpirlo con delle lame di oscurità.

-Sciocca, posso ancora difendermi con le braccia!- pensò Almarok ma prima che potesse sollevarle, due sfere di vuoto le inglobarono, esplodendo un istante dopo. Ora aveva solo dei moncherini e la sua rigenerazione non avrebbe fatto in tempo ad agire. Senza esitare, aprì la bocca e un grosso tentacolo di oscurità uscì da essa, bloccando Mailar, colta alla sprovvista.

Il tentacolo la sollevò senza alcun problema e la scagliò addosso agli altri maghi. Prima che potessero nuovamente attaccarlo, Almarok riuscì a rigenerare i suoi arti ed uscì dal veleno, mettendosi nuovamente in posizione di combattimento.

E' davvero un osso duro. Non a caso è un arcidemone.” commentò Drake, trasformando la pistola in una spada a doppio filo.

Se è come ha detto Mailar, solo i suoi poteri possono sconfiggerlo.” disse Rex ed Enor chiese “Inoltre lei può copiare i vari poteri. Non potrebbe unire il veleno di Draco con quell'oscurità?”

Non può farlo.” sentenziò immediatamente Draco “Il mio veleno annulla gli altri poteri, non può mischiarsi ad altri”.

Dobbiamo solo tenerlo occupato fino all'alba.” disse Mailar “Di notte è praticamene invincibile, ma con la luce del sole, diventa vulnerabile a tutti i poteri”.

Almarok strinse i denti. Aveva scoperto il suo punto debole più grande e, a giudicare dal colore del cielo, all'alba mancava veramente poco. Doveva eliminarli in fretta così da poter andare in prima linea e invadere Zafirus. Grazie al suo collegamento con la nebbia oscura, scoprì che i maghi stavano indietreggiando ma riuscivano comunque a difendersi fin troppo bene.

Una strana sensazione lo riportò alla realtà. Avvertiva qualcosa che conosceva bene essendo un demone: sete di sangue. Davanti a lui, vide una strana aura nera formarsi attorno a Draco. Quella strana aura prese le sembianze di un grosso serpente a otto teste nero e dagli occhi scarlatti.

Il mago del veleno si scrocchiò le dita e, ghignando, disse “Bene, questo significa che dobbiamo continuare a massacrarlo fino all'alba. Penso proprio che mi divertirò!”



- - -



Una nuova esplosione scosse le fondamenta della base di Arkens. Soldati e scienziati correvano in tutte le direzioni, sperando di poter fuggire da quell'inferno che si sarebbe rivelato la loro tomba. Lungo un corridoio, una parete esplose, investendo alcuni soldati con i detriti ed uccidendoli sul colpo.

Sopra ai loro cadaveri, oltre alle macerie, vi era One con diverse ferite sul corpo. Il mago dell'energia si rialzò dopo pochi secondi, scagliando alcune sfere nel buco da lui creato. Nuove esplosioni risuonarono oltre il muro ma una figura estremamente veloce si portò sul fianco di One, colpendolo con un pugno e scaraventandolo addosso ad alcuni soldati rimasti pietrificati dalla paura.

Levatevi di mezzo!” urlò One prima di polverizzarli con un attacco. Senza perdere tempo, ruotò su se stesso e scagliò un raggio verso il soffitto, sfiorando la testa del suo avversario. Una piccola nube di fumo gli permise di allontanarsi.

Purtroppo per lui, l'avversario gli fu subito addosso e lo colpì con una ginocchiata in mezzo alle scapole, mozzandogli il fiato e facendolo cadere a terra. Di certo Zero non ci andava giù leggero con lui. One si rialzò barcollante ed osservò l'albino con disprezzo.

-Ormai dovrebbe essere arrivato al suo limite.- pensò il biondo e, come se avesse previsto tutto, un rivolo di sangue colò dal naso di Zero che si pulì velocemente con il dorso della mano. One ghignò e, senza attendere oltre, si lanciò nuovamente contro Zero iniziando a tirargli diversi pugni e calci ma nessuno di essi andò a segno e Zero, col palmo della mano, lo colpì sullo sterno, scagliandolo in fondo al corridoio.

Keh, sei arrivato al tuo limite ma sei ancora un mostro. A quanto pare dovrò ricorrere anch'io alla mia ultima risorsa!” disse One prima di ricoprire interamente il suo corpo con la sua energia, tranne gli occhi che iniziarono a brillare di un intenso bagliore azzurro. Ormai i tratti del volto erano indefiniti e, benchè parlasse, Zero non vedeva alcun movimento della mascella.

Ora scopriremo chi tra di noi è il migliore!” urlò One prima di svanire nel nulla. Un battito di ciglia dopo cercò di colpire Zero con un calcio laterale all'altezza della testa ma l'albino riuscì a parare il colpo con il braccio destro. Tutte le ossa del suo arto tremarono per quel colpo e lui strinse i denti per riuscire a fermarlo.

Ancor prima che potesse contrattaccare, One lo cercò di colpire con l'altra gamba, alla bocca dello stomaco ma Zero gli afferrò il piede con l'altra mano e, dopo averlo sollevato di peso, lo sbatté con forza sul pavimento che cedette, facendoli cadere in una stanza buia.

I due si rialzarono subito e One, non avendo alcuna voglia di combattere al buio, scagliò quattro sfere negli angoli alti della stanza e, grazie ad esse, furono in grado di vedersi nitidamente.

Dopo alcuni secondi passati a studiarsi, i due si lanciarono l'uno contro l'altro, scambiandosi diversi colpi che andarono a segno ma nessuno dei due cedette terreno e lo scontro continuò. Ad un certo punto, entrambi si colpirono al volto con un pugno e il terreno sotto i loro piedi si crepò pesantemente, causando una piccola scossa sismica.

I due si allontanarono di qualche passo e Zero tossì un po' di sangue. One non perse tempo e gli assestò un montante al mento, creando un'esplosione all'impatto. Zero fu scagliato in aria ma questo gli permise comunque di colpire One, che era saltato per infierire, con una gomitata sul naso, rispendendolo al suolo.

Zero rovinò a terra poco dopo, tossendo altro sangue. Ormai i dieci minuti erano passati e lui stava iniziando a sentire gli effetti collaterali del suo potenziamento ma non poteva fermarsi. One era ancora in piedi.

Il suo avversario, dopo essersi massaggiato il volto, creò una frusta di energia e la scoccò in direzione di Zero, riuscendo a prenderlo per la caviglia destra. Senza alcuna difficoltà, One lo sollevò di peso e lo fece sbattere contro il pavimento e contro le varie pareti, ammaccandole ad ogni colpo.

All'ennesimo schianto, Zero riuscì ad “atterrare” in piedi e, dopo aver piegato le gambe, si lanciò contro One il quale, non riuscendo a deviarne la traiettoria con la frusta, si beccò un braccio teso alla gola che lo spedì contro la parete alle sue spalle, facendogli perdere la presa sulla frusta la quale svanì nel nulla.

I due rimasero a terra ansimanti. Ormai avevano raggiunto il loro limite e lo sapevano bene. One, che era molto vicino ad una parete, la usò come sostegno per rialzarsi ma le sue gambe tremavano e aveva il fiatone.

Zero, dopo essersi messo in ginocchio, provò a rialzarsi ma le gambe non riuscivano a reggere lo sforzo così cadde nuovamente in ginocchio. Tossì nuovamente sangue e, seppur a malincuore, si tolse le cuffie, avvertendo subito una specie di sollievo.

Eh eh eh... ormai non ce la fai più. Coraggio, ammetti che sono io l'unico meritevole di portare il titolo di Zero!” disse One mentre la sua armatura energetica andava via via svanendo, mettendo a nudo un corpo pieno di ferite.

L'albino non rispose, limitandosi a fissare il pavimento semi distrutto. One ghignò vittorioso ed iniziò a camminare verso il suo nemico, fermandosi poi a pochi passi da lui. Stranamente, anche lui tossì un po' di sangue senza perdere il suo ghigno.

Ho vinto io!!!” urlò il biondo alzando le braccia al cielo ma un'incredibile fitta di dolore lo pugnalò al petto. Con gli occhi sgranati, abbassò lo sguardo restando a bocca aperta nel vedere Zero con le mani poggiate ai alto del suo costato, negli stessi punti dove sentiva quella fitta di dolore.

Non riuscì a proferire parola in quanto vomitò una grossa quantità di sangue addosso al suo avversario che, seppur barcollante, rimase in piedi, osservandolo con sguardo serio.

Bas... tardo... cosa hai... bleargh!!!” One non riuscì a continuare, gli sembrava quasi che gli avessero appena strappato via il cuore.

Ti ho appena colpito ai fianchi con due colpi di egual potenza. I tuoi polmoni ed il tuo cuore sono gravemente danneggiati, probabilmente morirai tra pochi minuti.” spiegò Zero lasciando One senza parole e con il terrore negli occhi “Tuttavia, non sono come te perciò non ti farò soffrire”.

Prima che One potesse reagire, Zero gli conficcò l'indice destro nel corpo, all'altezza del cuore. Il sangue iniziò a fluire da quella ferita ma One non sembrò risentirne.

Cosa succederebbe se facessi scorrere tutto il tuo sangue al contrario e con una potenza estremamente maggiore?” chiese Zero con un piccolo sorrisetto sulle labbra. One lo fissò con sguardo implorante non riuscendo a proferir parola.

Zero si limitò a chiudere gli occhi e, nel silenzio della stanza, risuonò un rumore orribile simile a quello di un gavettone. Un gavettone pieno di sangue, organi e ossa completamente distrutte. Quando ebbe riaperto gli occhi, Zero era circondato dal sangue di One.

Grazie alla sua magia dei vettori aveva fatto letteralmente esplodere il corpo del suo nemico, verniciando il pavimento con quel liquido rosso tranne la parte dietro di lui, protetta dalla sua magia.

Con calma, si pulì dal sangue di One che gli aveva vomitato addosso prima e si diresse verso l'uscita. Prima di abbandonare quella stanza, si voltò un'ultima volta verso il punto in cui era morto il suo avversario.

Spiacente, non eri abbastanza forte”.



* * *



Lias era senza parole. Lo scontro di fronte ai suoi occhi era la cosa più incredibile che avesse mai visto. La giovane si era già ripresa dal dolore causato dal collegamento con Gref ma non era intervenuta nella battaglia, ben conscia del fatto che non avrebbe potuto far molto.

A una decina di metri da lei, Nikora e Yukiteru erano impegnati in uno scontro serrato con Arkens che, da quando la bionda aveva scoperto il suo punto debole, aveva deciso di combattere solo in offensiva e le varie ferite sul suo corpo, così come sui corpi dei due maghi di Last Hope, erano una chiara prova di ciò.

Il dragon slayer dei fulmini cercò di colpirlo con le due katana di Shin-San rivestite con uno strato di elettricità, ma Arkens lo evitò e lo colpì al torace con un pugno, incrinandogli qualche costola. Il moro indietreggiò barcollando ma rimase comunque in posizione da combattimento.

I vostri corpi sono davvero resistenti.” si complimento Arkens “Una persona normale sarebbe già collassata al primo colpo”.

Yukiteru ghignò e disse “Merito dell'addestramento dei nostri genitori!” e si lanciò nuovamente all'attacco, stavolta insieme a Nikora che cercò di colpire Arkens alle spalle. L'uomo non si fece cogliere impreparato e, dopo aver afferrato il polso sinistro di Nikora così come quello di Yukiteru, ruotò su se stesso, scagliando i due avversari in direzioni opposte.

Nessuno dei due risentì minimamente di quel lancio e furono subito pronti per riprendere. Nikora rivestì la sua katana con del magma e tentò un affondo ma Arkens schivò di lato, finendo però preda di Yukiteru che riuscì a colpirlo sulla spalla destra con una delle due spade.

Stringendo i denti per il dolore, Arkens si girò verso il moro e lo colpì nuovamente al costato ma stavolta trovò una difesa elettrica ad attenderlo. L'elettricità si trasferì nel suo corpo, folgorandolo e facendolo urlare per il dolore.

Maledetto ragazzino, sei rimasto scoperto di proposito.” disse Arkens ansimando per il dolore.

Indovinato vecchio, anche se il tuo colpo mi ha comunque raggiunto, fa un male cane!” ribattè Yukiteru sorridendo.

Nikora, sfruttando la distrazione, cercò di tagliare le gambe ad Arkens che, sentendola arrivare, saltò e la colpì con un manrovescio al volto, spedendola ad una decina di metri di distanza. La bionda si rialzò dopo pochi secondi, portandosi una mano sulla guancia rossa.

Ehi maledetto, non te l'hanno insegnato che le ragazze non si toccano neanche con un fiore?” gli chiese Nikora.

Scusa ma io vedo solo una maga manesca che non ha nulla di femminile.” rispose Arkens sorridendo e Yukiteru “Ah! L'ho sempre detto io! Finalmente qualcuno che la pensa come me!”

Nikora lo fulminò con un'occhiataccia per poi lanciarsi addosso ad Arkens, menando un fendente dall'alto. L'uomo, malgrado avesse un buono spiraglio per colpirla, non lo fece in quanto sapeva che Nikora non aspettava altro.

Decise quindi di allontanarsi dalla bionda, restando poi con un ginocchio a terra e i muscoli delle gambe tesi, pronti a qualsiasi evenienza. Osservò attentamente i suoi avversari. Yukiteru non sembrava essere abituato alle spade e questo lo rendeva più debole di Nikora che, invece, aveva molta esperienza con la sua katana.

Decise di occuparsi prima del moro, in modo tale da potersi concentrare poi esclusivamente sulla bionda. I due maghi di Last Hope, dopo essersi sussurrati qualcosa, corsero verso di lui, allargandosi poi ai lati: un attacco a tenaglia.

Yukiteru cercò di colpirlo alle gambe con le spade posizionate orizzontalmente una sopra l'altra mentre Nikora, sorprendendo Arkens, gli corse incontro con la katana nel fodero, sul fianco destro, e la mano sinistra sull'impugnatura. L'uomo riconobbe subito quello speciale stile di combattimento, si trattava di una tecnica d estrazione della spada dato che, nel momento dell'estrazione, il colpo aveva maggior velocità e potenza rispetto ad un colpo normale.

Nikora puntava al fatto che Arkens saltasse per evitare il colpo di Yukiteru, in modo tale da poterlo colpire rapidamente prima che potesse portarsi fuori dal suo raggio d'azione. L'uomo capì subito quale fosse il suo obbiettivo e decise di accontentarla, aveva ancora un asso nella manica.

Senza esitare, Arkens saltò a mezz'aria, colpendo poi una katana di Yukiteru con il piede, mandandola in frantumi. Come previsto, Nikora estrasse velocemente la sua katana, cercando di colpirlo ma Arkens, stranamente, non cercò di evitarla, anzi, sfruttando la spinta scaturita dal colpo all'arma di Yukiteru, l'uomo riuscì a fare una capriola al contrario e, con la punta dello stesso piede, riuscì a colpire la katana, deviandone la traiettoria.

Nikora osservò incredula la scena e, prima che potesse attaccare nuovamente, Arkens atterrò vicino a lei, colpendola poi con un pugno nel costato e scagliandola in aria. Dietro di lui, Yukiteru cercò di trafiggerlo con l'unica katana rimastagli ma Arkens lo aveva previsto e, ruotando in senso orario, colpì la lama con il dorso della mano destra, distruggendo anche quell'arma.

Il moro non si lasciò scoraggiare e, lasciando cadere ciò che rimaneva della katana, caricò un pugno rivestito di elettricità. Grazie alla sua velocità, riuscì a colpire Arkens ad una spalla ma l'uomo, ignorando il dolore e l'elettricità, lo colpì a sua volta con un calcio al costato, facendolo finire vicino a Lias.

Tutto bene?” chiese la ragazza avvicinandosi a lui.

Sì, al massimo qualche osso rotto.” commentò Yukiteru mettendosi a sedere. Poco lontano da lui, Nikora aveva già ripreso a combattere contro Arkens. Il dragon slayer osservò attentamente i movimenti dei due avversari. Nikora era visibilmente più agile di Arkens che però compensava quello svantaggio con l'esperienza.

C'era comunque qualcosa che non gli tornava. Arkens avrebbe potuto benissimo incalzarla con una serie di attacchi rapidi dato il suo fisico allenato, eppure si ostentava ad evitare i vari colpi di Nikora, utilizzando il suo potere per deviare quelli più pericolosi, inoltre, a suo parere, quel potere offensivo non era così incredibile.

Fu pensando a quel potere che a Yukiteru venne l'illuminazione. Arkens gli aveva spiegato che possedeva l'attacco più forte ma non aveva mai detto di averlo usato. Il suo potere poteva essere utilizzato in piccole quantità, perciò poteva anche essere caricato in un solo colpo!

In quel momento, Nikora tentò un altro affondo e Arkens ruotò in senso antiorario su sé stesso. Yukiteru fu in grado di vedere un piccolo ghigno sulle sue labbra ma non potè avvisare la compagna del pericolo.

L'uomo deviò leggermente la traiettoria dell'arma con la mano sinistra ma non la lasciò andare, bensì la strinse saldamente. Prima che Nikora potesse provare a tagliargli le dita o a ritrarre la katana, Arkens concluse la sua rotazione, colpendo la lama con il pugno destro avvolto da una densa aura grigia.

L'impatto provocò un potente onda d'urto che scaraventò Nikora a terra. La ragazza, per nulla ferita, si rialzò immediatamente e si accorse subito del fatto che ora, la sua katana, era in mano ad Arkens e, cosa più preoccupante, era gravemente danneggiata.

Alcuni frammenti di scaglie di drago caddero a terra. L'uomo osservò affascinato l'arma della bionda “Incredibile, anche dopo un colpo come quello, sono riuscito solo a danneggiarla senza distruggerla. Le scaglie di drago sono davvero resistenti!” e lasciò cadere a erra l'arma, dandole poi un calcio per farla arrivare vicino a Nikora “Su prendila, al prossimo attacco te la distruggerò”.

La dragon slayer fissò senza parole la sua arma. Sul lato sinistro mancano diversi pezzi e molte crepe erano apparse lungo tutta la lama, fino a raggiungere la guardia. Si morse con forza un labbro fino a farlo sanguinare dopodichè afferrò la katana, rivestendola con uno strato di sangue.

Al prossimo attacco ti ritroverai senza braccia.” sibilò Nikora mostrando i canini.

Il suo avversario le mostrò un sorriso che non le piacque per niente ma, qualunque cosa avesse in mente, venne fermato da Yukiteru. Un grosso cerchio magico giallo apparve sopra di lui mentre, un cerchio bianco, apparì sottò i suoi piedi.

Arkens si girò verso Yukiteru il quale stava preparando il suo attacco con un ghigno stampato sul volto.

E' inutile che ci provi.” disse Arkens “Ho ancora il mio scudo impenetrabile e gli attacchi magici come quello non avranno effetto”.

Keh, non si può mai sapere, giusto?” chiese Yukiteru prima di concludere il suo attacco “DRAGON SLAYER'S SECRET ART: JUDGEMENT OF THE HOLY THUNDER!!!”

I due cerchi magici si scontrarono all'altezza del cuore di Arkens, generando una grossa esplosione che fece tremare l'intera stanza. Un denso fumo venne a crearsi nel punto dell'esplosione ma una sonora risata rivelò subito l'esito di quell'attacco. L'avversario uscì senza problemi dal piccolo cratere venutosi a creare, togliendosi la polvere di dosso.

Yukiteru crollò in ginocchio, cercando di riprendere fiato. Aveva usato la sua tecnica segreta due volte in poco tempo e non aveva avuto modo di ricaricarsi. Cercò subito di assorbire un po' di luce ma Arkens lo afferrò per la gola, sollevandolo dal terreno.

Game over. Se mi avessi ascoltato avresti potuto continuare a combattere.” disse Arkens, prima di scrutare meglio il viso del giovane “La tua faccia... mi sembra di averla già vista. Hai per caso un gemello?”

No... quando hanno fatto questo magnifico volto... hanno gettato lo stampino...” rispose Yukiteru ghignando seppur con grande difficoltà.

Oh beh, tanto meglio.” disse Arkens con leggerezza “Allora non mi tratterrò oltre.” ma prima che potesse stringere ulteriormente la presa, avvertì un pericolo alle sue spalle. Lasciando andare il moro, si voltò verso Nikora e una lunga lama di sangue gli trapassò la spalla destra.

Arkens urlò per il dolore e vide che Nikora aveva usato il rivestimento di sangue sulla katana per prolungare la lama, in modo da poterlo colpire senza muoversi. La bionda, senza esitare, avvolse la katana col magma ma prima che potesse raggiungere Arkens, questi si liberò distruggendo la lama di sangue con un pugno, estraendo poi il pezzo di lama dalla sua spalla.

L'uomo si allontanò di qualche passo mentre Yukiteru si rialzava. Nikora si avvicinò al ragazzo e gli chiese “Pronto per l'ultimo attacco?”

Ovviamente! Io sono nato pronto!” esclamò Yukiteru sorridendo.

Tsk, non vi arrendete mai, eh?” disse Arkens leggermente innervosito “Vorrà dire che concluderemo il tutto ora!” e si scagliò contro di loro, caricando entrambi i pugni di energia -Poveri illusi, scommetto che vorranno attaccarmi con un soffio del drago o altro ma non sanno che posso passare dal potere d'attacco a quello di difesa in una frazione di secondo!-

Come previsto, i due dragon slayer inarcarono la schiena, iniziando ad accumulare potere magico.

BLOOD MAGMA DRAGON'S...!!!”

HOLY LIGHTING DRAGON'S...!!!”

-Perfetto! Ora non devo fare altro che...!- l'espressione di Arkens divenne la maschera della sorpresa. Gli occhi erano sgranati e la bocca semiaperta in un'espressione muta.

Non riusciva ad attivare il suo scudo.

Una piccola fitta di dolore gli fece portare lo sguardo sulla ferita alla spalla dove, con ancor maggior sorpresa, vide una piccola scheggia. Era un minuscolo frammento di una scaglia di drago. Fu pochi istanti prima dell'attacco dei due dragon slayer che riuscì a capire tutto.

Nikora aveva capito fin da subito che non potevano sconfiggerlo semplicemente attaccandolo con le spade e sapeva anche che il potere di Arkens poteva essere caricato così, seppur a malincuore, aveva danneggiato la sua spada e, quando aveva prolungato la lama col sangue, aveva messo alcuni frammenti di scaglia nella punta, rilasciandoli nel suo corpo al momento giusto. Seppur piccola, quella scheggia era comunque una lama e il suo scudo non poteva difendersi dalle lame, né poteva essere attivato se delle lame erano presenti nel suo corpo.

Spostò nuovamente lo sguardo sui suoi due avversari e sorrise. Alle spalle di Nikora gli parve di vedere proprio Magnus, il drago con la quale aveva vissuto momenti divertenti ma anche tristi.

-Complimenti Magnus, l'hai cresciuta veramente bene...-

... ROAR!!!”

I due attacchi si unirono in un unico cono di energia composto da quattro elementi e creò un'incredibile esplosione. Gref si mise di fornte a Lias e Shin-San per proteggerli dall'onda d'urto che comunque riuscì a spostarli di diversi metri. Una densa coltre di fumo invase gran parte della stanza e i due figli dei draghi, ansimanti e privi di forze, osservarono quel denso fumo.

Ci vollero diversi secondi, ma alla fine il fumo si diradò completamente e, al centro dell'enorme cratere creatosi nel pavimento, non videro nulla che potesse ricordare una figura umana. Arkens era svanito nel nulla.

Abbiamo... vinto?” chiese Yukiteru riprendendo fiato.

Devo farvi i miei complimenti, avete ridotto Arkens ad uno straccio.” disse una voce femminile alle loro spalle e i vari maghi presenti si voltarono in quella direzione. A pochi metri da loro, una ragazza avvolta in un mantello giallo con cappuccio teneva Arkens su una spalla. Il braccio destro dell'uomo era stato distrutto fino al gomito.

Ehi! E' quella maledetta che ci ha separati!!!” urlò Yukiteru indicandola.

Sì sono io, mi chiamo Six.” ribattè lei con voce calma “Avete sconfitto il nostro capo, la vittoria è vostra. Ora, con permesso...” e svanì nel nulla insieme ad Arkens.

E ora dove diavolo sono...?” iniziò Nikora ma un giramento di testa le fece perdere l'equilibrio. Prima che cadesse a terra, Yukiteru le prese un braccio e lo fece passare intorno al collo, aiutandola a stare in piedi “C... che stai facendo?” chiese poi lei, voltandosi verso di lui.

Mi sembra ovvio! Ti aiuto a non cadere.” rispose Yukiteru voltandosi verso la bionda, accorgendosi poi di un particolare. Erano fin troppo vicini. All'unisono, si voltarono in direzioni opposte, rossi in volto ma Yukiteru non la lasciò comunque andare.

G... grazie per l'aiuto.” disse Nikora.

D... di niente. Un vero uomo aiuta sempre i suoi compagni.” ribattè Yukiteru. Nikora si voltò verso di lui e, senza dir nulla, gli leccò via un po' di sangue dalla guancia, facendolo trasalire “CHE DIAVOLO STAI FACENDO?!?”

Beh, che c'è? Io mi ricarico col sangue! Hai appena detto che un vero uomo aiuta sempre i suoi compagni!” ribattè Nikora tornando a voltarsi “Questo significa che, oltre ad essere un pervertito maniaco, sei anche un bugiardo!”

Io sarei il pervertito? Mi hai appena leccato la guancia!” ribattè a sua volta Yukiteru, ora leggermente più incazzato.

La prossima volta ti azzannerò direttamente alla gola se preferisci!!!” sbottò Nikora quando una voce, a loro familiare, li interruppe “Ehm... momento sbagliato?”

I due si voltarono verso la porta dalla quale erano entrati e videro Kira, Fede ed uno strano ragazzo albino che portava sulle spalle Miwako. Il dragon slayer delle stelle alzò una mano verso di loro “State tranquilli, prendiamo Lias con noi e poi vi lasciamo la vostra privacy”.

Lias, aiutando Shin-San, si avvicinò agli altri e disse “L'amore è una cosa meravigliosa, non dovreste vergognarvi”.

N... non è come pensi!” disse Yukiteru, lasciando andare Nikora, la quale cadde a terra.

-Calmati Nikora... stai calma... conta fino a mille e poi, se sarai ancora incazzata con lui, saltagli alla gola...- pensò la bionda mettendosi in ginocchio -Uno... due... tre... mille!!!- per poi saltare, letteralmente, addosso a Yukiteru, mirando alla gola con i denti ma il suo istinto omicida venne soppresso dalla visione di Miwako.

Lasciando andare il moro, si avvicinò all'albino, che si presentò come Dorein, e chiese “Sta bene?”

Sì, ha rischiato parecchio, ma grazie a Dorein si è salvata.” spiegò Fede. Nikora chiuse gli occhi, sospirando ma una voce alquanto flebile la costrinse a riaprirli subito “N... Nikora...?”

Miwako si era appena svegliata e sembrava completamente priva di forze. Dorein la fece scendere, sorreggendola per farla stare in piedi mentre gli altri esultarono nel vederla di nuovo in piedi, seppur a fatica.

Dov'è... Zero...?” chiese la mora, fissando gli altri. Yukiteru e Kira si scambiarono un'occhiata e il bambino disse “E' rimasto a combattere contro One ma non so come stia andando”.

Tuttavia, i tre dragon slayer iniziarono a sentire un rumore di passi proveniente dal corridoio dalla quale erano arrivati. Kira si mise davanti, pronto ad intercettare qualsivoglia nemico ma il suo olfatto lo rassicurò immediatamente.

Dall'ombra del corridoio, ferito e malconcio, uscì Zero. L'albino aveva un sorriso sereno sul volto e, sia Kira che Fede, gli andarono incontro, aiutandolo ad avanzare.

Ben tornato Zero! Se tu sei qua significa che...” iniziò Yukiteru e Zero concluse subito “One è morto, non dobbiamo più preoccuparci di lui”.

Gli altri annuirono, rasserenati da quella notizia e, mentre Lias cercava di convincere Nikora a farsi portare in groppa da Gref, Miwako si voltò verso Zero, iniziando a camminare verso di lui per poi saltargli addosso. L'albino cadde a terra, trascinandola con sé, e, sorridendo, disse “Immagino che tu voglia le mie cuffie per calmarti”.

Miwako sorrise a quelle parole e, dopo aver negato con la testa, gli cinse il collo con le braccia e gli diede un bacio a freddo sulle labbra. L'albino sgranò gli occhi per la sorpresa ma non si ritrasse da quel contatto, cingendole a sua volta la vita con le braccia.

Davanti a loro, Yukiteru iniziò a voltarsi, non sentendo più rumori, ma Fede gli afferrò con forza la testa e lo fece tornare a guardare in avanti. Quei due meritavano davvero un po' di privacy.

Dopo qualche secondo, Miwako si allontanò di qualche centimetro per poi abbracciarlo. “In questo momento voglio solo stare con te.” disse la ragazza e, prima che Zero potesse dire qualcosa, una voce maschile disse “Vi ricordo che la base sta cadendo a pezzi, sarebbe meglio andare”.

Zero e Miwako alzarono lo sguardo, ritrovandosi di fronte Ashuros che li fissava dall'alto.

Sai, per essere un mago del tempo hai davvero un pessimo tempismo.” commentò Zero ghignando, per poi alzarsi insieme a Miwako. I vari maghi si diressero verso l'uscita posta dall'altra parte della stanza e, dopo alcuni minuti, riuscirono a trovare il cancello principale, che venne prontamente distrutto da Dorein.

Non appena furono fuori, si accorsero che il sole stava per sorgere e Nikora si voltò verso la struttura alle loro spalle “Che ne sarà di tutti quei cloni?”

La struttura sta sprofondando, verranno schiacciate dalle macerie.” spiegò Ashuros senza voltarsi.

Capisco...” sussurrò la dragon slayer, camminando vicino a Miwako. Ora come ora, si sentiva molto più legata a lei e avrebbe fatto di tutto per aiutarla, così come Miwako avrebbe fatto di tutto per aiutare lei.

Bene, ora possiamo tornare alla gilda! Dobbiamo festeggiare la riuscita della missione!” esultò Yukiteru e tutti gli altri approvarono alla grande quella proposta.



* * *



A qualche chilometro dalla base ormai persa, Six adagiò Arkens al suolo. Gli aveva fasciato il moncherino al braccio destro ma aveva bisogno di un vero medico. Un rumore sospetto la fece voltare e si ritrovò faccia a faccia con Two. Alle sue spalle vi erano anche Five e Four.

Siete ancora vivi.” commentò Six.

Sì, di certo non grazie a te. Come sta il boss?” chiese Two avvicinandosi ad Arkens che si svegliò in quel momento “Keh, mi fa piacere rivedervi... gli altri?”

Two rimase in silenzio così come gli altri.

Capisco... mi sorprende che voi due siate venuti fin qua.” disse Arkens fissando Four e Five il quale sorrise e disse “Ci hai pur sempre salvato la vita e noi ti abbiamo giurato eterna fedeltà... ma ho comunque sperato in una tua sconfitta”.

Arkens rise di gusto a quelle parole mentre Two gli chiudeva la ferita con il suo potere. Dietro di loro arrivò un uomo vestito da maggiordomo: Irginus.

Master Ruganax gradirebbe il vostro rientro. Deve fare un annuncio importante.” disse Irginus prima di creare un portale nell'aria. Arkens, aiutato da Two si diresse verso il portale e, prima di entrarci, pensò -Ci rivedremo ancora, Nikora.- ed entrò, seguito dai suoi compagni.



- - -



Il sole era ormai prossimo a sorgere e Almarok iniziava già a risentirne. I suoi demoni stavano venendo respinti e la nebbia ormai si stava diradando, inoltre il suo potere rigenerativo stava cominciando ad esaurirsi.

Dei proiettili lo colpirono alla spalla destra, facendolo ringhiare per il dolore e, quando tentò di colpire Rex, questi venne protetto da una barriera creata da Enor. L'arcidemone imprecò apertamente verso il cielo e decise di concentrarsi sugli altri avversari, soprattutto sul ragazzo assetato di sangue e la ragazza con i suoi stessi poteri.

I due, in quel momento, lo attaccarono con due soffi del drago, ma Almarok riuscì ad evitarli con un balzo, beccandosi una freccia nel ginocchio che esplose al contatto con la carne. A una decina di metri da lui, Drake incoccò un'altra freccia nel suo arco nero e la punta di essa iniziò a risplendere.

La scoccò mirando al petto del nemico che, notando quanto fosse pericolosa, decise di entrare in un portale d'ombra, evitando l'attacco. Prima che il ragazzo potesse trasformare l'arco in qualcos'altro, Almarok uscì dalla sua ombra e lo colpì con un'artigliata al petto.

Il giovane cadde all'indietro, sorpreso del fatto che il suo corpo era paralizzato ma poi vide delle piccole scariche elettriche sulle unghie dell'arcidemone il quale si apprestò a trafiggerlo al cuore. Contrariamente da quanto lui immaginato, Drake alzò di scatto una gamba, colpendolo al mento e facendolo barcollare.

L'arcidemone si accorse della presenza di Mailar che, dopo aver ripreso il suo potere originale, stavo controllando il corpo di Drake. Il ragazzo sorrise al suo indirizzo e finì di trasformare l'arco in una spada.

Potresti darmi ancora un aiutino?” chiese Drake Mailar, con un movimento delle dita, lo fece alzare di scatto, riuscendo a fargli colpire Almarok con la sua lama. L'avversario si allontanò di qualche passo, avvertendo poi una presenza sopra di sé.

Alzò lo sguardo e vide Draco piombargli addosso con le mani ricoperte di veleno plasmato per diventare delle lame. Il mago del veleno cercò di conficcargli le mani nel cranio ma Almarok riuscì ad azzannargli il braccio destro, scagliandolo poi a qualche metro di distanza.

Sputò un po' di veleno insieme a gran parte dei suoi denti sciolti mentre Draco, tenendosi il braccio ferito, si rialzò con il solito ghigno sadico sulle labbra.

Sarai anche un arcidemone ma finalmente il mio veleno inizia ad avere effetto!” esclamò il giovane, prima che Rex piantasse altri proiettili nel corpo del nemico. Il grosso lupo riuscì a richiudere parzialmente tutte le ferite, facendosi anche crescere dei nuovi denti.

Stava di nuovo per lanciarsi all'attacco, quando avvertì una sensazione orribile. Come se tanti piccoli spilli gli stessero trapassando la schiena. Si voltò lentamente e, con orrore, notò che il sole era ormai sorto.

Il sole è sorto!” urlò Drake “Ora è vulnerabile, colpitelo con tutto ciò che avete!!!” e scagliò altre tre frecce addosso al nemico, mentre Rex gli sparò il suo ultimo caricatore. Almarok sacrificò il braccio sinistro per proteggersi il volto e bloccò sia le frecce che i proiettili che, comunque, gli distrussero l'arto.

Fu il turno di Enor che, dopo averlo chiuso in tre sfere di vuoto, le fece esplodere una dopo l'altra, partendo da quella più interna. Dal fumo che venne a crearsi uscì un Almarok pieno di ferite ma l'assalto non era ancor ferito in quanto Draco e Mailar, la quale gli aveva copiato il potere, lo colpirono con due soffi velenosi, sommergendolo di veleno.

L'enorme mole di veleno si appiattì subito sul terreno, iniziando a sciogliere anche quello.

E' finalmente morto, quel bastardo?” chiese Draco sputando sul veleno altro veleno. I suoi sensi da drago però, gli risposero di no e, girandosi velocemente, lo vide sul bordo dell'altura. Gran parte dei suoi muscoli erano in bella vista e il braccio sinistro era ormai andato ma era ancora vivo.

Luridi umani, non è ancora finita. Un giorno vi divorerò tutti!” urlò Almarok prima di gettarsi di sotto. Draco lo inseguì subito ma appena si sporse, vide che era già scomparso.

Bene, direi che il nostro lavoro è finito...” disse Drake, sentendo in lontananza grida di giubilo “... e direi che anche gli altri se la sono cavata!”

Penso che tu abbia ragione, ora possiamo anche andare alla sede della gilda.” disse Rex “Prima di tutto dobbiamo parlare con Master Aika”.



* * *



Un altro scontro, ugualmente importante, doveva ancora concludersi. Nel bosco, non troppo lontano dalla gilda, due figure femminili si stavano ancora dando battaglia. Il paesaggio intorno a loro sembrava simile a quello che ci si poteva aspettare dopo il passaggio di un tifone.

Tantissimi alberi erano stati sradicati o distrutti e il terreno erano pieno di piccoli crateri ancora fumanti. Le due avversarie, invece, avevano i corpi ricoperti di piccole ferite ma nulla di rilevante.

Ti ricordavo più forte, Aika.” disse Victorias leccandosi le labbra.

Davanti a lei, con due grosse ali di nebbia sulla schiena, Aika sorrise e disse “Oh scusami, il fatto è che picchi come una bambina perciò devo adeguarmi al tuo misero livello”. Lo sguardo di Victorias si indurì di colpo e sibilò “Bada a come parli, umana! Così come ho tramutato quello sciocco di Ryu in un demone, posso rifarlo anche con altri membri della tua gilda!”

Stavolta fu lo sguardo di Aika ad indurirsi ma la voce che si sentì non fu la sua “Quindi sei stata tu... a trasformalo?”

Aika, così come Victorias, si voltarono verso alcuni alberi e, da dietro ad uno di essi, uscì Miel. La ragazza aveva un grosso taglio sul braccio destro ma per il resto erano ferite di poco conto.

Miel? Cosa ci fai qui?” chiese Aika preoccupata per l'amica che rispose “Ryu mi ha attaccata e quando ho sfondato una parete della gilda, mi sono ritrovata poco lontana da qui...”

Victorias scoppiò in una sonora risata e disse “Quindi Ryu ha comunque affrontato i suoi compagni? Questo sì che è divertente!”

Non ti perdonerò mai...” sibilò Miel mentre le ombre attorno a lei iniziavano pian piano ad avvolgerla, partendo dalle gambe. Quel fatto allarmò parecchio Aika ma qualcosa le diceva che, quello strano fenomeno, era una decisione di Miel.

Le ombre avvolsero interamente Miel e la figura iniziò a crescere lentamente, sotto lo sguardo sorpreso dell'arcidemone. La coda si allungò di parecchio e le orecchie da tigre crebbero insieme al corpo che si posizionò su quattro zampe.

La prima cosa che tornò visibile furono i due occhi azzurri dalla pupilla allungata che gelarono il sangue di Victorias. In pochi istanti, l'intero corpo di un'enorme tigre dal manto azzurro fu reso visibile e un potente ruggito scosse le ossa delle due ragazze vicine.

Senza esitare un solo istante, Miel scattò a piena potenza contro Victorias la quale cercò di intercettarla con delle catene ma la tigre le evitò senza alcun problema, riuscendo poi ad abbatterla con la sua mole, schiacciandola contro il terreno con una zampa.

L'arcidemone tentò nuovamente di colpirla con delle catene, ma Miel usò l'altra zampa per distruggerle senza problemi e, sotto lo sguardo scioccato di Aika, azzannò il volto di Victorias, iniziando a reciderle le carni e facendo schizzare il suo sangue.

L'arcidemone iniziò ad urlare per il dolore e Miel, come se fosse posseduta, iniziò ad infierire anche con gli artigli, andando a dilaniare il petto e la faccia della donna che, con tutto l'odio che provava, urlò “Lurida umana, muori tra le più atroci sofferenze!!!” e le avvolse due catena attorno al torace che la folgorarono, facendola ruggire per il dolore ma non mollò la presa e continuò ad infierire sulla donna.

Fu quando strappò via un occhio a Victorias, che l'arcidemone fece uscire alcune catene nere dal suo petto. Tutte terminavano con un peso e il rumore delle costole che si spezzavano echeggiò nella piccola radura mentre Miel veniva scagliata oltre Aika, abbattendo un albero.

L'enorme animale si rialzò incerto sulle quattro zampe e riprese ad avanzare verso il suo nemico ma Aika le si parò di fronte, posandole una mano sulla fronte. La maga delle ombre tornò, lentamente, alla sua forma umana. Stava piangendo.

Aika... lei... lei... ha fatto del male... a Ryu... io... io...” la stanchezza e le ferite prevalsero sulla volontà di Miel che svenne tra le braccia della master. Dietro di lei, Victorias si rialzò tenendosi una mano sull'orbita ormai vuota ed urlò “Spero che muoia tra qualche settimana, continuando a soffrire tutti i giorni! Quella lurida gattaccia rimpiangerà il giorno in cui mi ha...!!!”

Taci”.

Le labbra di Victorias si serrarono all'istante. Il cuore aveva preso a batterle nel petto come se stesse per esplodere e solo in quel momento si accorse che tutti i rumori del bosco erano cessati. Il fruscio delle foglie, i versi degli insetti e quelli degli uccelli notturni. Sembrava quasi che la foresta fosse morta di colpo.

Pian piano, iniziò a sentire freddo ma non era dovuto alle basse temperature, quanto più alla paura che le stava stringendo il cuore. Davanti a lei, Aika, posò, con estrema delicatezza, Miel sul terreno, scostandole una ciocca dei suoi capelli biondo-ramati dalla fronte.

Hai lottato come una vera tigre Miel, ora riposati.” sussurrò la giovane per poi girarsi verso Victorias la quale non potè far altro che pentirsi di aver appena risvegliato un nemico troppo pericoloso.

Le ali di nebbia si erano dissolte nel nulla, lasciando spazio ad un'aura nera come la pece, contornata di rosso. L'aura andò ad espandersi, fino a coprire gran parte della radura e, man mano che si espandeva, degli occhi completamente rossi si aprivano in quell'oscurità, emettendo dei versi per nulla rassicuranti.

Quando l'aura si fermò, vi erano dodici paia di occhi, alcuni più in alto e più grossi mentre altri erano più in basso perfino di Aika la quale si tolse la parte superiore del suo kimono, lasciandolo a penzoloni dietro alle gambe.

La grossa fascia bianca che le copriva il seno era strappata su un fianco ma Aika se la strappò senza mezzi termini, lasciando Victorias leggermente confusa. Prima che potesse fare qualsiasi cosa, Aika recitò una stra formula in lingua antica per poi essere avvolta da uno strano bagliore rosso.

Dopo pochi secondi, il bagliore svanì e dodici sottili linee rosse apparvero sul corpo di Aika: due sulle mani, due sugli avambracci, due sulle spalle, due sulle clavicole, due poco sotto il seno e due ai lati dell'ombelico. Di punto in bianco, da queste linee rosse iniziò a fuoriuscire del sangue che colò sul terreno ma, oltre al liquido rosso, uscirono anche dei fogli di carta.

Erano larghi una decina di centimetri e lunghi venti. Non appena furono interamente usciti dal corpo di Aika, le ferite riassorbirono il sangue e si chiusero mentre i dodici foglietti iniziarono a volarle intorno.

Lentamente, la ragazza i rimise il kimono per poi aprire le mani con i palmi rivolti verso il cielo. I dodici foglietti di andarono a posare su di esse, dividendosi in due gruppi da sei. Erano interamente bianchi, fatta eccezione per un simbolo nero disegnato sopra ad essi e ogni simbolo era diverso dall'altro.

Victorias, senza volerlo, iniziò a piangere e cadde in ginocchio, iniziando a chiedere pietà “Ti prego, non usarli, ti prego, non voglio più provare un simile dolore... ti supplico! Me ne andrò e non mi vedrai mai più, promesso!!!”

Lo sguardo di Aika non si addolcì neanche lontanamente e, sfogliando i vari foglietti, disse “Con chi potrei iniziare? Nezumi mi sembra una buona scelta. Sì, penso che inizierò con lui.” e, dopo aver messo tutti gli altri foglietti nella mano sinistra, alzò un solo foglietto “Mostrati a me, spirito guardiano del topo!”

Il foglietto iniziò a brillare, trasformandosi poi in una pallina luminosa grossa quanto una mano che assunse le sembianze di un topo. Quando il bagliore svanì, un roditore dal pelo grigio si posò sulla mano di Aika. Aveva gli occhi completamente neri e i baffi bianchi. Alle orecchie portava due piccoli orecchini d'oro e la coda era interamente rivestita del prezioso materiale mentre una specie di piccolo gilet rosso era il suo unico indumento.

Oh, quanto tempo Aika! Sono anni che non mi evochi!” esclamò il topo alzandosi sulle zampe posteriori ma il suo tono gioviale svanì non appena vide lo sguardo di Aika. Senza dir altro, si voltò verso Victorias e chiese “Posso procedere?” e la sua padrona, con voce glaciale, disse “Sì, eliminala”.

Il roditore saltò a terra ed iniziò a squittire senza alcun apparente motivo ma, dopo pochi secondi, una trentina di piccoli portali magici apparirono ai suoi alti e, da ognuno di essi, uscirono decine e decine di topi i cui colori variavano dal bianco al marrone al grigio al bianco.

Tutti i roditori iniziarono a zampettare velocemente verso Victorias che, dopo aver creato decine di catene, iniziò a frustare il terreno, distruggendo i loro piccoli corpi ma si accorse dopo pochi secondi che, molti di quei roditori si erano attaccati ad esse e le stavano rosicchiando senza problemi. Cambiò tattica e creò diverse catene elettrificate ed infuocate ma ormai i topi erano troppo vicini e alcuni di essi le saltarono sul braccio destro, iniziando a divorarla.

Senza alcuna ombra di esitazione, Victorias avvolse sue catene intorno al braccio e se lo strappò via, gettandolo addosso ai topi che lo divorarono interamente in pochi istanti. I piccoli mammiferi si voltarono verso di lei, con i musetti sporchi di sangue e, anziché assalirla di nuovo, tornarono dentro ai piccoli portali che svanirono nel nulla.

Nezumi saltò sulla spalla di Aika che, nel mentre, aveva estratto un altro foglietto “E' il tuo turno, Kokku. Mostrati a me, spirito guardiano del gallo!”

Il foglietto, come il precedente, brillò di luce bianca e diventò una sfera, stavolta grossa quanto un'anguria che, in pochi istanti, assunse la forma di un gallo. Il pennuto andò ad adagiarsi sull'altra spalla di Aika.

Benchè fosse un semplice gallo, la sua cresta era dorata e le piume variavano dal verde smeraldo fino al dorato, risplendendo sotto i primi raggi di luce del sole. Con i suoi occhi rossi, il gallo guardò Aika “Oh Aika! Quindi ti sei ricordata di noi alla fine! Sempre detto che non c'è da fidarsi di voi umani, siete troppo smemorati!”

Kokku, finisci il nemico.” sibilò Aika e il gallo, individuando Victorias disse “Ricevuto”.

Saltò giù dalla spalla ed aprì le ali verso l'esterno. Tutte le piume iniziarono a brillare di luce propria e una piccola sfera di luce si creò davanti al suo becco, diventando via via sempre più grossa.

Penso che tu ti ricordi di Kokku.” disse Aika, fissando Victorias “In fondo, ha spazzato via duemila demoni con un solo colpo e penso che tu ti ricordi bene qual'è il suo effetto più forte”.

Victorias, tenendosi il moncherino, iniziò a singhiozzare. Sapeva fin troppo bene che il potere di quel gallo era legato alla luce solare e, se il sole stava sorgendo, il suo potere offensivo era mille più forte del normale.

Quando il gallo ebbe finito la carica, aprì di scatto il becco e l'ultima cosa che Victorias vide fu un flash accecante. Un cono di luce di dimensioni abnormi investi l'arcidemone, devastando anche il bosco alle sue spalle. L'attacco duro una manciata di secondi ma furono più che sufficienti per creare una linea di terra devastata lunga una ventina di chilometri e larga uno.

Di Victorias, nessuna traccia.

Lo sguardo di Aika parve rasserenarsi e alle sue spalle arrivarono Stefan, Penny e Lyra che fissarono a bocca aperta la devastazione davanti a loro. Nessuno dei tre osò fiatare ma Penny si avvicinò preoccupata a Miel, sospirando di sollievo nel constatare che era ancora viva.

Lyra, vedo che anche tu sei sana e salva.” disse Aika, girandosi verso la maga del take over e sorridendole.

Aika, sei stata tu a lanciare quell'attacco?” chiese Stefan leggermente intimorito. La master annuì sorridendo “Un certo arcidemone meritava un trattamento speciale”. La ragazza fece appena due passi per poi crollare in avanti ma l'intervento del mago del fulmine le impedì di sbattere il volto sul terreno. Si era addormentata.

A qualche metro di distanza, Penny scoppiò in una breve risata “Abbiamo davvero un ottimo master!” e nessuno osò mettere in dubbio quelle parole. Qualche istante dopo, arrivò anche Leo, insieme a Ryu, e tutti furono felici di vederlo sano e salvo.

Ora che si fa?” chiese Penny, aiutando Stefan a caricarsi Miel sulle spalle mentre Lyra prendeva Aika.

Direi di tornare alla gilda, probabilmente anche gli altri andranno lì.” propose Leo e gli altri annuirono.



* * *



Dopo circa tre ore, tutti i maghi di Last Hope, esclusi quelli in missione, erano nella sala della gilda. Tutti erano visibilmente scontenti del fatto che, dopo una battaglia assurda come quella che era appena termitana, non potevano neanche bere qualcosa dato che era stato tutto distrutto da un certo mago e gli sguardi di rimprovero indirizzatati a Leo facevano ben capire chi fosse.

Bene ragazzi!” disse Aika, appena svegliatasi, salendo sul bancone semi distrutto del bar “Prima di tutto, vorrei dire grazie a tutti quanti voi per aver difeso la città con successo, avete fatto un lavoro con i contro-fiocchi!”

I maghi lì riuniti esultarono, chi più e chi meno sia per le ferite riportate sia per il poco entusiasmo che provavano di solito.

Come saprete, tre dei nostri compagni si sono rivelati essere dei traditori ma sono stati prontamente sconfitti e questo è ciò che si meritano! Ora, vorrei presentarvi adeguatamente i nostri nuovi membri, che ci hanno aiutato nella battaglia di poc'anzi!” disse Aika e alcuni dei maghi si fecero avanti.

Mailar, Draco, Rex, Enor, Drake, Layla e Lidya vennero accolti con urla gioiose e applausi ma ovviamente gente come Draco e Mailar non sembrarono apprezzare tutta quella attenzione.

Ora devo avvisarvi che da domani ricominceranno i lavori di ristrutturazione e il nostro caro Angel darà una mano!” aggiunse Aika lanciando un'occhiata a Leo che annuì in silenzio “Per concludere, esultiamo tutti insieme perché i nemici sono stati nuovamente respinti e Last Hope ha vinto ancora!!!”

Tutti quanti, sempre escludendo i soliti guastafeste solitari e sempre incazzati, esultarono a gran voce. Aika aveva ragione, Last Hope era ancora in piedi ma mai, come adesso, il nemico era arrivato tanto vicino alla vittoria e, se non ci fossero stati i nuovi arrivi, probabilmente molte persone innocenti sarebbero morte.

Aveva vinto ma... per quanto tempo avrebbero continuato a vincere?



* * *



Urla indemoniate echeggiavano nelle segrete della gilda Eternal Darkness. Dentro una capsula di vetro, pena di liquido azzurro, c'era Victorias che, a vederla ora, non ricordava minimamente una bella donna ma bensì una vecchia strega che si era appena gettata nel magma.

Una risata fragorosa risuonò tra le pareti di roccia e un ragazzo avvolto in un mantello nero si fece beffe della donna “Sei davvero ridotta male, Victorias!”

Taci!!! Voglio la mia vendetta!!! Voglio eliminare quell'insulsa sacerdotessa e anche quella gattaccia!!!” tuonò la donna urlando poi per il dolore. Oltre al braccio destro e all'occhio sinistro mancanti, aveva la pelle piena di bruciature, la cassa toracica era gravemente danneggiata e i suoi capelli erano per lo più andati.

Ora come ora puoi solo stare lì a rigenerarti. Ti farò sapere notizie da Ruganax.” disse il giovane prima di uscire dalla sala. Lungo un corridoio incontrò Five e Two, chiedendogli come stesse Arkens.

Sta bene.” disse Two “Si riprenderà in qualche giorno”.

Molto bene, Ruganax ha bisogno di tutti gli alleati disponibili!” disse il ragazzo sorridendo prima di oltrepassarli ed entrare in una grossa sala. La sala di Ruganax dove, il suddetto master, se ne stava seduto sul suo trono nell'ombra.

Entrambi le missioni sono fallite.” disse Ruganax “Per lo meno abbiamo recuperato dei dati e u centinaio di cloni di quella ragazza, li useremo per creare dei nuovi demoni”.

Buona idea, tutta via ora Last Hope ha nuovi maghi e Aika ha deciso di combattere seriamente.” disse il giovane, ripensando al rapporto di Victorias.

Anche noi se è per questo ma abbiamo bisogno di ancora più rinforzi e penso di sapere dove trovarli.” disse Ruganax i cui denti bianchi, affilati come rasoi, vennero messi in mostra da un sorriso sadico.

E dove, di grazia?” chiese il ragazzo.

Vicino alla fascia sconosciuta, in due regni diversi, vi sono due gilde oscure particolarmente votate ad eliminare umani. Sembrano più attratte dai demoni.” spiegò Ruganax “Prendi un arcidemone e mandalo in una gilda oscura per convivere quegli sciocchi ad unirsi a noi, tu andrai nell'altra!”

Il ragazzo fece un inchino ed uscì dalla stanza, trovandosi Irginus di fronte.

Chiama Aghisa, ho un compito per lei.” sibilò il giovane con un sorriso inquietante. Era ora di fare sul serio e uno dei cinque arcidemoni più forti faceva proprio al caso suo.







































Angolo dell'autore:



Questo capitolo fa schifo. Se siete arrivati fino a qua, vi siete appena tirati 32 pagine (già niente di assurdo) di inutilità fatta a capitolo!

Non so perché ma questo capitolo mi dice veramente poco poi sarete voi a giudicare. Mi scuso subito con i proprietari degli OC che non sono apparsi in questo capitolo ma non potevo di nuovo metterli tutti... soprattutto per quelli che mi hanno mandato nuovi OC (siete 7 o 8) ne ho potuti aggiungere solo due in quanto gli altri sono arrivati dopo che avevo già deciso alcune cose.

Nel prossimo capitolo ci saranno tutti, promesso. Inoltre in questo capitolo sono presenti 2/3 citazioni o scene copiate da altri anime e manga, vediamo se le riconoscete! Chiedo scusa per averle copiate ma erano troppo belle e perfette per il momento!

Ultimo avviso e più importante: NON AGGIORNERO' PIU' NULLA FINO AL 10 DI SETTEMBRE o giù di lì per alcune cose che non sto qua ad annoiarvi, perciò fatevi bastare queste 32 (ora 33) pagine!

Ultimissima cosa: dato che ormai sono già 19 capitoli (21 con riassunto e prologo) e gli oc ormai supereranno i 50, voglio farvi un regalo: potete, nella recensione, farmi una domanda qualunque sulla fic (spoiler, curiosità, ecc...) e io vedrò se potrò rispondervi ^^

Alla prossima, chaos!!!

P.S: chiedo venia per eventuali errori di grammatica ma in 32 pagine può sfuggirmi di tutto!

  
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