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Autore: Miss Mad Girl    26/08/2014    3 recensioni
Maggie ha solo sei anni.
Maggie è una bambina dall'aspetto non molto gradevole.
Maggie ha un carattere schivo ed introverso.
Maggie non è benvoluta dai suoi compagni.
Maggie ha uno sguardo estremamente torvo,quasi maligno.
Maggie non ha mai sorriso, o almeno mai fino ad oggi.
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                       Maggie

 

 

-Oh Maggie, che ti è successo questa volta?- domandò Ivonne vedendo il livido vicino all'occhio sinistro della bambina -Sono sempre loro maestra! Non volevo dargli la mia merenda e così mi hanno picchiata- singhiozzò la piccola tra le lacrime.

Ivonne posò una mano sulla spalla di Maggie -Non ti preoccupare, ora sistemiamo tutto- e così dicendo fermò un allievo del quinto anno che passava distrattamente di lì -Carl, per cortesia, chiamami Anthony e co'- il ragazzino annuì svogliatamente e si mise a correre.

Nel mentre Maggie si era asciugata qualche lacrima ed ora stava pulendo i suoi occhiali con la gonna del grembiulino.

Ivonne non poteva fare a meno di provare una gran pena per lei, era sempre così ombrosa, in classe non interveniva mai e, nonostante l'anno fosse quasi finito, non ricordava una volta in cui l'avesse vista allegra, tantomeno sorridente.

E l'aspetto fisico non l'aiutava di certo a vincere il suo carattere estremamente schivo.

La giovane insegnante di sentì uno schifo la prima volta che lo pensò ma non potè non ammetterlo

a se stessa: era la bambina più brutta che avesse mai visto.

I capelli erano ricci, lunghi, di un nero poco intenso e perennemente raccolti in una sciatta cipolla.

Lo sguardo era pesante, truce ed annoiato.

Il naso era piccolo ma con una grossa gobba che faceva a pugni con gli occhialoni che era solita portare.

La cosa peggiore erano però senza dubbio i denti: alcuni storti o vistosamente sporgenti, altri troppo appuntiti.

Carl fece ritorno con la banda dopo due minuti buoni.

Anthony Sears, detto Andy, era un bambino molto estroverso e popolare tra i compagni, con un grazioso ciuffetto biondo caramello ed un paio di splendidi occhioni verdi che gli conferivano un'inagannevole aria da alunno modello, ma Ivonne sapeva quanto potesse diventare pestifero e, forse nemmeno senza volerlo, persino cattivo in certe situazioni.

Sospettò subito che ci fosse lui a capo della combutta, anche perchè lo aveva già sentito prendere in giro la compagna diverse volte -Cos'è questa storia? Avevo già detto a te e ai tuoi amici di lasciare in pace Maggie!- lo rimproverò la maestra.

Andy si mise subito sulla difensiva -Non è stata colpa mia, quell'essere mi ha morso!- e così dicendo tirò su la manica destra del grembiule, mostrando i segni ancora sanguinanti.

Maggie lo fulminò con lo sguardo -Non sono stata io!- Ivonne si rivolse agli amici di Andy -E' stata lei ragazzi? Dite la verità!- ognuno di loro confermò il racconto dell'amico.

L'insegnate si girò nuovamente verso la bambina, rivolgendole un'occhiata severa -L'ho fatto per difendermi!- sbottò Maggie -Non mi interessa perchè l'hai fatto, sai benissimo che non si morde!

Ora andrete in castigo tutti e due fino alla fine della ricreazione, e guai a voi se vi muovete!- concluse Ivonne.

Maggie aggrottò la fronte e socchiuse lentamente la bocca -Vi odio, vorrei veder morire ognuno di voi!-disse con una schiettezza ed una freddezza che sarebbero state inquietanti in un adulto -Maggie!- urlò la maestra senza ottenere alcuna reazione da parte della bambina, che, senza battere ciglio, cominciò a correre verso la panchina dove avrebbe dovuto passare il resto della ricreazione.

Andy venne costretto a seguirne la sorte, e fu così che i due bambini si ritrovarono seduti uno vicino all'altro.

-Sei contenta adesso? Guarda che hai combinato!- si lamento Andy -Ma stai un po' zitto, sei solo un codardo! Non saresti niente senza il tuo gruppo di amichetti- gli rispose per le rime Maggie -E invece sono molto più coraggioso di te!- rimbeccò l'altro.

Maggie lo squadrò dalla testa ai piedi -Non farmi ridere!- Andy l'afferrò per un braccio -Ah sì? Proponimi una sfida- la bambina ci pensò un attimo -In effetti vorrei farmi una bella passeggiata nella boscaglia qui vicino, dove c'è il laghetto.Verresti con me?-.

Il biondo mollò di colpo la presa, non si aspettava una proposta del genere -Hai intenzione di uscire di nascosto? Non pensi che sia troppo rischioso?- Maggie fece spallucce -E perchè? Il cancello è proprio lì. Hai paura per caso?- Andy simulò una risata fragorosa -Io non ho paura di niente!- affermò con decisione.

La bambina fece per alzarsi -Sei patetico, vorrà dire che andrò da sola- il compagno la fermò -Vengo anch'io!- urlò con un tono che non ammetteva repliche.

Passarono circa venti minuti prima che la ricreazione giungesse a termine.

Ivonne si accorse della mancanza dei due bambini nel momento in cui dovette portare in aula la classe.

Decise quindi di lasciare il resto degli alunni ad una collega, in modo da poter andare a cercarli

personalmente.

Una bambina le raccontò di aver visto i due dirigersi silenziosamente verso il cancello, fu quindi facile per la donna intuire dove si fossero cacciati.

Ivonne quasi non ci vedeva dalla rabbia, durante il tragitto giurò più volte che avrebbe dato a quelle pesti una lezione coi fiocchi.

Arrivò alla riva del laghetto, e fu così che la sua furia si trasmormò in terrore: Maggie era sola e sedeva per terra a pochi centimetri dall'acqua

La donna, in preda al panico, la raggiunse più in fretta che potè e notò che la piccola era in evidente stato di shock: teneva le gambe vicino al petto e lo sguardo basso mentre si dondolava debolmente.

-Maggie, cos'è successo? Anthony dov'è?- la bambina fece un cenno in direzione del lago -E' scivolato- biascicò debolmente mentre ogni centimetro del suo corpicino iniziava a tremare vistosamente.

Ivonne lanciò un urlo acutissimo e sentì il suo cuore fermarsi: quello che prima le era sembrato un grosso ramo galleggiante era il cadavere di Andy.

La notizia fece immediatamente scalpore ed i genitori del povero bambino decisero di organizzare una veglia, in modo da poter permettere a tutto il paese di piangere la fine di quella giovane vita.

Maggie e Ivonne erano ovviamente presenti.

La prima non aveva adottato un comportamento molto diverso da quello che avrebbe adottato ogni altro bambino: si era avvicinata poche volte alla bara ed in quel momento se ne stava seduta in un angolo per conto suo, versando anche numerose lascrime.

Inutile dire che tutti, conoscendo l'iperattività di Andy ed il suo essere poco cauto, avevano creduto alla versione del tragico incidente.

Le ore passarono e le persone erano sempre più indifferenti alla presenza di Maggie, impegnate com'erano a chiaccherare tra loro e a scambiarsi le condoglianze.

Ivonne però non aveva mai perso d'occhio la bambina e fu abbastanza perplessa quando vide che, approfittando della distrazione generale, si stava avvicinando alla bara.

Maggie asciugò meccanicamente le lacrime che rigavano il suo viso, come se fosse una cosa programmata.

Lo sguardo triste di prima sembrava aver lasciato il posto ad un'espressione indecifrabile, la faccia era come congelata.

Allungò il braccio ed incominciò ad accarezzare delicatamente la guancia del morto, scompigliandogli anche un po' i capelli.

Ivonne era pietrificata: la bocca della bambina si stava allargando in un ghigno malefico mentre nei suoi occhi scuri si stava espandendo una luce biancastra che toglieva allo sguardo ogni lucidità

Maggie si accorse che la donna la stava fissando ma non cambiò espressione per nulla, si limitò a ricambiare lo sguardo mentre le sue labbra continuavano ad allargarsi.

Quella fu la prima volta in cui sorrise.

 

  
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