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Autore: LucyWriites    26/08/2014    2 recensioni
Per Bridget Funkle sua sorella Grace significava il mondo. Ma dopo un grave incidente in cui la sorella perde la vita, Bridget torna a scuola in una totale apatia tra battute macabre e pillole calmanti spesso dimenticandosi che Grace sia morta e che non possa fare finta del contrario. Il primo giorno di scuola scopre che un nuovo compagno di classe è arrivato alla Norwest Christian College, il nome? Michael Clifford. Irritante e beffardo, è l'unico a trattare Bridget con leggerezza e con un'ironia che fa esasperare la ragazza. Dopo un iniziale atteggiamento di sfida, Michael trascina Bridget in un turbine colorato che sconvolgerà il grigio della ragazza. Tuttavia, Michael Clifford è un gran bel casino da decifrare e per Bridget sarà difficile non innamorarsene nonostante l'astio che prova nei suoi confronti.
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-Tu stai lì, a fare la santa, la ragazza di ghiaccio. Nessuno ti può toccare, nessuno ti può fare un cazzo. Sei solo una ragazzina spaventata e viziata che indossa i vestiti della sorella per sentirsi più sicura. Bridget, Grace è morta.- Bridget ammutolì, nessuno glielo aveva mai detto così chiaramente. Grace era morta ma lei no. Lei non era Grace.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shut up and eat
Risvegliarsi con a fianco Bridget Funkle non era stato proprio ciò che Michael si era aspettato da quel sabato mattina. La sera prima stava giocando a Fifa dopo aver rifiutato la proposta di Calum di imbucarsi ad una festa del college, quando aveva iniziato a sentire quella pressione al petto che lui aveva riconosciuto come il temibile senso di colpa, aveva deciso che una passeggiata non gli avrebbe fatto male. Giunto alla casa di Bridget, s'era reso conto che le undici non erano l'orario più indicato per suonare il campanello e così s'era ritrovato a tirare sassolini alla finestra come in quei telefilm scadenti che piacevano tanto a sua madre. Bridget s'era buttata da un cazzo di terrazzo ed aveva avuto una crisi che lo aveva terrorizzato a morte... non aveva ancora realizzato fino in fondo la cosa. La ragazza era stremata e lui non aveva avuto idea di cosa fare, alla fine l'aveva trascinata fino alla porta d'ingresso e aveva ringraziato diciassette anni di film americani di aver trovato una copia della chiave sotto lo zerbino. Portarla su per le scale era stato semplice; in fondo pesava poco più di sua cugina di dieci anni, era stato molto sorpreso del fatto che la ragazza non si fosse minimamente ribellata. Arrivati in camera di Bridget, Michael aveva ringraziato il cielo che la biondina avesse lasciato la lucetta accanto al letto accesa, rendendo abbastanza semplice il tragitto porta-letto. L'aveva riposta delicatamente sul materasso ed aveva tentato di svegliarla da quello stato di trance dicendole di mettersi il pigiama ma Bridget sembrava più lesa di una zucchina e sperando che ciò non fosse definito stupro le sfilò i pantaloni e la mise sotto le coperte. Si era voltato per andarsene ma s'era sentito afferrare il braccio dalla mano sottile di Bridget che aveva già chiuso gli occhi. Era rimasto un po' stordito da quel gesto e lo era stato ancora di più dopo che la ragazza lo aveva pigramente attirato a sé facendolo distendere sul materasso. Gli aveva affondato il viso nell'incavo del collo e dopo poco tempo Michael aveva sentito il respiro della ragazza rallentare e stranamente gli pareva una situazione tanto piacevole quanto bizzarra. Dopo poco tempo s'era addormentato anche lui e in quel momento le sue braccia erano avvolte attorno alla vita di Bridget e il fatto che non sentisse il bisogno di alzarsi lo imbarazzava non poco.
Si staccò lentamente dalla ragazza e cercò di ignorare il fatto di sentire la mancanza di quei capelli che gli solleticavano il collo... Avanti, Michael non sei mica una checca.
Non aveva la più pallida idea di che ore fossero e sperava vivamente di potersela svignare senza alcun intoppo. Scese le scale in punta di piedi tentando di sistemarsi i capelli arruffati -Michael!- Cazzo -Buongiorno signora Funkle!- la madre di Bridget lo stava guardando sorpresa nella sua vestaglia rosa pesca. -Immagino di doverle delle spiegazioni- disse nervosamente il ragazzo, la donna annuì e si fece seguire in cucina dove gli offrì un bicchiere di succo d'arancia. -Dovevo restituire il CD a suo marito- iniziò precipitosamente Cazzo invento? -e così ieri ho chiesto a Bridget di scendere giù a prenderlo e...- Ha iniziato a diventare la bambina di The Ring -Ha avuto una delle sue crisi, vero?- mormorò imbarazzata la donna abbassando lo sguardo, Michael annuì sorpreso e un po' imbarazzato di aver invaso la privacy dei Funkle in una situazione così delicata. -Ieri era un giorno da crisi...- disse la signora Funkle a mo' di spiegazione. -Non una grande- tentò Michael di riparare goffamente -si è addormentata subito!- Ecco, ora ti crederà un pervertito stile Edward Cullen che ha guardato sua figlia addormentarsi.

Si morse la lingua ma la signora Funkle non sembrava averci dato troppo peso -Ora è meglio che vada...- mormorò imbarazzato ma la donna scosse la testa. -Scusa Michael, questo periodo è un po'...- alzò le spalle e Michael annuì. -Grazie mille per esserti preso cura di lei, sul serio- gli sorrise -saresti così gentile da aspettare che si svegli?- gli domandò accompagnandolo in salotto, come poteva dirle di no? -Io e mio marito andiamo da mia sorella per delle faccende e vorremmo fermarci per il pomeriggio- spiegò. In quel momento scese in soggiorno il signor Funkle che seppur sorpreso di trovarsi il diciassettenne in casa di sabato mattina gli rivolse un gran sorriso. -Sei pronta Teresa?- domandò alla moglie che annuì -Scusa per il disturbo Michael, intanto puoi fare colazione, farti una doccia...- disse -Grazie mille ancora per ieri sera, Bridget ha bisogno di...- Michael annuì anche se non sapeva esattamente di cosa avesse bisogno quella ragazza; un amico? Tempo? Uno psichiatra? Sesso? Uno con cui dormire la notte? Alcol?

-Non si preoccupi, signora Funkle. Nessun disturbo- assicurò con un sorriso, i coniugi lo salutarono per poi lasciarlo nella casa silenziosa. Non aveva la minima intenzione di salire di nuovo di sopra quindi si sedette sul divano in pelle nera e scivolò in un sonno profondo.

 

  1. Michael Clifford ti ha chiamata da sotto il balcone

  2. Sei saltata dal balcone

  3. Hai avuto una crisi davanti all'ultima persona che avresti voluto ti vedesse in quel momento

  4. Ti ha portata a letto

  5. Sei senza pantaloni e maglietta (nessun ricordo di stupro ma sei sotto psicofarmaci)

Bridget mordicchiò la penna che aveva in mano e sperò vivamente che non fosse accaduto nient'altro la sera prima, tutto ciò che si ricordava lo aveva scritto su quella pagina del vecchio diario della terza media.

Si alzò dal letto stiracchiandosi come un gatto, s'infilò la maglietta che Ashton aveva regalato a Grace per il loro anniversario, vi era stampata un'imbarazzante ed orrenda foto della ragazza e la scritta “I love you even like this”. Strascicò i piedi fino alle scale e le scese pigramente chiedendosi perché non si sentissero il solito vociare dei suoi genitori. Arrivata all'ultimo gradino si bloccò e spalancò la bocca lanciando uno strillo. Cosa cazzo ci faceva Michael Clifford a russare sul suo divano?

Il ragazzo rotolò giù dal divano in un mugolio lamentoso -Buongiorno anche a te, Funkle- bofonchiò con gli occhi ancora chiusi. -Tu...tu...- balbettò Bridget -c-cosa ci fai ancora qui?- Michael si arrampicò sul divano -Grazie, Michael per non avermi lasciato morire assiderata in giardino- disse acuendo la voce di qualche ottava per fare una grottesca imitazione della voce di Bridget. La ragazza arrossì; non era stata tanto cortese, in effetti. -Grazie per ieri sera- bofonchiò piano, Michael le sorrise -Di nulla, bella addormentata- ghignò strizzandole l'occhio. Bridget si allarmò -Non...- iniziò lentamente -non abbiamo dormito insieme, vero?- chiese imbarazzata. Michael ridacchiò -Ti piacerebbe, Funkle- disse strizzandole l'occhio ma aveva un sorrisetto sornione che non le piaceva affatto. -Su vai a vestirti- disse Michael stiracchiandosi, Bridget gli rivolse un'occhiata interrogativa -Come?- gli domandò, il ragazzo le sorrise -I tuoi tornano questa sera e, senza offesa, ma sembri una morta di fame- disse indicandole le gambe più simili a stuzzicadenti -quindi ti porto a mangiare qualcosa di più che un piatto di insalata- Bridget sorrise e non se ne rese nemmeno conto. Si girò e andò verso le scale grattandosi distrattamente la testa, così facendo sollevò la maglietta -Ma allora un culo ce lo hai- commentò Michael canzonatorio. La ragazza lo ignorò ma lo mandò a quel paese con un'elegante alzata di dito medio seppur rivolta verso le scale. Entrò in camera e per la prima volta dopo molto tempo si rivolse una domanda che solo le ragazze possono capire: cosa mi devo mettere? Le stavano male metà dei suoi vecchi vestiti e alla fine si arrese alla solita felpa con i leggins neri... La chiamavano originalità

 

Hello there the angel from my nightmare
The shadow in the background of the morgue

Bridget scese le scale lentamente

 

The unsuspecting victim of darkness in the valley
We can live like Jack and Sally if we want
Where you can always find me
And we'll have Halloween on Christmas
And in the night we'll wish this never ends
We'll wish this never ends

Michael era di spalle, seduto sul divano con in mano la chitarra di suo padre.
E stava cantando. Cantando divinamente.

 

Where are you and I'm so sorry
I cannot sleep I cannot dream tonight
I need somebody and always
This sick strange darkness
Comes creeping on so haunting every time
And as I stared I counted
The Webs from all the spiders
Catching things and eating their insides
Like indecision to call you
and hear your voice of treason
Will you come home and stop this pain tonight
Stop this pain tonight

 

Lo raggiunse, aveva gli occhi chiusi e il naso leggermente arricciato per la concentrazione.
Si sedette accanto nel divano di fronte, sperando che non si accorgesse della sua presenza.

Aveva una voce graffiante e le sue dita lunghe si muovevano veloci sulla tastiera della chitarra.

 

Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head

Cosa'è? Pelle d'oca? Bridget Amanda Funkle, riprenditi!


Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head

 

Smise di suonare ma continuò a battere il tempo sulla cassa di risonanza.

 

I miss you
I miss you

Bridget riprese a respirare e Michael riaprì gli occhi, c'era un silenzio strano. -Sei...bravo- mormorò la ragazza imbarazzata distogliendo lo sguardo dal ragazzo che la fissava con un sorriso compiaciuto. -Grazie- ribatté lui e ridacchiò e si alzò rimettendo a posto la chitarra. -Mio padre ti ammazza se scopre che l'hai anche solo toccata- disse acida, non sapeva perché l'avesse lasciata senza parole e non lo voleva sapere. -Non è l'unica cosa sua che ho toccato- disse il ragazzo e prima che Bridget gli potesse tirare un pugno la trascinò fuori dalla casa chiudendo la porta con il piede. -Dove andiamo?- erano andati a recuperare la macchina di Arnold a qualche isolato da lì di corsa e Bridget non aveva ancora ripreso fiato -Arnold's ti regala un abbonamento di dieci colazioni se mangi venti ciambelle- disse tranquillo, Bridget strabuzzò gli occhi: lei non riusciva nemmeno a mangiarne due. -Dai scema- ridacchiò -ti porto al centro commerciale a pranzare- disse canzonatorio, Bridget gli diede il pugno che gli doveva dieci minuti prima -Ma se sono le undici e mezza!- protestò tastandosi la milza, era un po' fuori allenamento... non che avesse mai sperato di esserci dentro. Michael scrollò le spalle -Io ho fame- disse e Bridget fece una smorfia a cui Michael rise, aveva una bella risata quando non la prendeva in giro. Adesso non allarghiamoci troppo, Bee.

Ci misero trenta minuti ad arrivare al centro commerciale e altrettanti per arrivare al simil fast food che voleva Michael -Ti servono al tavolo-spiegò il ragazzo dopo che si sedettero -ma il cibo spazzatura è sempre il solito- concluse entusiasta. Il menù, osservò Bridget, era un ammasso di fritto, hamburger, olio e grassi idrogenati... fantastico. -Salve ragazzi- un ragazzo in una fiammante uniforme da cameriere arrivò a prendere i loro ordini portando con sé una caraffa d'acqua -avete deciso cosa prendere?- domandò con uno smagliante sorriso a 32 denti, i capelli marroni perfettamente acconciati in dei riccioli morbidi e dei bellissimi occhi smeraldini. Michael ordinò due piatti impronunciabili e Bridget non voleva neanche sapere che genere di porzione le sarebbe arrivata. -Da bere, tesoro?- domandò il ragazzo continuando a sorridere mostrando delle deliziose fossette ai lati della bocca. Michael lo guardò male e Bridget iniziò a parlare ma il ragazzo la zittì -Non dicevo a te, carina- la rimbeccò e Bridget spalancò la bocca per poi soffocare una risata.
Il cameriere che ci provava con Michael Clifford, oro puro.
Michael fece una smorfia e ordinò una coca cola con le guance rosse per l'imbarazzo. -Non dire niente- disse gelido dopo che il cameriere se ne fosse andato con un ammiccante occhiolino -Non. Dire. Niente- Bridget ridacchiò e tirò su le mani a mo' di resa. Il cameriere portò loro due piatti da portata che bastarono per togliere l'appetito alla ragazza e insieme a quelle due montagne di fritto portò anche lo scontrino su cui in fondo aveva scarabocchiato un numero di telefono. -Harry, eh?- mormorò Bridget maliziosa leggendo la firma sotto al numero, Michael che le lanciò un occhiata ammonitiva -Zitta e mangia, Funkle- mormorò e lei obbedì ma continuò a ridacchiare sotto i baffi lungo tutto il pranzo.
-Sei proprio una rompipalle quando ti ci metti-


-Basta, se no scoppio- si lamentò la ragazza con uno sbuffo, era a riuscita a mangiare un quarto di quel piatto e Michael la guardava ghignando con davanti il proprio piatto completamente vuoto. -Sei proprio una schiappa, fattelo dire- disse malignamente, Bridget lo fulminò con lo sguardo. -E questa era solo la prima tappa, biondina- e detto questo si alzò e prese la mano della ragazza per portarla al piano superiore. Era stato divertente guardare quella specie di canarino tentare di mangiare il proprio peso in hamburger e patatine ma ora era il turno dei suoi dolci preferiti: le ciambelle. -Non ci penso nemmeno- esclamò la ragazza quando le indicò il chiosco, Michael ridacchiò. -Non ce la faccio!- aggiunse la ragazza indicandosi la pancia -Non so se hai presente la sensazione di vomito misto a naus- Michael arricciò il naso -Sei così di classe, Bridget- commentò e la trascinò praticamente di peso per ordinare una ciambella con la glassa al cioccolato. -Questa volta la pago- mormorò Bridget tendendo alla ragazza del chiosco una banconota da un dollaro, Michael ridacchiò e la fece sedere su una panchina. Vide la ragazza addentare lentamente la ciambella e la sorpresa nei suoi occhi lo fece sorridere compiaciuto; lo sapeva che le avrebbero fatto bene.
-Allora?- le domandò -Sono buone- borbottò Bridget addentando un altro pezzo -Solo buone?- la sollecitò -Molto buone- ammise la ragazza con una smorfia.

Passarono tutto il pomeriggio al centro commerciale e Bridget dovette ammettere che si era divertita molto, specialmente a mangiare. Michael le aveva fatto ascoltare un sacco di musica al negozio di dischi tanto che alla fine la commessa li aveva sbattuti fuori. Non avevano chiacchierato granché ma avevano riso molto e ciò le aveva fatto bene... molto, molto, bene.
-Devo fare una visita a Luke, è un problema?- le chiese mentre erano in macchina e Bridget stava curiosando nel cruscotto del ragazzo, si rizzò a sedere appoggiata al sedile. -Immagino di no- sospirò lei.

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Hello there, Brichaers(?)♥
Ok, faccio un po' schifo con le promesse però ta daaaa alle dieci però è dentro, no? Scusate.
L'ultima parte non mi convince tantissimo però i pezzi sopra whaaaaa overfluffing
L'ho dovuto far cantare I miss you perché è la mia canzone preferita in assoluto e poi c'è... quando canta io sono tipo klidnjty
L'avete vista la loro esibizione ai VMA? Io ho pianto ahahaha c'era Calum terrorizzato, Luke tutto concentrato, Ashton che non vedeva l'ora di iniziare a drummare (?) e Michael... oh, Michael quanto bravo è stato? Mamma mia
Let me know
xxxLucy


(in qualche modo dovevo inserirlo ahahaha, perdonatemi. Harry- the sassy waiter)
  
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