Era successo in un lampo. Un momento, attraverso i teleschermi che invadevano tutta Capitol City, era possibile vedere l'arena, arida, desolata e asciutta. Il momento successivo, tutto ciò che si vedeva non era altro che una distesa immensa, cristallina di acqua. Si era riversata dall'alto, come pioggia, e aveva invaso tutto lo spazio. Era alta svariati metri, dallo schermo sembrava impossibile dire quanti, ma ciò che si poteva affermare senza dubbio era che, chiunque non fosse stato in grado di nuotare, sarebbe morto.

Finnick non riuscì a non trattenere un sorriso. Aveva rischiato moltissimo compiendo quella mossa azzardata: sfruttando le sue immense conoscenze, una delle quali era una giovane donna, nonché moglia del capo stratega di quell'edizione degli Hunger Games, era riuscito a convincere quest'ultima a parlare al marito di quanto sarebbe stato eccezionale ed innovativo, per gli spettatori, vedere un'arena immersa nell'acqua. E così, quando erano rimasti più solo quattro finalisiti, una cascata di acqua, potente e irrefrenabile, era scesa dal cielo come per magia, spazzando via tutto quello che trovava sul proprio cammino.

Finnick scoppiò in una risata fragorosa, isterica, mentre la grafica sullo schermo mostrava il volto di due dei tributi, ormai deceduti. Il campo si restringeva dunque a due finalisti. La sua giovane, piccola e innocente Annie e un uomo di nome Christopher del distretto 2 che, nonostante sembrasse dolce e gentile, Finnick sapeva essere il più temibile e letale di tutti gli avversari che la ragazza avrebbe potuto affrontare.

Tutto ciò in cui Finnick poteva sperare non era altro che l'abilità natatoria della ragazza. Vivevano entrambi nel distretto 4, pertanto avevano entrambi passato la loro vita immersi nell'acqua. Era per questa ragione che aveva spinto affinchè l'arena venisse inondata: in questo modo vi erano molte più possibilità che Annie, proprio grazie alla sua abilità, potesse tornare sana e salva a casa con lui. Una lacrima scese lenta lungo il volto di Finnick mentre pensava, per la prima volta, che la ragazza avrebbe potuto uscirne viva. Sapeva che i giochi avrebbero lasciato un'impronta indelebile nella mente di Annie, la quale, già negli ultimi giorni, aveva dimostrato chiari segni di instabilità. Tuttavia, il ragazzo sapeva che insieme sarebbero riusciti ad affrontare qualsiasi problema apparentemente irrisolvibile che la vita gli avrebbe presentato.

Ce l'avrebbero fatta. Insieme.

Mentre si perdeva in questi suoi pensieri, il ragazzo si accorse di essere osservato da numerose telecamere che, come al solito, riprendevano ogni suoi singolo gesto. Si asciugò in fretta la lacrima poiché, nel caso in cui qualcuno avesse scoperto di chi era realmente innamorato, vi sarebbero state conseguenze tutt'altro che piacevoli. La sua facciata di uomo irresistibile e superficiale sarebbe crollata, e il presidente Snow non ne sarebbe stato contento. Era da quando aveva vinto la sua edizione che si comportava in modo frivolo, ma lo faceva per proteggere la donna che amava, che aveva sempre amato, e certamente non avrebbe smesso di farlo adesso.

Finnick Odair tornò a concentrarsi sullo schermo, dove era possibile vedere il tributo del distretto 2, nonostante la sua invidiabile forza fisica, che cominciava ad affaticarsi nel tentativo di seguire la ragazza avversaria che nuotava, instancabile e veloce, lontano dalla fonte di pericolo. L'acqua doveva essere dannatamente fredda, perchè a Finnick parve di scorgere entrambi i tributi scossi dai brividi. All'improvviso, l'uomo si bloccò, il viso congelato nel terrore: era infatti possibile vedere avvicinarsi una grande onda, che si dirigeva verso i due tributi. Finnick sentì il proprio sangue gelarsi, temendo che Annie potesse perdere la vita per quell'ennesimo trucco ideato dagli strateghi.

C'era acqua ovunque, non era nemmeno possibile vedere che fine avessero fatto i finalisti. Poi, un colpo di cannone, ruppe il silenzio. Finnick smise di respirare. Nessun volto comparve sullo schermo, ma fu possibile vedere il corpo di Christopher addossato ad una roccia, una volta che l'acqua si fu ritirata. Annie era, invece, aggrappata ad un albero e osservava, con occhi spalancati, il rivolo di sangue che usciva dalla testa dell'uomo. Si sentì un hovercraft arrivare da lontano, pronto a prelevare i due tributi. Una musica festosa riempì gli altoparlanti mentre veniva annunciata la vincitrice. E fu proprio in quel momento, quando Finnick non potè più trattenersi e comincò a piangere lacrime di gioia, che un urlo proruppe, selvaggio e incontrollabile. La trasmissione venne interrotta.

Era ormai sera quando Finnick ebbe finalmente la possibilità di entrare nella camera di Annie. I medici l'avevano avvisato che sarebbe stato difficile parlarle, dal momento che si trovava ancora gravemente sotto shock. Quando aprì la porta della stanza la vide seduta sul bordo del letto vestita con abiti eleganti e ordinati che si trovavano in completo disaccordo con lo sguardo folle e disperato che Finnick vedeva nel volto della ragazza.

Quando Annie lo vide, tuttavia, i suoi occhi tornarono quelli di una volta. Si abbracciarono così forte che Finnick temette che tutte le loro ossa potessero spezzarsi. La ragazza scoppiò a piangere e affondò la sua testa nella spalla del ragazzo che la stringeva forte. Stretti così, il giovane poteva annusare i suoi capelli e perdersi in tutte le emozioni indescrivibili che la vicinanza dei loro corpi gli provocava. “Ci sono io con te, Annie. Non ti succederà nulla di brutto. Te lo prometto.” le bisbigliò nell'orecchio.

La strinse forte a sé, sperando di essere in grado di mantenere quella promessa.