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Autore: Angy_Sunny    26/08/2014    6 recensioni
" -Signor Nelson, per il reato di danno ad una proprietà pubblica e furto di materiale scolastico, lei è condannato a 168 ore di servizi per la comunità. Dovrà lavorare gratuitamente come assistente nel campeggio estivo infantile “Summer friends” di Toronto- "
E' così che inizia la (dis)avventura di Duncan che coinvolgerà anche la capo animatrice Courtney, la sua nemica giurata/anima gemella.
Fra bambini capricciosi, balli di gruppo e amori, sarà sicuramente la settimana più intensa dell'estate.
Ma riusciranno il punk e la perfettina a superarla senza guai?
Lo scoprirete solo se leggerete questa storia! ❤
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Sorpresa | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale
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-Signor Nelson, per il reato di danno ad una proprietà pubblica e furto di materiale scolastico, lei è condannato a 168 ore di servizi per la comunità. Dovrà lavorare gratuitamente come assistente nel campeggio estivo infantile “Summer friends” di Toronto-
-Cosa?! Dovrei badare ai mocciosi per una settimana intera? Non se ne parla neanche!- esclamò Duncan, non riuscendo a trattenersi di fronte a quella sentenza.
Il giudice Wilson, infastidito da quell’intervento (e forse un po’ sorpreso che quel delinquente fosse stato capace di convertire le ore in giorni), alzò gli occhi al cielo e rispose: - Si ritenga fortunato, le sarebbe potuta toccare una condanna peggiore. Comunque, se non accetta sarà costretto alla prigione-
Il punk sbuffò, ma rimase in silenzio e ciò significava che- seppur senza alcuna voglia- acconsentiva a quelle condizioni.
Il giudice battè un colpo con il martelletto segnando la fine del processo.


E fu così che Duncan, scortato da due guardie, si ritrovò su un’auto della polizia che sfrecciava dritto verso quel maledetto posto.
Ma come avevano fatto a beccarlo?
Non era certo il primo ad allagare la scuola durante la notte e, a giudicare dalla scarsità di scorte, non era nemmeno la prima persona a portarsi a casa un “souvenir” dal laboratorio di chimica (tutta roba che, se l’avesse passata liscia, avrebbe sicuramente riutilizzato per qualche scherzo).
Se fosse venuto a sapere che qualcuno aveva fatto la spia, solo Gesù sa quante botte avrebbe dato a quell’idiota.
Il veicolo frenò di botto di fronte a un alto cancello sormontato da filo spinato.
Ma siamo sicuri che fosse un campo estivo?
Sembrava di più un lager.
Il ragazzo venne spinto fuori e condotto verso l’interno.
La zona si divideva in due parti: la prima era quella dove si trovava la piscina, il grande campo da football che veniva usato per i giochi e la spiaggia che si affacciava su un piccolo laghetto, mentre nella seconda si trovavano file e file di baite in legno con le porte contrassegnate da numeri in rosso, un edificio più grande, la mensa probabilmente, e i bagni.
Tutt’intorno s’ergeva un fitto bosco.
Il centro informazioni, si trovavano più o meno a confine fra le due aree, non lontano dall’entrata.
Proprio lì davanti si trovava un uomo alto e muscoloso che aveva tutta l’aria di essere uno che ha passato l’infanzia nei boy scout.
-Buongiorno, il signor Smith?- chiese uno degli agenti.
-Sì, sono io. E questo deve essere il ragazzo di cui mi avete parlato- rispose lui, lanciando uno sguardo gelido al punk.
-Esatto. Duncan, questo è John Smith, il dirigente della struttura e il tuo sorvegliante per le prossime 168 ore- spiegò l’agente più grasso, con un sorrisetto di scherno sul volto che Duncan fece finta di non notare.
-Non si preoccupi, agente. Sarò come un padre per lui, un padre molto severo- Smith rise contagiando anche gli altri due.
Al moro veniva sempre più voglia di menarli.
Dopo cinque minuti buoni di chiacchiere, le guardie strinsero la mano del dirigente e, risaliti a bordo della macchina, se ne andarono.
Adesso era stato ufficialmente abbandonato.
-Ti spiego un po’ come sono le cose qui:per gli animatori la sveglia è alle sette e il coprifuoco alle ventitré. Si lavora seriamente, si aiuta, si organizzano i giochi, si pulisce e soprattutto non si fanno discussioni, chiaro?- spiegò John alzando sempre di più il tono della voce.
-Sissignore- rispose Duncan facendo ironicamente il saluto militare.
Quel gesto di scherno venne incenerito con lo sguardo.
-Passiamo alle regole…Voglio essere diretto con te: niente fumo, niente alcool, niente droga, niente sesso e, soprattutto, mai mettersi contro il sottoscritto- l’uomo puntò i suoi occhi scuri in quelli azzurri del punk, poi continuò:-Te ne potresti pentire amaramente-
Il ragazzo annuì, ma il suo ghignò non cambiò di una virgola.
 Smith ignorò quest’ultimo dettaglio e, borbottando un “seguimi” condusse Duncan alla sua baita, la numero 8.
L’interno era come ci si poteva aspettare da un campo estivo di quel livello: rustico, spoglio e scricchiolante.
Il punk buttò il proprio borsone in un angolo e si lasciò cadere sul vecchio materasso pieno di macchie di dubbia origine.
-Cerca di non rilassarti troppo, ti voglio fra dieci minuti nell’area di ritrovo-
-Spiegami come faccio a sapere dov’è l’area di ritrovo se sono in questo posto da cinque minuti- sbottò il ragazzo, già esasperato.
-Cerca di non prenderti tanta confidenza con me, ragazzo- disse a denti stretti l’uomo, un dito puntato contro il petto del moro.
-Comunque al centro informazioni c’è una mappa del campo, guarda quella- aggiunse successivamente.
-Okay, grazie mille- rispose Duncan senza ombra di gratitudine nella voce.
-Nel cassetto del comodino ci dovrebbe essere una maglia, mettila e vedi di tenerla addosso- John Smith uscì dalla baita chiudendosi dietro la porta.
Il punk aprì il cassetto e, come gli era stato detto, trovò una t-shirt.
Era color rosso fuoco e sopra vi era stampato il disegno di un sole che sorride insieme alla scritta “Divertimento infinito!”.
Quella della divisa sarebbe stata sicuramente la prima regola che avrebbe infranto.
Ma per ora, doveva per forza farlo.
Infilò la maglia, gettando sul materasso quella che aveva prima, e uscì dalla baracca.

Con il gentile aiuto della mappa sbiadita appesa sulla bacheca del centro informazioni, Duncan riuscì a trovare l’area di ritrovo.
Consisteva in un cerchio di tronchi di alberi tagliati che venivano usati a mo’ di sgabello e al centro c’erano un falò spento e una lavagna.
A quanto pare era solo.
Si guardò intorno, soffermandosi sul bosco.
Volendo si poteva scappare da lì, ma visto che all’ingresso c’era il filo spinato chissà cosa c’era lì per prosciugare qualsiasi tentazione...
Quando si girò verso i tronchi, Duncan andò a sbattere contro qualcuno.
-Ahia! Guarda dove cammini-
Una ragazza con la pelle mulatta e i capelli corti castani, era a terra e si stava massaggiando la schiena dolente.
Il punk rimase per un attimo a fissarla, pensando che fosse molto sexy.
-Cosa fai?- la sua voce stridula lo riportò alla realtà.
-Eh?- rispose, non capendo di cosa stesse parlando.
-Non mia aiuti nemmeno a rialzarmi?-
“Ma chi si crede di essere questa?”
La bruna sbuffò e si rimise in piedi da sola.
Iniziò a scrutare il ragazzo con i suoi grandi occhi color pece cercando di collocare quei piercing e quella cresta verde (orribile) nella propria memoria.
-Non ti ho mai visto da queste parti- sentenziò alla fine.
-Se è per questo nemmeno io, forse perché è la prima volta che ci vengo- disse Duncan con tono arrogante che fece storcere il naso alla ragazza.
-Io sono Courtney, la capo animatrice- si presentò tirando fuori tutta la buona educazione che i suoi genitori le avevano insegnato nel corso di quei sedici anni.
-Esistono dei capi oltre a Signor. “qui comando io e tu fai quello che dico io”?- rise.
L’altra roteò gli occhi.
In quel momento arrivò- indovinate un po’- proprio Smith che, dopo aver ringhiato contro il punk, rivolse un sorriso a Courtney.
-Vedo che vi siete già conosciuti. Questo  è Duncan e starà con noi per una settimana, mentre questa è…-
-So chi è lei, mi ha già lasciato il suo biglietto da visita- lo interruppe il moro, ghignando sornione.
La ragazza ridusse gli occhi a due fessure.
Quel tipo non le piaceva nemmeno un po’.
-Stavo dicendo, secondo il tribunale deve prestare sevizio presso il nostro campo estivo e va tenuto sotto controllo. Quindi, Court, da questo momento in poi è nelle tue mani- il dirigente lanciò uno sguardo di compassione verso di lei, felice però di non dover sopportare da solo quel peso.
-Fra un quarto d’ora arriva il pullman con i bimbi della settimana, quindi datevi una mossa!- l’uomo battè le mani un paio di volte e se ne andò nella sua baita, la numero 19 (che, per la cronaca, era molto più grande e luminosa ed era l’unica ad avere la tv).
Duncan e Courtney rimasero a fissarsi, uno ghignante, l’altra infastidita.
-Senti, ti conviene non fare il pagliaccio qui, altrimenti te la vedrai con John- disse la bruna rompendo il silenzio.
-Come se quel pallone gonfiato mi facesse paura-
La ragazza era stupita e irritata dalla spavalderia di quel punk dalla faccia bucata.
-Andiamo a chiamare gli altri, avremmo bisogno di aiuto- si arrese, per ora, e s’incamminò verso le baite degli altri animatori.
-Altri? Credevo saremmo rimasti un altro po’ soli…- Duncan le cinse la vita con un braccio, ma lo ritrasse subito quando la bruna gli storse il mignolo.
-Ma sei impazzita?!- le urlò.
-Ti ho detto che non dovevi fare il buffone- rispose Courtney, sicura di sé.
-E va bene, Principessa-
-E non chiamarmi così-
-Okay…Principessa-
Si coprì il volto con una mano, già disperata dopo appena dieci minuti.
Era sicura che sarebbe stata una settimana da incubo.
 




 

Angolo Angy
Ecco la long a cui vi avevo accennato ^^
So che è arrivata con un giorno di ritardo, ma ieri non sono riuscita a scrivere questo primo capitolo, quindi ho rimandato a oggi.
Beh…che ne dite?
Volevo scrivere una cosa del genere da un po’, quindi ecco che nasce questa storia!
Se ci sono errori di qualsiasi tipo, non esitate a farmeli notare c:
Adesso devo andare
Lasciate tante recensione ^^
Angy

P.S. ANNUNCIO IMPORTANTE: avete presente il cartone animato “Grojband”, prodotto dagli stessi creatori di A tutto reality? Se la vostra risposta è sì, vi chiedo di dare un’occhiata al fandom e, magari, di contribuire a farlo crescere. Ci sono fic meravigliose, ma visto che siamo in pochi ci tenevo a raccogliere altri recensori/lettori/autori ^^
Ora, non vi resta che passare qui e darci una mano! 
http://www.efpfanfic.net/categories.php?catid=3056&parentcatid=3056
  
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