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Autore: njallspanda    27/08/2014    1 recensioni
Un'amicizia finita.
Un amore impossibile, o almeno così credevano.
Quanto sei disposto ad affrontare per amore?
"In realtà, vorrei che restassi."
"Ormai è troppo tardi. Posso sapere solo una cosa? In un'altra vita mi avresti amata?"
"Ti amerei anche in questa."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Forgot To Laugh.

 

Capitolo 1- Irresistible.

Ancora una volta eravamo sempre a parlare, o meglio litigare, delle stesse cose, ovvero, Luke. Non sopportavo quando la mia migliore amica, Julie, iniziava a dire cose cattive su quell’adorabile ragazzo. Ebbene si, avevo un debole per lui, oramai da anni, ma a quanto sembrava, lui aveva ben altri interessi. E di certo, uno come lui non si interesserebbe mai a una come me. Oramai mi ero lasciata trascinare troppo dai i miei acuti pensieri, che lasciavo parlare a vanvera la mora seduta di fronte a me.

-Elizabeth!- mi urlò nell’orecchio Julie, cercando di richiamare la mia attenzione. Oramai la mia pazienza era al culmine; mentre lei insultava quel ragazzo io dovevo persino rimanere ad ascoltarla attentamente. Certe volte, la mia migliore amica era veramente egoista.

-Che c’è?!- le risposi a tono, forse anche troppo acidamente rispetto alle altre volte. La vidi intristirsi, si ero stata decisamente troppo acida e maleducata, ovviamente era sempre colpa mia, oramai ci avevo fatto l’abitudine. Cercavo di non far star male la gente, anche se di conseguenza, spesso, soffrivo io al posto loro, e questo era tremendamente ingiusto, a parer mio.

-Non mi stai ascoltando! Sai che odio parlare a vanvera!- replicò la mora sbraitando. Abbassai lo sguardo, sentendomi un’altra volta in colpa. Sperai che in quell’istante qualcuno entrasse nella stanza e interrompesse quel silenzio sia imbarazzante che maledettamente accusatorio. Ma cosi non fu, anche se aspettavamo da oltre venti minuti Lauren ed Allison, di loro ancora non c’era alcuna traccia. Decisi di rispondere, dovevo difendermi, per una stupidaggine del genere, dovevo smettere di farmi mettere i piedi in testa dalla gente, dovevo reagire.

-Adesso devo persino ascoltarti mentre parli male del ragazzo che amo da oltre due anni? Cresci un po’, Julie. Il mondo non gira intorno a te. - ribattei alterandomi leggermente. Ma, in fondo, se lo meritava, mi trattavano sempre così, tutte quante, non capivo nemmeno come facevo a ritenerle amiche, probabilmente solo per il semplice fatto che non avevo nessun altro. Nessun altro voleva essere mio amico, avevo solamente loro, e non potevo di certo contraddirle. Ma adesso ero stufa, preferivo essere sola piuttosto che essere amica loro, dovevano accettarmi per quella che ero: una persona con dei sentimenti. Julie non sembrò affatto contenta della mia acida risposta. Mentre era sul punto di ribattere pesantemente, fecero irruzione Lauren e Allison nella luminosa stanza. Appena capirono in che stato pietoso eravamo, sbuffarono, come tutte le altre volte, del resto.

-Fatemi indovinare? Parlavate, di nuovo, di Luke, giusto?- chiese annoiata Lauren, anche se sapeva già la risposta. Lei e Allison ormai si erano stancate di questa situazione che andava avanti così da almeno un paio di mesi. Fino a due anni fa il mio segreto era stato racchiuso nei cassetti della mia mente e del mio cuore, fino a quando non decisi di aprirmi alle mie migliori amiche: gravissimo errore. Da allora va avanti questa noiosa storia, ormai infinita.

-Esatto, e pensate che Liz non mi ascoltava nemmeno! Stavo parlando a vanvera, e sapete che io odio parlare a vanvera!- sbraitò Julie guardandomi male, avendo ricevuto, uno sguardo comprensivo dalle amiche. Ci incamminammo verso l’edificio chiamato scuola, o meglio, prigione. L’unico aspetto positivo era che frequentavo alcuni corsi insieme a Luke. Percorrevamo il solito marciapiede che, come sempre, era troppo stretto per me, perciò io stavo dietro, sola, come da sempre ero nel profondo del mio cuore. Decisi di mettermi le cuffiette nelle orecchie, così da isolarmi dal resto del mondo, così da lasciarmi cullare da quelle soavi noti che mi portavo appresso da tutta la vita quasi. Non avevo nemmeno voglia di ascoltare i loro noiosi discorsi. Il volume era talmente alto che riuscivo solamente a vedere le loro labbra muoversi. Il tempo passava, ormai saremmo giunte a destinazione, e non appena vidi l’edificio in lontananza, mi tolsi le mie amate cuffiette e ritornai in quel mondo reale che tanto odiavo. Varcammo appena in tempo il cancello. Eravamo, stranamente, in ritardo. Mi affrettai a salire le scale diretta alla mia classe, seguita dalle altre che ancora parlottavano tra loro. Bussai violentemente, e appena entrai, il professore mi rivolse un’occhiata di disapprovo. Eravamo in un ritardo estremo.

-Elizabeth Harrison! Le sembra questa l’ora di arrivare in classe?- mi rimproverò furioso il professore. Non avevo mai ricevuto un rimprovero, non avevo mai attirato particolarmente l’attenzione, mentre ora mi ritrovai tutti gli occhi degli alunni puntati addosso. Non capivo perché avesse rimproverato solo me, quando mi accorsi che le altre ancora non avevano fatto il loro ingresso in aula.

-Scusi, professore. Non capiterà più.- mi giustificai abbassando lo sguardo. Sentii degli occhi particolari puntati addosso, e appena mi voltai impazientemente, incontrai quegli occhi azzurro cielo, i suoi occhi. Sembrava che avesse dei pezzi di esso incastonato negli occhi. Sorrisi debolmente, mentre le mie guance si tingevano di un rosa delicato. Nell’istante successivo si spalancò violentemente la porta, che subito dopo venne varcata dalle tre ragazze. Si beccarono anche loro la solita ramanzina, e finalmente la lezione ebbe inizio, una volta per tutte. Julie si sedette nel banco affianco al mio e per tutta la lezione mi sentii osservata, decisi di voltarmi verso Luke, curiosa di sapere se quello sguardo apparteneva a lui, ma mi resi conto che gli occhi celesti non erano indirizzati verso di me, bensì verso il banco affianco al mio. Un tuffo al cuore mi colpii improvvisamente. Continuai ad osservare la scena, con l’intento di capire meglio la situazione. Ogni tanto la ragazza rivolgeva qualche sguardo malizioso al ragazzo, che non smetteva un secondo di ammirarla da lontano. Non volli credere a quello che avevo appena visto. Di sicuro doveva essere stata semplicemente una mia impressione. Julie non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, ne ero assolutamente certa. La campanella che decretò la fine dell’ora suonò, e una miriade di studenti si precipitarono fuori, compresa me. Rimasi per il resto delle ore parecchio distaccata dal gruppo, non sapevo neanche io il perché. All’’uscita corsi dal mio migliore amico, Calum.

-Calum!- urlai dalla parte opposta della stanza per richiamare l’attenzione del moro. Appena mi vide, mi corse incontro. Ci conoscevamo dai tempi dell’asilo e per me era come il fratello maggiore che avevo sempre voluto.

-Liz!- urlò abbracciandomi calorosamente. Mi sentii protetta tra le sue braccia, come ogni volta che le sue braccia calde mi avvolgevano, del resto.

-Non sai cosa è successo oggi a lezione.- dissi guardandolo intensamente. Lui sapeva tutto di Luke, ero certa che lui non mi avrebbe mai abbandonata, e che non avrebbe mai raccontato a nessuno il mio segreto.

-Spara.- disse mettendosi comodo su una panchina non tanto distante dall’edificio scolastico.

-Ero seduta di fianco a Julie, Luke continuava a fissarla incessantemente, e lei rispondeva con delle occhiate maliziose, cosa dovrei pensare?- dissi rivivendo mentalmente quella dolorosa scena. Fece una faccia sorpresa, del resto, nemmeno io mi aspettavo una cosa del genere, anche se poteva benissimo essere frutto della mia immaginazione.

-Caspita, sei sicura?- chiese il moro ancora sorpreso. Se ero sicura? Certo che si, una cosa del genere era difficile da scordare.

-Si, credimi. Sono ancora sconvolta, ho intenzione di parlare con Julie domani, secondo te è una buona idea?- chiesi insicura.

-Aspetta che le lezioni siano terminate, domani. Prima dovresti vedere come si comportano, secondo me. – rispose gesticolando. Aveva pienamente ragione.

-Comunque, come sta Lauren?- chiese arrossendo debolmente. Lui era innamorato pazzo di Lauren, a lei però sembrava non interessare minimamente, e per quanto io possa aver provato a farle cambiare idea, lei sembrava assolutamente convinta. Risi debolmente alla sua domanda. Un ragazzo così non capitava di certo tutti i giorni.

-Penso che stia bene, è ogni giorno più antipatica.- dissi scoppiando in una fragorosa risata. Calum provò a trattenersi, ma finì anche lui per ridere, disgraziatamente.

-Beh, io frequento quasi tutti i corsi con il tuo Luke, e ti assicuro che è parecchio demente.- disse per poi scoppiare nuovamente in una risata. Risi anche io inevitabilmente, e gli detti una piccola pacca sulla spalla. Ci avviammo verso casa continuando a scherzare, finché lui non prese la strada di casa sua, lasciandomi percorrere gli ultimi metri che distavano da casa, da sola. Entrando salutai mia mamma, e corsi in camera mia per gettare, quel pesante zaino, sul pavimento di legno chiaro. Pranzai velocemente, e passai il pomeriggio a studiare, pensando che, sicuramente, gli altri, in quel momento, si stavano divertendo, come sempre. Mi invitavano ad uscire con loro di rado, ma che mi potevo aspettare da ragazze come loro?

Preparai la cena, dato che mia mamma lavorava tutto il pomeriggio, e non appena rientrò cenammo immediatamente. Eravamo solo io e lei, come ogni giorno, da sempre. Sparecchiai controvoglia, e salii velocemente in camera mia. Misi le cuffiette nelle orecchie e mi lasciai cullare nel sonno da quelle canzoni, da quelle parole cosi soavi. Non volevo pensare, e la musica a tutto volume copriva i miei tristi pensieri. Credevo che la musica fosse la cosa migliore che potesse esistere, e avevo nettamente ragione. La musica era, probabilmente, l’unica cosa che col tempo non sarebbe scomparsa, oltre alle parole che ogni sera scrivevo in quelle pagine così piene di dolore, che narravano la mia comune vita.

 

 

  
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