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Autore: Lallamagna    20/09/2008    2 recensioni
Lisa si è trasferita a Parigi tre anni prima per frequentare l'università. Si è creata una vita. Ha delle amiche e un bellissimo ragazzo. Ma deve tornare in Italia, dove l'aspettano gli amici e la famiglia. A casa, per sempre. Abbandonando tutto.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parigi - Modena

Tre anni. Sono già tre anni che abito qui a Parigi. Amo tutto di questa città: i parchi, i monumenti, i musei e… beh, naturalmente tutti i negozi di moda.
Le mie giornate sono così. Vado all’università, pranzo con le mie amiche ed esco con Eric, il mio splendido ragazzo.
Ma oggi è un giorno diverso dagli altri… oggi è il 19 settembre.
Oggi io torno a casa. Sì, torno in Italia. A Modena per la precisione, la città dove ho vissuto per diciannove anni… dove i miei amici e la mia famiglia mi stanno aspettando.
E così sono chiusa nel mio piccolo appartamento intenta a fare le valige. Metto tutto, vestiti e cianfrusaglie, alla rinfusa nella mia vecchia valigia beige e nei due trolley Louis Vuitton che mi ha regalato Eric per lo scorso Natale. (Sì… regalino poco costoso… ma che ci posso fare se la sua famiglia è ricca sfondata?! Ah, per la cronaca lui è in cucina che mi prepara un panino)
Controllo l’armadio e i cassetti. Vuoti. Il bagno l’ho messo a posto ieri… quindi ho finito. Operazione “svuota la tua camera” conclusa. Vado in cucina e vedo il mio biondissimo ragazzo intento a mettere la maionese nel panino… è troppo dolce…
-Eric?- lo chiamo
-Oui?- alza la testa e incrocio i suoi occhioni azzurri
-Ho finito… le valige sono pronte. Appena finito di mangiare quel panino vado! …E non metterci i pomodori. Sai che li odio.-  aggiungo vedendo che ha preso in mano una fetta di pomodoro
-Lisa? Tu credi che io ti voglia salutare qua e lasciarti andare all’aereoporto da sola?!- mi guarda severo… ah sì, gli ho insegnato a parlare italiano
-Non so… tu mi vuoi accompagnare?-
-Certo! Su, prendi il panino. Io intanto vado a portare giù le valige. Prendiamo la mia macchina.- mi porge quella cosa che dovrebbe essere il mio pranzo (non è bravo a cucinare… nemmeno a fare i panini… ma a me va benissimo anche così) e va in camera mia per portare giù la roba
Mangio in fretta, prendo la mia Balenciaga (sempre regalo di Eric) e cerco le chiavi… intanto vedo il mio ragazzo ammazzarsi per portare le mie cose, ma non si lamenta… e non vedo perché dovrei aiutarlo, è lui l’uomo. Trovate! La chiave della porta è… questa. Bene! Tiro le tende di tutte le camere ed esco. Il mio bel biondino ha già caricato tutto e mi sta aspettando, così salgo sul fuoristrada Mercedes e mentre partiamo lancio un ultima occhiata alle finestre del terzo piano della casa.

Aereoporto. Eric mi scarica le valige e me le porta dentro, ma per quanto lui cerchi di rinviare la cosa dobbiamo salutarci.
-Beh… Buon viaggio, mon petit…- si china e mi bacia
-Ci sentiamo presto… e vieni a farmi visita appena puoi.- sussurro
-Certo… mi mancherai. Au revoir.-
-Au revoir…- lo bacio e scappo via prima di piangere

Il pilota ci avverte che stiamo per arrivare… Da Bologna mi aspetta poi un oretta in treno (prima classe… biglietto prenotato da Eric… ho cercato di spiegargli che non era necessario, ma non mi ha ascoltata…) e poi sono a casa. I miei genitori mi hanno già detto che verranno alla stazione e che starò da loro per un po’. Invece non sento i miei amici da qualche giorno… chissà se si ricordano che torno oggi…

Eccomi. Modena. Scendo dal treno trascinandomi dietro le valige… beh, in verità io porto solo un trolley. Durante il viaggio ho fatto conoscenza con un ragazzo che si è poi offerto di aiutarmi a portare le mie cose (Lo so, lo so! Si potrebbe pensare un approfittatrice… ma ero in difficoltà, perché non accettare una mano?! Ok… forse un po’ approfittatrice lo sono…). Ringrazio Paolo (mi sembra di aver capito che si chiama così.) e mi dirigo verso l’uscita.
Sono quasi commossa (quasi perché io non mi commuovo mai)… Mio padre, mia madre e perfino mio fratello sono lì che mi aspettano. Mi fanno ciao ciao con la mano e poi mi corrono incontro. Che accoglienza calorosa… non potevo aspettarmi di meglio.
Mio padre e mio fratello caricano le valige sull’Honda e poi partiamo.
Meno di un quarto d’ora ed ecco la mia vecchia casina con le pareti di quel colore che odio. Ma quanto mi è mancata?!
I miei hanno preparato la vecchia stanza di mio fratello (che ora abita con la sua ragazza) siccome la mia stanza è diventata uno studio, come prima che nascessi.
Faccio giusto in tempo ad appoggiare le valige che la suoneria del mio cellulare parte a palla. Sullo schermo leggo “Alessia” e un sorriso nasce sulle mie labbra.
La mia migliore amica.
Cioè, in realtà ne ho due. Ma una delle due abita a Parigi e la vedevo sempre. Lei invece vive ancora qui… e non la vedo da tre anni! Anche se ci sentivamo almeno una volta a settimana.
Rispondo.
-Ale?-
-Lisa!!! Sei arrivata?! Sei già a casa??- urla come una matta, ma mi fa piacere di sentirla così euforica
-Sì, sono a casa!-
-Evvai!! Stasera usciamo?!- mi scappa da ridere, adoro questa ragazza
-Ok!! Dove?-
-Vieni da me dai! Alle 8?-
-Ok! A dopo Ale! Bacio.-
-Ciao Lisa! Mi sei mancata!-
Si prospetta una bella serata…

La sveglia segna le 7:30. Devo solo truccarmi e poi esco. Prendo il beauty, mi fiondo in bagno, fondotinta, mascara, matita, rossetto ed eccomi pronta. Prendo le chiavi, la Balenciaga e saluto i miei con un “Ciao, ci vediamo domani.”, tanto so che molto probabilmente mi faro prestare una maglietta dall’Ale e dormirò da lei. E in caso contrario di sicuro quando tornerò loro saranno già a letto.
Salgo sull’Honda di mio padre e mi avvio… ci metterò dieci minuti buoni quindi metto su un Cd e mi metto a cantare.

Ci ho messo meno del previsto. Sono le 8 in punto. Nemmeno un minuto di ritardo, quando di solito almeno cinque ne faccio. Mah… suono.
-Sì?- la sua voce è resa metallica dal citofono
-Ale, sono io. Mi apri?- rispondo
-Lisa?! Oh… sì! Vengo giù, si è rotto il dispositivo e si apre solo così…-
-Ok.- mi metto ad aspettare e intanto mi tolgo la giacca di pelle chiara
Poco dopo la vedo arrivare, apre e mi stringe in un abbraccio soffocante che, dopo essermi ripresa, ricambio.
-Oddio!! Stai proprio bene sai?! Woooow!- sorride
-Grazie! Anche tu!! Woooow!- e scoppiamo a ridere
-Su, saliamo!-
Davanti alla porta socchiusa del suo appartamento mi fa cenno di entrare. Le luci sono tutte spente. Boh…
-Ehi… Ale…- cerco di farglielo notare ma le luci si accendono di colpo e vedo… tutti!
La Giada, la Marghe, l’Eli, la Luci, la Carol, la Vale, Marco, Ste, Giorgio e Giuseppe. Tutti.
-Ma cosa…-
-Ben tornata!!!- urlano in coro
-Oh…- è l’unica cosa che riesco a dire perché tutte le ragazze (più Giorgio e Ste) vengono ad abbracciarmi e Giuseppe mi da un bacio sulla guancia… sempre espansivo.
L’unico che si limita a sorridere come un beota è Marco. Diciamo che è l’opposto di Beppe. In ogni caso, questa volta mi sto davvero commuovendo! Mi hanno preparato una festa!! Oddio che carini…
Mi volto verso l’Ale che mi fa un sorriso che le parte da un orecchio e le arriva all’altro. Ricambio. E’ il mio dirle grazie.
La Marghe, la più pazza di noi (anche se io e l’Ale le facciamo concorrenza a volte), si schiarisce la voce e dichiara la festa iniziata ufficialmente.
Hanno pensato proprio a tutto. Festoni, stuzzichini (che mangerò sicuramente in quantità esagerate, dato che il panino di oggi a pranzo non mi ha riempita molto)… c’è perfino un pacchetto regalo!
Quanto mi sono mancati?! Troppo!!
Mi metto a chiaccherare allegramente con tutti, rispondendo accuratamente a tutte le domande che mi pongono.
-E con Eric? Come fate ora?- la Giada… perché doveva proprio ricordarmi che mi sono appena separata dal mio ragazzo?! Uff!!
-Non lo so. Mi ha detto che verrà a trovarmi il prima possibile, speriamo…-
-Aspetta! Io di questo Eric non ne sapevo niente!!- salta su Giorgio… beh, gli avevo accennato di avere una storiella… un anno fa… ma poi non gli ho spiegato che ci eravamo messi insieme seriamente
-Anch’io non lo sapevo!- Beppe
-Ma sì che te lo avevo detto!- non ne sono proprio sicura, ma fa niente. E poi perché devo sbandierare la mia vita privata ai quattro venti?
-Io ti ho sempre raccontato tutto! Tipo di quando sono andato a Maratea quest’estate! Però forse non ti ho detto che…- no… non può partire subito a parlare, se no non tace più!
-Sì, le hai già raccontato tutto! Ci vai ogni anno da una vita poi!- l’Ale mi salva, facciamola santa per favore
-Verissimo…- e intanto mi squilla il cellulare
-Scusate…-
Vado sul balcone a rispondere.
-Petit? Sono io.- Eric!!
-Ciao!!-
-Tutto bene il viaggio?-
-Sì, tutto benissimo! Tu? Tutto a posto?- gli domando
-Sì. Volevo darti una notizia.- ha un tono di voce piatto
-Bella o brutta?-
-Me lo dirai tu. Mi trasferisco lì.- risponde
-Cosa?!- grido
-Mi trasferisco lì a Modena. Io non riesco a stare senza di te. Mi manchi già…- il tono diventa incredibilmente dolce
-Oh… anche tu… quindi vieni?!-
-Sì… tra una settimana.-
-Fantastico… Eric?-
-Oui?- adoro il modo in cui dice “oui”
-Ti amo.-
-… Anch’io Lisa.-
Rientro felice come una Pasqua. Tutti mi guardano e si zittiscono
-Giada?- la chiamo
-Sì?-
-So come faremo. Io ed Eric intendo. Si trasferisce qui.-


Buongiorno! Volevo spiegarvi il perchè ho scritto questa storia. Sotto richiesta di una mia amica (dedico a te Ally il mio racconto) ho deciso di scrivere qualcosa che avesse per protagonisti me e i miei amici. I nomi sono diversi, l'età anche. Ma il carattere è lo stesso. Storia puramente di fantasia comunque... Chi narra in prima persona sono io! ^__^
Vi ringrazio perchè avete letto e, se vi va di farmi contenta, lasciatemi un commentino... solo per sapere se la storia vi è piaciuta o no!
Ah, per chi non lo sapesse Modena è una città dell'Emilia (dove abito!).
Un bacio.
                                                                                                           Lalla
  
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