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Autore: SkyFullOfStars_    27/08/2014    1 recensioni
(After "The Avengers")
Steve non è mai stato bravo nel ballare.
Ma ha un asso nella manica.
Tony Stark.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jarvis, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Can I Have This Dance?
 
 
 
 











 
 
 
 
 
Casa Stark era stranamente silenziosa quel giorno.
Tony era stravaccato sul divano che si affacciava sulla sua splendida New York, spettacolare sia di giorno che di notte.
Quanto adorava quella città. Sapeva essere dannatamente frenetica quanto incredibilmente tranquilla allo stesso tempo.
Quella sera era solo, con un bicchiere di whisky in una mano, mentre nell’altra si torturava la barba, con lo sguardo puntato verso i classici taxi gialli che risplendevano come lucciole nell’atmosfera serale.
Stava pensando.
Non era solito di Tony Stark pensare, ma negli ultimi mesi gli era successo qualcosa.
Gli era successo qualcosa da quando aveva iniziato a lavorare per lo S.H.I.E.L.D., precisamente con quel Capitan America.
Lo trovava troppo all’antica, perfettino, un tipo di persona praticamente diversa da lui in ogni singolo particolare, soprattutto riguardo la tecnologia.
Quella poi, non sapeva neanche cosa fosse.
Ma come biasimarlo se aveva passato più di 60 anni dentro una cella frigorifera come fosse un ghiacciolo?
Capitan Ghiacciolo.
Dio, quanto si arrabbiava quando lo canzonava chiamandolo così?
Il problema è che dopo averlo visto sbraitargli contro un paio di volte per aver usato quel soprannome, Tony non se lo toglieva più dalla testa.
Lo eccitava guardarlo arrabbiarsi.
E poi quel corpo…Quella meravigliosa massa di muscoli che lo faceva andare fuori di sé …
Lo scienziato bevve un altro sorso del suo whisky, ormai quasi tiepido.
Non gli andava giù il fatto che in tutto quel tempo rimasto congelato, i suoi muscoli non avessero avuto modo di…sfogarsi.
Ovviamente Tony si era già fatto un’idea quando si erano visti la prima volta.
Si era fatto un’idea su come avesse voluto scioglierli un po’.
Insomma, era un po’ uno spreco tenere quelle due belle natiche sode e quei bicipiti rinchiusi in un freezer.
E lui era riuscito a dargli almeno una leggera palpatina.
Peccato che l’avesse fatto solo nei suoi sogni.
 
Il campanello dell’enorme appartamento tuonò con un suono stridulo.
-Jarvis, dì che sono molto occupato.- disse a voce alta.
-Ed approfondisci la parola “occupato”.- si sistemò meglio sulla soffice superficie del divano.
-Signore, non vuole nemmeno sapere chi è?- riecheggiò la voce inesistente,quasi robotica.
Tony sospirò.
-Dimmi chi è. E poi digli che sono occupato.-
Seguì un attimo di silenzio.
-E’ il Signor Steve Rogers, Signore.-
Il playboy si fece cadere un rivolo di whisky che stava per mandare giù e si alzò dal sofà con una certa agitazione.
-Devo ancora dirgli che lei è molto occupato, Signore? Sembra contento di vederlo.-
-Taci.-
A volte Jarvis era davvero urtante.
Posò il bicchiere vuoto della bevanda sul bancone del suo bar personale e diede alla voce robotica il comando di farlo entrare.
In fretta e furia, corse in corridoio adocchiando il primo specchio che trovò ed iniziò una fugace sistematina ai suoi capelli ed ai suoi vestiti.
La canottiera nera che indossava quando era al lavoro offuscava appena appena la luce del reattore nel petto; i capelli erano per la maggior parte tutti arruffati, ma lui riuscì a fargli avere un aspetto più consono dando dei colpetti qua e là.
-Sta bene Signore.-
Balzò appena per l’improvvisa voce di Jarvis che era subentrata nel silenzio della casa e fece una smorfia di ringraziamento, con un finto sorriso.
-N-non è per il Capitano che mi sto sistemando, caro Jarvis…Bensì per me. Ogni uomo ha bisogno di apparire più bello a volte.- si vantò, cercando di non arrossire per la grande bugia inventata all’ultimo minuto.
 
 
Steve stava esplorando il gigantesco salotto dalle vetrate ampie mentre teneva le mani nelle tasche inferiori dei suoi jeans scuri, abbinati al suo solito giacchetto di pelle.
Gli occhi ruotavano di parte in parte ammirando il grande spazio che lo circondava.
Posò la sua attenzione su quello che gli sembrava un aggeggio mai visto prima, che risplendeva di un colore simile al metallo.
Ci avvicinò l’indice, curioso di capire cosa fosse…
-Io non lo toccherei.-
Tony spuntò da un angolo, facendo balzare Steve, il quale lo guardò spaventato.
-Ops, scusa Capiscle, non sapevo fossi così sensibile alla mia voce.-
Il biondo sbuffò guardandolo storto.
-Che roba è?-
-Oh, quello è FerroVecchio, ovvero il robot più inutile del mondo.- gli rispose già dietro al bancone del bar, afferrando un bicchiere e versandosi del succo di mirtilli.
Con sorpresa di Rogers, il robot si mosse, e fece uno strano giro con quella che assomigliava alla testa, quasi imbronciato per quell’affermazione.
Steve lo riguardò e poi si avvicinò al bancone.
Cavolo, aveva notato solo adesso la canottiera che portava?
Deglutì ammirando i muscoli delle braccia muoversi.
-Succo di mirtilli?-
-Oh, no, grazie. Devo chiederti una cosa, Stark.-
Sembrava abbastanza nervoso.
Tony deglutì un sorso della bevanda colorata e posò il bicchiere, alzando le spalle e prostrando il collo in avanti per incitarlo a continuare.
Il capitano esitò per un istante e diresse lo sguardo in basso, dando l’impressione di provare vergogna in ciò che stava per dire.
-Beh, visto…Visto che so che…che tu sai muoverti molto bene, soprattutto con le donne…-
Tony alzò un sopracciglio.
-Mi-mi chiedevo se…Tu sai che non so ballare, tutti lo sanno in realtà…e quindi…-
-Vuoi che ti insegni a ballare, Capitano?- concluse Tony accennando un sorrisino compiaciuto.
Il ragazzo sospirò ed arrossì, tentando di non rivolgergli lo sguardo timido.
Stark lo fissò per una manciata di secondi, inumidendosi le labbra al sapore di mirtillo con la punta della lingua.
Quanto gli donava quel giacchetto di pelle.
-Jarvis,- chiamò poi continuando a fissare Steve, -metti su qualcosa di poco movimentato.-
-Non è solito da lei, Signore.-
-Fallo e basta.-
Fece il giro del bancone e raggiunse Steve, sorpassandolo poi per puntare il bizzarro robot con un dito.
-Tu, sposta il divano e tutto ciò che è d’impiccio. Voglio il centro della stanza completamente libero.-
Steve lo osservava abbozzando un sorriso.
Adorava vederlo dare ordini.
Non pensava che gli avesse davvero dato una mano; insomma, era pur sempre Tony Stark.
Ogni volta che Steve credeva di conoscerlo appieno, lui lo sorprendeva sempre.
Il robot “inutile”, a sentire Stark, ubbidì alla sua richiesta e con lentezza sistemò tutto lontano dal centro del salotto, combinando qualche pasticcio nel sollevare gli oggetti e rompendo qualche vaso.
Tony chiuse gli occhi e si passò una mano sul viso in segno di delusione.
-Giuro che ti tolgo anche quelle poche rotelle che hai, letteralmente.- lo minacciò poi.
Sbuffò e con un abile movimento si tolse di dosso la canottiera nera, portando alla fioca luce serale di casa Stark una sviluppata massa di muscoli che rispondevano attenti ai gesti del genio miliardario.
Steve deglutì profondamente e tentò di concentrarsi su un angolo specifico della stanza, evitando di studiare tutta la sensualità di Tony.
Meglio evitare di arrossire proprio davanti a Stark.
Tony emise un respiro di sollievo nel sentirsi liberato da quel pezzo di stoffa che gli dava fastidio; poi con due dita fece cenno a Steve di venirgli vicino.
-Spogliati.-
Steve corrugò la fronte, in preda al panico.
-Voglio dire, togliti il giacchetto…Che ti aspettavi, Capitano?- lo canzonò ridacchiando.
Rogers tolse la giacca marroncina e la porse al robot che di seguito, cigolando, sparì dal salotto.
-Ok, che tipo di ballo vuoi imparare precisamente, illuminami.-proseguì Stark unendo le punte delle mani.
Steve lo scrutò per un momento, soffermandosi sui muscoli delle braccia, i quali erano dannatamente ben visibili senza maniche a coprirle.
Che tipo di ballo voleva imparare? Boh.
Poi alzò le spalle.
-In realtà non saprei.-
Tony annuì sorridente.
-Perfetto. Cominciamo allora dalle basi, ok?-
-Faccio partire un lento, Padrone?-
Stark aggrottò le sopracciglia.
-Jarvis, come fai a sapere cosa voglio? Sei inquietante.-
Il robot invisibile non rispose, limitandosi a far partire la poco ritmata “Flightless Bird (American Mouth)”.
Steve intanto aveva preso a sfregarsi agitatamente le mani sui pantaloni, facendosele diventare sudate.
-Ehi,- gli disse Tony, -cerca di stare rilassato, d’accordo? Non sono un ballerino professionista…-
No, ma un corpo simile ce l’aveva.
Il playboy si avvicinò con un certo passo provocatorio, come se fosse un leone astuto e quel bocconcino di Steve fosse la sua preda prelibata.
Fece fuoriuscire la punta della lingua dalle sue labbra e se le inumidì con cautela, osservando piuttosto compiaciuto il modo in cui il ragazzo lo scrutava a bocca mezza aperta.
Raggiunse Steve posizionando il suo viso a pochi centimetri da quelle labbra tremanti del biondino ed iniziò la sua lezione di ballo cingendogli la stretta vita con un braccio.
Steve trattenne un sospiro e tossì appena, giusto per aggiungere un po’ di movimento a quella scena imbarazzante.
Ci mancavano solo due telecamere ed un regista ed il film gay dell’anno era bello che finito.
Eppure non gli dispiaceva.
-Allora, avvicinati di più a me, stai ballando, non per essere fucilato.- scherzò Tony mentre col suo braccio tentava di trasportare il corpo irrigidito più stretto a lui.
-Quando balli con una donna, devi guidare tu.-
Il biondo abbozzò un sorriso, ubbidendo agli sforzi dell’altro nell’accostarlo al suo corpo mezzo nudo finché il suo torace non venne definitivamente a contatto con la pelle dell’altro.
-Ecco, così.-
I due si guardarono per un microsecondo e Tony sorrise appena, gustandosi il viso di Steve pronto ad esplodere.
-Io sono la donna, e tu l’uomo, d’accordo ghiacciolino?-
Il biondo sbuffò leggermente a quel nomignolo antipatico e poi diresse le sue braccia palestrate attorno alla vita di Tony, quasi sussultando nell’avere quel corpo perfetto appiccicato a lui.
-Non ti prometto niente, Stark, sono veramente una frana.-
Il moro scosse la testa sorridendo e gli spostò le mani per permettergli di avere una presa più decisa possibile, poggiando le sue braccia attorno al collo di Steve.
-Non stare così rigido, ok? Cerca di molleggiare un po’ con le gambe…-
Tony sussurrava intanto che il suo corpo esperto cercava di guidare quello dell’altro sulle morbide note della musica di sottofondo.
Il Capitano provò ad eseguire i suoi ordini e si rese conto che lo scienziato stava ridacchiando sotto i baffi.
-Perché ridi, Stark?-
-Eh? No, niente, è che non avrei pensato che avrei ballato con Capitan Ghiacciolo nella mia vita!-
Steve si fermò nel molleggiare e lo scrutò malamente.
Tony rise ancora finché non contagiò anche l’altro nel ridere del nomignolo che odiava più di ogni altra cosa.
-Stai andando bene, comunque.- continuò il moro osservando il suo sguardo preoccupato che non la smetteva di guardare a terra per controllare i passi.
-No, no, piantala di guardare i tuoi piedi!-
La mano del moro andò a posizionarsi sotto il mento fresco dell’altro, alzandolo lentamente.
-Quando balli con una persona devi guardarla negli occhi, mai per terra. Chissenefrega dei passi…quelli poi verranno da sé.- gli sorrise riconducendo la mano attorno al collo.
Steve sorrise imbarazzato.
Tanto non si sarebbe concentrato lo stesso nel ballare correttamente con Tony Stark tra le sue braccia.
Chi poteva?
I suoi occhi colo nocciola a pochi centimetri dai suoi…
-Ok, d’accordo, mi sembra che tu il lento l’abbia capito…Passiamo a qualcosa di più difficile…Valzer!-
Steve lo osservò mentre cambiava la posizione delle sue braccia, ponendone una sulla sua spalla e con l’altra prendendogli il braccio e facendo aderire la mano nella sua, ancora mezza sudata.
Arrossì solo per la paura che l’altro lo prendesse in giro anche per quella, ma, stranamente, non disse nulla.
Si limitò a sistemargli il braccio libero sul suo fianco.
Ancora non poteva credere che Tony Stark gli stesse insegnando a ballare.
-Jarvis, alza il volume della musica e rimettila dall’inizio.- comandò il moro ad alta voce.
-Questo ha un ritmo tipo 1,2,3…1,2,3, capito?-
-C-Credo di si.- rispose Steve un po’ confuso.
In realtà non aveva neanche ascoltato le sue parole, poiché si era perso nel sensuale movimento delle sue labbra, le quali si distendevano e si accorciavano mentre parlava.
Possibile che anche quel piccolo dettaglio lo mandasse in orbita?
La musica s’interruppe per pochi secondi fino a quando Jarvis non la rimise daccapo, dando così la possibilità al suo padrone di mostrare le sue doti da ballerino professionista. Più o meno.
-Senti il ritmo che fa 1,2,3, si, lo senti?- riprese Stark, mettendosi poi a canticchiare soavemente i piccoli ticchettii di chitarra che stabilivano il ritmo preciso.
Steve ridacchiò debolmente e strinse le labbra dirigendo lo sguardo sui piedi nudi di Tony, il quale aveva già iniziato a spiegargli i passi per ballare.
Il biondo lo seguiva e lo ascoltava come un attento studente fa con le sue lezioni a scuola; e poi poter avvertire i muscoli di Stark che si muovevano tra le sue braccia era una cosa indescrivibile.
Aveva qualcosa di erotico.
-Ed ora casquè!-
Tony lo piegò da una parte sorreggendolo col suo braccio, stanziatosi dietro i dorsali del biondino, ma lo colse abbastanza impreparato, poiché fu costretto a reggersi dal cadere per non gettarglisi addosso.
-Stark! Devi avvertirmi!- sbraitò isterico Steve, mentre si divincolava impacciato nella sua presa.
Tony rise divertito nel frattempo che lo ristringeva a sé più vicino di prima.
Seguì un minuto di silenzio nel quale la sottile bocca del moro si distese in un lieve sorriso, facendo sprofondare Steve nell’imbarazzo più totale.
-Sei insopportabile, Stark.- si lamentò ancora, cercando di non ridere.
Il playboy alzò le spalle ammiccando e proseguì con i passi del valzer, ridendo sotto i baffi per il disordinato ritmo di Steve.
 
Tutto andò per il meglio finché il piede inesperto di Rogers non urtò quello dello scienziato, il quale si lamentò con una smorfia di dolore.
-Oh, scusami…-
-Se vuoi vendicarti per tutti i nomignoli che ti assegno ogni volta, basta dirlo, Capiscle!- disse, massaggiandosi la parte tastata malamente da Steve.
-Beh, in questo caso allora ti sta bene.- ridacchiò l’altro.
Tony lo scrutò con un sopracciglio alzato, osservandolo mentre rideva divertito.
-Sei una frana. FerroVecchio ti supera.-
-Piantala, Stark.-
-Quando la finirai di chiamarmi Stark ed inizierai a chiamarmi Tony?-
-Quando tu la smetterai di soprannominarmi Capitan Ghiacciolo.-
-D’accordo, Capiscle.-
-Mi dà fastidio anche quello.-
Tony ridacchiò riprendendolo tra le sue braccia e continuando a ballare, cogliendo Steve di nuovo impreparato.
-No, aspetta, com'era…1,2,3,1,2,3…-
-Lascia perdere, lasciati andare!- rise l’altro facendogli fare una piroetta.
Nel giro Steve perse l’equilibrio e cadde addosso il petto nudo di Stark con un urlo, costringendolo a precipitare a terra con un tonfo.
Entrambi risero una volta spalmati sul freddo pavimento di casa Stark.
-Dio, Rogers!-
-Ti avevo detto che ero una frana!-
I loro sorrisi si trasformarono in imbarazzo non appena si accorsero che erano uno sopra l’altro.
Tony schiuse appena la bocca e respirò lentamente, inebriandosi della piacevole sensazione del meraviglioso e maestoso corpo del biondo sopra di lui.
Era poggiato completamente a terra, con le spalle contro il parquet lucido e fresco del salotto, alzando appena il viso per scorgere il viso di Steve, arrossato dall’imbarazzo della caduta.
Dio, quant' era splendido.
L’addome di quest'ultimo tentò di sollevarsi, visto che era già abbastanza imbarazzato dal momento, meglio non peggiorare la situazione.
Ma Stark lo precedette, alzandosi a mezzo busto sui gomiti e mettendo a fuoco il viso vergognoso del ragazzo, impedendogli di alzarsi con una leggera stretta al suo avambraccio.
Il biondo lo guardò fare quel gesto e si fermò, non portando avanti la sua impresa nel rialzarsi.
Abbassò gli occhi verso l’addome contratto di Tony, deglutendo avidamente alla vista di quella specie di soffici piccoli cuscinetti, colpevoli della sua istintiva voglia di farci affondare le sue labbra.
Non aveva neanche la minima idea di perché si era fiondato nella Stark Tower a chiedere a Tony di insegnargli a ballare.
Ricordava solo di aver avuto l’enorme brama di rivederlo e quindi, beh… eccolo lì ora, adagiato pericolosamente sul corpo di Tony.
Da quando avevano collaborato insieme per lo S.H.I.E.L.D., da quando si erano incontrati, qualcosa era cambiato.
Ed era quel qualcosa che ora non permetteva a nessuno dei due di alzarsi da terra.
La mano decisa di Tony accorciò le distanze dalla guancia dell’altro e gliela carezzò lentamente, quasi tremando al contatto con la sua pelle.
Non era uno che si faceva prendere impreparato dalle emozioni, ma Steve era capace di stravolgerlo con un solo sguardo.
Abbassò la mano quando gli occhi del biondo gli si mostrarono insicuri e spaventati.
-Signore, rimetto la canzone dall’inizio?-
Jarvis interruppe quel momento con la voce robotica, cogliendo impreparati i due uomini.
Steve balzò per lo spavento e cercò di ricomporsi il più velocemente possibile, sollevandosi controvoglia dall’invitante corpo di Stark.
Si accarezzò nervoso un braccio, arrossendo, mentre osservava l’altro alzarsi dal parquet del salotto e blaterare qualcosa alla voce robotica.
Dio, che imbarazzo.
-Beh, io ora devo proprio andare, - disse Rogers con voce agitata il biondo, guardandosi in giro per scovare la sua dannata giacca.
Tony alzò un sopracciglio e si avvicinò a lui, carezzandosi appena un pettorale nudo.
-H-Ho, ho una cosa importante da fare…- balbettava, cercando di non concentrarsi su quell’attraente massa di muscoli che lo ammirava con la peggiore intenzione.
Lo scienziato continuava ad inseguirlo mentre lui recuperava la sua giacca dal robottino e lo teneva d’occhio, indietreggiando verso la porta di casa Stark.
Perché Tony lo guardava così?
Aveva tirato fuori la lingua dalle labbra e ci stava facendo dei movimenti strani, lambendole pian piano.
Eppure qualsiasi cosa fosse, lo eccitava parecchio.
Con le guance rossastre dall’imbarazzo si accostò alla porta, notando la pericolosa vicinanza del corpo mezzo spoglio di Tony e mise la mano sulla maniglia.
Il braccio del moro sbatté con un forte tonfo sul materiale resistente dell’entrata, bloccando così il passaggio a Steve.
-La lezione non è ancora finita.-
L’altro non fu in grado di rispondere e si lasciò trasportare nuovamente nel salotto della casa, appena visibile grazie alle luci soffuse della sera.
-Concedimi un altro ballo.- bisbigliò Tony prendendo un bel respiro, sollevando il petto nudo.
Steve aprì la bocca per protestare, ma poi buttò le braccia all’ingiù arrendendosi e scaraventò la giacca in un lato dell’enorme salotto.
Lo guardò facendo il suo gioco e gli si avvicinò cingendogli il collo con entrambe le braccia.
Tony sporse un lato della bocca all’insù, donandogli il suo sguardo accattivante e stingendolo a sé il più possibile; poi ordinò:
-Jarvis, qualcosa di classico.-
Le note di “Take My Breath Away” echeggiarono nella grande stanza, rubando una leggera risata a Steve.
-Cosa?- intervenne il playboy, iniziando ad ondeggiare a ritmo della musica.
-Mi sento in imbarazzo.-
-Non devi…ballare è come fare sesso…Tu ti senti in imbarazzo quando fai sesso?-
-Stark!-
-Chiedevo…- ridacchiò il moro, poggiando poi un lato del suo capo sui morbidi capelli biondi di Steve.
Sorrise ancora quando udì piacevolmente che la voce del genio miliardario aveva cominciato a canticchiare le note dolci e sensuali della canzone.
-Complimenti, stai andando benissimo, Capitano!- si complimentò con lui, avvertendolo sorridere lievemente.
-Tutto merito del mio insegnante…-
Fece lievemente scivolare una mano sul dorso del moro, carezzandoglielo, ed invitando l’altro ad avvicinarlo ancora di più a sé, come se non volesse lasciarlo mai più.
-Dovremmo farlo più spesso.- disse poi.
-E chi glielo spiega poi agli altri Vendicatori? Sanno che ci odiamo.-
-Non devono saperlo per forza…Lasciamoglielo credere.-
Steve ridacchiò a denti stretti e si lasciò abbracciare ancora di più dalle confortanti braccia nude di Tony, osservando fuori dalle vetrate della Stark Tower, e poggiando dolcemente la sua testa sulla spoglia spalla dello scienziato, lasciandosi trascinare dai suoi lenti movimenti.
Chiuse gli occhi e s’immerse in quella specie di tepore musicale, accompagnato dalle calde note canticchiate e sussurrate dell’altro che gli riscaldavano l’anima.
 

 
 
 
 
 
 
 

















AnGoLo DeLl'AuTrIcE---------------------------------------------------------------------




 

Ciao Ragazzi!!!

 

Eccoci di nuovo qui con una nuova OS!
Predico che io adoro la ship Steve/Tony, detti SuperHusbands, e quindi non potevo evitare di fare un ff su di loro!
Era da tempo che mi gironzolava in testa l'idea di Tony che si mostra un ottimo ballerino privato, solo per Steve :)
Ed ora...Here it is!!
Spero (come sempre) che vi si piaciucchiata e voglio vedere le vostre reazioni nei commenti!
(Avevo pensato di farla rossa, ma poi ho valutato la salute delle mie ovaie ed ho lasciato perdere, sapete ahahahah)


Alla prossima!!!                                                                                                                  -SkyFullOfStars_


 

  
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