Ogni giorno Hibari se ne stava sdraiato sul tetto della sua amata Namimori, rilassando ogni muscolo del suo bellissimo corpo.

Tuttavia in quella dannata mattina di rilassarsi non ne aveva proprio voglia, non ci riusciva, era teso come un elastico allungato al massimo da entrambe le estremità.

Effettivamente non era passato molto da quando Dino gli aveva confessato di essersi innamorato di lui.

"Innamorato di lui"? Quando queste parole si facevano spazio nella sua mente il suo corpo era solito irrigidirsi terribilmente. Non era perché ad amarlo era Dino, un ragazzo, quanto il farsi l'abitudine di essere amato per davvero da qualcuno che non fosse attratto solo dal suo aspetto fisico, il che non era affatto difficile.

Hibari, quando Dino gli si era dichiarato, era rimasto a bocca aperta, confuso, diversamente dalle altre volte non sapeva come affrontare la situazione e volendo evitare di farsi vedere in imbarazzo si volatilizzò, lasciando Dino nel dubbio.

I due, per volere di Reborn e delle loro Famiglie, dovettero comunque vedersi, incontrarsi ed allenarsi insieme parecchie volte. Mentre Hibari cercava di evitare lo sguardo di Dino guardando a terra con le gote più rosse del sangue, quest'ultimo gli scambiava all'evenienza dei dolci sorrisi non imbarazzati che facevano trapelare inconsciamente dal cuore del moro una serie di emozioni inspiegabili.

Questo a Hibari dava fastidio, perché era lui a doversi sentire a disagio? Perché sembrava che a Dino non importasse più niente? Eppure era colpa sua se si sentiva così.. così come?

Quel giorno a Namimori, Hibari era immerso in questo genere di pensieri che lo innervosivano sempre di più. Neanche l'avesse chiamato spuntò una chioma bionda dalle scale che portano sul tetto.

Hibari in uno scatto si mise seduto, quasi sull'attenti, cercando comunque di evitare lo sguardo dell'altro.

Che voleva ora? Lo aveva mandato Reborn? Si trattava di un allenamento?

-"Buondì Kyoya! "

Hibari facendo finta di ignorarlo rispose con un cenno della testa. Dino fece una smorfia un po' delusa che Hibari, non avendolo ancora degnato di uno sguardo, non notò. 

Il biondo con molta calma raggiunse Hibari e gli si sedette accanto, anche lui attento di evitare il suo sguardo. 

Non pareva che si trattasse di faccende riguardanti le Famiglie e a questa intuizione Hibari aggrovigliò le sopracciglia quasi come avesse dovuto attutire un duro colpo, per poi volersene accertare.

-"È il moccioso che ti manda?"

-"Mmh? Reborn? Ah no.. nessun allenamento, tranquillo."

Eh no, questo non lo tranquillizzava per niente.

-"Quindi?"

Hibari cercò di rimanere freddo nelle risposte anche se temeva di sapere su cosa avrebbero discusso.

-"Kyoya.. dimentica tutto."

…Cosa? Dimenticare tutto? In che senso? Perché?

-"Non so a cosa ti riferisci.." mentì freddamente.

Dino abbassò la testa in modo che la lunga frangia bionda gli coprisse il velo di delusione dagli occhi, per nasconderlo in uno dei suoi dolci sorrisi.

-"Meglio così, vuol dire che hai già scordato tutto.. eheh.."

Scordato tutto? Hibari? Proprio no. Era ciò che lo tormentava giorno e notte da un po' di tempo, ma non poteva dirglielo.

Dino si alzò per andarsene, aveva l'aria distrutta di uno a cui non è stato permesso nemmeno di sperare in qualcosa.

Hibari finalmente alzò lo sguardo e guardò nella direzione in cui fino a poco fa c'era colui che aspettava solo di dimostrargli il suo amore, se solo glielo avesse permesso.

Ma che aveva? Perché doveva dimenticare tutto? Forse Dino pensandoci bene non era realmente interessato a lui..

A questo pensiero Hibari si strinse la testa tra le ginocchia assumendo un umore alquanto triste.