28/08/2014
1 recensioni“Ma che cosa sto facendo? E se la strada che sto percorrendo non fosse quella giusta?”.
Molti membri della DmP erano passati dalla parte dei buoni e tanti altri lo sarebbero diventanti.
Sembrava che i pugni di Kid Muscle fossero in grado di mettere un po’ di sale in zucca a quei ragazzi che pensavano di poter diventare i padroni del mondo.
C’era, però, un lottatore che ancora non aveva capito da che parte stare: Mars.
Lui era veramente perfido, ma la sua cattiveria non si era fermata all’aver quasi ammazzato uno dei suoi compagni, lui aveva sfruttato i suoi due unici amici per ottenere informazioni e conquistare, quindi, facilmente la vittoria.
Mars, Eskara, chiamatelo come preferite, era sparito dalla circolazione dopo la vergognosa sconfitta subita per mano di Mantaro.
Scomparso.
Due anni senza quel pazzo, falso, sadico. Due anni di “ respiro”, insomma.
In quel lungo periodo di assenza, il lottatore, aveva avuto modo di ponderare, di fantasticare su un suo possibile cambiamento di squadra. Il pensare di poter percepire nello sguardo di ex nemici lo stupore e l’incredibilità di vederlo finalmente lottare in favore dei buoni, lo allettava. Provava una sorta di carica nell’immaginare il loro viso e le loro affermazioni:
“Ma com’è possibile? Salvati da un cattivo ragazzo”.
Mars era megalomane anche nelle fantasie, ma che cosa ci si poteva fare? Bisognava avanzare con molta calma ed accontentarsi dei piccoli progressi emotivi che faceva.
Giorno dopo giorno iniziava a provare una mancanza, non riusciva a comprendere come fosse possibile che delle semplici grida di incitamento potessero decidere le sorti del “gioco” di vita o di morte che ogni volta si manifestavano su quel ring.
“Stupidità, stupidità ed ancora stupidità” ecco che cosa pensava. Non trovava la soluzione? Ed allora era tutto stupidità. Fine.
Stupidità, certo, fino a quando non decise di lottare dalla parte del suo ex compagno di squadra: Kevin Mask.
Due cattivi ragazzi, la sua fantasia si stava avverando. Salvare Meat ed il mondo dalle grinfie dei cattivi era lo scopo principale e voleva finalmente provare sulla sua pelle la gioia di poter aiutare qualcuno.
Egoistico come pensiero, no? Ma era Mars e con lui bisognava procedere con molta calma.
La battaglia contro Shivano e Boltman si stava rivelando più dura del previsto, ma più sembrava difficile e più Mars sembrava eccitato.Lottare finalmente in un tag team, combattere fianco a fianco del suo più caro amico gli trasmettevano sensazioni indescrivibili.
Sorrideva mentre veniva gonfiato di pugni, si caricava mentre cercava di sostenere il suo compagno.
Sensazioni strane lo stavano assalendo; emozioni mai provate, ma solo immaginate. Per una volta nella sua vita non vedeva l’ora di aiutare la propria squadra e tendeva quella mano come per sottolineare che anche lui c’era e che non era più un nemico da temere, ma un amico su cui contare.
Però (con Mars c’è sempre un però) non riusciva ancora a concepire come potesse l’incitamento degli amici decidere la sorte di una battaglia.
Capire, capire e capire. Ogni tanto doveva imparare a spegnere il cervello, ma era Mars e con lui non bisognava mai fare un passo più lungo della gamba
.
I due “cattivi ragazzi” lottavano con le unghie e con i denti..
L’italiano aveva deciso di prendere in mano la situazione, di sacrificarsi al posto del suo compagno. Le stava prendendo e facevano veramente male, forse il karma aveva deciso di punire tutta la cattiveria che per anni aveva scaricato sugli altri.
Botte su botte, sembrava finita per Mars, sembrava finita per il cattivo della DmP che aveva deciso di seguire la massa e cambiare anche lui angolo del ring.
Lui, che per anni non aveva fatto che terrorizzare gli altri, aveva deciso che il lato buono non era così male, che ci si divertiva anche facendo la cosa giusta.
Non gli importava più di scoprire che cosa spingesse gli altri a fare il tifo e perché, quest’ultimo, riuscisse a dare quella grande forza in grado di vincere ogni battaglia. Basta, sarebbe finita così. Lui si sarebbe sacrificato per gli altri e loro lo avrebbero ricordato come un valoroso guerriero.
Egocentrico anche in punto di morte. Stiamo parlando di Mars, alla fine, ed è impossibile riuscire ad eliminare tutti i suoi difetti.
Quando, però, tutto sembrava finito, ecco spuntare il suono di alcune voci.“Mars! MARS!”
No, non era una fantasia. Tutti stavano urlando il suo nome; tutti cercavano di aiutarlo, di sostenerlo.
“Mars! MARS!”
Nessun aveva più paura di chiamarlo, nessuno aveva più dubbi sul suo conto.
Calore, l’italiano stava iniziando a provare una sensazione di caldo al cuore; stava sentendo un’emozione nuova e nemmeno immaginata.
Due anni, c’erano voluti due anni per capire che cosa potesse dare così tanta carica.
Due anni per poter provare, per una volta, ad essere lui l’eroe della situazione e non il malvagio odiato da tutti.
Calore, questo gli serviva.
Mars che aveva sempre avuto un cuore di ghiaccio, si stava emozionando. Lui che sembrava una causa persa, quello dai piccoli progressi, quello dagli impossibili cambiamenti, stava combattendo in nome di qualcosa: l’amicizia, quella che ti scalda il cuore e che ti porta ad incitare anche colui che, fino a ieri, poteva essere il tuo peggior nemico.
---- Note---
Ok, premetto che questa parte non è presente nell’anime (ecco perché ho sottolineato che c’è spoiler), ma solo nel manga.
Sì questa parte avviene dopo il torneo kid vs Kevin.
Comunque, in questi capitoli si scopre che il caro Mars ha un cuoricino e, nello spulciare i volumi (si perché essendo sotto esame non riesco a leggerli tutti come vorrei), mi sono soffermata su questi perché ero curiosa di capire che cosa stesse succedendo e perché volevo capire come mai fosse tornato il mio nemico preferito.
Adoro Mars, non a caso ho portato il suo cosplay, e vederlo pronunciare certe frasi, vederlo sorridere mentre combatte assieme a Kevin, mi ha fatta emozionare.
Buona lettura a tutti, comunque! E grazie per i commenti fatti alle mie precedenti fan fiction