Guardava con occhi socchiusi.
L'uomo vestito in nero guardava con occhi socchiusi il sole.
Io ero la,difianco a lui.
Non ho mai conosciuto un uomo più profondo,più
taciturno e sopratutto più triste.
Era un maestro....maestro nero si faceva chiamare o meglio lo
chiamavano.
Mi hanno affidato a lui....dopo che mia madre era stata data morta
sulle montagne Blank.
Uno strano uomo barbuto, un uomo con la barba nera e capelli corti era
il maestro,la sua altezza era su 1metro e 90,i suoi occhi
erano del colore del cioccolato ,incredibilmente profondi e
penetranti.....era strano ma pensavo che avessi qualcosa si quel
uomo...prima di tutto avevo gli occhi uguali a quelli di lui...poi la
camminata sicura e stabile....praticamente avevo tutto uguale a lui
tranne i capelli....lui ce li aveva neri ed io rossi....sembrava quasi
mio padre...doveva essere mio padre visto che mi avevano affidato a
lui....e lo era...ma io a quella età mi rifiutavo a credere
che quell essere taciturno e antipatico fosse mio padre....non era
possibile che l'uomo che mamma amava fosse lui....io mi aspettavo un
padre allegro e simpatico come me lo aveva descritto la
mamma....ma il maestro nero era il contrario di quelle
qualità che lei mi aveva citato....no non poteva essere mio
padre...anche se in fondo io sapevo che era certamente lui...l'uomo che
aveva contribuito al mio Dna e al mio carattere...e poco dopo me sarei
stato certo che era lui mio padre.
Lo fissai per un minuto buono e poi contemplai con lui il paesaggio.
Eravamo diretti a Kanto dove lui viveva.
Kanto era molto bella come regione:campi verdi,colline,laghi e montagne
ma sopratutto mare.
Io ci ero stato ad abitare fino a quando avevo 6 anni....dopo tutto mia
madre è nata a Cerulean .
Vivevo con mia madre,mio nonno e le mie tre zie nella palestra
...cioè non proprio dentro ma avevamo una casa quasi
attacata ad essa.
Le zie dicevano che mio padre era un ragazzino stupido ed
egoista...probabilmente perchè se n'era andato quando ero
nato,mio nonno lo odiava....non voleva neanche sentire il suo
nome...l'unica persona che parlava bene del mio vecchio era mamma,lei
diceva che lui era coraggioso e allegro...forse era per quello che mia
madre si era innamorata di lui.
Mio nonno era il capo dei maestri di Indago....lui diceva sempre che
mio padre era stato un incosciente a mettere incinta sua
figlia...non so cosa sia successo quando mio nonno scoprì
che mamma aspettava un bambino...avevo il sospetto che non sia stato
mio padre a scappare ma bensì mio nonno a farlo andare
via,mia madre l'ultima volta che l'ho vista mi aveva accennato qualcosa
su mio padre e mio nonno....sul fatto che avevano litigato e che mio
padre se n'era andato per quello....ma avevo l'impressione che neanche
lei sapeva molto su quel argomento.
Il mio presunto padre si alzò e mi fece cenno di andare.
Salimmo sulla macchina e lui la accese e ci dirigemmo verso l'auto
strada.
Le ore trascorrevano lente sul auto...restvamo lì lui a
fissare la strada e a guidare e io a fissare il
paesaggio....tutto era in silenzio...perfino il motore del'auto
sembrava che fosse in silenzio....ero stufo...odiavo quel silenzio
dovevo rimediare.
"Come ti chiami?"chiesi....visto che ne l'agente dei minori ne la mia
famiglia lo chiamavano per il vero nome....lo chiamavano semplicemente
o tuo padre o il maestro nero.
Lui si voltò verso di me sorridendomi....faceva effetto un
sorriso su quella faccia da duro che prima aveva soltanto l'espressione
triste.
"Tua madre non ti ha mai detto come mi chiamo?"incredibile....aveva una
voce da negro... o quasi....la sua voce era giovane e piena di
sfumature....poteva benissimo interpretare o doppiare uno scuro di
pelle!
Io feci cenno di no.
Lui sembrò colpito....poi mi fece un altra domanda...era
strana...
"Che cognome hai?"chiese guardando la strada e sapevo che sava
stringendo il volante.
"Katchum....io mi chiamo David Kachum signore..."risposi teso.
Lui mi fece un sorriso dolce....poi prese fiato e cercò di
formulare una frase....non ci credevo!era commosso!
"I-io mi chiamo Ash....ma puoi chiamarmi papà..."la sua voce
tremava mentre pronunciava l'ultima parola.
Io gli sorrisi....non avevo mai avuto un padre.
Avevamo attraversato la frontiera.
Eravamo nella regione di Kanto.
L'autostrada era diversa da quella di Jhotho....le strisce sulla strada
erano binache invece che gialle....come le targhe delle macchine...qua
erano bianche invece che gialle.
"Ash...quando arriviamo?"chiesi.
Lui sorrise di nuovo"Fra mezzoretta e chiamami
papà e sopratutto ora siediti che siamo in autostrada ah..e
mettiti la cintura..."
Ops!mi ero messo in ginocchio sul sedile!arrosii e mi misi composto e
misi anche la cintura.
Lessi su un cartello che eravamo entrati a Viridian City.
Poi Ash prese un Cd dalla tasca esterna c'era scritto Articolo 31 sulla
copertina.
"Ti piaciono ?"mi chiese....
Sì a dir la verità mi piacevano
molto....annuì.
Lui sorrise e inserì il Cd nella radio-satellitare-lettore
Cd.
"Vediamo....ti piace la finestra?"gli chiesi.
"Sì è la mia canzone preferita!"rispose lui
sorridendo ancora.
La musica incominciò.
Ora il viaggio era più confortevole!
Passammo Viridian City e ora davanti a noi si apriva la collina.
Campi verdeggianti,fiumiciattoli e viti si fecero strada
nella mia vista.
Dopo un pò ci fu un cartello con una strada extraurbana
affianco dove c'era scritto Pallet in rosso.
La macchina svoltò in quella strada di campagna.
"...Andiamo a Pallet?"chiesi ad Ash.
Lui annuì serio.
"E' dove abiti?"chiesi ancora.
"E' dove sono nato e cresciuto...."rispose Ash.
Pallet era un piccolo paese sulle colline.
Le case erano tutte grandi e belle.
Era davvero bello come paese!
Io e mio padre camminammo attraverso le stradine di quel paese tanto
tranquillo quanto bello.
Lui si fermò davanti ad una casa bianca abbastanza
grande .
"Siamo arrivati...."mi disse.
Io annuì ed insieme ci incamminammo verso la porta.
Poco prima di essere giunti alla porta notai che una luce era accesa.
Magari quando se n'era andato aveva fatto un altra famiglia o qualcosa
del genere....ebbi subito un leggero tremolio a quel idea....non mi
paceva il fatto di dover condividere quella casa con un altra donna
tipo madre.
"....C'è qualcuno..."chiesi con voce tremolante.
Lui mi guardò con tenerezza.....dio mi sentivo morire al
idea di avere un altra mamma...non la volevo!
"...Ora conoscerai...."mi disse mio padre mentre io ero rassegnato al
peggio.
"Tua nonna...."santi lumi!per fortuna!...non mi dispiaceva avere una
nonna...non avevo neanche avuto quella.
Sorrisi felice e lui ricambiò il sorriso con altrettanta
felicità.
Poi busso alla porta.
Ci vollero diversi secondi per sentire qualcuno aprire quella vecchia
porta.
Era una donna molto bella nono stante la sua età,portava
lunghi capelli di un rosso scuro e aveva il viso angelico.
"A-ash?"disse tremante lei.
Mio padre annui.
E la donna andò subito ad abbracciarlo piangendo.
Io intanto mi ero nascosto dietro una gamba di mio padre dall imbarazzo.
"Shhh...mamma sono qui...."la consolò Ash abbracciandola.
La donna si scostò un pò dal petto del figlio
sorridendo.
"Dio quanto sei diventato bello....."disse fra le lacrime accarezzando
il volto del figlio,poi solo allora si accorse che c'ero anch'io.
Mi guardò con una faccia scoinvolta.
Io ero troppo imbarazzato per presentarmi e continuavo a nascondere la
faccia dietro la gamba di mio padre.
Poi il suo sguardo passo al figlio.
Ash fece un sorrisino.
"Mamma....lui è David...è il figlio mio e di
Misty..."disse mio padre.
La donna lo fissò a bocca aperta.
"C-come è successo?"chiese poi.
Mio padre fece spallucce.
"E' successo"rispose tranquillo.
Mia nonna spostò Ash per vedermi meglio.
Mi sfiorò i lineamenti e mi accarezzò il viso
sorridendomi con dolcezza.
"Ciao..."mi disse sorridendomi.
Io ero più rosso dei miei capelli.
"Salve signora...."risposi ancora intimidito.
Lei restò di stucco poi mi prese e mi strinse la mano
...come fanno gli uomini.
"Tesoro chiamami Nonna e non ne parliamo più...Ok?"mi disse
ridendo.
Io annuì sorridendole.
Poi mi abbracciò piangendo di goia.
"Come sei bello David....siete i due uomini più belli che ho
mai visto..."mi disse stringendomi ancora di più.
Io l'abbraciai contento.
La casa era bella e grande.
Mi ero messo a guardare la Tv con mio padre mentre la nonna preparava
delle frittelle...non l'ho mai detto a nessuno forse a mia madre e a
mia nonna ma le frittelle sono uno dei miei piatti preferiti.
Era bello poter avere un padre e una nonna...si aveva una sensazione
mai provata pima di allora.
La giornata successiva io e mio padre partimmo di nuovo....questa volta
per Poweter City.....dove abitava lo zio Brock.
Era strano ma in quella giornata avevo scoperto come era quello che non
avevo mai avuto.